A elena bernardi


Maddalena Figlia della Carità1



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Maddalena Figlia della Carità1

Alla Signora

La Signora Giuseppa Terragnoli

Figlia della Carità

Santa Lucia

VENEZIA


A ELENA BERNARDI

1811(Verona#1827.07.28)


La morte della Olivieri pesa ancora molto anche sulla salute della Canossa, che conti­nua ad essere preoccupata per la sostituzione. Preghi dunque per Lei, ma veda pure di sondare se il Vescovo di Massa è ancora in visita pastorale. Le neo maestre di campa­gna hanno terminato il loro corso di educazione, però la Canossa non vuole ripetere l'invito di mandarle a prendere, tuttavia non vorrebbe neppure creare disagi al Vesco­vo per l'inoltrarsi della stagione.
V.G. e M. Carissima Figlia
Comincierò per dirle mia Cara Figlia, che le sono obbligatissima per l'attenzione, che ha avuto, e premura di far avere la lettera al Si­gnor Preposto2. Ora stò in attenzione della di lui risposta. Il ritar­do non fù sua colpa, e la ringrazio.

Giacché Ella brama sapere come va la mia salute, sappia mia cara Figlia, che a dirle il vero mi continua la tosse, ed alcuni giorni mi viene anche qualche piccola febbre.

Con tutto ciò sono alzata da letto, vado in giro, e come sa essen­do i miei mali da niente, a poco, a poco anche questa volta se ne an­dranno. Non posso negarle, che la perdita fatta3 non abbia contri­buito a farmi star male. Sono pero contentissima delle divine dispo­sizioni.

Mi raccomandi, e mi faccia raccomandare a Maria Santissima perche mi dia grazia di dar lume ai Superiori, ed anche a me, per poter stabilire secondo la Volontà di Dio questa Casa con una op­portuna sotto superiora.

Sento, che il medico non giudica opportuni i bagni per la Beppi­na Caffù4. A me sembrava per tal malattia, che gli avesse da giova­re, ma se il medico giudica così avrà le sue ragioni. Sono però io pu­re di parere, che i cibi di sostanza l'abbian da far rimettere, e più di tutto il mangiar poco, e spesso.

Raccomando a Lei pure di governare il suo visicante, se vuole, che le giovi.

Mi continui le di Llei nuove, e quelle delle Care Compagne. Ouì abbiamo ancora sei paesanelle5 con quelle di Massa6. Scrissi al Vescovo7 perche le mandi a prendere quando crede anche perche abbia minor spesa pel viaggio.

Ti assicuro mia Cara Figlia, che hanno imparato di tutto, e quan­do verrò a Milano ti porterò dei lavori inventati dalle Compagne, che sono certa ti piaceranno.

Ti prego di riverirmi tutte le mie Amiche quando hai l'opportu­nità di vederle, ed in somma fretta ti lascio nel Cuor Santissimo di Maria.

Di Te Carissima Figlia

Tua Madre Maddalena8


Figlia della Carità

Verona li 28 luglio 1827


PS. Vorrei mia cara Figlia, ch'ella s'informasse ma assai de­stramente se il Vescovo di Massa sia ancora in visita. Gli scris­si, che saranno quindici giorni, e non ebbi più risposta con­tro il suo solito essendo egli per sua bontà esatissimo. Ma questo informandosi s'è in visita non lo dica. L'ultima volta mi scrisse a Venezia di sapergli dire quando deve mandar a prendere le sue Figlie spirituali.

Gli scrissi dunque da quì che il corso dell'educazione9 è terminato ma che settimana più settimana meno non mi fa niente, e che cerchi il modo da spender egli meno che può nel mandarle a prendere. Di questa lettera più non eb­bi risposta io mi faccio una delicatezza a scrivergli di nuo­vo perche non vorrei che credesse ch'io fossi stanca di te­nerle, e dall'altra parte se mai la lettera si fosse smarita non vorrei avesse da incontrare una spesa maggiore se su que monti si rinfrescasse troppo presto.

Di tutto ciò Ella non faccia nessun uso. Solo destramente s'informi in via di diporto se Monsignore è in visita, e me lo scriva quando lo saprà. Le scrissi tutto questo per raccontarle lo stato delle cose, che restino tra noi.

(Timbro partenza) VERONA


(Timbro arrivo) MILANO

31

Alla Signora



La Signora Elena Bernardi Figlia della Carità

Parrocchia Santo Stefano

Contrada della Signora

MILANO


A GIUSEPPA TERRAGNOLI

1812(Verona#1827.08.03)


Le insistenti preghiere delle figlie fanno guarire per forza la madre, per cui la Canossa spera che la sua morte sia, a suo tempo, così fulminea che il buon Dio non abbia tempo di ascoltare le troppe suppliche. Seguono notizie generiche, tra cui, di un certo rilievo, quella di trovare il mezzo più economico per mandare il granoturco per la polenta.

(Verona 3 agosto 1827)

V .G. e M. Carissima Figlia
Non posso dirvi quanto vi sia obbligata a tutte mia Cara Figlia per tanta orazione, che fatte per me. Io dico, che quando il Signore vorrà levarmi dal mondo farà tanto presto che non vi lascierà tempo a nessuna di pregare altrimenti attesa la carità del Signore pronto ad esaudire, non muoro altro. La tosse posso dire, che se ne è andata, e la febbre prima della tosse. Ora non mi resta che un po’ di debolezza, e poi è finito tutto.

Mi sono molto consolata delle buone notizie della Care Compagne, e mi rallegra di sentire che le acque loro giovino. Ditemi se la Cara Betta10 ha cominciato i bagni, come non ne voglio dubitare, e se non li avesse cominciati li cominci subito prima, che si rinfresca.

Questa volta non posso mandarvi la carta della Salterini11 perché vedete Don Francesco12 appena viene qualche ora d'un dopo pranzo alla settimana, onde ve la manderò a Dio piacendo giovedì. Intesi quanto mi avete scritto per la polenta13, e vedrò se posso combinarla in qualche modo, ma trattandosi di dovervela mandare macinata più d'un poco alla volta non si può e ciò m'imbarazza non potendola far venire in città e pagare il dazio due volte il qual'è molto grosso, e poi che abbiate a pagar voi altre la condotta.

Ripeto vedrò. A primo incontro vi manderò almeno me ne tengo certa un abito da fare alla Cara Floriana14.

Ditemi se il Signor Francesco15, è ritornato volendogli scrivere. Dite alla Cara Marianna16, che di cuore abbraccio, che le scriverò più presto che potrò come anche alla Cara Rosa della Croce17. Dite a questa che mi scrisse la Merizi una cordialissima lettera.

Riveritemi il Signor Giuseppe18 datemi nuova della lite se ne sapete, e ricordategli di darsi coraggio.

La nostra Isabella19 stava proprio benino ma jeri ebbe una delle sue fortissime micranie e questa le muove nuovamente il vomito. Speriamo che subito dopo si calmerà.

Sapiate ma non ne fatte uso se non per far fare orazione, che abbiamo una Compagna di Milano aggravatissima, che non ci danno più speranza. Voi vedete che ho bisogno di fortezza ed intanto fin che si stà combinando niente ancora potei concludere per la sottosuperiora.

Termino essendo oggi un giorno di grande occupazione perchè sono venuti a prendere le tre di Massa20.

La vostra mamma pochi giorni sono fù quì, e stava secondo la stagione cioè deboletta ma bene.

Vi lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria. Ditemi qualche cosa dell'Annetta se viene
Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità21



(Timbro partenza) VERONA
(Timbro arrivo) VENEZIA

6 AGO(sto)

Alla Signora

La Signora Giuseppa Terragnoli

Figlia della Carità

Santa Lucia



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