Di Te Carissima Figlia Al Signor Giovan Battista Baselli ho parlato io per i letti
Bergamo li 24 ottobre 1827
Tua Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità181
Non voler far troppo a proposito del tuo braccio
La gran Domenica182, che ti conserva il più vivo attaccamento ti riverisce, e ti abbraccia unitamente a tutte le Care Compagne. Non è ancora istallata superiora provvisoria perche stanno le Compagne facendo un po' di giorni di ritiro coi quali sarà loro meno amara la separazione della buona Rosa183 che pure ti è obbligatissima, e ti abbraccia.
Alla Signora
La Signora Elena Bernardi
Figlia della Carità
Contrada della Signora
MILANO
A GIUSEPPA TERRAGNOLI
1832(Bergamo#1827.10.27)
La Canossa é preoccupata per la malattia del Superiore di Venezia, per quella dell'Arciprete Albrizzi e infine per quella di una giovane di Milano. Chiede alla Terragnoli che si preghi per tutti e tre. Per il momento invece rimane accantonato il problema della «polenta» perché il granoturco non é ancora arrivato.
V.G. e M. Carissima Figlia
Non so cosa pensare mia Cara Figlia per essere questa settimana priva delle Care vostre lettere avendovi pregato di continuarmi le notizie del santo nostro vecchietto184. Vi confesso che stò propriamente con pena per lui, e solo mi lusingo dell’essermi accaduto ancora di ricevere le vostre lettere tardi perche forse le avrete mandate tardi alla posta. Vi dirò intanto che grazie al Signore noi qui se la passiamo bene che le Compagne stanno facendo un po’ di ritiro dopo il quale cambierò la Superiora185 indi vorrei sperare che tra circa quindici giorni potrò tornare a Verona.
Raccomando alle orazioni di tutte una Compagna di Milano186 di quasi venti sei anni la quale se il Signore non fà quasi direi un miracolo, è incamminata sulla via del Paradiso. Siamo contente di tutto quello che dispone il Signore ma pregatelo, che se la vuole le continui la rassegnazione e quiete sin ora goduta, e che le doni morte santa.
Sono desiderosa altresì di sapere notizie del degnissimo Signor Arciprete Albrizi187.
Non vi parlai più della polenta188 perche non l’abbiamo ancora ricevuta se non che in parte dall'affittuale onde non l’ho ancora da mandarvela. Oltre di che mia cara Figlia il dover concludere la cosa per via di lettere nella somma angustia di tempo in cui mi trovo mi riesce quasi impossibile se anche la polenta fosse arrivata.
Oggi ricevetti notizie della Compagna di Milano, la quale stà meglio, ma è ancora in grande burasca la raccomando di nuovo alle vostre orazioni, perche fuori d'un miracolo non si ricupera certamente.
Se poteste informarvi se il Signor avocato Gasperi189 sia ritornato a Venezia mi farete un piacere a farmelo sapere, bramando di rispondere alle di lui lettere.
Vi abbraccio tutte di vero cuore, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.
Di Voi Carissima Figlia
27 ottobre Bergamo 1827
Vostra Aff.ma Madre Maddalena1
Figlia della Carità
AD ANGELA BRAGATO
1833(Bergamo#1827.10.27)
La Canossa tornerà presto a Verona, se però il peggioramento della Crippa di Milano, non la costringesse ad un ritorno in quella città. Da Coriano le notizie sono buone e, a Bergamo, finalmente la Zappettini lascia l’Istituto. Le tenga quindi pronto e mandi, con la carrozza quando manderà a prendere lei, il corredo e quanto le compete. Nel f rattempo però le faccia avere, con i documenti di quella figliola, ciò che le indica, tra cui, in particolare "Il Piano e commemorazioni dei Figli della Carità".
Cf. App. A. 127, pag. 2430.
V.G. e M. Carissima Figlia
Oggi non ricevetti tue lettere mia Cara Figlia ciò mi lusinga che tutto vada bene e che tutte stiate bene. Noi pure qui ce la passiamo bene tutte. Le compagne di questa Casa stanno facendo con me i santi Esercizj dopo i quali metterò in attività la novella Superiora 2 per ritornare poi a Verona più presto che potrò, e mi vado lusingando circa la meta di novembre di poterti abbracciare sempre che Milano non ci precipiti avendo cola la Cara Maddalena 3, che raccomando caldamente alle orazioni di tutte, che si va aggravando, e pare si disponga ad abbandonare questa valle di lacrime.
Siccome ha tutta la confidenza col confessore, e ch'io non l’ho mai avuta non che momentaneamente nelle mani forse non avrà un desiderio di avermi, peggiorando anzi non me ne dirnostrò niente, e per ciò se non debbo andarvi per necessità neppur io vi ho un impegno altro che d'orazione essendo anche la malattia tormentosa per aver attaccata la gola per cui con fatica inghiotiva anche l’acqua.
Ripetto te la raccomando essendo quieta, e rassegnata ma colla mente più limpida di me, e di ventisei anni. Già sono contenta di tutto quello che vuole il Signore. Mi basta che le doni una santa e dolce morte.
Per la cara Teodora 4 io pure sono pienamente del parere del medico, che il suo incomodo della voce non abbia da essere di nessuna conclusione dubito solo, che sino all'estate non la ricupererà stabilmente.
Ebbi notizia questa mattina della Cara Isabella 5 e la lettera scritta dalla Signora Betta 6, che voleva scrivermi, e poi da lei, che aggiunge un poscritto. Ebbe uno dei suoi forti dolori di capo per cui le cavarono un pò di sangue di cui ne aveva sommo bisogno era alzata per altro stando meglio, e sono impegnatissime, ed unitissime ambidue per cominciare l’ordine nuovo di cose dopo i Santi, e non vedono l’ora ch'io vadi a trovarle.
Mandale pure a poco a poco le regole che ti domanda raccomandandole per parte tua alla medesima di non voler far troppo come farò anch'io rispondendo. Dall'altra parte della lettera troverai la nota dei ferri da fiori che la fiorista di Milano vuol vendere coi loro prezzi. Li mostrerai alla cara Signora Margherita Rosmini 7, e mi scriverai poi se alcuno di detti ferri le accomoda. Dopo la Margherita puoi mostrare la carta alla Signora Teresa Focher come suppongo vi sia ancora. Ma mostrarglieli non come cosa da me suggerita, ma come carta che mandai alla Rosmini così si farebbe una carità alla fiorista, che ne ha bisogno.
Dopo aver scritto sin qui ricevetti questa mattina migliori notizie della nostra ammalata di Milano la quale fu comunicata già per Viatico. Mi scrive la Superiora che per altro aveva avuto mediante due emmissioni di sangue del respiro notabile. Nulla ostante io ho poca lusinga, e fuori d'un miracolo difficilmente potremo ricuperarla. La raccomando quindi di nuovo alle orazioni di tutte perchè mi stà per ogni rapporto sommamente a cuore come puoi figurarti.
Ti prego di aprire i due calti del armadio di rimpetto alla camera delllsabella, e o in uno o nell'altro troverai un cartolaro, che vi è scritto di fuori Libro Figli della Carità. Apprilo e troverai un faso 8 di carte dove vi è scritto di sopra Piano e Commemorazioni dei Figli della Carità 9. Guarda pure nei calti, e troverai un cartolaro che vi è scritto di sopra libro delle Contadine o Postulanti. Aprilo, e passa tutte quelle carte, e vedrai che vi deve essere una carta, che vi è scritto di sopra Lettere della Zappettini 10, riguardante la dote. Queste carte uniscile con quelle dei Figli della Carità, e se puoi avere un sicuro incontro mandamele unitamente a sei gigli dei più belli, che abbia fatto la Irene. Se poi non puoi avere l’incontro tu me li manderai quando mi verranno a prendere.
La Zappettini questa sera finalmente ritornerà alla sua famiglia. Perciò mia cara Figlia quando mi manderai a prendere tutta quella robba che capisci possa stare nel legno comodamente appartenente alla medesima me la manderai col legno, ed il Signor Bentivoglio spedisioniere con una lettera a te diretta sottoscritta dal Signor Vincenzo Zappettini 11 verrà a prendere il letto.
Scrivimi a posta corrente cosa sai, e come vanno gli affari della Luigia Fiorio 12.Fa scrivere all'affittuale di Roncoleva 13, che ci porti la polenta perchè non vorrei che facesse come l’anno scorso. Informati se a casa Canossa vi fosse Don Gregorio della Parolava, che gli dicesse quattro parole. Ti abbraccio di vero cuore e ti lascio nel Cuor Santissimo di Maria
Di Te Carissima Figlia
Bergamo li 27 ottobre 1827
Tua Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità14
(Timbro partenza) BERGAMO
(Timbro arrivo) VERONA
28 OTT(obre)
Alla Signora
La Signora Angela Bragato
Figlia della Carità
Recapito dal Signor Verdari
alla Porta dei Borsari
VERONA
A ELENA BERNARDI
1834(Bergamo#1827.10.30)
A Milano la Caffù, a Bergamo la Roggia hanno perso la voce, ma la Canossa confida che non si ripeta il caso della Olivieri, affidandosi tuttavia alla volontà del Signore. Finalmente, a Bergamo, la Faccioli ha iniziato regolarmente il suo ruolo di superiora.
V.G. e M. Carissima Figlia
Sento dalla Cara Sua lettera, come la buona Caffù15 di nuovo ha perduta la voce, non bisogna però sgomentarsi, ma lasciar fare al Signore che conosce le cose tutte, e noi non sappiamo niente.
Mia Cara Figlia sappia, che anche io ho la Teodora16, che nuovamente ha perso la voce, il medico ci disse che ritornerà a ricuperarla. La Superiora di Verona17 mi diceva di spedirmi la ricetta, ma in fatto si scordò non avendola trovata nella lettera.
Le raccomando di darmi le sue nuove, e quelle della Cara ammalata.
Le continuo le nostre notizie. Io grazie al Signore sto bene, le Compagne discrettamente ci diffendono, e tutte l'abbracciano di cuore.
La Cara Domenica18 distintamente la riverisce, e la ringrazia delle buone nuove che le diede della Cara Luigia Polti19, non gliela raccomanda, perche già sa la sua premura che ha, per cotesta ragazza. La suddetta Domenica mi dice sempre, che io la presento a tutti, come si fa vedere la mussa20.
Sabbato sera ebbe la sorte di ascendere all'onore della carica di Superiora, amaramente piangendo, e ti assicuro mia Cara Figlia che è una vera comedia.
Ti accludo due righette pel Signor Pedrino21 ma ti prego di mandargliela sul punto e farti mandare la risposta a ora del corriere. Il nostro santo vecchietto Provinciale22. Gli hanno però amministrato l'Olio Santo dopo del quale un poco ha migliorato ma colla sua età la malattia essendo di petto sono tra la speranza ed il timore e lo raccomando alle tue orazioni ed a quelle di tutte le Care Compagne.
Ti abbraccio di vero cuore unitamente a tutte, e ti lascio nel Cuor Santissimo di Maria. La scrivente di cuore ti abbraccia.
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