Grazie al Signore la moglie del mio Carlino9 và migliorando, e nel suo stato stà proprio benino,
malgrado la morte del Conte Giovanni Buri10, il quale dopo breve malattia detta polmonia morì, con una rassegnazione edificante, Glielo dico perché facciano una Via Crucis.
Verona San Giuseppe 11 Gennajo 1827
Tua Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità11
A GIUSEPPA TERRAGNOLI
1771(Verona#1827.01.14)
La Canossa comunica alla Terragnoli notizie varie tra cui, quella di un certo rilievo, la malattia di Mons. Albrizzi, l'attento e impegnato collaboratore della Francesconi per l'Ospedale delle Convalescenti.
V .G. e M. Mia Carissima Figlia
Vi ringrazio mia Cara Figlia della risposta datami dal nostro Degnissimo e Santo Superiore Padre Provinciale12. Sono anch'io dello stesso di lui sentimento.
Quando verrà il Pievano di Burano13 fategli i miei complimenti, e ditegli che mi sta assai a cuore il suo Burano, e che farò di tutto, per quanto da me dipende per giovare ai poveri abitanti di quel luogo. Che però venendo a Venezia dopo Pasqua, ne parleremo a voce, onde maturare prima bene le cose. Intanto faremo molta orazione.
La Cara Metilde14 portinara sta meglio, ma siccome, pel molto suo coraggio quando si alza di letto, vuole ancora sforzarsi a camminare, così i nervi non ancora ben rimessi al loro posto, si rimuovono, e compariscono fuori dei cordoni. Spero però, che quanto prima si debba riavere. L'altra Metilde15 sta bene, prova della pena come proviamo tutte, per un tale accidente ma ancor essa si lusinga, che mediante i rimedj, che le va facendo si abbia presto da ristabilire. Queste, come tutte le altre vi ritornano mille cordiali saluti.
Con sommo mio rammarico, è sentita la notizia, che mi avete data di Mons. Albrizzi16; voglio sperare, che si rimetterà come già mi dite ma sono sempre di quelle minaccie, che fanno assai temere. Non mancherò di raccomandarlo al Signore. Mi figuro il dispiacere, che la buona Marianna17 avrà provato. Se avrò tempo le scriverò due righe, intanto se mai non potessi farlo salutatela, e ditele, che stia di buon animo. Ho sentito con piacere l'offerta, che ha fatto all'Ospitale delle Convalescenti18 di un quadro. Gradirò di sentirne il valore quando lo saprete.
Spero ancor io, che gl'incomodi della nostra Floriana19 alla buona stagione si dissiperanno. Godo, che la Cara Anzoletta20 stia benino, e che voi, come tutte le altre ve la passiate sufficientemente.
Tornate a rinnovare le mie premure al Signor Alessandri21 di andare ad ossequiare in mio nome Mons. Patriarca22.
Voi poi senza nominar me, gradirei come voi impegnaste la Dama Micheli23 che volesse supplicare il Patriarca di qualche carità (prima che parta) pel nostro Ospitale delle Convalescenti.
Mi consolo di sentire confermata la nomina di Monsignor Monico24. Sento, che abbiate ricevuto il solito semestre e trimestre, e che dopo di avere soddisfatto al medico, e speziale, vi sieno ancora rimasti de' danari, per le spese giornaliere. Di questo pure, ne provo piacere.
Ritornate molti saluti a tutte le care Figlie, ed a tutte le altre persone. Nell'atto, che col più vivo, e sincero affetto mi dico vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria
Di Voi mia Cara Figlia
Verona addì 14 [gennaio] del 1827
PS. Mia Cara Figlia, rapporto alla nota persona1 fate come io son per dirvi. Prima dunque di parlarne al Signor Rettore dell'Ospitale, procurate di parlare in mio nome al Degnissimo Signor Lorenzo Canal2, pregandolo che volesse egli fare la carità d'introddursi coll'ammalato suddetto, e voi dategli una piccola bagatella da portargli in mio nome, come sarebbe una scattola di tabacco, un bollo di chioccolata e cose simili. Ma bramo questo gli sia consegnato in mio nome, e gli soggiunga il Signor Don Lorenzo che intanto l'ho pregato io lui di andarvi, ma che poi alla prossima mia venuta vi anderò io stessa. E in questo modo vedesse d'insinuarsi per poterlo poi confessare.
Vostra Aff.ma Madre Maddalena3
Figlia della Carità
Alla Signora
La Signora Giuseppa Terragnoli
Figlia della Carità
Santa Lucia
V E N E Z I A
A GIUSEPPA TERRAGNOLI
1772(Verona#1827.01.25)
In primo piano Maddalena dà notizie delle ammalate di stagione ma anche, e, in particolare, della Gerosa. Il Patriarca uscente, Mons. Pyrcher, ha visitato, con un benefattore, l'Ospedale delle Convalescenti. Ora si tratta di trovare qualcuno che possa evidenziare l'Istituto delle Figlie della Carità presso il successore, che, a quanto si dice, dovrebbe essere Mons. Monico di Ceneda.
V .G. e M. Carissima Figlia
Riscontrando la Carissima vostra mia Cara Figlia, comincio col continuarvi le notizie della Cara nostra Metilde4. Attesa cred'io l'attuale rigidissima stagione i suoi nervi si facevano sentire alquanto indolenti, cosicché il nostro medico credette bene ordinarle che per alcuni giorni restasse del tutto in letto, onde fortificarli. Così è dunque di essa, da venerdì scorso è ferma in letto, e questa mattina festività dello Sposalizio di Maria Santissima, ebbe la suddetta la sorte di ricevere (già s'intende per divozione) Gesù Sacramentato in letto.
Come il suo solito di buonissimo umore, e rassegnata al Divino Volere, quantunque la sua natura senta assai, come potete immaginarvi, il trovarsi in tale situazione. Continuate a raccomandarla al Signore. Ne abbiamo poi delle altre ingarellate bene, ma ogn'una per cose di solo governo, e non di conseguenza.
Io me la passo benino, ma sempre in guardia, atteso il gran crudo che adesso fa. Abbiamo per un di più anche la neve da jeri a questa parte.
Il Ramo delle nostre Maestre5 prossegue bene sin'ora, e sono in dieci; vi prego tutte mediante tutto il corso de' sette mesi, di tenerlo costantemente raccomandato a Dio ed a Maria Santissima, acciò il tutto si compia alla maggior Gloria del Signore.
Vi ringrazio poi di quanto mi dite che farete per la povera Bonola, e col Signor Don Daniele Canal6, di ambidue queste cose ne ne sentirò poi volentieri l'esito.
Con vera compiacenza sento, come la bontà del degnissimo nostro Patriarca7 si sia degnato visitare il caro nostro Ospitale8, e quanto la di lui carità volle persuadere di noi a quel riguardevolissimo personaggio inglese, che seco lui aveva. Mi lusingo anch'io, che le raccomandazioni della buona Dama Micheli9, e le rappresentanze fatte dall'ottimo Signor Padenghe, vogliano produrre un qualche sussistente effetto. Tutte queste cose peraltro sempre più ci confermano, essere questa veramente opera del Signore. Voi pure aveste un bell'onore di presentare a Sua Eccellenza Marianna10, come destinata superiora del novello stabilimento!...
La nostra buona Teodora11 ricevette benissimo giorni sono dal Signor Gennari la lettera dei suoi genitori, e ringraziandoli a prim'incontro date loro le buone nuove della salute della medesima. In mio nome poi aggiungetevi i miei complimenti, estensibili anche al Signor Don Carlo12.
Con somma consolazione poi sento il notabile miglioramento del degnissimo Signor Arciprete Albrizzi13, che parmi ci prometta e faccia sperare anche il di lui ristabilimento, come di cuore lo desidero. Credo poi benissimo, che la Cara Floriana14 si vada rimettendo assai lentamente, già questa non è stagione propizia per chi si trova debole ed in convalescenza, ma vedrete che nella primavera si rimetterà piacendo al Signore.
Anzi a proposito di questa Cara Figlia vi debbo raccomandare, che le facciate scrivere a suo padre, il quale con sua consorte bramosi sono di ricevere due righe della stessa. Fate dunque, che un pochetto al giorno per non istancarsi, ma che cominci una letterina pe' suoi genitori, e voi quando sarà fatta, speditela subito a me occlusa.
Questa volta debbo farvi il corriere delle lettere, ma ci vuole pazienza. Ditemi se la Belleto15 è più stata da voi altre, se continua a venir qualche volta la Signora Luigia16, e se avete sentito più a parlare niente della Bianchini17.
Nella speranza, che si verifichi, che il successore dell'ottimo nostro Patriarca abbia ad essere Monsignor Monico18, vi prego d'informarvi quando però avrete occasione di veder il Signor Padenghe19 essendovi tempo, se detto Prelato ha amicizia con qualche Religioso a Venezia, e se è amico del fratello Religioso della Signora Teresina20, sembrandomi che la stessa sia nativa di Ceneda, che in quel caso eletto che sia, converrà mi rivolga a qualche Religioso, acciò intanto vadi a fare, col nuovo Prelato le parti del mio dovere.
Del Signor Alessandri21 io non viddi sin'ora lettera. Vi abbraccio tutte di vero cuore, pregandovi di raccomandarmi a Maria Santissima in questa novena del primo Dolore, nel di cui Cuore Santissimo tutte vi lascio.
Verona San Giuseppe 25 gennajo 1827
Vostra Aff.ma Madre Maddalena
Figlia della Carità 22
Alla Signora
La Signora Giuseppa Terragnoli
Figlia della Carità
Santa Lucia
V E N E Z I A
A GIUSEPPA TERRAGNOLI
1773(Verona#1827.02.01)
Notizie senza nessun rilievo.
V .G. e M. Carissima Figlia
Dopo aver già mandato tutte le lettere in posta in questo punto ricevo la carta della Salterini23 regalizzata24, e sottoscritte tutte due ve le rimando. Per non perdere questa posta in fretta vi riscontro. Del danaro che incassate della Salterini tenetelo a parte sino a nuovo mio avviso, avendo delle commissioni da darvi per questa casa di far fare cioè delle corone per queste ragazze, e poi vi rimborserò per quello mandate settimanalmente alla nota persona25.
Godo che Mons. Albrizzi26 stia meglio, e che la Cara Floriana27 sia stata in caso di andare fuori di casa. Le maniche de' corpetti da notte a gombio28 per vostra regola. Quì stiamo discrettamente, la Cara Metilde29 di buon umore, ma in letto sinora con pochissimo miglioramento.
Sono molto obbligata all'Abate Canal30, che spero riuscirà. Quando avrete notizie della Bonola31, mi farete piacere scrivermele. Pregate per me, e per i miei affari essendo molti.
Addio vi abbraccio di cuore, lasciandovi nel Cuor Santissimo di Maria.
Verona San Giuseppe primo febbrajo 1827
Vostra Aff.ma Madre Maddalena32
Figlia della Carità
Alla Signora
La Signora Giuseppa Terragnoli
Figlia della Carità
Santa Lucia
V E N E Z I A
A GIUSEPPA TERRAGNOLI
1774(Verona#1827.02.10)
La Canossa comunica alla Terragnoli che farà suffragare l'anima,dell’ottimo Tommaso Guazzetti e la invita ad interessarsi circa le prospettive per l'eredità che egli aveva promesso di lasciare all'Istituto. Ella manifesta pure una certa compassione per le condizioni economiche di Alessandri, i cui affari si manifestano sempre più fallimentari, ma per lui pensa che non si possa far altro che pregare.
V.G.M. Carissima Figlia
Ho tanto piacere di avere incontrato il genio di Marianna33 rapporto alla buona conversa, come voi mi scrivete mia Cara Figlia. Ho inteso quanto mi soggiungete degli affari dell'Ospitale.
Vi ringrazio tanto di quanto faceste per la povera vedova Kofler, e glielo farò sapere; voi poi farete alla medesima una carità il significarle la riuscita della vostra raccomandazione. Così del pari mi sarà cosa gradita, quando mi potrete dare qualche notizia della sorella della povera Bonola34.
Vi prego poi presentandovi persona opportuna, di far rinnovare al Signor Don Canal35, co' miei doveri le mie premure, per la nota persona, ed in seguito tenermi ragguagliata dello stato della medesima. Ringrazio di cuore il Signore del permanente miglioramento del degnissimo Monsignor Albrizzi36.
Non mancherò di far suffragare l'anima dell'ottimo Signor Tommaso Guizzetti37. Vedete con destrezza, e col mezzo di qualche persona opportuna, d'informarvi delle disposizioni, fatte dal defunto, e poi significatemele; bramando sapere se evvi più speranze per la famosa nostra eredità.
Non posso dirvi quanta compassione mi faccia nell'attuale suo stato, l'ottimo Signor Alessandri38; l'ho molto raccomandato al Signore, e non mancherò di continuare a farlo.
Mi consolo che la Cara Floriana39 si vada rimettendo. Già in questa stagione, le garelle vanno adagio a rimettersi. Quì pure fanno lo stesso, essendovene sempre un buon ruolo. La buona nostra Metilde40 si và alzando qualche ora del giorno, e cammina qualche passo per camera, ma ciò con molta difficoltà.
La vostra mamma, che fu da me jeri cordialmente vi saluta. Essa stà benissimo, e se la passa di buonissimo umore.
Col primo ordinario vi manderò la fede della Salterini41.
Vi abbraccio tutte di vero cuore; se vedete il Signor Alessandri ditegli, che si faccia tutto il coraggio, che si governi, e che non dubiti dell'assistenza del Signore, che quando può mi scriva le sue notizie.
Ho pensato bene aspettare l'odierno ordinario, perchè così vi occludo anche la fede della Salterini colle debite firme. Momenti sono ricevetti le due lettere da voi speditemi con vostra sopracoperta, vene ringrazio. Mi consolo che ve la passiate sufficientemente. Oggi ho la consolazione di darvi migliori notizie della nostra Metilde. Comincio a sperar bene vedendo, che ogni giorno va benché assai poco migliorando, ad onta della pessima stagione, avendo noi quì avuto anche jeri la neve. Tutte ci teniamo certe di vederla con del tempo alla porta.
Vi abbraccio tutte di vero cuore, lasciandovi nel Cuor Santissimo di Maria.
Vi prego tutte della carità di una piccola novena di tre Ave Maria per 9 giorni alla nostra Santa Lucia, col Sub tuum presidium a Maria Santissima del Buon Consiglio, per un affare assai impegnante, che deve essere consumato tra pochi giorni.
Verona San Giuseppe 10 febbrajo 1827
Vostra Aff.ma Madre Maddalena42
Figlia della Carità
A ELENA BERNARDI
1775(Verona#1827.02.11)
Permane qualche dubbio sulla destinataria perché la Canossa le sottolinea il suo prossimo viaggio a Bergamo, ma Giovanna di Brembio è novizia nella capitale lombarda. In tutti i casi, di rilievo nella lettera, c'è solo la gioiosa constatazione che il Ramo delle maestre di campagna a Verona si svolge assai bene.
V.G. e M. Carissima Figlia
Non le scrissi giovedì mia Cara Figlia, per i tanti miei imbarazzi, e perché anche non aveva oggetti particolari.
Voglio oggi darle le nostre notizie, le quali grazie al Signore in pieno sono buone, eccettuati le garelle le quali in questa stagione fredda e di neve abbondano.
La Cara nostra Metilde1 và lentamente migliorando, e comincia a darci fondata lusinga che tra alcuni mesi però ritornerà come prima. Mi teneva certa questa settimana di venire a Bergamo, ed i tanti impegni che dopo Pasqua da queste parti mi attendono lo renderebbero necessario, ma le molteplici cose che qui pure in questi giorno m'impegnano, temo non mi lascino si presto come vorrei di quì partire.
Insomma ancora non so precisare il giorno di mia partenza. Mi spiace ma preveddo che assai brevemente potrò fermarmi a Bergamo e solo il puro necessario anche a Milano.
Mi consola tanto il sentire che la Cara Giovannina di Brembi2 si sia rimessa, ma caldamente raccomando a lei di aversi tutta la cura, massima con questi crudi e tempi critici pei suoi incomodi. Si riguardi quanto può, e proccuri insomma di sostentarsi come abbisogna.
Le mie undeci maestre di campagna vanno progredendo ne' loro studj, con copiosa benedizione del Signore, e Cristina3 se la passa benino, ad onta della grande fatica e peso che sostiene, ma Dio al solito la fortifica Lui. La prego però mia Cara Figli(a) di continuare l'orazione per questo Ramo, acciò si compia in ogni parte, e si perfezioni colle celesti divine benedizioni.
La mia Damina4 riminese si porta benissimo e dà le più grandi speranze per l'Istituto, cioè di una riuscita la migliore. In voce le conterò poi tutto, e tante altre cose che il tempo oggi non mi permette. Le abbraccio tutte di vero cuore e le lascio nel Cuor Santissimo di Maria.
Di Lei Carissima Figlia
Verona San Giuseppe 11 febbrajo 1827
Dopo la malattia direi quasi di due anni sofferta con ammirabile rassegnazione, e pazienza morì il signor Guizzetti5. Lo raccomando alla carità delle loro orazioni.
Aff.ma Madre Maddalena6
Figlia della Carità
A GIUSEPPA TERRAGNOLI
1776(Verona#1827.02.18)
La Canossa si mostra preoccupata per due famiglie che sono da aiutare e che suscitano compassione fattiva. Ella é pure preoccupata per l'ex superiora Bunioli che é ammalata, per la Giarola che migliora, ma lentamente; per il nuovo Patriarca, Mons. Monico, che arriverdo presto a Venezia, é necessario trovare, con sollecitudine, chi gli possa presentare l'Istituto.
V .G. e M. Carissima Figlia
Ringrazio prima di tutto mia Cara Figlia a nome anche della povera e buona mia Regina Bonola7 di quanto faceste, e delle nuove che le procuraste della Cara sua sorella, che costì trovasi; ve la... Anche la poverissima vedova Kofler vi è molto obbligata per le raccomandazioni che gli procuraste presso cotesto Signor Dottore suo cognato, ma trovandosi la medesima attualmente in un bisogno ed in una miseria la più grande, desidererebbe che cotesto suo signor cognato volesse non solo alla di lui morte, ma anche al momento sollevarla colla carità di qualche piccolo sussidio. Vedete voi dunque se potete fare sapere allo stesso anche tutto ciò. Già se la vedeste fa compassione, molto più sapendo com'era avvezza.
Io questa volta per quanto faccia onde sbrigarmi quì da tanti imbrogli, che mi circondano, fin'ora non potei riuscirvi, e mi è perciò impossibile di potermi da quì partire per Bergamo nemmeno tutta questa entrante settimana. Per un di più, oltre il solito buon numero delle altre garelle, abbiamo anche in letto da sette giorni, a questa parte la mia Metilde8 fu superiora; Questa fu sorpresa da una febbre reumatica con forte dolore di testa. Le fecero due salassi abbondanti, che molto le giovarono, e diffatti migliorò a segno che il medico la trovò si può dire libera di febbre, ma siccome ha una piaghetta nella sua gamba credo ci vorranno de' giorni prima che possa alzarsi e riprendere le sue occupazioni.
La nostra portinara9 poi oggi venne a Messa in coro alto, col suo bastoncino, intanto va lentamente migliorando. Io dubito peraltro che ci vorrà la stagion calda, perche termini di ricuperarsi.
Mi fu fatto credere, che il nostro degnissimo Patriarca10 sia partito per la novella sua residenza, e che presto verrà a Venezia il degno di lui successore Mons. Monico11; vi prego di dirmi se ciò è vero, ed informatevi dal Signor Padenghe12 se egli sappia chi abbia relazione con questo prelato. Forse anche Don Bollini13, il nostro Padre Provinciale14 sapranno con chi dei nostri conoscenti abbia egli aderenza.
Domandate anche al Padre Stefani15, presentandogli tanti miei rispetti. Forse anche Mons. Albrizzi16 lo saprà. Subito che mi scriverete io vedrò di fargli presentare i miei ossequiosi rispetti, e raccomandargli l'Istituto.
Facendo parlare al Dottor Kofler, ci vuole una gran destrezza perchè non si disgusti colla
vedova e coi nipoti, onde con quel sacerdote di San Moisè17 che vi scrissi, vedete di trovar qualche persona che gli parli con giudizio. Il buon Signor Giuseppe18 non mi ha più scritto, e però stò con qualche pena.
Addio mia Cara Figlia. Vi occludo due righe per la Cara Marianna19, che spero sarà tutta consolata per la ricupera di Mons. Albrizzi.
Mi raccomando al solito alle orazioni di tutte. Vi abbraccio di tutto cuore lasciandovi nel Cuor Santissimo di Maria.
Di Voi mia Cara Figlia
State in attenzione se poteste voi mandarci quì qualche ritorno per Venezia, perchè oltre le mostrine che ci preme mandarvi per la nota commissione delle corone, abbiamo pure alla fine in proposito la robba scortezzata20 da spedirvi, e per quanto ricerchiamo non si può trovar un occasione. Già non mi meraviglio, perchè la stagione , è pessima.
Verona San Giuseppe 18 febbrajo 1827
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