Di Lei Carissima Figlia
Verona li 12 gennaro 1828
PS. La prego di in dirizzare secondo la mia intenzione la novena dello Sposalizio di Maria Santissima con l'aggiunta di tre Gloria, a Sant'Antonio83, ed a Sant'Agnese84.
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NB. Manca la firma della Canossa.
A GIUSEPPA TERRAGNOLI
1858(Verona#1828.01.17)
Semplice e brevissima accompagnatoria di una lettera per il Padenghe. Preghi, così supplica la Canossa, per la Bunioli che è stata colpita da una malattia preoccupante.
V.G. e M. Mia cara Figlia
V'inchiudo la lettera aperta pel Signor Francesco Padenghe85, affinché la leggiate per vostra regola.
La mia salute è al solito passabilmente buona; solo mi trovo in pena perché ho la mia Metilde86 fu Superiora incomodata da un forte reuma di petto, che ci tiene tra il timore e la speranza.
Mia cara Figlia io la raccomando caldamente alle orazioni di voi tutte che cordialmente abbraccio.
Aveva incominciato a rispondere alla cara Marianna87; ma trovandomi tanto piena d'imbrogli non potei terminarla, il farò più presto che potrò.
Tutte le compagne di qui vi salutano, ed io vi lascio in tutta fretta nel Cuore Addolorato di Maria
Di Voi mia Carissima Figlia
ve ne continuerò le nuove.
Verona San Giuseppe 17 gennajo 1828
Vostra Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità88
A DOMENICA FACCIOLI
1859(Verona#1828.01.19)
Poiché la sa fisicamente sofferente, come lo è pure la Masini, invece di rispondere alla sua richiesta di un profilo sulla obbedienza, la Canossa la consiglia a curarsi. Anche la Bunioli la tiene sospesa per la sua malattia che, permane grave. Si preghi anche per lei.
V .G. e M. Carissima Figlia
Riscontro le vostre due carissime lettere mia cara figlia. La lettera che mi avete spedito per il Signor Arciprete di San Zenone89, sappiate che ho tutta la premura di fargliela quanto prima ricapitare, accompagnandola con una mia. Io farò quanto mai potrò, e saprò per giovarvi, con tutta però la prudenza, e destrezza, che si conviene.
Mi rincresce molto di sentire dalla cara vostra, che sì voi, che la Cara Rosina90 siate incomodate. Riguardo alla buona Rosina, calmai un poco la mia angustia quando intesi anche dalla Rosa91 qui, che sono i suoi soliti incomodi, che spesse volte va soggetta.
Io conosco abbastanza la vostra gran carità, che avete con tutte, e non ne ho il più piccolo dubbio, ma vi raccomando di guardar, che mangia robba buona e sostanziosa, farla mangiar poco sì ma anche fuori del pasto. Guardate, se è ben coperta particolarmente lo stomaco. Mi raccomando poi tanto anche per voi e vi dico, che desidero che vi governiate, che stiate pure in letto quanto vi abbisogna, proccurate di avere tutta l'attenzione anche per la tosse, perche già sapete che non conviene strapazzarsi in somma dal canto vostro fatte tutto il possibile per guarire.
Rapporto all'ubbidienza che volete da me, adesso non ho tempo da dirvi niente, mi basta che facciate quello vi dissi di sopra. E poi se il Signore si degnerà di farmi star meglio le mie ammalate, io spero che fra un mese sarò di ritorno a Bergamo ad abbracciarvi, ed allora vi scriverò tutto quello che dovete fare per ubbidire.
Riguardo alla Catterina adesso non posso dirvi niente, quando poi sarò costì combineremo insieme e stabiliremo qualche cosa.
Adesso vi dirò come vi promisi nell'altra mia qualche cosa delle nostre ammalate. Sappiate mia Cara Figlia che l'altro giorno passai una bella angustia per la Cara Metilde fu Superiora92, ma grazie al Signore, ed Maria Santissima adesso sta meglio. Anche la Cristina93 sta molto meglio di quello che stava. Seguitate a pregare il Signore acciò se a Lui piace abbiano da guarire, tutte le altre si difendono garellando.
Di nuovo abbiamo incominciata l'educazione delle maestre di campagna. Presentemente ve ne sono cinque, e la Buranella94 che fa sei, e ne aspettiamo altre due della Val Cavallina95, ed una di De- sanzano96. Fin'ora queste che si trovano qui, sono sei angeli, speriamo, che anche quelle che verranno il Signore permetterà che siano simili. Facciate orazione anche per questo, pregando Maria Santissima che si degna d'impetrarci dal suo Divin Figliuolo, una benedizione particolare, anche per quest'anno sopra questo Ramo, che deve servir tanto alla di Lui Gloria.
Io grazie al Signore, in mezzo al grande affare che ho, me la passo proprio bene. La Rosa che ho qui fu Superiora, mi dice che non si ricorda se abbia soddisfatto un debito che aveva colla buona Margheritina Arizzi, di nove soldi, per averle fatto aguzzare prima che partisse da Bergamo dei temprarini e una forbice, onde vi prega di domandarle se li ha avuti, oppure se ancora li ha d'avere. La suddetta Rosa vi saluta voi distintamente, e tutte le altre care compagne cordialmente. Così pure vi prega di salutarle, le sue buone putelle dell'Unione97, la Chiaretta Camozzi, e sua zia, la Innocente, e la
sua mamma, e tutte quante le altre ragazze, che vengano la festa, e tutte quelle di scuola e che vengono all 'istruzione.
Dopo aver scritto sin qui col massimo dispiacere debbo darvi delle nuove non tanto buone della Cara Metilde. Jeri mattina giorno 18 settimo della malattia stava tanto benino che domandò al medico d'alzarsi cosa che non le permise sul dopo pranzo le venne un dolore da una parte sotto alle coste che non disse a nessuna per non darci pena. Passò la notte male, e quella compagna che era alzata le fece què rimedj che pote e l'ammalata le suggerì. Ma questa mattina il medico trovò la febbre maggiore e questa sera tale pure sussiste, le fecero il terzo salasso ed il sangue riscaldatissimo il polso significa malattia in somma vi confesso che siamo tutte in qualche pena.
Giovedì vi continuerò le notizie, intanto vi raccomando orazione e pregate anche per me che se la volontà del Signore si fosse quella di chiamarla a se Dio doni a me la fortezza di cui voi sapete avrò bisogno. Domani mattina prima di mettere in posta questa lettera vi aggiungerò le notizie della notte.
Rapporto a quanto mi scriveste relativamente al Signor Pollini per ricevere a Bergamo la sua figlia non so adesso quando poter con precisione dire quando sarà il momento di poter ricevere le maestre in educazione a Bergamo ci intenderemo anche di questo alla mia venuta. Dite alla Cara Checchina98 che di cuore abbraccio unitamente a tutte l'altre care compagne che la prima volta che scriverò a Pavia domanderò la sua patente per alzarsi prima delle sei ma che intanto sin che mi giunge seguiti il solito e. se qualche mattina succedesse che alle ore sei, non fossero cominciate ma finite si alzi pure ad ascoltar l'ultima.
I miei rispetti al Signor Don Giovanni99 che vorrei sapere come se la passa, e come se la passa anche la mia Cara Signora Betta100 dopo la morte anche del zio. Vi lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria
Di Voi Carissima Figlia
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