A elena bernardi


Vostra Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità1



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Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità1

Trenta dal Convento dell'Addolorata Lì 16 luglio 1828


PS. Dite al Signor Conte Don Luca presentandogli come a tutta la di lui famiglia i miei rispetti, che ci è tempo a fare un altro corso di educazione di maestre avendolo ancora a Verona e quando sarà tempo lo avvertirò.


(Timbro partenza) TRENTO
Alla Signora

La Signora Domenica Faccioli

Figlia della Carità

In Rocchetta Convento Santa Croce

BERGAMO



AD ANGELA BRAGATO

[ Trento, 18 luglio 1828]

1934(Trento#1828.07.18)
L'affare Buella é terminato, ma il genero della Fanzago di Padova ha dovuto versare una somma. Faccia in modo di rimborsargliela subito. Quando scrive poi, mandi pre sto alla posta, perchè spesso le sue lettere arrivano con forte ritardo, e a lei preme molto sapere certe notizie che le espone.
Carissima Figlia
Non so capire mia cara Figlia, come tu ti trovi d’alcuni giorni priva di mie lettere, mentre io non faccio altro mestiere, che scrivere. Dubito, che alcuna delle mie lettere che contintinuamente ho da scrivere mi facciano sembrare d'averti scritto, quando in realtà non lo faccio. Tu mi hai occluso una lettera proveniente da Padova, e questa del genero dell'amica Franzago 2 il quale mi significa d'aver pagato il quintello 3 della nostra eredità parlo del danaro, e mobilia. Una parte del pagamento ci verrà poi restituito quando ci daranno quanto abbiamo speso nel funerale, e Messe, ma intanto dovette egli supplire con lire austriache 116, 72 centesimi. Questo danaro conviene subito farglielo avere perchè oltre il piacere ed i disturbi non istia in esborso anche del danaro.

Per ciò mia Cara Figlia farai il piacere, o direttamente o col mezzo dell'Amica Metilde 4 d'informarti se l'ottimo Signor Verdari 5 abbia terminato l'affar nostro col Signor Ruzenenti 6. Se l’ha ter minato vuol dire che allora non ha più danaro nostro nelle mani, ed in questo caso prendi cento, e 16 zvanzicher 7 dico 116 lire austria che ossia zvanzicher, e 72 centesimi di quel danaro della Beppina 8, che ti dissi di non tocare, e raccomandati al Superiore9 ed anche al Signor Battista per trovare una qualche occasione per Padova, e spedisci questo danaro alla Franzago scrivendole con tanti ringraziamenti che li consegni a suo genero il Signor Giovan Battista Osma. Se poi l'affare Ruzenenti ci volesse del tempo a farlo prega il Signor Giovanni Battista di mandare le 116 e 72 centesimi a Padova del danaro della Marianna 10, ch'ha nelle mani.

Niente mi dici nella tua lettera del 16 della Furi 11. Dopo che questa venne a Verona io ti ho scritto una lunga lettera che già che adesso l'avrai ricevuta. Il ritardo di queste lettere giudico, che sia che tante le volte per parte tua mandi le lettere tardi alla posta quest'ultima mi ricapitò subito ma tante volte sono tanti giorni che sono scritte quando mi arrivano.

Per parte mia poi sappi che dicono partire ogni giorno fuori del Giovedì la posta per Verona, ma io eredo che vi saranno gli ordinarj, e gli straordinarj, e non potendo sapere quando sia questi ultimi verranno ritardate anche le mie lettere.

Per la seta poco guadagneranno, ma se adesso è a buon prezzo vendila pure. Per l'uomo di Roncolevà 12 certo che se il Signore non provvede, qualche facilitazione nella polenta converrà farla, ma di questo parleremo alla mia venuta. Il furmento non ha niente a che fare colla polenta e puoi pregare Carlino 13 di farglielo rame­morare perchè non restiamo anche senza furmento. Dímmi anche se da Marano 14 è ancora venuto niente. A noi non ci importa che il furmento ci gonfi, ma che venga.

Voi altre fatte tutte tre Comunioni in onore di San Pasquale15 e fatte ascoltar delle Messe in onore di questo Santo. Io spero che farà piovere, come fece quì. Per tre giorni fa tenere anche innanzi alla sua reliquia il lume.

Ti confermo le nostre buone nuove, ed il mio pensiero di ritor­nare dagli otto ai 10 a Verona. Ti raccomando di pregare per me, e di trovarmi orazione. Ti assicuro che quanto più si avvicina il tern­po di andare a trovare l'Isabella 16 sento il gran bisogno ch'ho di orazione. Senti un altro imbroglio. La Deodata 17 da molto tempo va peggiorando. Alla porta non può stare assolutamente. Mi scrive il confessore che il medico ed il chirurgo giudicherebbero, che venendo a Verona forse sarebbe la sua salute. Già i cauteri 18 più non le purgano ch'è del tempo in somma si sente poco bene.

Tu sai tutti i mali che ha sofferto la Deodata a Verona e la cara Rosa 19 sotto superiora sa tutto di Bergamo per ciò vorrei che tut­to contaste al nostro medico e sentiste cosa a lui ne pare, e poi scri­vimi. Preghiamo anche per questo. Se Michele ti porterà la risposta a quella lettera che ti occlusi da darti me la manderai con tutta la diligenza. Vi abbraccio tutte di vero cuore e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.


Di Te Carissima Figlia
Dammi nuova della Beppina Gagliardi 20 come sta di salute e se si trova contenta. Continuami le nuove della Polini 21. Ti ho scritto parecchie volte che tu mi sappia dire se hai trovato il libro contenente tutte le nostre Dottrine nella cassa di rimpetto alla ca­mera, ove dormo, ma niente mi ha(i) risposto.

Io già non voglio saper altro se costì vi sono per mia quiete, non avendole quì. Ti raccomando trovandole lasciale tutte unite come sono perchè altrimenti ho dei motivi, che mi troverei imbrogliata, essendo dottrine raccolte da alcune delle nostre Case, ed alcune da finire da esaminare.


______________________
NB. Manca la firma della Canossa. La data risulta dal timbro.


(Timbro partenza) TRENTO
(Timbro arrivo) VERONA

20 LUG(1io)



Alla Signora

La Signora Angela Bragato

Figlia della Carità Ricapito

dal Signor Verdari alla Porta dei Borsari


VERONA

AD ANGELA BRAGATO

1935(Trento#1828.07.23)



E' finalmente arrivata l'attesa documentazione di buona condotta per quella povera vedova di Trento. Sarà consegnata al Vescovo e intanto la Canossa l'ha già preannun­ciata alle sorelle di lei perchè la situazione sia chiarita. In quanto alle maestre di campagna che hanno terminato il corso si faccia in modo che i loro genitori siano avvertiti di venire a prelevarle senza alcuna dilazione, per una ragione che le esporrà a voce.
Carissima Figlia
Ho ricevuto le due consecutive tue lettere mia cara figlia conte­nenti i due atestati della Furi 22. Fa il piacere di riverirmela tanto, e gli dirai che col mezzo trovato dalla Baronessa Tasis 23 saranno passati al Principe Vescovo24. Il Signore voglia benedirli. Io intanto mi addoperai perchè siano noti anche alle due sue sorelle affin­chè si investano maggiormente in suo favore.

Non iscrivo alla Furi per mancanza di tempo. M'informai alla posta per sapere la cagione del ritardo delle mia lettere ma non po­tei ricavar nulla. Voglio provare a scriverti il mercoledì o il sabbato per vedere se posso trovarti l'ordinario giusto.

Tu fai benisimo a prendere le acque, e ricordati, che quelle di Recoaro 25 richiedono governo. Le garelle 26 guariranno se piacerà al Signore. Ti confermo la mia intenzione di venire a Verona dai sei agli otto di agosto. Tu puoi a mio parere aspettare ancora un qual­che giorno a mettere negli Esercizj la Ravelli 27, e la Prudenza 28. Non potendo come dici mettere poi negli Esercizj la Bettina 29 per cagione delle maestre potrò dare a questa ed alla Ghezi il tablou 30 il giorno del Sacro Cuore di Maria, onde senti se hanno più divozio­ne a professare all'Assunta fà loro cominciare in modo che la sera della vigilia li compiscano.

Pel tablou ti scriverò perchè questo è un Paese ove certe cose difficilmente si trovano. Per le due postulanti ho inteso. Ho piacere che tu abbia ricevuto quel danaro della Chesi. Intanto è una carità del Signore.

Seguita a dirmi quando piove. Già si vede che i nostri peccati sono la cagione di tutto. Quì fanno pure molta orazione e va piovendo ma poco ed il vento porta via tutto.

Ti occludo la risposta pel Signor Don Strabui 31. Sappi che questa era per pregarmi di ritenere venti giorni di più la Lucrezia di Desenzzano 32. Io non posso tenere quest'anno nessuna neppur un ora di più per una ragione grandissima che in voce ti dirò, e che so­no certa troverai giusta, e necessaria com'è anzi guarda che tutte scrivino subito alle loro famiglie e cerca che vadino con tutta la si­curezza avvertendo tutte di venirle a prendere il giorno che compi­sce in punto il loro studio.

Per le tre di Valcamonica33 fa che la cara sotto superiora oc­cluda una lettera diretta al Signor Don Vincenzo Panzerini 34 al Si­gnor Carlo Manziana 35 pregandolo di farla avere alla Signora Er­minia Panzerini 36 sua zia.

Per quelle dalla parte di Mologno 37 scrivi a nome tuo in mia mancanza al Signor Arciprete Ganzogno di Mologno e questa man­dala alla Superiora di Bergamo 38 da mandare al Ssignor Preposto nostro di Pignolo 39 pregandolo di farla avere a Mologno e per le altre già sai.

Quella del Signor Francesco Pollini 40 va diretta per Brescia Iseo e Riva di Sotto. Fa così forma una lettera sola scritta a tuo no­me per mia commissione e fa copiare la stessa a tutti. Termino subi­to perchè la posta parte.

Le mia glorie le vorrei in Paradiso. Ti abbraccio di cuore, e pre­ga per me. Prega anche per i miei viaggi.

Tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria

Trento dall'Addolorata li 23 luglio 1828


Tua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità41

A GIUSEPPA TERRAGNOLI

1936(Trento#1828.07.23)


La Canossa risponde a Padenghe per tenerlo interessato per l’Ospedale e alla cara Micheli. Invita la Terragnoli a leggere le lettere, che poi sigillerà e spedirà, perché sappia come comportarsi per l'Ospedale delle Convalescenti. E intanto chiede anche che si preghi per la prolungata siccità.
V.G. e M. Carissima Figlia
Vi ringrazio mia Cara Figlia della vostra premura nel ricapitare la lettera mia al nostro degnissimo Superiore42 che godo assai sen­tire rimesso. Sapendo la vostra secretezza vi occludo la risposta che intanto feci al Signor Padenghe43 per tenerlo quieto interessato per l'Ospitale44 e nello stesso incontro prender tempo.

Ve la mando aperta leggettela poi sigillatela, e fategliela tenere. Scriverò in simile modo alla Cara Micheli45 la quale va poi in cam­pagna onde per un pezzetto starà quieta.

Subito che sarò a Verona vi manderò la copia del testamento di Bettina46 ed anche una formula per una convenzione simile a quel­la della Rosa della Croce47 perché va bene sia fatto anche il testa­mento ma pel pagamento che ci vuole se la carta supplisce non si adopera il testamento.

Vi scriverò quando dovranno cominciare i santi Esercizj per­ché anch'io convengo che prima dei Voti è necessario abbiamo ter­minato le cose temporali. Sono consolatissima che la mia Betta48 stia meglio e di poterla rivedere.

Mi piacque poi sommamente la vostra generosità per ajutarmi. Per ora non ne approfitto ma al caso lo farò ed intanto vi sono obbligata del vostro affetto.

Sappiate che pur troppo la sicità e quasi universale. In ogni luogo si prega la pioggia sembra in terra e poi svanisce. Si vede pro­prio castigo. Basta che vi dica che nel piccolo fondo nostro di Mara­no49 non solo non vi è speranza di raccogliere da fare una libra di polenta ma neppure di semenza. Sia fatta la Divina Volontà, e cer­chiamo tutti ed io per la prima di togliere gli ostacoli che legano per dire le mani alla Divina Misericordia.

Il buon Alessandri50 mi scrisse, e confermo quanto da voi con grande allegrezza intesi. Salutatemi Marianna51 alla quale scrive­rò il venturo ordinario riuscendomi impossibile farlo oggi.

Addio mia Cara Figlia vi abbraccio tutte di vero cuore e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.


Trento li 23 luglio 1828 dal Convento dell'Addolorata

Vostra Aff.ma Madre Maddalena52

Figlia della Carità



AD ANGELA BRAGATO

1937(Trento#1828.07.27)



La Canossa davvero non ha sottoscritto con la sua firma le ultime due lettere che le ha inviate, distratta da un cumulo di affari, che sono inevitabili nell'organizzazione di una Casa nuova, anche se le opere già si stanno avviando tutte e la vita religiosa sta prendendo un buon orientamento. Scriverà presto quando dovrà mandarla a prendere per il suo ritorno a Verona.
V.G. e M. Carissima Figlia
Colgo l'incontro del ritorno a Verona dell'ottimo Signor Gior­gio mia Cara Figlia per riscontrare l'ultima Carissima di Lei lettera. Niente più facile che ci siamo scordate in mezzo ad una faragine di lettere, e di carte ch'abbiamo avuto in questi giorni la data, e la mia sottoscrissione nelle due lettere che tu mi accenni. Credi, e facil­mente tu puoi figurarti, come mi trovi circondata di affari in una Casa novella53, e nel dovere in così breve tempo rassettare, e stabi­lire tutte le cose, oltre il continuo carteggio.

Per tua quiete però ti dico, che me la passo discrettamente quantunque la scorsa settimana abbia avuto qualche piccolo distur­bo, ma cose piccole e passeggiere.

Rapporto alle dottrine ti ringrazio della notizia, che mi dai d’averle ritrovate. Ti prego di nuovo di lasciarle tutte dove le hai trovate, e quando verrò ti dirò il motivo.

Qui grazie al Signore tutte le cose vanno in buon ordine, e sono già avviati tutti i Rami suscettibili pel principio cioe la Scuola, la Dottrina della Festa. L.Istruzione. L’interno pure della casa a momenti sara avviato.

Sabbato spero poterti dire con precisione quando mi dovrai mandar a prendere non potendo ancora per la salute di Cristina54 stabilire una cosa precisa. Ti prego intanto di provvedere per que­sta Casa una bozetta di endego 55 da fare l'azzuro, perchè quì non se ne trova, e due scovoli 56 da scopare gli armadi, e l'altare. Così pure una scopa da spazare i terazzi. La Gioppi 57 ti prega di guardar bene nei dissegni di Beatrice 58 se trovi i suoi, perchè disse ch'eran­no nella stesso luogo.

Mandami ogni cosa col mezzo di Michele 59 . Ti occludo una lettera per lo stesso, che gli consegnerai in proprie mani.

Ti avverto, che la penultima tua lettera, pure la trovai senza da­ta. Ti prego di abbracciare per me tutte le care compagne, ed ab­bracciandoti di vero cuore vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.

Di Te Carissima Figlia

Trento li 27 luglio 1828


Col mezzo di Michele mandami anche 6 libri da primo carattere 6 da secondo ed un mazzo di penne da scrivere.

La Giuseppina 60 desidera avere la minuta delle spese ultime, che l'amica Metilde fece per essa. Già mi intendi di tutte le spese che fece la Metilde 61 dopo ch'è partita. La medesima Giuseppa le mando da Michele 20 taleri 62 dice che faccia il conto di. quello che ha ricevuto, e di quello che ha speso. Avverti di non mettere in quel conto le piccole commissioni che in questa lettera ti diedi.

Quì jer l’ altro e jeri ha tanto piovuto e mi fanno sperare ch'ab­bia piovuto anche a Verona. Vedrai che San Pasquale otterrà la grazia. Qui esposero sull'altare del Duomo la bellissima e miracolo­sa immagine di Maria Addolorata, e subito cominciò a piovere. Il terzo giorno poi piovette abbondantemente.

Per la Deodata 63 ho inteso e faremo quello che il Signore darà lume. Ti saprò dire per i tablaeu. In confessione ti dico che questo è il paese dell'impossibile ove non vi è abbondanza se non che di sas­si.


Tua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità64


Vorrei che tu mi sapessi dire se la lettera diretta al Signor Carlo Manziana 65, e la lettera diretta al Padre Vettore Cappuccino66 di Venezia che lasciai alla cara Rosa sotto Superiora67 quella sera prima di partire se l'han poi mandate in posta non avendone avuto più notizia.

Alla Signora

La Signora Angela Bragato

Figlia della Carità

VERONA

AD ANGELA BRAGATO

1938(Trento#1828.08.02)


Non risponde all'ultima sua lettera perchè lo farà a voce. Infatti le espone il piano perchè possano andarla a prendere senza disagio dei vetturali, ma con una certa solleci­tudine. Finalmente piove.
Carissima Figlia

Ricevetti questa mattina l'ultima tua lettera alla quale non ti ri­spondo premendomi di essere a Verona sabbato dell'entrante setti­mane, onde ti dirò tutto in voce.

Manda dunque a chiamar Michele68, e gli dirai che parli a Cati­nari69. Se al medesimo accomoda così, o per dir meglio che doman­di a Cattinari se gli accomoda partire con Michele da Verona giovedì di buon ora la sera dormire a Roveredo70, e venerdi mattina pure a buon ora esser quì. In questo caso venerdì dopo pranzo io partirò per Roveredo dove a casa Rosmini 71 dormirò e la mattina a buon ora del sabbato partiremo per Verona per esservi a Dio pia­cendo la sera.

Se poi per i suoi cavalli trovasse Catinari essere troppo faticoso questo viaggio allora che parta mercoledì all'ora che loro accomo­da, e sieno qui giovedì sera, che partiremo venerdì dopo pranzo per Roveredo e sabbato verremo a Verona. Fa il possibile di risponder­mi una parola per mia quiete se hai ricevuto questa mia lettera.

Quando mi manderai a prendere mi farai il piacere di far pre­sentare i miei rispetti al Superiore 72, e ti prego di fargli sapere che sabbato mi aspetti che domenica mattina gli farai sapere se sono ar­rivata e ch'io t'ho scritto che quando sarò giunta lo supplico della carità di favorirmi.

Se il Signor Canonico di Trento73 mi porterà la cassetta mi sa­rà carissima altrimenti mi manderai tutto da Michele. Appena giun­ta scriverò al Signor Arciprete di Sandrà 74.

Le fede della Furi 75 furono consegnate al Principe Vescovo 76. Basterà ciò per far vedere la verità. Per le provviste dovendo io ve­nire trà otto giorni se piace al Signore combineremo insieme e spe­ro faremo tutto anche per la Buella 77.

Rapporto al conto della buona Rosmini dirai alla buona Metil­de 78 di non mettere le quattro libbre di ciocolata non avendola ad­doperata per quì ma tenuta io che anzi porterò meco quella che mi è avvanzata. Le 12 paja scarpe poi delle compagne le metta pure sul conto, figurandomi che colla Rosmini sarà stata d'accordo di ordi­narle.

Quando mi mandi a prendere, mandami anche un poco di reffe grosso mezzano, e più sottile. Un poco di bombace di vari colori, e bianco da cucire, che voglio fare un generoso ma tegnoso dono alla scuola. Per qualche volta che ne manca qualche angonara 79.

Hai fatto molto bene a far scrivere perchè le maestre vadano a casa, perchè quel poco tempo che ho da stare a Verona, vorrei stare con voi altre con un po'di quiete avendo molte cose da combinare, e da fare, prima di mettermi in viaggio.

Prego tutte di fare la novena dell'Assunta per me. Quì fuorì di jeri, e oggi dacchè ti scrissi parmi abbia piovuto ogni giorno.

Vi abbraccio tutte, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria


Di Te Carissima Figlia
Trento li 2 agosto 1828

Tua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità80
(Timbro partenza) TRENTO
(Timbro arrivo) VERONA

2 AGO(sto)


Alla Signora

La Signora Angelina Bragato

Figlia della Carità Ricapito

dal Signor Verdari alla Porta

dei Borsari

VERONA


AD ANGELA BRAGATO

1939(Trento#1828.08.03)


La Conossa ha ricevuto quanto ha chiesto e le è grata, ma le elenca dell'altro di cui necessita ancora. Insieme ripete quanto le scrisse il giorno prima perchè il viaggio sia organizzato in modo che ella possa rientrare presto a Verona.
Carissima Figlia

Trento dal convento dell'Addolorata

li 3 agosto 1828
Quantunque le abbia scritto venerdì pure riscontro oggi la tua lettera ricevuta questa mattina e prima di tutto ti dirò che jeri rice­vetti da quel Signor Canonico la cassettina contenente quanto hai scritto. Restai contentissima del quadretto. Per l'affare Facchel­li 81 vi siete regolate benissimo. La tela della bustina data dalla Ver­dari 82 la Irene 83 dice d'averla messa sul tuo letto o tavolino che sia prima di partire, e che te lo ha anche detto. Del gomitolo bomba­ce la Teresina84 dice d'averlo veduto anch'essa senza però sapere di chi sia, e che credeva lo avesse avuto sul fuso la sotto Superiora 85.

Ti confirmo quanto ti dissi cioè che se a Cattinari 86 accomoda partire giovedì mattina la sera essere a Roveredo venerdì mattina essere a Trento, ed il dopo pranzo dello stesso venerdì che ritornia­mo con me s'intende a Roveredo per essere sabbato a Verona parta giovedì. Se poi per i suoi cavalli bramasse fare il viaggio in due gior­ni parta il mercoledì, e sia qui giovedì 7 agosto ritenendo sempre ch'io non parto, che il dopo pranzo del venerdì. Dirai a Michele che veda se potesse far contratto. Le Regole copiate dal nipote dell'Ami­ca Metilde 87 puoi mandarle con Michele 88. I dissegni, che mi hai mandati non sono quelli della Gioppi 89. Questi sono a colori, ed io ho qualche dubbio che li abbia la Nunziadina 90. Se ciò fosse man­demeli pure con Michele.

Ti raccomando la bocetta di endego 91, e le altre cosette massi­me per la scuola. Io ho un po' di tosse e non vedo l'ora di essere a Verona per farmi cavar un pò di sangue. Ma stà quieta, che già non è niente, ed io dico, che alla mia venuta non avrò altro ed in tutti i casi ti ripeto un salassetto accomoda tutto. Vi abbraccio tutte di vero cuore e tutte vi lascio nel Cuor santissimo di Maria

Di Te Carissima Figlia


Tua Aff.ma Madre

MaddalenaFiglia della Carità92
Alla cara Annunziata risponderò in voce.
A DOMENICA FACCIOLI

1940(Trento#1828.08.03)


Per la Mazzi Adeodata, il responso del medico non è favorevole al suo trasferimento a Verona, consiglia invece certe cure. Quando la Canossa sarà tornata in sede, ciò che è quasi immediato, chiederà altri pareri. Finalmente le preghiere per la pioggia sono state esaudite; anzi a Trento, in certe ore, fa anche freddo. Per il protetto del Prevosto di Alzano sta facendo tutto il possibile. Se la postulante di Telgate ha vera vocazione ed ha quanto necessita economicamente, sia pure accettata.
V.G. e M. Carissima Figlia
Questa volta comincierò per dirvi mia Cara Figlia che venerdì a Dio piacendo conto partire per Verona. La risposta ch'ebbi dal no­stro medico di colà fù ch'egli spera poco abbia da giovane alla Cara Deodata93 l'aria di Verona. Dice come già sappiamo anche noi che il male è umorale che si dovrebbe provare coi bagni, e le acque del Tettuccio94. Per altro subito che sarò giunta a Verona parlerò di nuovo io al medico ed anche sulla probabilità che potesse giovarle Verona la manderò a prendere ma già vi avvertirò prima di tutto.

Non potevate far meglio di quello, che avete fatto di farle intan­to cominciare i bagni, giacché a Bergamo è ancora caldissimo.

A Verona fecero orazioni straordinarie, come anche quì, ed il Si­gnore per sua misericordia esaudì e mandò pioggia abbondante quì, ed a Verona. Colà non so come vada il fresco ma quì che siamo sul monte è venuto freddo e tutt'ora la sera e la mattina fa freddo. Tanti complimenti al Signor Dottor Calvetti95. Del Signor Dolcini96 ho inteso ed hai fatto benissimo.

Rapporto al Signor Preposto di Alzano97, quando avete l'onore di vederlo presentategli i miei distinti rispetti, e ditegli, che ricevet­ti la di lui lettera riguardante quel buon giovane che si trova quì a Trento,

che attese le tante mie occupazioni mi era scordata, ma che alcuni giorni sono, mi risovvenne e lo mandai a chiamare dissi che aveva ricevuta la sua lettera ed avendolo interogato se aveva piacere ch'io lo raccomandassi a qualche persona mi disse ch'esso si trovava da tre mesi quì a Trento, e che non aveva bisogno di raccomandazioni trovandosi da quanto potei capire bene; nulla ostante io gli dissi ch'aveva piacere, ma che per poter servire il Signor Preposto voleva raccomandarlo a Monsignor Decano Sardagna stato già Vicario98.

Egli l'accettò, e la prima volta che vedrò Monsignore glielo racomanderò. Mi disse che prima della mia partenza cioè uno di questi giorni verrà a prendere la risposta, onde ditegli che farò quel che potrò, e che mi raccomando assai alle sante di lui orazioni. Termino subito per non perdere la posta. Datemi nuova dell'Ambrosino99 Pregate per me. Da miserabile non mancherò di farlo per quello che mi dite. I miei rispetti al Signor Don Giovanni100 abbraccio tutte e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.


Di Voi Carissima Figlia
Trento li 3 agosto 1828

PS. Rapporto alla givane postulante di Telgate101 vorrei che cercaste la esaminasse un poco Don Giovanni Zanetti e poi conviene pensare ad assicurarsi di avere la sua dote senza contrasti ed intanto il mantenimento del noviziato ma sicura la dote o che sarebbe meglio o il frutto delle 7000 mile lire dal fratello dico sette mille lire del fratello e quello che ci vuole di più pel noviziato che già è poco pare che con facilità lo darà la madre.

Assicurata della vocazione e del temporale non ho difficoltà che la riceviate per metterla poi nella Casa ove Dio vorrà.

Vostra affezionatissima Madre Maddalena102

Figlia della Carità

A MARGHERITA ROSMINI

1941(Verona#1828.08.10)


Ringraziamenti, saluti, richiesta di notizie dopo il felice ritorno a Verona della Canos­sa.
Carissima Figlia

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