A elena bernardi


Nel Convento dell'Addolorata



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Nel Convento dell'Addolorata


T R E N T O

A DOMENICA FACCIOLI

1944(Verona#1828.08.23)


La Canossa, dopo una brevissima sosta a Bergamo per prelevare la Mazzi e condurla a Verona, è rammaricata perché ha visto tutte alla sfuggita e senza poterle sollevare spi­ritualmente, ma il tempo era poco e la sua stanchezza tanta.
V.G. e M. Carissima figlia
Comincierò per dirvi mia Cara Figlia che dopo un ottimo viaggio giunsi un ora buona prima di sera a Verona conducendo meco la Ca­ra Margherita di Rovato27. Vi assicuro che sono partita piuttosto oppressa, per non avervi potuto parlare a tutte, ascoltar tutte con quiete. In somma fare il poco che poteva, per sollevarvi prima voi, e poi tutte le altre, avete veduta l'impossibilità, parte per la ristret­tezza del tempo, e parte per la somma stanchezza in cui mi trovava.

Fatevi coraggio mia Cara Figlia, state certa, che non mancherò di pregare Maria Santissima perche vi dia forza, e grazia di farvi santa e perche si degni di benedire, e santificare tutte le compagne il che non dubito.

La mia salute, e buona solo mi trovo ancora stanchetta. La Cara Deodata, che di cuore vi abbraccia, niente ha sofferto nel viaggio, e se la passa proprio benino. Già ancora niente si può dire, perche è ancora fresca della scossa del viaggio. Vedremo cosa farà il Signo­re. Continuate a raccomandarla a Maria Santissima.

Vi prego mia Cara Figlia di mandare a chiamare il fratello della Bettina Polini28, il quale si trova in educazione nel Seminario, o do­ve sapete, e consegnategli l'occlusa, pregandolo colla possibile sollecitudine di farla avere a suo padre.

Tutte le compagne di quì vi salutano, ed io abbracciandovi di cuore, unitamente a tutte, vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.
Di Voi Carissima Figlia
Verona li 23 agosto 1828

Tua Aff.ma Madre Maddalena29

Figlia della Carità
Alla Signora

La Signora Domenica Faccioli

Figlia della Carità

In Rocchetta Convento Santa Croce

BERGAMO

A MARGHERITA ROSMINI

1945(Verona#1828.08.24)


Viaggio felicissimo da Bergamo a Verona. La Canossa aveva con lei la Mazzi che già mostra una benefica sensibilità al nuovo clima. Aveva pure Margherita Caprini, la fondatrice di Rovato, anche se ci vorrà del tempo prima della realizzazione.
V.G. e M. Carissima Figlia
Il mio viaggio da Bergamo fù felicissimo. Condussi meco la Ca­ra Deodata30, la quale niente soffrì per la scossa, anzi ne trovò un gran giovamento, e questi pochi giorni ch'è quì in Verona, si sente benino, di modo che non pare più Essa, confidiamo in Maria Santis­sima perche se piace al Signore, ci dono la grazia di ristabilirla. Portai meco anche il tablò, che mi portò l'Amica Durini31, della quale le presento i più distinti complimenti. Spero che il tablò mol­to le piacerà perche a tutti le sembra molto bello. Mia cara Figlia mi scriva se ha nuove di Don Antonio32, perche se il medesimo avesse da passare da qui glielo consegnerei da portare a Lei. Se lo stesso poi non verrà glielo farò avere col mezzo di Don Leonardi33.

Rapporto alla spesa dello stesso tablò, non si prenda alcun pen­siero, perche ho la speranza di poter supplire con del danaro che potrò avere dalla dote dell'Irene Demassari34, onde per ora stia quieta, che se mi occorrerà le scriverò.

Non vedo l'ora d'avere di nuovo le di Lei nuove, e quelle delle Ca­re Compagne. La prego mia cara Figlia di far scrivere due righe alla Cattina35 per la nipote della mia Metilde36, la quale è desiderosis­sima d'avere dalla stessa le nuove.

La mia salute è buona, ed anche Cristina37 che di cuore l'ab­braccia se la passa discrettamente.

Stia certa che col tablò le manderò anche le Regole che non mi dimentico.

Tutte le care Compagne di quì la riveriscono e si le raccomanda­no alle di Lei orazioni.

Nel mio ritorno da Bergamo ho condotto meco la buona fonda­trice di Rovato38.Già avanti di concludere quella fondazione, prev­vedo che ci vorrà del tempo, ma intanto si potrà andare innanzi.

In fretta l'abbraccio, assicurandola che mi trovo tanto soffoca­ta d'occupazioni, che non so come muovermi. Mi saluti tutte le care Compagne, e le lascio nel Cuor Santissimo di Maria


Di Lei Carissima Figlia
Verona li 24 agosto 1828
Le raccomando di fare, e far fare alle Compagne con tutto il fer­vore la novena della Santa Bambina secondo la mia intenzione. An­cora niente ho potuto concludere per Rimini attesi i molti affari che mi circondanno e che non posso tanto presto sbrigare anche per le poche forze che mi trovo avere per trovarmi stanchissima.

Sua Aff.ma Madre Maddalena39

Figlia della Carità

Tanti rispetti a Monsignore40


PS. Riapro questa lettera che jeri dopo pranzo le scrissi mia ca­ra Figlia per dirle che ricevetti la carissima sua del giorno 21 agosto. Restai sorpresa nel sentire, che tu mi abbia invia­to le due lettere a Bergamo mentre ti era noto che più d'un giorno colà non mi sarei fermata. Per le lettere stia quieta per­che quella Superiora di Bergamo41 è esattissima, e me le spe­dirà qui come sono.

Rapporto al danaro della Furi42 faremo nel modo ch'Ella mi dice cioè glielo daremo un poco alla volta secondo i bisogni. Mi dispiace che la Irene abbia avuto gli incomodi che mi di­nota ma vedrà che non sarà niente, di nuovo l'abbraccio.


Alla Nobile Signora

La Signora Margherita Rosmini

De Serbati Figlia della Carità

Nel Convento dell’Addolorata

R O V E RE T O



A ELENA BERNARDI

1946(Verona#1828.08.25)


Non ha ancora risposto ad alcune sue lettere perché, nonostante il viaggio a Bergamo sia stato rapido e felicissimo, tuttavia è molto stanca e oberata da tanti affari. Ha con sé a Verona la Caprini, fondatrice di Rovato, nonostante il prevedibile lungo tempo prima della fondazione.
Carissima Figlia
Sono debitrice di risposta di alcune di Lei lettere mia Cara Figlia ma, mi creda che non ho un momento di respiro, trovandomi quasi soffocata dalle occupazioni, onde conviene, ch'ella abbia pazienza, se non le rispondo quando dovrei.

Dall'Amica Durini43 avrà sentito le mie buone notizie, che le confirmo. Il mio viaggio dì ritorno da Bergamo fù felicissimo, ed anche la mia salute è discrettamente buona. Solo mi trovo stanca, per non poter avere un momento di respiro.

Mi dia nuove della di Lei salute, e di quella delle Care Compagne, che tanto mi stanno a cuore.

Nel mio ritorno da Bergamo ho condotto meco la buona fonda­trice di Rovato44, perche possa intanto quì formare un'idea del­l'Istituto, e così anche andar disponendo tutte le cose. Già prevedo, che avanti di liquidare tutte le cose ci vorrà un tempo lunghetto, nondimeno facendo un passo alla volta si andrà innanzi.

L'assicuro, che questa Cara Fondatrice è un vero angelo, e spero che Maria Santissima anche per la virtù della medesima abbia da benedire anche Rovato.

Da Trento ho eccellenti notizie, e tutto va con buon ordine, e soddisfazione di tutti. Ringraziamo di tutto il Signore.

Non si dimentichi per carità mia Cara Figlia di me nelle sante di Lei orazioni.

Le presento i cordiali saluti di tutte le compagne di quì, e piena di attaccamento la lascio con tutte nel Cuor Santissimo di Maria.


Di Lei Carissima Figlia
Verona li 25 agosto 1828

PS. Le prego tutte di applicare secondo la mia intenzione la pros­sima novena della Santa Bambina.


Sua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità45

A DOMENICA FACCIOLI

1947(Verona#1828.08.26)


Il cugino della Canossa, march. Carlo, deve vendere della seta ed ella è pregata di riprendere contatto col mercante che pareva volesse acquistarla, purchè l'offerta non causi una perdita.
Carissima Figlia
Unisco alla prima lettera altre due righe mia Cara Figlia, e sentite cosa avete da fare. Chiamate subito la Limonti consegnate alla medesima la mostra46 di seta, che vi lasciai del mio Carlino47. Mandatela da quel mercante, dal quale fù con Michele48, e fatte che gli domandi se adesso ch'è passato il furore della Fiera arriverà alle 22 milanesi alla libbra.

Se risponde di sì, o se rispondesse, che non vuole dar altro, che quello che ha esebito cioè 21 lira. e mezza milanese, dico vent'una, e mezza lira milanese alla libbra ditegli che quel Signore gliela dà, e che lo tiene per impegnato. Se poi dicesse che adesso vuol dare di meno non accetate, ma sabbato scrivettemi cosa avrebbe esebito, o se ha accettato il primo contratto, e se ha accresciuto il prezzo. Scrivettemi la mattina, e mandate la lettera in posta di buon ora.

Addio di nuovo mi dico e sono
Di Voi Carissima Figlia
Verona li 26 agosto 1828
Siamo intesi che se dà di più di 22 lire è meglio e la Limonti alla prima gli domandi adesso ch'è passato il furore della Fiera quanto vuol dare di più delle 21, e mezza di Milano alla libbra della seta di cui gli porta nuovamente la mostra.
Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità 49


Alla Signora

La Signora Domenica Faccioli

Figlia della Carità in Rocchetta

Convento Santa Croce



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