A elena bernardi



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Di Te mia Cara Figlia

Coriano addì 25 settembre 1828


La copia della lettera del Signor Caccia è meglio che questa vol ta la faccia la sotto superiora quale è informata dell'affare da Mezzari.

Tua Aff.ma Madre


Maddalena Figlia della Carità1
(Timbro partenza) RIMINO
(Timbro arrivo) VERONA

27

Alla Signora


La Signora Angela Bragato

Figlia della Carità

San Giuseppe

VERONA


AD ANGELA BRAGATO

1958(Coriano#1828.09.28)


L'affare Buella é sì finito positivamente, ma ci sono documenti da ultimare e c'é da chiarire la validità di una certa richiesta di pagamento. La Canossa le dà le direttive perchè intervenga e risolva tutto, aiutata da Rosa Orti Canossa, che sempre se ne é interessata. Per risparmiare poi l'aggravio delle spese postali, chieda ai Superiori se può leggere le lettere che arrivano destinate a lei, così che gliene possa scrivere solo i ne­cessari accenni, altrimenti, se la risposta fosse negativa, elimini ogni ritaglio di carta che possa aumentare il peso.

V.G. e M. Mia Carissima Figlia

Già colla lettera ch'io le scrissi nell'ultimo ordinario avrò ri­sposto a quanto nella Cara sua del 25 settembre ella mi scrive. Non­dimeno per tua quiete ti dirò oggi qualche cosa intorno all'affare che ci preme della Buella 2. Mia sorella Orti. 3 mi fece ridere perchè io giudico che i. suoi affari e anche la malattia le abbia fatto di­menticare ogni cosa. Per altro potrei anch'io esser parente del Mon­te Sorate 4. Io non so d'aver mai fatto passo alcuno nell'affare Buella senza piena intelligenza di mia sorella, e adoperai Mezzadri 5 quando, come essa mi disse. Veniamo alla sostanza. Le carte che ci portò il Tribunale furono tante quante noi siamo le ere­di mi pare che siamo cinque legga il testamento che lo saprà.

Mi pare che la carta della Metilde 6 sia quella che io abbia dato alla Orti da passare alla Sarego7.

Scriva questa notte dopo ricevuta la tua lettera mi venne dubbio d'averne consegnata una che è la mia al Signor Mezzari e mi pare che debba essere notata nel registro delle Carte che mancano a chi furono consegnate. Fa leggere il Registro, informati con Mezzari, e vedrai che la troverai. Puoi raccontare al Signor Battista Verdari 8 la cosa, e sentire cosa Mezzari abbia fatto. La risposta della lettera di Padova che mi occludi se posso ti farò la copia quì sotto, la farai copiare dalla Cara Teodora9, e la occluderai all'amica Franzago scrivendole tu una riga, ed abbracciandola per me.

Rapporto al volere che il nostro Procuratore paghi medico, spe­zieria, e chirurgo di Padova mi pare che non abbia da esser pagato con quel danaro toccando all'erede, e non a noi a pagare. Sarà un imbroglio non poter adoprare quel denaro quando la Betta va a Ve­nezia, in quel caso prevedo che converrà darle 86 talleri di quelli che abbiamo messo nel luogo a te noto per quella cambiale se mi oc­correrà.

Noi stiamo tutte bene un può stanche perchè la Missione ci die­de assai da fare. Oggi termina, e riposeremo. Niente so quando rive­drò il mio Caro Tesoro 10, non ho certo persona più cara di quella santa Amica. Neppur oggi Cristina ti scrive, perchè con queste con­tadinelle si strugge. Io poi te ne conterò di belle, di complimenti che ricevetti da queste buone contadine. Tutti quattro per il:nostro ver­so abbiamo avuto da lavorare assai. Ti assicuro, che fanno tenerez­za questa povera gente.

Ti ringrazio dell'orazione che fai per me, e ti prego di continuarla. Rapporto alle lettere, che

ricevi fa così prima domanda al Signor Don Battistino 11 o al Superiore 12 o al Signor Don France­sco 13 se vedono obbietto, che tu le legga, e poi nelle lettere che mi mandi le facci copiare omettendo i complimenti inconcludenti, e guarda di scrivermi in carta fina, e che il foglio non sia smisurato o almeno guarda che la cara Rosa14 non lo pieghi così in largo.

Il motivo per cui ti dico di domandarlo prima di leggerle non è per me come capisci ma per riguardo di chi mi scrive. Ma sappi che altrimenti la spesa della posta diviene per me eccessiva, e così farai con quelle della Visconti 15 cioè come ti diranno.

Se ti dicono di non farlo, cava almeno tutta la carta superflua se le farai copiare fa cominciare in cima affatto. Li miei soliti doveri e saluti. Tutte vi la­scio nel Cuor Santissimo di Maria.

Scrivo alle Case di diriggerti le lettere.

Tua Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità

V.G. e M.


Veneratissimo Padre 16
Graditissimo al certo mi fu il foglio di cui mi onorò V.P.M.R. in cui con tanta carita mi significa un progetto d'una nostra fondazio­ne in Padova voglia ella prima di tutto accettare le più distinte gra­zie della bontà con cui s'impegna pel minimo nostro Istituto.

Potendo combinare le cose non solo non ho la minima difficoltà d'accettare una fondazione in Padova ma anzi la farei con tutto il piacere per essere la città di Sant'Antonio17 nella lusinga, che vi sarebbe da operare pel servizio e la Gloria di Dio nell'istruzione sin­golarmente delle fanciulle.

Conviene solo che la supplichi a voler pregare quel Religioso che le parlò di portare un pò di pazienza, trovandomi in questo mo­mento per qualche affaretto presso a Rimini in Romagna.

Subito ripatriata non mancherò di farglielo sapere, ed allora o a Verona, o dovendo passare per Padova tratteremo della cosa.

Faccia la carità di non iscordarsi di me presso il Signore, e mi creda colla più ossequiosa venerazione
Di V.P.M.R.

Umil.ma Dev.ma Ubb.ma Serva


Maddalena Canossa Figlia della Carità18

Coriano 28 settembre 1828




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