A elena bernardi


Maddalena Figlia della Carità1



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Maddalena Figlia della Carità1


A DOMENICA FACCIOLI

2059(Verona#1829.11.05)


A Bergamo stanno arrivando le giovani per il corso di educazione delle maestre di campagna. La Canossa è contenta, ma desidera che le si scriva se le direttive che ha loro mandate sono, secondo loro, attuabili, e le segnalino come le maestre sono state organizzate sia per la camera, sia per lo studio. Fra poco a Verona inizierà il Santo Giubileo e stanno combinando di far tenere un corso di Esercizi spirituali alle donne della parrocchia insieme alle giovani “ più spiritate”. Quindi chiede preghiere.
V.G. e M. Carissima Figlia
Vi ringrazio mia cara Figlia delle notizie che mi avete dato intorno a San Benedetto2. Scriverò a chi mi diede la comissione. Voi già avrete cominciato a ricevere le maestre avendomi scritto quel Servo di Dio di Trescore, che pel giorno 3 sarebbe venuta la Maria. Di poi sentirò volentieri chi è venuta, e così pure da una, e dall'altra scrivetemi minutamente le cose cioè in quali camere avete messo queste maestre come le avete divise cosa vi pare della loro salute della loro buona volontà capacità, e

vocazione. Similmente ditemi se vi riesce il metodo, che vi diedi, e se siete tutte come spero nel Signore tranquille unite, e piene di coraggio di operare pel Signore.

Noi pure la settimana ventura a Dio piacendo riceveremo la prima maestra. Voi forse la conoscerete essendo Fra(n)ca di Villa Franca lo speziale3 e sua madre la quale è morta era Sambenelli. Vedremo se le Veronesi si svegliano.

Se avete Bergamasche che bramano qui venire non v'impegnate, ma neppure non le licenziate ma scrivetemelo.

Mia Cara Figlia non mi avete più detto se la Teresa4 vi abbia mandato le 300 lire, o nò. Per mia regola ditemi anche questo.

Il giorno 22 qui si comincierà il Santo Giubileo. Si sta combinando per far fare gli Esercizj alle donne e giovani più spiritate5 di San Zeno qui da noi. Per carità raccomandateci al Signore Tutte, perche possiamo far del bene sul serio e pregate per me, ch'io possa ricevere il Santo Giubileo.

Voi altre pure mie Care Figlie fatevi coraggio. Quest'è il momento che dovete mostrargli a Dio il vostro amore coll'operare per Lui.. State certe che il Signore e Maria Santissima vi assisterano. Ma vi raccomando mentre opererete di non perdere di vista la presenza di Dio internamente ed esternamente affidandovi a Lui in tutti i bisogni. Siate fedeli nell'osservanza delle Regole ed il vostro Sposo Gesù tutto benedirà. Addio mie Care Figlie vi abbraccio di cuore e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria-
Di Voi Carissima Figlia

I miei rispetti al Signor Don Giovanni6

Verona li 5 novembre 1829

Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità7



A MARGHERITA ROSMINI

2060(Verona#1829.11.05)


Da quando è tornata da Trento, la Canossa sta discretamente bene. Non così è della Pi­lotti e della Donà. In quanto all'Ottavario dei morti, torna a spiegare che basta la Via Crucis, perché dura quasi mezz'ora. Non è invece del parere che le consorelle vadano in chiesa, anche se è chiusa, senza velo, perché è necessario ovviare, tra l'altro, all'abuso delle donne che ci vanno a testa scoperta.
V.G. e M. Carissima Figlia
Eccomi ad iscriverle subito mia Cara Figlia cercando di riscon­trare esattamente la di Lei lettera. La mia salute grazie al Signore continua bene da un po di stanchezza in fuori. Ho per altro bisogno di farmi cavare un po di sangue. Cerco di tirare alla lunga quanto posso, e questa volta andiamo verso i tre mesi cosa, insolita adesso però mi pare che poco più potrò tirare innanzi, ma ripeto la mia sa­lute va bene. Le Compagne pure se la passano discretamente bene. In somma dacche sono tornata da Trento non ho anco­ra avuto bisogno di far chiamare in Convento il medico. Già si sa Cristina8 Cecilia9 il Solito.

Tutte la salutano con tutte le altre Care Compagne. Rapporto al­la Via Crucis siccome mia Cara Figlia le avevo detto che il venerdì questa suppliva l'orazione della sera durando già di solito almeno mezz'ora. Così credetti ch'Ella avesse capito bastar questa per l'Ot­tavario pure de morti. Rapporto a Don Bresciani10 per quante vol­te abbia mandato da lui era sempre in campagna, e non so neppure da qual parte non essendo a Casa Buri11 che pure si trova in villeg­giatura. Al di lui ritorno so esser egli impegnato insieme con Bena­glia12 in Duomo pel Giubileo. Basta troverò persona che glielo di­ca. Senta però la mia bella memoria. Ho bisogno che mi scriva cosa debbo dirgli sulla dote della buona Giustina13. Per i libri del Signor Conte Luca14 finche non vado a Bergamo non so cosa rispondere. Presenti i miei rispetti al Signor Baron Giulio15 e lo assicuri di tutta la mia premura per servirlo.

Ringrazio ben di cuore il Signore della quiete da Lui concessa alla Cara Teresa16. Non mancherò di fare i suoi doveri e ringrazia­menti con Don Battistino17, quando ritornerà dalla campagna. Re­stai molto sorpresa di sentire che i miei nipoti Ravagnani18 siano stati a Trento. Se l'avessi saputo le avrei mandato quel piccolo in­voltino penando io pel ginocchio della Cara Giustina. Non manche­rò al primo incontro di ossequiare il nostro Vescovo19 per Lei. Mi consolo tanto tanto delle 12 Maestre della Dottrina. Non mancherò di far pregare perche bene si stabilisca la cosa, e l'unione. Coraggio mia Cara Figlia. Il Signore vuole che tu con animo grande operi pel bene dei tuoi poveri Paesi.

Non mi dispiace molto che vi siano da supperare molte cose per avere la Lucietta20. Segno buono. Preghino San Giuseppe, che se .Dio la vuole da noi provveda le orfane.

Non potei a meno di non ri­dere sentendo i quattro confessori straordinarj accordati pel tempo del Giubileo per la nostra rispettabile Comunità. Sono anch'io per­suasa che nessuno se ne approfiterà. Nondimeno so bene essere su­perfluo il dirglielo, ma lasci a tutte libertà di andarvi se hanno ge­nio essendo questo lo spirito della Chiesa.

Dal di Lei fratello Don Antonio21 non ho avuto ancora risposta, e subito che saprò del catechismo glielo significherò. Rapporto a quel personaggio, che doveva alloggiare da mio fratello22 sin quì non si verificò la cosa, e non se ne parlò più.

Intorno poi all'andare in chiesa senza velo certamente mia Cara Figlia che non ne sono persuasa, e quantunque la chiesa sia chiusa nondimeno vi è il Divin Sacramento, e questo basta per doversi mettere il velo nella chiesa. Oltre di che consideri mia Cara Figlia che anche troppo nel Tirolo vi è l'abuso che le donne contro il precetto di San Paolo23, le prescrizioni di San Carlo Boromeo24, e l'uso generale della Chiesa cattolica vadino colla testa scoperta nella chiesa. Cosa che porta per conseguenza d'andare molto più in si­mil modo per le strade e la città. Quest'uso accresce la sfacciatagi­ne alla ... 25 come pur troppo possono Lei e le Care Compagne saper­lo. Il nostro comune desiderio sarebbe d'introdurre a poco a poco la riforma di questo abuso, e come vi potressimo riuscire comin­ciando noi col dare esempio alle ragazze di stare senza velo nella chiesa perche la porta di questa é chiusa nell'atto, che ci vedono sempre a sortire dalla casa come porta la regola velate anche per andare per la città? So bene non esservi bisogno di tante ragioni perch'Ella lo faccia e lo faccia fare, ma insieme colla di Lei volontà della quale son certa ho creduto dover appagare an­che il di Lei intelletto.

Rapporto alla sorella del Signor Prefetto di Seminario ecco la risposta da Bergamo. Per essere accettata come corrista la spesa é di 8000 lire di Milano. Per Maestra converebbe fosse bravissima ed eccellente, e poi non ne hanno bisogno onde sarebbe presso che im­possibile venisse in ogni modo per questo accettata. Per conversa è necessario che sia fortissima ma senza vederla prima nulla risolvo­no.

Mi raccomando tanto alle loro orazioni e raccomando pur loro affari gravissimi che ho per le mani. Tanti rispetti a Monsi­gnore26, ed al Signor Arciprete27. Di vero cuore con sincero attaccamento le abbraccio tutte e tutte le lascio nel Cuor Santissimo di Maria.
Di Lei Carissima Figlia
Non posso occludere i proponimenti della Damiani28 per la­ mancanza di tempo da farli trascrivere.

Le occludo una lettera del Confessore per la Teresa chiusa co­me me la diede già s'intende essendovi cose riservate ad Essa che non sò e l'altra mia per Cattina29.

5 novembre 1829 San Giuseppe

La Sua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità30
A GIUSEPPA TERRAGNOLI

2061(Verona#1829.11.11)


La Canossa manda alla Terragnoli notizie della madre, il cui male agli occhi é in cura e raccomanda che le sorelle continuino a pregare Santa Lucia. Fa conoscere che presto ci saranno gli Esercizi delle donne ragazze di S.Zeno. Ella atten­de pure notizie della dama Donà.
Carissima Figlia
Andai ritardando a scrivervi mia Carissima Figlia aspettando di giorno in giorno la carta della Salterini31 che vi occludo, e che solo oggi potei avere perche il nostro Don Francesco32 andò in campa­gna. Vi ricordo quando rascuotterete il danaro di far celebrare se­condo la sua intenzione tre Messe.

Mandai alla vostra mamma il bombace di Santa Lucia33, anche per avere le sue notizie. Il suo incomodo di occhi, è un indebolimen­to nervale. Speriamo, che santa Lucia vorrà fortificarla, e voi conti­nuerete a pregare questa Santa per essa.

Tosto che la voltura34 sarà eseguita, vi raccomando di racco­gliere gli istromenti, e di tenerli appresso di voi ben custoditi. Om­metteva per la fretta di dirvi per vostra consolazione, che quella Signora Marietta Predavali, ha molta premura per la vostra mamma. Intesi come il venerdì le mandava il pesce, in somma che ha molta premura essendo essa un'anima tanto buona.

Io non sò il cognome di suo marito, ma già voi capirete chi è. Debbo tra non molto parlare a Don Bresciani35, sentirò ancora più minutamente ogni cosa, e lo pregherò di fargli coraggio, e spirito se ne ha bisogno, e m'informerò anche di tutto, e state quieta.

So che la Dama Dona36, è ritornata a Venezia continuatemi le notizie. Se la ventura settimana non vedete mie lettere non vi pren­dete pena, perche sappiate che sabbato facciamo fare da noi gli Esercizj alle donne, e ragazze grandi che vorranno venirvi di San Zeno37, in preparazione del Santo Giubileo, e durano otto giorni. Abbiamo due predicatori, e si fanno in chiesa a porta chiusa onde potete credere quanto saremo occupate.

Se però mi riuscirà parlare a Don Bresciani avendolo trovato sempre in campagna quando mandai da lui per parlargli d'un affa­re, perche della vostra mamma non poteva farlo perche non lo sape­va. Oggi è San Martino38 tornano quasi tutti.

Addio mia Cara Figlia vi abbraccio tutte di vero cuore, e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria. Raccomandateci tutte al Signore perche possiamo far bene indi ricevere il Santo Giubileo che comincia il giorno dodici.
11 novembre in San Giuseppe [Verona]

Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità39
A DOMENICA FACCIOLI

2062(Verona#1829.11.12)


La Canossa si è impegnata a presentare e a raccomandare i ricamatori, fratelli Giussani, al conte Canonico Tomini di Bergamo perchè, nell'evenienza, pare accertata, di dover far allestire un baldacchino per la Cattedrale di Bergamo, sappia che quegli artigiani, provetti nella loro arte, hanno già fatto, per una chiesa milanese, un simile lavoro, riuscito tanto bello che è divenuto oggetto di continua ammirazione.
V.G. e M. Carissima Figlia

12 novembre 1829


Vi occludo due righette per ciascheduna delle care compagne e sono a darvi un disturbo che ho proprio bisogno che mi facciate subito e bene. Mi preme dunque che preghiate a mio nome il Signor Don Ambrogio40 a portarsi colla sollecitudine che può maggiore da Monsignor Conte Canonico Tomini41 (2), e che presentando al medesimo i più distinti miei rispetti gli dica essere io stata impegnata di fargli una raccomandazione ed è questa: Certo signor Filippo, e fratelli Giussani ricamatore di Milano fecero cioè eseguirono qui il ricamo di un baldachino per una chiesa con eccellente lavoro, e, prezzo onesto.

Questo ricamo è di tale gusto bellezza, qualità di oro, esattezza di lavoro che vanno a vederlo per un capo di opera. Questi fratelli Giussani seppero che Monsígnor Conte Canonico sia per farne far uno per la cattedrale di Bergamo, e quando si sia impegnato vorrebbero essere prescielti per tal opera, e perciò se gli raccomandano sempre che non sia impegnato.

Mi assicurano persone intelligenti di qui che hanno veduto il baldachino fatto per questa vostra Parocchia essere un capo d'opera e perciò ardisco anche io di aggiungere le mie raccomandazioni quando ripeto non abbia impegni.

La mia salute va bene da un po di stanchezza in fuori. La vostra mamma mi mandò a donare due belle galinette.

Se credete meglio fatte copiare tutto il paragrafo della mia raccomandazione pel ricamatore, e fatte che lo mostri il Signor Don Ambrogio al Canonico Tomini ma lo faccia subito perche non si provveda.

Vi abbraccio tutte perche mi manca il tempo, e vi lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria.


Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità42


PS. Dirette alla Checchina43 che faccia fare una qualche novena per la Cristina44 perche sta poco bene.

(Timbro partenza) VERONA


Alla Signora

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