A elena bernardi



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Tua Madre Maddalena4

Figlia della Carità

Per nove giorni recitate per le mie inferme nove Ave Maria alla nostra Santa Lucia


A GIUSEPPA TERRAGNOLI

1788(Verona#1827.05.06)


La Canossa avrebbe dovuto essere a Trento, ma é ancora a Verona perché, se la Olivieri sta un pochino meglio, la Ferrari si é aggravata. Pare però si stia riprendendo e spera quindi di arrivare presto in Tirolo.
V. G.e M Carissima Figlia
Comincierò per dirvi, che avete fatto benissimo a scrivere lo scorso ordinario alla Cara Angiolina5, perche infatti doveva in questi giorni essere a Trento. Il motivo per cui mi trovo ancora a Verona, è stato, perche la buona Damina Ferrari di Rimini6 si è aggravata nel suo incomodo di stomaco, per cui non poteva ritenere più niente. Vi assicuro mia Cara Figlia che l'affare si faceva veramente serio, e che mi trovava in pena.

Ora grazie al Signore sta meglio e conto a Dio piacendo domani mattina fare la mia gita di Trento. Anche la malattia della cara Beatrice7 fù piuttosto seria, ma anche questa stà presentemente meglio, ma ancora guarda il letto, fuori di qualche ora, che si alza trà il giorno.

Vostra cugina Marianna Milani vi abbraccia e vi prega di farle la carità di recitare un Ave Maria a Santa Anna secondo la sua intenzione. Per carità mia cara Figlia non vi scordate neppure di me col Signore perche ne ho molto bisogno.

Abbracciate per me tutte le Care Compagne. Datemi le nuove della buona Floriana8 della Cara Orsola9 ed in somma fretta avendo oggi tanti imbarazzi sono


Di Voi Carissima Figlia
Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità10

Verona li 6 maggio 1827
{Timbro partenza) VERONA
{Timbro arrivo) VENEZIA

Alla Signora


La signora Giuseppa Terragnoli

Figlia della Carità

Santa Lucia

V E N E Z IA


A ora che vo avrete ricevuto questa mia e mi abbiate risposto stò in lusinga d'essere ritornata da Trento. Per ciò scrivetemi come ando il nostro credito Guizzetti1.

AD ANGELA BRAGATO

1789(Trento#1827.05.08)


La Canossa é felicernente arrivata a Trento e ne dà brevemente notizia, ma é in soffer­ta attesa delle notizie delle due ammalate. Rapidamente dichiara che la fabbrica del nuovo convento la soddisfa.
Carissima Figlia
Due sole righe mia Cara Figlia tanto per dirle che jeri dopo pran­zo alle ore cinque circa dopo un felicissimo viaggio siamo arrivate a Rovereto e questa mattina alle ore dieci siamo giunte a Trento.

Stiamo tutte di salute bene. Non vedo l’ora di avere le notizie della Cara Isabela 2, e della buona Beatrice 3.

Mi raccomandi al Signore perche ne ho molto bisogno come può credere. Stia certa che faccio di tutto per sollecitare quanto posso il ritorno a Verona.

Termino perche devo andare a vedere la fabbrica. Le abbraccio tutte e sono


Di Lei Carissima Figlia
Trento li 8 maggio 1827

Tua Madre Maddalena4

Figlia della Carità
La fabbrica è bella.
(Timbro partenza) TRENTO
(Timbro arrivo) VERONA

9 MAG(gio)

Alla Signora

La Signora Angela Bragato


Figlia della Carità


Ricapito dal Signor Verdari alla

Porta dei Borsari


VERONA




A GIUSEPPA TERRAGNOLI

1790(Verona#1827.05.13)



Brevissimo annuncio del ritorno della Canossa a Verona e notizie interne.
Carissima Figlia
Due sole righe mia cara Figlia tanto per darvi le mie nuove. Jeri dopo pranzo arrivai di ritorno da Trento a Verona. Trovai la Damina1 riminese migliorata del suo incomodo di stomaco.

La cara Beatrice2 va lentamente migliorando, ma quest'anno non è in grado di venire a Venezia per gli Esercizj .

Rapporto al danaro giacché il Signor Francesco Padenghe3 può aspettare, ve lo porterò alla mia venuta. Ricevetti una lettera del medesimo da Cedena4 alla quale mi riservo di dargli la risposta in voce ditelo al medesimo.

La buona nostra Angelina5, che di cuore vi abbraccia vi darà col mio mezzo la risposta giacché è cosi iminente la mia venuta a Venezia. Per l'affare Guizzetti6, e per gli altri affari ci intendiamo in voce.

Vi abbraccio in somma fretta, essendo carica d 'imbrogli e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria
Di Voi Carissima Figlia
Verona li 13 maggio 1827

Vostra Madre Maddalena7

Figlia della Carità


Fate i miei complimenti col Signor Francesco Padenghe e col Signor Giuseppe8



A GIUSEPPA TERRAGNOLI

1791(Verona#1827.05.14)



Altro scritto a distanza di un giorno, perché la Canossa vorrebbe condurre a Venezia Cecilia Donà delle Rose per risolvere il problema della propria dote, che potrebbe essere raddoppiata a favore di un 'altra novizia. Deve però sapere se la madre é in città, perché si tratta di una improvvisata per lei e per tutti i congiunti.
V .G. e M. Carissima Figlia
Quantunque vi abbia scritto jeri coll'ordinario azzardo di farlo oggi collo straordinario pregandovi se questa lettera vi previene di rispondermi a posta corrente. Vorrei dunque sapere se la dama Donà9 madre delle nostra Cecilia10 sia a Venezia e vi si fermi. Vedete di rilevarlo con destrezza, e prudenza perche voglio regolarmi con libertà, e vedere cosa giudica meglio il Superiore11. Sento come siete tutte garelle, e che per non avvilire le suditte siete una garella anche voi. Sento che la buona Floriana12 quantunque rimessa continua con degli incomodi.

Non sò cosa il Superiore risolverà, ma se credessi che conducendo la Cecilia Donà questa potesse terminare i suoi affari, e trovando di avere una dote da disporre oltre quella da essa disposta volesse come non dubito assegnarla ad una qualunque io giudichi vorrei, che voi altre ellegeste, e mi proponeste alcune di Venezia, ed io vi ellegerei quella che credessi più addattata, e ve la lascierei invece della Floriana, che ricondurrei quì per vedere se nell'aria nativa come dice suo padre si rimette, e voi altre aveste una del paese per l'aria giacche la Donà desiderò di provvedere pure per quì. Vi ripetto confido a voi questo mio pensiero che non sò poi cosa potrò fare. Già pel momento per non far torto a nessuna di voi altre con me che sono il capo verrei a condurre due altre garelle l'una la Donà, e l'altra la Rosa della Croce13, che vedremo come stà nell'aria di Venezia stando da un po’ di tempo quì meglio coll'uso dell'eletuario14 di Milano, che meco condurro, cioe porterò.

Informatevi dunque con sicurezza se la Dama Donà è a Venezia, e quanto vi resta dopo la Pentecoste per non condurla, e non poter far niente, e poi siccome l'aria di Venezia alla Donà non giova non avesse a patire per niente, e non si ammalasse. Già essa verrebbe molto volentieri quantunque niente sappia di questo mio pensiero.

Niente determino se voi non mi rispondete. Vi abbraccio, e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria


Di Voi Carissima Figlia
Verona li 14 maggio 1827

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