A elena bernardi



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BERGAMO




VERONA


6 MAR(zo)

Alla Signora

La Signora Angela Bragato

Figlia della Carità

Ricapito dal Signor Gio.Batta Verdari

alla Porta dei Borsari


V E R O N A



AD ANGELA BRAGATO

2099(Bergamo#1830.03.**)

[Bergamo, marzo 1830]
Tutti argomenti di carattere interno, tra cui l'intenso desiderio di avere notizie delle ammalate.
V .G. e M. Carissima Figlia
Due sole righe mia cara Figlia tanto per dirle, che il nostro viaggio non poteva essere più felice quantunque abbiamo trovato ancora una buona doze di neve. La mia salute è buona, ed anche Cristina45 se la passa discrettamente

Perche possa dire che ti dico tutto ti dirò anche, che ho ancora della tosse, ma sinceramente mi sento meglio di quando sono partita avendomi sentito a rinforzare nel moto.

Io non so ancora quando partirò da qui dipendendo come sai dalla risposta, e volo(n)tà dei Superiori. Già ti scriverò da una parte, o dall'altra.

Ti prego di far guardare nelle lettere che si trova nel calto46 del tavolino della Cristina che ha in camera, e troverai una lettera scritta dal Signor Don Antonio Marchi47 a quel Servo di Dio di Trescore48 essendosi dimenticata la Cristina di portarla a Bergamo da fargliela avere, e mi dispiacerebbe assai di non poter servire il Signor Don Antonio Marchi provveditore del Liceo. Se la trovi ti prego di occluderla in una delle lettere che mi scriverai. Puoi dirigerla a Milano, che la troverà subito se vi anderò, o me la faro mandare se mi trattero quì qualche giorno.

Se ricevi una lettera a me diretta proveniente da Bergamo di queste compagne, puoi ritenerla perche già in voce ma hanno detto ogni cosa.

La Maddalena49 vuol mandarti in dono quattro fodrette50, e quattro asciugamani fatture loro, onde le riceverai da Michele51. Mostra alla stessa il tuo gradimento con due righette.

Non vedo l'ora di sapere nuova delle nostre care ammalate e mi dirai se la Cara Isabella52 ha giudizio mangiando, e bevendo allegramente. Alla Cara Cecilia53 dirai a mio nome che l'abbraccio, e che spero vedendo queste buone giornate che si trovera meglio, e che vado sperando, che tra poco anch'essa verra fuori dalla tana.

Alla Felicita54 pure dirai tanti saluti per me e ti raccomando che questa non si accani55 tanto nel lavoro. Quest'ultima cosa me glio è rifletto che non gliela dici da parte mia perche penso esser meglio.

Desidero pure di sapere se il medico ha ordinato sangue56 alla Fiorio57 ed all'Ottavia58. Quì le trovai tutte in piedi ma con delle garellette.

Vi abbraccio tutte di vero cuore e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria in fretta

Tua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità59


Alla Signora

la Signora Angela Bragato

Figlia della Carità

V E R O N A

A DOMENICA FACCIOLI

2100(Milano#1830.03.12)


Poiché stanno per iniziare gli Esercizi delle consorelle a Milano, la prega di mandar subito la cuciniera, Rosa Masina, con altre due aiutanti, non potendo attendere oltre.
Carissima Figlia
Resterai sorpresa mi figuro mia Cara Figlia nel vedere che così presto ma(n)do a prendere la Rosa60 appoggiata alla vostra bontà lo faccio trovando necessario d'averla quì nei giorni che le Compagne faranno i santi Esercizj trovandomi impossibilitata di poter attendere con tante cose che mi circondano alla tavola degli Oblati.

Fatte dunque che la Rosa domenica mattina prepari il pranzo delle signore perche già quando parte verso le 11, ed anche le 12 può arrivar quì ancora ad un ora discretta.

Puoi anche fare che tanto le due Compagne, che la Rosa prima di partire facciano una buona colazione.

Mie care Figlie in questi incontri conviene ajutarci tutte. Mi tengo certa che lo farete volentieri. La mia salute è discretta ma la tosse stenta a lasciarmi, ed anche per questo ho bisogno d'ajuto. La buona Teresa61 vi dirà il di più. Datemi le vostre nuove e quelle degli Esercizj.

Vi abbraccio di tutto cuore. State allegre nel Signore, e credetemi che non mi dimentico mai di voi.

In fretta vi lascio nel Cuor Santissimo: nel Cuor santissimo62 di Maria


Di voi Carissima Figlia

Tua Aff.ma Madre Maddalena63


Figlia della Carità

Milano li 12 marzo 1830



AD ANGELA BRAGATO

2101(Milano#1830.03.13)


Già nella lettera del 6 marzo, la Canossa le aveva comunicato che, in infermeria, sa­rebbe stato bene che le ammalate avessero vasellami propri, cucchiaio d'argento inve­ce di quello di legno e bicchiere di cristallo. Ora, per non far sorgere turbamenti, la consiglia a far lavare tutto a parte, ma a non fare alcun cambiamento. Quando andrà lei a Verona, spiegherà e sarà facile convincerla. Le necessitano, con urgenza, per l'ar­civescovo di Milano, le documentazioni rilasciate per l'erezione canonica di Venezia e di Trento.

Carissima figlia


Milano li 13 marzo 1830

Ti ringrazio delle notizie, che mi dai del signor Don Bresciani 64 ed il signor Conte Luca 65. Sono obbligatissima all'uno e all'altro ed oggi scrivo subito a Trento per vedere se le condizioni del signor Conte Luca sono come le desiderano. E se vorranno le due funzioni nel dopo pranzo ti manderò subito una lettera pel si­gnor Don Leonardo 66.

Ho molto piacere di quanto mi scrivi del signor Mezzari 67 che possiamo risparmiare la lite piacendomi di non averne altro che col diavolo.

Se non lo hai fatto manda a pregare Carlino Canossa 68 di pas­sare un momento da voi altre e gli racconterai tutto l'accaduto pre­gandolo di sollecitare il signor Conte Persico 69 come Mezzari ti dis­se a dare i frutti, ma avverti che conviene tu lo faccia fare con molti complimenti ringraziando il Conte Persico della sua premura, e pregandolo a voler compire ecc. Cioè pensa delle belle parole e fagli un bel complimento.



Dirai al signor Don Antonio Strabui 70 al quale presenterai tan­ti rispetti che la settimana santa debbo essere a Verona per ciò lo servirò alla mia venuta.

Rapporto alle nostre ammalate non v'ha dubbio che la cara Jsa­bella 71 non dia proprio pena, ma non vorrei che avesse tralasciato i sottralivi di sostanza. Già quando le ritornano i mali di testa siamo per qualche giorno a capo. Io spero sempre in Maria santissima. Continuami le nuove e dile che si faccia coraggio che già la grazia è fatta ma il Signore vuol provarla, e che mangi più che può ancorche rigetti, che verra poi di ritorno il medico a Verona, e la prima medi­cina è il farle fare un balletto.

Per la Ottavia 72 non vorrei che l'informicamento fosse un affa­re convulsivo, ed il trovarsi come un foco fosse effetto d'un estrema debolezza. Dopo purgata bene io la farei mangiare e direi che a po­co a poco si rimetterà. Stò in molto pensiero. In somma mi racco­mando a voi altre questa novena di San Giuseppe e le due susse­guenti di Maria santissima. Uniamoci tutte a pregare; il Signore ci assista e benedica.

Ti prego di occludermi in una lettera una piccola cartina di pol­verina della nostra Maddona che voglio darla ad una di queste care compagne che si trova ammalata da molto tempo.

Rapporto al cambiamento dei cucchiaj, e dei bicchieri 73 per le ammalate, sino che io vengo per evitare tutte le dispiacenze fà così. Da ordine a quella, che fa il refettorio di segliere tante scodelle quante sono le ammalate, e fa che le faccia a ciascheduna scodella piatto, e tassina un piccolo segno, e faccia che le lavino divise dalle altre. Puoi far questo senza far parola se non che a quella che fa il refettorio.

Tua affezionatissima Madre

Maddalena Figlia della Carità74
Adesso ho bisogno di una altro piacere fatto con giudizio. Sappi che l'Arcivescovo 75 desidera avere una copia della lettera che mi scrisse il Patriarca di Venezia 76, quando gli presentai le Regole approvate dalla Santa Sede, come anche una copia. della patente, che fece lo stesso Patriarca al Padre spirituale della Casa di Vene­zia, ch'è Mons. Traversi 77, come anche la lettera, che mi mandò il Vescovo di Trento 78 per la medesima approvazione in occasione che a lui pure presentai le Regole di Roma.

Queste due lettere e la copia della patente pel padre spirituale di Venezia si trovano nel cartolaro unite al breve di Roma, il quale si trova nel calto 79 di mezzo del burò 80 di rimpetto alla camera della cara Isabella, e fa, ch’essa le sielga, sapendo essa quali sono.

Ti raccomando di usare tutta la diligenza, perche non sorta dal detto cartolaro alcuna carta, essendo tutte d'impegno. Quando l'Isabella le ha trovate fa fare una copia tanto della patente quanto delle due lettere una del Patriarca, e l'altra del Vescovo di Trento, ed a posta corrente spedisimele subito ritenendo costì le originali bastandomi d'avere le semplici copie.

Ti raccomando che sieno copiate con attenzione o dalla supe­riora 81, o dalla Prudenza 82. Le originali le rimetterai nel suo car­tolaro, e nello stesso calto dove le avrai trovate.

Mi sta sul cuore anche la lettera di Don Antonio Marchi 83. Ti do licenza di guardare tu sola per questa anche nella cassetta di Cri­stina 84. Senza leggere le carte basta che osservi le manzioni 85 delle lettere che ivi si trova e se trovi una lettera diretta a Mons. Ca­nonico Soardi, spedisimela che sara quella che cerchiamo.

La mia salute va discretamente bene solo mi trovo un po' stan­ca perche non mi lasciano un momento di respiro.

Se anche ci anderà un pochi di soldi di più di posta poco impor­ta perche la Gloria del Signore domanda così. Quì pure tutto va be­ne. Ringraziamo Dio. Di nuovo ti abbraccio.

Alla Signora

La signora Angela Bragato

Figlia della Carità Recapito

dal signor Verdari

alla Porta dei Borsari

VERONA

A GIUSEPPA TERRAGNOLI

2102(Milano#1830.03.13)


La Terragnoli riceve dalla Canossa, che é a Milano oberata di lavoro, saluti e notizie sulla sua salute. Maddalena chiede preghiere per gli Esercizi delle Compagne e la patente , con copia della lettera, di Mons. Traversi.

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