A elena bernardi



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Carissima Figlia

Due sole righe mia Cara Figlia potendovi facilmente imaginare le mie occupazioni in un Milano ove mi trovo, che per brevi momenti. La mia salute è discrettamente buona. La tosse gia stenta a lasciarmi, e credo che prima che si consumi ci vorra del tempo ma in pieno mi contento. Spero, che avrete ricevuto la fede della Salterini1. Vi prego di scrivermelo. La prima volta che mi scrivete datemi nuova anche della buona Signora Angela Trevisani2 alla quale quando avrete occasione, vi prego de miei complimenti.

Desidero aver nuove della vostra salute, e di quella di tutte le Compagne. Domenica ventura le compagne di questa nostra Casa incomincieranno i santi Esercizj. Vi raccomando di far fare orazione perche sappiamo approfittarsene. Già io poco potrò andare alle prediche perche non mi lasciano un momento di libertà.

Addio mia Cara Figli(a) vi presento i cordiali saluti di tutte queste buone Compagne Voi salutatemi tutte coteste Care Compagne, e raccomandatemi al Signore in modo particolare. Vi prego mia cara Figlia di mandarmi a posta corrente la copia della patente, che Mons. Patriarca3 si degnò dare al nostro Superiore4, ossia Padre spirituale Monsignor Traversi, dopo l'approvazione di Roma, e se l'avete mandatemi anche la copia della lettera, che ci diede il Patriarca intorno alla medesima approvazione di Roma.

In fretta per non perdere la posta vi abbraccio tutte di cuore e sono.
Di Voi Carissima Figlia
Milano li 13 marzo 1830

Aff.ma Madre


Maddalena Figlia della Carità5

MILANO
VENEZIA

16 MARZO
Alla Signora

La Signora Giuseppa Terragnoli

Figlia della Carità

Santa Lucia

VENEZIA



A DOMENICA FACCIOLI

2103(Milano#1830.03.16)


La Canossa si è accorta troppo tardi che, chiamando in anticipo a Mílano la cuciniera, ha messo in grave difficoltà tutte le altre consorelle perché gli Esercizi sono durati un giorno di più. Si giustifica e maternamente ringrazia. Non vuole né che si impari nè che si pratichi l'accomodamento dei veli. A voce dirà il perché.
Carissima Figlia
Spero che avrete già terminati i santi Esercizi e che vi sarete alquanto riposate. Povere le mie Figlie la vostra affezionatissima madre dopo Maria Santissima questa volta senza volerlo vi ha messo alla prova ed è rimasta contenta della vostra sottomissione, ed ubbidienza quantunque pensi che qualche brontoladina ci sara stata.

Per altro adesso che avete fatto il vostro dovere vi dirò, che quantunque avessi ragione da dubitare, che non avrei potuto resistere in piedi per la mia salute se non aveva la Rosa6 se avessi saputo che gli Esercizi duravano fino al martedì mattina v'assicuro, che piuttosto lasciava correre quello che il Signore avesse disposto ma non mandava certo a prendere nessuna.

Mi sono fidata perché credeva il vostro sacrificio avesse da essere solo per la sera della domenica, e sapendo come tutte per vostra bonta avete premura per me pensai che volentieri lo avreste fatto e stetti proprio in pena quando intesi il cambiamento del giorno di più. Adesso è passata. Riposate più che potete.

Datemi nuova della Cattina Girardi7. Io sono sempre determinata di essere a Bergamo alla fine della settimana di Passione.

La mia salute è sufficiente. Oggi in pieno ebbi meno tosse degli altri giorni. La Rosa mi ajuta assai avendo quì tutte due le Case8 due Padri Missionari il Signor Pedrino9 e Giuseppe10.

In voce vi conterò poi tutto.

Raccomandatemi a Maria Santissima in queste due Novene. Tanti rispetti al Signor Don Giovanni11. Vi abbraccio tutte di vero cuore e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria
Di voi Carissima Figlia
Milano li 16 marzo 1830
Ho sentito che la Margherita Grespi12 ha dato un idea del modo d'accomodare i veli alla Meneghina. Se mai ha imparato ricordatevi, che vi proibisco assolutamente d'insegnare a nessuna questo mestiere, neppure alle maestre di campagna, ne vi fate mai vedere a lavorare in questo mestiere alla loro presenza. Vi dirò poi in voce il perche.

Fate il piacere di far domandare alla posta se vi fosse una mia lettera proveniente da Roma a me direta ma senza la direzione del nostro convento di Santa Croce ma sarà solo col mio nome cognome. Al più vi sarà Istitutrice dell'Istituto delle Figlie della Carità


Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità13


La lettera deve essere d'un signore, che mi favoriva quando ero in Roma per trovarmi la carozza, e per provvederci certe cose necessarie.
MILANO

BERGAMO


19
Alla Signora Domenica Faccioli

Figlia della Carità Nel Convento di


Santa Croce in Rocchetta


BERGAMO


AD ANGELA BRAGATO

2104(Milano#1830.03.20)


La Canossa prega le mandi certi documenti per la dote dellaRosa Della Croce e una lettera del Religioso di Trescore. Raccomanda che si assista spiritualmente l'Ottavia Simoncelli, che potrebbe anche perdere la lucidità mentale e, che trasmetta la sua risposta negativa, che, suo malgrado, deve opporre ai due Sacerdoti per l'inizio «di un impianto» nella Casa di San Giuseppe, mentre è meglio lo facciano in parrocchia. Non dà ulteriori precisazioni.

Carissima figlia

Mia cara figlia questa volta conviene che tu porti pazienza ma sappi che Cristina 14 si è dimenticata anche le carte della Rosa della Croce 15 per combinare l'affare della dote della medesima con sua madre la quale dovrebbe esser qui prima della meta dell'entrante settimana. Le suddette carte si trovano nel calto 16 di mezzo del bu­rò di dietro la porta della camera d'archivio. Dopo che le avrai tro­vate fa che la sotto superiora 17 faccia un plico sigillato in cera spa­gna 18, e vi fara la seguente direzione a me gia s'intende ma poi ag­giungete: Ricapito al signor Gio Batta Cogliati 19 abitante nella Contrada dello Spedale al n. 4830.

Pregate poi il signor Verdari 20 a farmele tenere col mezzo del­la diligenza essendo già intesa col signor Cogliati il quale ha dei suoi conoscenti in questo ufficio. Già s'intende alla direzione ag­giungervi a Milano. Avverti che in dette carte deve esservi una carta autentica in cui la Rosa della Croce si obbliga di darmi la dote della sua parte paterna, e nella stessa carta vi deve essere la mia accetta­zione.

Mi pare anzi, che di queste carte autentiche ve ne sieno due. Se sono due una la terrai a Verona ben custodita e l'altra me la mande­rai. Se poi fosse l'autentica una sola la farai copiare dalla Pruden­za 21. Custodirai diligentemente l'autentica e mi manderai la copia unendola già s'intende sia l'una sia l'altra nel plico delle carte.

Dirai alla cara Rosa sotto superiora che faccia il conto quanto dobbiamo dare tra carta penne inchiostro al signor Bernardi 22 e quando mi rispondi me lo scriva ma che non si dimentichi.

Sento dall'ultima tua cara lettera contenente quella di quel Ser­vo di Dio di Trascore 23 di cui ti ringrazio.

Come le nostre amalate in parte continuano a rimettersi poco. Ti dico il vero che l'incomodo della povera Ottavia 24 non so come voglia andare a finire. Cerca che destramente qualcuna a proposito colla scusa di farle qualche poca di compagnia le ramemori le cose essenziali della Dottrina. E siccome la Rosa sotto superiora gode tutta la sua grazia, così mi parerebbe la più opportuna per quest'uf­ficio perche se mai il male andasse avvanti singolarmente per esse­re in qualità di malattia che leva i sentimenti le cose di necessità di mezzo, e di precetto cerca, che le siano ramemorate, e ripetute. Se le continua poi quell'informicamento nel braccio e nella gamba do­manda al medico se credesse opportuno quella cipolla, che adope­ravamo per la povera Stella 25 dopo che fece il colpo e le facevamo quelle fregagioni al braccio ch'avea perduto. Il nome della cipolla non me lo ricordo, ma il medico lo saprà. Fa al medesimo i miei complimenti.

Molto mi consolai che il signor Don Francesco venire 26 sino a San Giuseppe 27. Ti prego allo stesso dè miei doveri, e congratula­zioni per la ricuperata salute sua.

Ricevo oggi la cara tua lettera del giorno 17. Ti ringrazio delle carte che mi furono carissime.

Comincierò a rispondere alla tua lettera con quello che più ti preme cioe coll'affare del signor Strabui 28 , e del signor Conte Lu­ca 29. Tu ti sei dunque regolata eccellentemente in tutto. Molto a me dispiace non poter secondare come vorrebbero i santi desiderj dell'uno, e dell'altro de suddetti zelantissimi Religiosi.

Io non veddo opportuno di cominciare tale impianto da noi. Se giudicano che il Signore possa essere effettivamente servito nella difficilissima nostra parrocchia lo facciano pure dal Parroco, ma da noi non lo trovo ripetto opportuno. Le ragioni attesa l'angustia dei momenti non posso quì sogger (ir) le.

Con facilità tu che conosci le sanzenate, e la loro delicatezza quando si corregono le loro ragazze o si fanno moderare nei rici ve­stiario se puoi capirle, ma al signor Don Antonio ne al Conte Luca non le adurre bastando che tu le dica, che da noi non lo credo op­portuno.

Rapporto a Carlino Canossa 30 ti sei regolata benissimo a fare come ti ha detto Mezzari 31 e avresti fatto male a far in altro modo perch'io non lo sapeva.

Ringrazio molto il Signore e Maria santissima del miglioramen­to della cara Isabella 32. Ho sempre sperato in Maria la guarigione di questa cara figlia, e mi consolo tanto di tutte le altre ancora. Mi fa solo un po di pena la cara Annunziata 33. Vero è che ci vuole del tempo. Vedrai che anche le altre finiranno per rimettersi. Sentiro volentieri se il diavolo abbia perso la lite, e l'An.gelina Rizzor. Ho sentito pur con gran piacere il collocamento dell'Annetta Alessi.

Al mio ritorno parlerò volentieri col signor Don Soini 34 per quelle due giovani ed anche per la mia povera balia che non mi dici se sia ne viva ne morta.

Vi abbraccio tutte di vero cuore, e tutte vi lascio nel Cuor san­tissimo di Maria.


Di voi carissima
Milano li 20 marzo 1830

La tua affezionatissima Madre

Maddalena Figlia della Carità35

MILANO


Alla Signora

La signora Angela Bragato

Figlia della Carità

Ricapito dal signor Verdari

alla Porta dei Borsari

VERONA


AD ANGELA BRAGATO

2105(Milano#1830.03.23)


Due incombenze urgenti per le quali la Canossa prega molta sollecitudine: le necessi­tano ora, non le copie, ma le lettere autentiche di Venezia e di Trento per l'erezione ca­nonica; c'è ancora da combinare, o meglio chiarire, se il Conte Luca Passi accetta di tenere la predicazione a Trento, ma con due prediche pomeridiane. Se non vi aderi­sce, mandi la lettera acclusa a Don Leonardi.

V.G. e M. Carissima figlia

Questa volta le mie lettere ti debbono rasembrare una tempe­sta succedendosi l'una all'altra, e sempre tutte con comissioni. Che vuoi, che ti dica mia cara figlia portiamo pazienza ambi due. Ti dis­si nella mia di sabbato, ed in un'altra brevissima che ti scrissi per istraordinario che ho ricevuto le due copie della lettera cioè di Mons. Patriarca di Venezia 36 unitamente alla copia della patente del Padre spirituale come ancora la copia della lettera del Principe Vescovo di Trento 37.

Adesso conviene, che a posta corrente ma coll'ordinario per più sicurezza tu mi occludi le due lettere autentiche tanto quella del Pa­triarca di Venezia quanto quella del Principe Vescovo di Trento. La patente autentica del Padre spirituale di Venezia non occorre, e già noi l'abbiamo.

Cerca che nel dopo pranzo di sabbato il plico contenente queste due lettere e la tua siano in posta perche la domenica mattina la po­sta di Milano parte di buon ora, e la mancanza di queste due lettere autentiche mi può portare delle dispiacenze anche serie.

Già come sai io grazie al Signore non sono tanto facile a distur­barmi, ma essendo questa una cosa, che diviene un dovere in questo momento per me cerco d'averse colla sollecitudine e sicurezza che si può. Al prossimo ritorno ti racconterò tutto.

Intanto fa come ti dico ma non ti prender pena di niente non es­sendovene poi motivo.

Un altra novità. Dietro la tua lettera, ch'io scrissi a Trento mi scrivono che l'avere nel dopo pranzo una predica sola non è combinabile pel corso degli Esercizj di questa prima volta per ciò conviene che tu dia di nuovo al signor Conte Luca 38 l'incomodo di venire da te, e vivamente lo ringrazierai a mio nome della di lui bontà per me, e carità insieme in favore di Trento. Gli racconterai la cosa, e gli dirai ch'io mi riservo l'anno ch'egli colà farà il quaresimale ad accettare la di lui caritatevole esebizione, ed invece manderai alla posta la lettera che ti occludo pel signor Don Leonardo 39 il quale si addatta di fare le due prediche nel dopo pranzo.

Avverti però che se mai il Conte Luca sentendo la cosa dicesse che predicherà le due volte allora sospendi di mandar la lettera a Don Leonardo, e mi scriverai subito l'esito altrimenti, avuta la ri­sposta manda alla posta del Tirolo il giorno opportuno per la Posta del Tirolo la lettera, che ti occludo alla posta. Mi accorgo di averti scritto in un modo a proposito delle lettere del signor Don Leonar­do che si assomiglia al giuoco del perche ma già capirai che tutto è perche non so alle volte ove abbia la testa, e per timore di non ispie­garmi bene, e che non mandando voi altre la lettera in tempo mi venga ritardata, ed in questo cosa potrebbe portare delle conse­guenze, che poi rn'imbarazzasero.

La lettera del signor Don Leonardo la farai mettere in posta. Scrivo al medesimo di dirigere a Verona la risposta. Appena ricevu­ta questa se fosse mai, che non lo credo un nò per non perdere tem­po scrivi subito alla Giuseppina Rosmini 40 la cosa perch'essa gli faccia scrivere due righe da Monsignor Decano 41, o dall'Ammini­stratore del Seminario che allora Don Leonardi si muoverà.

Per i cucchiaj aspetta pure la mia venuta essendo com'io spero tanto vicina. Già sono rassegnati a lasciarmi partire il venerdì di Passione per Bergamo.

Coll'ordinario di sabbato ti scriverò quando hai da mandarmi a Bergamo Michele42

Intanto di vero cuore ti abbraccio e lascio nel Cuor santissimo di Maria. Spero che le nostre ammalate staranno meglio.


Di te carissima figlia

Tua Madre Maddalena43

Figlia della Carità

Milano li 23 marzo 1830


La Cristina 44 ti prega di darle le nuove della Teresa Ferrari che tanto le sta a cuore.

Mi dimenticava di darti le mie nuove. Sappi che ho ancora della tosse, ma sono con questa intesa che se ne vadi perche quest'anno la visita me l'ha fatta, e tornerà poi l'anno venturo e chi sa per quan­ti anni perche sappi, che cinque, o sei giorni sono ricevetti una lette­ra da quel Servo di Dio di Trescore 45 al quale non aveva scritto niente il quale mi dice che debbo vivere ancora molti anni vuol dire che debbo avere molte visite di tosse, ma alle volte se lasciasse il vi­glietto si conterebbe per visita fatta.

Dirai alla cara Isabella 46 che ho ricevuto lettera delle Glorie della cara signora Betta 47 che le conterò al mio ritorno

Alla Signora

La signora Angela Bragato

Figlia della Carità

Ricapito dal signor Verdari

alla Porta dei Borsari,

VERONA
A DOMENICA FACCIOLI

2106(Milano#1830.03.23)


Semplice richiesta d'informazioni che necessitano alla Canossa.
V.G. e M. Carissima Figlia
Colgo questo piccolo intervallo che passa tra gli Esercizj che fecero le Compagne, e quelli che venerdì comincieranno la Dame per iscrivervi due righette mia Cara Figlia. Portate la pazienza di scrivermi a posta corrente di nuovo quante braccia di bordo d'oro alto, e quante di basso ve ne abbisogna da fornire la pianetta48 perche possa scrivere a Verona che me lo portino nel venirmi a prendere essendo io sempre nella stessa detterminazione di venire a Bergamo se posso il venerdì stesso che terminano quì gli Esercizj, o al più tardi il sabbato di passione come già vi dissi.

Senza fare parole con nessuna eccettuato, che riservatamente con quella dell'impiego della guardarobba tenete in ordine la robba della Mutarlini. In voce vi dirò il di più.

Vi prego di consegnare l'occlusa con tutta sicurezza al Signor Don Giovanni49. Mi raccomando alla carità delle vostre orazioni singolarmente giovedì festa grande di Maria Santissima ed in questa novena della Addolorata.

Io ma la passo in buona compagnia della mia tosse ma quando verranno le Dame questa si metterà in soggezione e se ne andrà via.

Se questa lettera vi giunge venerdì mattina in somma venerdì consegnate voi stessa la lettera a Don Giovanni e ditegli che se mai per accidente dovesse vedere Mons. Vicario50 faccia la grazia di domandare se sa il motivo per cui quella giovane Mazolla che voi gia sapete sia sortita da Santa Grata51. Se però aveste saputo qualche cosa contraria non gli dite niente.

Vi abbraccio tutte e lascio nel Cuor Santissimo di Maria

Di voi Carissima Figlia
Milano li 23 marzo 1830

Aff.ma Madre Maddalena52



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