A elena bernardi


Vostra Aff.ma Madre Maddalena15



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Vostra Aff.ma Madre Maddalena15


Figlia della Carità

(Timbro partenza) VERONA
(Timbro arrivo) VENEZIA

16 MAG(gio)

Alla Signora

La Signora Giuseppa Terragnoli

Figlia della Carità

Santa Lucia

V E N E Z I A

Alla NAUDET

1792(Verona#1827.05.20)



Poichè Leopoldina Naudet ha chiesto alla Canossa schiarimenti sulle risposte da dare alle autorità, richiedenti notizie sui convitti, la Marchesa scrive quanto sa in proposito, promettendosi di rispondere con maggior ampiezza da Venezia.

V.G. e M. Pregiatissima e carissima amica16

Non creda mia cara amica, ch’io avessi mai dimenticato, nè di lei premure nè quanto abbiamo parlato intorno agli esami. Niente più le feci sapere avendo rilevato essere tutt’ora pendente il fatto progetto, che gli esami abbiano da essere rimessi ai Vescovi, Il motivo di tale sospensione si è, perche portando una spesa non piccola secondo il sistema vigente. Il dover vigilare, e sopra scuole tutte, domandarono i Vescovi una somma, onde far fronte alle spese.

Rapporto alla circolare, ch’io pure ricevetti conviene che con sommo mio dispiacere le confessi, non saper io nel di lei caso cosa sarebbe da rispondersi intorno al regolamento organico, il quale dalla circolare, ch’abbiamo ricevuto, sembra diretto a domandar solo delle scuole, ma da un altra lettera governativa, che ricevetti da Venezia a noi diretta, dubito possa riguardare l’interno convitto. Dovendo io oggi rispondere alla medesima, se potrò avere in libertà l’originale, che presso di me ritengo, glielo occluderò pregandolo dopo letto di rimandarmelo, siccome se avrò potuto terminarlo, le occluderò parimenti quello, che alla circolare rispondo. Ma vedo, che questo poco le gioverà, potendo io citare le approvazioni, e non avendo convitto.

Mi dispiace sommamente, che la grande ristrettezza de momenti che qui mi fermo, dovendo partire martedi, mi metta nell’impossibilità di venire in persona, come di tutto cuore farei. Se per altro a Venezia saprò cosa, che possa esserle veramente utile, non già per questa circolare momentanea, ma per la cosa in sostanza mi farò un piacere di significarglielo, certa della di lei pruzdenza, e secretezza.

Mi faccia la grazia di presentare i miei complimenti a tutte le sue compagne, e di un cordiale abbraccio alle nipoti.17

Ella accetti i.doveri delle compagne mie, e mi creda quale colla maggior estimazione, ed amicizia mi protesto.

Di lei pregiatissima e carissima amica

[Verona] San Giuseppe li 20 maggio 1827

Obbligatissima affezionatissima serva

e amica Maddalena Figlia della Carità18

A Madame


Madame Leopoldine Naudet

STE THERESE




AD ANGELA BRAGATO

1793(Venezia#1827.05.24)


Con una segretaria assai sprovveduta, la Canossa prega le si mandino delle corone di cui necessita.
V.G. e M. Carissima Figlia
Già avra inteso le mie nuove dalle due righe che le scrise jeri la Beppa ed io di nuovo gliele confirmo buone ed a poco mi vado an­che riposando. Raporto alla nostra litte mi vado intanto informan­do ma presentemente niente ancor so dirle.

Le spedisco diverse immagini delle quali un pocchetto d’ogni sorta gliene consegnera alla cara Metilde 19 es superiora le quali potra dispensarle alle sue raggazze. Le mando anche, un libretto del­le Lodi spirituali; cosi pure le mando la chiave della cassettina per­che cavi fuori di quelle corone che vi sono dentro ma poi la chiuda e custodisca lei detta chiave perche nella sudetta cassetta vi sono del­le carte che molto mi preme che non siano vedute da niuno. Quando poi avrà un incontro oportuno mi spedisca le dette corone unita­mente alla chiave.

Le spedisco anche i due pachi della robba della cara Teodora 20 e trovera anche l’abito vecchio della Beppa 21 la quale distintamen­te la ringrazia lei, ed anche la cara Metilde di tutto quello che le fec­cero il favore di mandarle essendole statto ogni cosa molto cara e non sa come attestarle la sua gratitudine e le manca il tempo da scriverle come bramava.

Mi dia le nuove delle care due inferme e del Signor nostro Don Francesco 22. In questa santa novena per carita preghino tutte in particolar modo per me e per tutti i affari che mi sircondano.

Tutte queste care compagne distintamente salutano lei e tutte tutte costì. Mi saluti tutte anche per me e insomma fretta le lascio nei Cuori Santissimi di Gesù e Maria


Venezia Santa Lucia 24 maggio 1827

Tua Madre Maddalena1

Figlia della Carità

Alla Signora

La Signora Angelina Bragato

Superiora delle Fighe della Carità

San Giuseppe,

VERONA


AD ANGELA BRAGATO

1794(Venezia#1827.05.26)


[26 maggio ]
Il conte Carteri vanta diritti su un bene immobile acquistato dalla Canossa per inve­stire delle doti. Assistita da valenti avvocati, ella non teme la causa che le é stata in­tentata, perché, secondo i legali, é una controversia giudiziale imperdibile. Quindi a Verona si stia quiete.
V. G. e M. Carissima Figlia

Venezia Santa Lucia 1827


Quantunque le abbia scritto anche jeri per mezzo di Michele 2 oggi qualche cosa voglio dirle intorno al Rè Pipino 3 affinchè stiano più quiete. Jeri col mezzo d'una Dama mia amica feci tenere la lettera della buona contessa Mezzanelli 4 al signor Avvocato Pe­rucchini unitamente al danaro della Dama consegnatole. Oggi fu quì da me avendomelo fatto pregare il signor Avvocato Gasperi 5 che in un caso sarà l’avvocato mio. Lo informai meglio che seppi di tutto ed essendo egli oltre di una esimia bravura, anche di una gran bontà mi disse che non mi prenda pensieri per le cose da farsi che farà lui.

Mi disse che la causa è imperdibile. Mi lodò molto l’avvocato Perucchini che conosce assai col quale s'intenderà di tutto. Questo avvocato Gasperi è conoscente del nostro avvocato Bevilacqua. L’avvocato Perucchini 6 mi scrisse una bellissima lettera in cui gentilmente mi esibiva di favorirmi; ma essendo appoggiata all'av­vocato mio non ne approfitterò.

Trovandomi tanto legata in questi giorni non mi è possibile fa­re di pìù come vorrei. Mercoledì saprò qualche cosa di pìù e scrive­rò alla buona contessa Mezzanelli volendo anche mandare a fare un'atto di dovere all'avvocato Perucchini. Pare, e con sincerità mi dispiace, che il conte Carteri 7 voglia gettar del danaro per questa lite senza fondamento. La Cecilia Donà 8 e la Rosa della Croce 9 stanno bene, e della Cecilia poi le Dame restarono contentissime di lei. Sua madre 10 e la Priùli 11 rimasero confuse, e come fuori di lo­ro quando la viddero, perchè non le ho fatte avvisare prima che l’aveva meco condotta, per far loro un improvvisata.

Nuovamente mi raccomando alla di lei carità, ed è che mi rac­comandi assai ella e tutte al Signore, che nè ho estremo bisogno.

Le care compagne tutte la riveriscono, ed ella mi saluti tutte le compagne e dica loro che le lascio con lei nei Cuori santissimi di Ge­sù e Maria.

Quando giunsi alla metà della lettera mi chiamarono le Dame e perciò diedi l’incombenza alla Della Croce che si sottoscrive a nome rnio.


Tua Madre Maddalena

Sua affezionatissima Madre

Maddalena di Canossa12

Figlia della Carità



(Timbro partenza) VENEZIA
(Timbro arrivo) VERONA

27 MAG(gio)


Alla Signora

La signora Angela Bragato

Figlia della Carità

Ricapito dal signor Verdari Speziere alla

Porta de Borsari

VERONA


AD ANGELA BRAGATO

1795(Venezia#1827.05.30)


La Canossa, anche se aiutata dalla temporanea, ma valida segretaria, Rosa della Croce, si sente quasi soffocare dall'accumularsi delle pratiche, in pendenza tutte in­sieme: la lite per i feudi di Re Pipino (Cf. lett. 1796); il testamento della defunta Teresa Guizzetti, gli Esercizi delle Dame, che sta appunto assistendo; l’0spedale delle Conva­lescenti e, a cornpletamento, l’ortolano che, a Verona, non vuole più occuparsi della “mussa”, cioè dell'asina e del suo asinello.
V.G. e M. Carissima Figlia
A momento sto meglio io che lei di secretarie quantunque non abbia che la sola Rosa 13 ma siccome che il Signore ci fa la carità che stia bene così questa mi assiste pel leggere alle Dame e per lo scrivere il mal è che stiamo male di tempo ambedue perchè per le nostre Dame siamo occupatissime.

Le occludo una lettera aperta che leggerà alla cara Metilde14 ed alla cara Beatrice 15 se ne ha voglia perchè sappiano lo stato del­la lite. Se può la faccia copiare da qualunque novizia anzi la faccia copiare assolutamente ma subito e poi la sigilli, e la mandi subito al Signor Fracasso come vedrà il ricapito. Non ho tempo oggi da dirle su di questo il di più.

Rispondo alla lettera della mussa16 dispiacendomi molto di non ricordarmi il sonetto dell’asino.

Non volendo l’ortolano aver da fare colla mussa veda lei dalla Marietta 17 all’Ottavia 18 quella che può essere più addattata. Il punto sta che la Ottavia ci veda e non precipiti la povera mussa che se non fosse questo timore sarebbe da mettere la mussa col degnis­simo suo figlio asino nella corte dei morari 19 la notte legata sotto la barchessa 20 ed il giorno legata ma colla corda più lunga perchè pascoli nella stessa corte o in quella per andare nell'orto e la Otta­via potrebbe anche governarla. Onde faccia lei.

Scrissi alla cara Cristina che mi mandasse a posta corrente copiato su mezzo foglio di carta fina quanto abbiamo scritto al Signor Don Giovanni Zanetti 21 intorno all'affare della Minori 22 ma non mi mandò niente onde mi raccomando a lei mia cara Figlia non po­tendo più far niente per non aver le carte.

Vorrei poi mia cara Figlia ch'ella cercasse un'occasione o per Padova dirigendo il plicco con due righe alla mia amica Fanzago 23 da farmelo tenere o direttamente o per Venezia e mi mandi il testarnento della povera Signora Teresina Guizzetti 24 e la carta di rice­vuta o di obbligazione da me fatte all'Angioletta Guarnieri 25 in carta bolatta prima che io andassi a Rimini questa deve averla la ca­ra Beatrice, ed il testamento la cara Cristina26.

I nostri Esercizj vanno bene la mia salute come quella delle compagne tutte va bene siamo solo un po stanche oggi ne abbiamo avute a pranzo otto Signore che in adesso riposano ma a momenti ci chiamano. Domani credo saranno 10.

Ho bisogno d’orazione per tante cose ed anche per l’Ospitale delle Convalescenti che il diavolo salta come un cammello. Mi raccomando loro.

Desidero vivamente notizie di Beatrice 27, d'lsa.bella 28 e del Signor Don Francesco 29.

Tanti doveri e ringraziamenti al Signor Don Battistino 30. I miei doveri al Superiore ed al Signor Don Francesco, e a chi le do­manda di me le lascio tutte abbracciandole nel Cuor Santissimo di Maria.

Tua Madre

Maddalena Figlia della Carità31


30 maggio [1827]
Scrivimi per regola cosa rispose o risponderà a suo padre Beatrice per mia regola e scrivimi se Michele 32 ha fatto buon viaggio e ri­spondi alle cose chiaramente e diffusamente altrimenti viene la po­sta e so poco più di niente.

AD ANGELA BRAGATO

1796(Venezia#1827.06.02)


Ancora un accumularsi di affari abbastanza intricati: la lite per i feudi di Re Pipino; dubbi sul ricevere o meno una novizia; impegni pericolosi per l’acquisto di una secon­da casa; una complicanza a Bergarno che potrebbe sfociare in un'altra ed inutile lite; risposte mandate da Verona non sempre esaurienti. La Canossa cerca di puntualizza­re tutto e di sisternare meglio che può.
V.G. e M. Carissima figlia
Solo oggi sabato dopo pranzo due giugno ricevetti la cara di lei lettera e quella della cara Cristina 33 mia cara Figlia. Sappia che an­zi mi trovava in molta pena ch'ella mi avesse lasciata senza notizia delle ammalate se non vi fossero stati serj peggioramenti insomma ringrazio il Signore che (s)tiano tutte meglio ma mi è impossibile oggi che si può dire l’ultimo giorno degli Esercizj delle Dame i quali domani mattina avranno il loro compimento, riscontrare le loro lettere.

Io ben so che collo straordinario é un accidente quando arriva­no giuste. Mercoledì coll'ordinario risponderò anche a Cristina. Ma mia cara Figlia quando mi scrivono prendino le mie lettere in mano e mi rispondano altrimenti quando ci siamo date le nuove della sa­lute è superfluo che ci scriviamo. La lettera di Bergamo per Don Za­netti 34 non vedendo le carte, la feci di nuovo, onde dica alla cara Cristina che mi basta il pezzo che mi ha mandato.

Per le carte, che mi dice volermi mandare mia sorella Orti35 colla diligenza, la carta che singolarmente sarebbe desiderabile si è quella quando l’Abbazia vendette i feudi del Rè Pipino alla famiglia Fontanelli 36, con quell’incontro ella potrebbe unire le carte che io domandai, e farsi dare da Cristina la lettera scrittami dalle Cappuc­cine delle Grazie 37 per domandarmi le immagini di Maria Santissi­ma colla risposta che alla medesima io feci. Le faccia copiare, e me le mandi unite alle altre carte di mia sorella, che favorirà ringra­ziarmi distintamente e dirle che l’abbraccio. Subito che potrò scriverò anche alla cara Rosmini.38

Per la Peppina 39 di Cristina se la Rosmini ha genio di prender­la invece di quella di Piove 40, cioè se quella non viene, potrebbero vedere se la signora Angela madre della Peppa la potesse tenere si­no che viene la risposta della Piove, ma per noi il riceverla senza il suo mantenimento intiero non siamo incaso, potendo, come speria­mo, vivere lungamente il medico, oltre mille altri accidenti, e met­terla a fare quello che fa la Domenica Baldasserelli41 l’aspetto è giovanile, ed anche è veramente una ragazza, oltre di che in ogni modo essendo in dubbio di ricondurre la Floriana42 questa per molte cose potrà supplire, e non possiamo aggravarci di tante, re­standoci il peso naturalmente anche di Floriana.

Giacché ho ancora un momento rispondo a lei per far più pre­sto anche sull'argomento del discorso tenuto dalla Cara Cristina colla Signora Teresina, e relativamente all'Ospitale delle Convale­scenti 43. Non posso dire che la cosa non mi abbia dispiaciuto, perchè aveva le mie ragioni da non volere che a questa fosse parlato e me­glio sarebbe stato che prima di farlo mi avessero dornandato. Ades­so però la cosa è fatta. Non ne parlino per ora, che parlando quando potrò col Superiore quì gli dirò ì miei riflessi e timori e poi scriverò o a lei o alla cara Cristina.

Mi raccomando non concludino la compera della seconda casa sinchè non hanno da pagarla, avendo io l’esperienza che prima di tutto è facile, ma poi quando gl’impegni sono presi, li lasciano a chi li ha. Mi furono molto care le due righette della cara Beatrice 44, che abbraccio di cuore unitamente alla cara Cristina, ed a tutte le altre. Avendo avuto il tempo di rispondere a tutte le cose quantun­que brevemente, se non avrò parlato al Superiore, o avessi cose par­ticolari non iscriverò che sabato avendo un mare di lettere di rispondere.

Troverà qui unita una carta che le sembrerà molto curiosa come a me sembrò. Mi fu mandata da Bergamo, ed io giudico che sia stata consegnato dal Vescovo 45 al nostro confessore che me lo fe­ce tenere, aggiungendomi di farvi sopra le mie riflessioni. Io non ci vado niente di ragione, e vedo secondo la piccola mia mente che ci vorrebbe una lite senza proposito per perderla a mio credere, e se anche la vincessimo per vincere pochissimo. Lo faccia vedere al Signor Mezzari 46, e lo faccia per un di più. Gliele mando a lei, perchè qui a consultar un avvocato ci vogliono tre bavare 47... Penso che la carta gliela manderò un'altro ordina­rio per farla copiare e tenerla presso di me per qualunque evento.

Vado alla lezione delle Dame termino subito abbracciandole tutte di vero cuore mi saluti le care maestre e mi faccia da esse raccomandare al Signore.


Mi permetta mia cara Signora Angelina che anche io la saluti distintamente

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