Trento1 li 10 agosto 1828
Due sole righette per dirle mia Carissima Figlia ch'io feci, grazie al Signore, un ottimo viaggio. Già non posso dirle quante gentilezze abbia ricevuto dalla di Lei Signora Madre2. Consegnai le lettere, e le confermo ottime notizie di tutta la sua famiglia. Ieri sono partita da Roveredo3 prima delle sei ed arrivai a Dolcè4 alle ore 11. Alle quattro siamo partite, e l'Ave Maria l'abbiamo detta a San Giuseppe5. Trovai le Compagne tutte alzate, delle garelette come il solito. Non vedo l'ora di sapere le tue notizie, e quelle delle Care Compagne. Mi trovo talmente circondata (da) affari, e da imbrogli che mi viene sempre in mente la mia Giuseppina6, che risponde, che non ha la mia testa, ma io dico che la testa, è bella e buona, ma che le cose sono da fare.
Mia cara Figlia pace ambidue, e confidiamo nel Signore assistendosi coll'orazione. Io non mi dimentico certamente di te, e di tutte le Care Compagne di Trento da miserabile come sono; voi altre pure ricordatevi di me.
La mia salute va bene cioè ho ancora la tosse ma mi sento meglio. Le Compagne per altro senza mia saputa hanno chiamato il medico onde quando verrà mi aspetto che mi ordinerà un salassetto, ma se aspettasse mi parerebbe meglio essendo un caldo eccessivo. Tanti rispetti a Monsignor Decano7, e tanti ringraziamenti.
Finisco per non perder la posta abbracciando tutte e tutte lasciando nel Cuor Santissimo di Maria. Quando mi risponderà mi sappia dire se sia stato alla posta a prendere una risposta il Signor Crivelli figlio di quella mia cugina Murari.
La tua Cristina8 ti abbraccia, e disse di ricordarsi la tua borsa, ed autentiche.
Di Te Carissima Figlia
Sua Aff.ma Madre
Maddalena Canossa1 Figlia della Carità
Alla Signora
La Signora Gioseffa Rosmini
De Serbati nel Convento dell'Addolorata
Figlia della Carità
T R E N T O
A DOMENICA FACCIOLI
1942(Verona#1828.08.13)
La Canossa andrà a Bergamo per pochissimi giorni per combinare per la Mazzi. Per qualche affare, la raggiungerà anche la Durini ed ella indica quanto si debba prepararle.
Carissima Figlia
Due sole righe mia cara Figlia tanto per dirvi, che a Dio piacendo lunedì dell'entrante settimana partirò da qui, e martedì sarò a Bergamo, onde vedere di combinare per la buona Deodata1, il mercoledì ho intenzione di fermarmi con voi, ed il giovedì dovrò partire per ritornare a Verona.
In tale incontro avendo un qualche affaretto coll'amica Durini2, così la medesima essendo avvertita della mia gita. si porterà costì, e sarà il giorno di martedì. La medesima ha intenzione il mercoledì dopo di ritornare a Milano. Voi preparatele due stanze vicine alla camera da scrivere, ove dormiva l'ultima volta, che siamo state a Bergamo, la Cristina3, e la Maddalena4, perché così essendo una stanza dentro l'altra, una servirà per l'amica Durini, e l'altra per la Signora Ciecca 5.
Rapporto al pranzo preparate il rnanzo, un polame alezo, ed un rosto di vitello, ed al più dite alla Cara Rosa 6 che faccia un poche di sfogiade 7.
Vi dirò il di più in voce. Vi abbraccio con tutte le care compagne, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.
Di voi carissima figlia
Verona li 13 agosto 1828
Vostra Aff.ma Madre Maddalena8
Figlia della Carità
A MARGHERITA ROSMINI
1943(Verona#1828.08.15)
La Canossa è assai contenta delle notizie che le ha inviate, specialmente della serenità di tutte le consorelle. Il resto della lettera è cronaca interna.
V.G. e M. Carissima Figlia
Non può credere mia Cara Figlia quanto mi sia consolata sentendo dalla cara di Lei lettera degli 11 corrente il loro buono stato e moltissimo poi mi consolai sentendo trovarsi Ella contenta di tutte le Care Compagne. Io spero, che la carità del Signore in riguardo di Maria Santissima continuerà a benedire e prosperare cotesta novella Casa della quale pare, che Maria Santissima Addolorata abbia preso una particolar protezione essendosi degnata d'onorarla col suo nome. Intesi pure con molta compiacenza che le due giovani elette per supplire per me abbiano esattamente esercitato l'ufficio loro.
Coraggio mia cara Giuseppina pace confidenza ed abbandono in Dio, e tutto andrà bene. La mia salute è sufficiente cioè dopo il salasso, che mi fecero martedì sera si può dire che la tosse è andata almeno e pochissima ma mi ritrovo ancora debole cagione non già del sangue cavato che fù pochissimo ma dei tanti anni che dicevano a Trento ch'io ho.
Cristina9 se la passa al suo solito cioè garellando, e l'abbraccia di cuore unitamente a tutte le Care Compagne, come faccio di cuore ancor io. La Cristina si dimenticò di domandare alla di Lei mamma10 della borsa e delle autentiche. Qui ricercarono si può dire in ogni luogo, ma non trovarono niente. Pel Crocifisso ne parlai col Conte Salvadori11, la sua mamma, ed il Signor Maestro, e non vi trovarono la più piccola difficoltà, e forse a ora che questa lettera le giunga lo avrà ricevuto. Il libro delle Regole è preparato ma Don Leonardo12 non ci è in Verona.
La lettera da Lei scritta al Signor Don Antonio13 mi scrisse ultimamente la Teresa14 da Milano che trovò mezzo perche gli fosse recapitata. La miniatura è finita. Fra legatura e pittore costa sette Luigi15 meno qualche zvanzicher16 se non isbaglio, e questa settimana sarà spero a Verona. Non si prenda pena per la Durini che già intanto farò che Teresa supplisca, e non abbia alcuna pena, o fretta. Il Signor Don Seghetti17 portò martedì il danaro del Signor Arciprete di Sonna18 alla Metilde19, onde anche per questo stia quieta.
A prima occasione ti manderò anche qualche libro le Regole un fazzoletto qui restato di Cattina20. Il temperino della medesima, e se vi sarà qualche altra cosetta ve la unirò.
Tanti rispetti a Monsignor Vicario21 anche per parte di Cristina.
Termino questa lettera oggi giorno 15 in cui spero che vi sarete tutte ricordate di me, come io lo feci per voi altre tutte.
Ti abbraccio di vero cuore.
I miei complimenti al Signor Amministratore ed al Signor Don Natale22, e tu prego salutarmi tutte le ragazze in particolare quelle che occupano la festa il mio posto. Tutte qui le riveriscono cordialmente e se la passano benino. Mi raccomando alle orazioni di tutte e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.
La buona Rinaldi di Lei Figlia spirituale si porta bene.
Di Lei Carissima Figlia
Verona li 15 agosto 1828
PS. Mia cara Figlia ti prego di misurare il merlo d'argento falso23, e sapermi dire quante braccia è. Domani vado a prendere la Deodata 15. Da quanto mi scrive jer sera la Durini24 non credo potrò portar meco il tablò per non essere all'ordine.
Sua Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità25
(Timbro partenza) V E R 0 N A
(Timbro arrivo) Il 18 Aug.26
Alla Nobile Signora
La Signora Gioseffa Rosmini
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