A elena bernardi


A Milano dopo gli Esercizj delle Dame una si ammalò grave­mente a segno ch'era moriente, né fu possibile trasportarla adesso sta meglio



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A Milano dopo gli Esercizj delle Dame una si ammalò grave­mente a segno ch'era moriente, né fu possibile trasportarla adesso sta meglio.


Vi abbraccio tutte, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Marita
Bergamo 14 aprile [1829]

Vostra Aff.ma Madre Maddalena


Figlia della Carità1

BERGAMO
VENEZIA

17 APR(ìle)

Alla Signora


La Signora Giuseppa Terragnoli

Figlia della Carità

Ricapito Santa Lucia

V E N E Z I A


A DOMENICA FACCIOLI

2005(Verona#1829.04.15)

[ Verona, 15 aprile l 829]
La Canossa si rallegra con lei per il felice svolgimento degli Esercizi spirituali delle Dame e la sollecita, al termine di essi, di riposare e di far riposare tutte le consorelle, specialmente la cuciniera, che dovrà ricominciare quasi subito.
V.G. e M. Carissima Figlia
Vi assicuro mia Cara Figlia, che provai una tale allegrezza nel leggere la vostra lettera, che non saprei esprimervelo, e per ciò quantunque siate occupatissima non posso a meno di non significarvelo di nuovo con questa mia.

Ringraziamo vivamente la bontà del Signore di tante sue mise­ricordie, e spero che gli Esercizj si compiranno benissimo.

Continuate a confidare nella protezione di Maria Santissima.

La mia salute va benino propriamente onde non vi prendete per me pena veruna solo come sapete converrà che mi faccia cavare un po di sangue, e poi torno un colosso.

Vi raccomando compiti, che sieno gli Esercizj di riposare tutte più che potete, e la Madre Masina2 singolarmente.

Tutte le compagne di qui vi riveriscono, e si rallegrano con voi altre.

Avrete inteso l'elezione seguita dal Santo Padre3. Io non ho l'onore di conoscerlo ma sappiate che è persona di gran santità, e gran zelo singolarmente per la gioventù.

Vi abbraccio tutte, di vero cuore, e vi lascio tutte nel Cuor San­tissimo di Maria.


Di Voi Carissima Figlia

Tanti rispetti, e ringraziamenti al Signor Conte Marco4, ed al Signor Don Giovanni Zanetti5.


Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità6


AD ANGELA BRAGATO

2006(Bergamo#1829.04.15)


La Canossa, nonostante le pressioni contrarie, é riuscita a partire da Milano subito do­po gli Esercizi; ora éa Bergamo e spera di rientrare presto a Verona. Non prende però accordi decisi per il viaggio perchè non ne ha la sicurezza. Si sta interessando del prezzo del ferro lavorato nelle varie città, perchè la richiesta del fabbro di Verona le sembra eccessiva.

V.G. e M. Carissima Figlia

Eccomi a scriverle da Bergamo mia Cara Figlia, ove jeri felice­mente giunsi. Ebbi solo un pò di pioggia, anzi direi, che mi ha ac­compagnato tutto il viaggio. Ritrovai qui una cara di lei lettera, scrittami dalla mia buona Isabella1. Dica, che di cuore l'abbrac­cio, ma che quando mi scrive aggiunga sempre le notizie della sua salute, e quelle della loro.

Col mezzo del ritorno da Milano del Signor Pedrino 2 provai se pure mi riuscirà, di fare in tempo di proccurarmi le foglie, che le fu­rono commesse dal Signor Giovan Battista3.

Come può credere ebbi da combattere non poco a partir così presto, essendosi finiti gli Esercizj venerdì dieci corrente.

Faccio l'impossibile per isbrigarmí anche da quì.

Vorrei essere a Verona nell'entrante settimana., ma non so se mi sarà possibile terminare tutto, ed allora converrà mi riscervi4 ai primi dell'altra, ma già di questo poi le scriverò.

Intanto coll'ordinario di domenica se ha lettere mie, singolar­mente di Roma, me le spedisca occluse in una sua.

Mi scriva anche se l'Amica Metilde5 sia informata intorno al prezzo del ferro lavorato, per potermi informare quì, ed a Brescia, come ho già fatto a Milano, ove costa meno di quello, che ci domandò il ferraro6 a Verona. La mia salute va bene fuori d'essere un po stanca. Cristina7 se la passa al suo solito, e di cuore l'abbraccia.

Sabbato le scriverò nel caso abbia da mandarmi a prendere, ma forse senz'altro verrò io, per assicurarmi del momento di partire, e perchè ho pena di dar tanti incomodi a Michele 8 ma per ora a questo non dica niente, perchè potrebbe essere, che ne avessi biso­gno.

Abbracci per me tutte le care compagne. Alla Teodora 9 spero portarle alla mia venuta l'elisir.

Sono di nuovo
Di Lei Carissima Figlia
Bergamo li 15 aprile 1829

Sua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità10

AD ANGELA BRAGATO

2007(Bergamo#1829.04.17)


Teodora Roggia e Isabella Ferrari stanno meglio e la Canossa se ne congratula. Non può ancora decidere sul suo viaggio di ritorno per necessari incontri di non facile at­tuazione.

V.G. e M. Carissima Figlia

Per non scordarmi anche questa volta comincierò per dirle mia Cara Figlia, che le carte di Roma che mi fece copiare dalla cara se­crettaria le ho ricevute, e ne la ringrazio.

Ho piacere di sentire, che la Cara Teodora 1 vada a poco, a po­co, rimettendosi. Spero che entrando adesso nella buona stagione si abbia a ristabilire. Le dica che si faccia coraggio, perchè alla mia venuta voglio vederla in gambe per lavorare. Rapporto al mandarmi a prendere nel caso risolvessi diferente­mente mercoledì le scriverò, giacchè per potermi assicurare di par­tire al momento, che posso, credo che verrò con Valsecchi 2 anche per non replicare tanti incomodi al povero Michele 3. Sappia, che attesa la combinazione delle attuali sante, ma occupatissima gior­nate non so quando potrò parlare a questo Mons. Vicario 4.

Entro la settimana delle feste mi assicurano che potrò farlo, ma intanto non posso prendere una decisiva determinazione. Per al­tro per quanto veddo non potrò da quì muovermi se non, che i primi giorni dopo l'ottava in conseguenza anche coll'ordinario di giovedì mi spedisca le lettere che potesse avere a me dirette. Qui tutte di cuore la salutano.Non venendo Michele come già le dissi tante volte non le porte­rò ne i giornali, ne i Crocifissi perchè mia Cara Figlia tanti sono gli imbarazzi necessarj, che mi circondano, che non ho tempo di atten­dere a simili commissioni.

Mi consolo che anche la Cara Isabella 5 se la passi benino. A Milano lasciai l'Antonietta6 che si alzava, ma però non sono quieta sul suo ristabilimento. Quella pure si alzava, ma di salute vacillante. Questa però è una novizia non vestita. Abbraccio tutte di vero cuore, ed in particolare la cara secreta­ria. Tutte la salutano e le lascio nel Cuor Santissimo di Maria
Di Lei Carissima Figlia
Bergamo li 17 aprile 1829

Sua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità7

BERGAMO
Alla Signora

La Signora Angela Bragato

Figlia della Carità Ricapito dal

Signor Gio Batta Verdari alla Porta

dei Borsari

VERONA

AD ANGELA BRAGATO

2008(Bergamo#1829.04.22)


La Canossa partirà con il vetturale di Bergamo, perchè non ha ancora la certezza del giorno. Intanto faccia sistemare la lunetta della porta, così che, al suo arrivo, possa far completare anche l'inferriata, per la quale sta vedendo dove il ferro costa meno.
Carissima Figlia
Due sole righe mia Cara Figlia tanto per dirti, che la mia salute va bene, e che i primi dell'entrante settimana spero poter partire da qui per venire a Verona.

Rapporto al mandarmi a prendere ho pensato meglio questa volta di venire con un legno 8 di quì, per poter meglio cogliere il giorno, che potro partire, onde verrò con Valsechi 9, e cosi rispar­mieremo il povero Michele 10 che ha tanti disturbi.

Ti prego intanto di combinare colla Metilde 11 per far fare la mezza luna coi vetri alla porta, e falla pur fare, perchè così alla mia venuta potremo chiudere subito il parlatorio.

Rapporto alla ferriata tanto a Milano, che quì, trovo che il ferro è molto più a buon mercato di costì.

Nel mio ritorno da Brescia, m'informerò anche colà, e quando verrò a Verona per la feriata ci penserò io, perchè vedremo cosa ci tornerà più il conto.

Ma intanto ho piacere di trovare fatta ed accomociata la mezza luna in modo però da poter mettere la ferriata dopo.

La Cristina 12 ti raccomanda la sorella della Rosa Saibante 13.

Abbraccia per me tutte le care compagne. I miei soliti doveri al Signor Don Battistino 14, al signor Don Francesco15.


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