Figlia della Carità
Santa Croce in Rocchetta BERGAMO
A DOMENICA FACCIOLI
2063(Verona#1829.11.22)
La Canossa non è né morta né sepolta, ma il suo silenzio è causato dal tanto lavoro per l'assistenza agli Esercizi delle donne e delle giovani di San Zeno, per l’acquisto del Giubileo. Dà poi il suo consenso all'accettazione di due nuove maestre e la sua approvazione per quanto è stato disposto per il corso di educazione.
V.G. e M. Carissima Figlia
Mi crederete morta e sepolta mia Cara Figlia ma sono viva bensì soffocata ma non da malattia.
Abbiamo avuto gli Esercizj delle Sanzenate45 i quali ora sono interrotti per 8 giorni poi si ripigliano per altri tre. Jeri nella nostra chiesa non si gitava un grano di miglio ed aveva il Paroco a predica, e poi il Vescovo46. Oggi comincia il Santo Giubileo onde contentatevi di una parola.
Rapporto alle due giovani quella che preme a Monsignor Vicario47 e quella di Gorlago48 quando vedete di non aggravarvi troppo prendetele, che saranno in onore di Maria Addolorata.
Se sono troppo prendete quella di Monsignor Vicario, e lasciate Gorlago. Queste poi bastano per quest'anno.
Per i cambiamenti, che avete fatto state quiete ed alla mia venuta se giudichero di qualche cosa altrimenti lo farò.
Vi abbraccio di cuore mia Cara Figlia, e vi lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria. Dopo il Santo Giubileo scrivero alla mia Madre Masini 49
Verona 22 novembre
Vostra Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità50
(Timbro partenza) VERONA
(Timbro arrivo) BERGAMO
23
Alla Signora
La Signora Domenica Faccioli
Figlia della Carità in Rocchetta
Convento Santa Croce
BERGAMO
A MARGHERITA ROSMINI
2064(Verona#1829.11.27)
Avrebbe dovuto rispondere prima alle sue pressanti lettere, piene di amarezza per il difficile caso di una consorella, che indica con le lettere N.N., e che non può allontanare da lei a cui vuoi tanto bene, ma che ha fissazioni che sono note anche all’ esterno. Non l'ha fatto perché assillata dagli Esercizi delle donne e delle giovani di S. Zeno per l'acquisto del Santo Giubileo. Per il momento, senza farne accenno, si impegnino le due comunità ad una preghiera particolare e intanto la Canossa chiederà consiglio al Superiore.
V.G. e M. Carissima Figlia
Oggi non potrei avere il piacere di scriverle mia Cara Figlia per i tanti imbrogli che mi circondano. Ella però mi fa compassione attesa la circostanza della cara N: N: che non posso a meno di non iscriverle quello che potrò. Ricevetti giorni sono un'altra carissima di Lei lettera ed una ebbi il piacere di riceverne jer sera. Il motivo per cui non risposi ancora ne al Signor Prefetto del Seminario ne a Lei si fu perche abbiamo qui avuto gli Esercizj delle Sanzenate i quali durarono tutta la scorsa settimana conseguentemente tante furono, e sono le nostre occupazioni non essendo questi ancor finiti che non so neppure ove abbia la testa. Tutta l'entrante settimana durano questi Esercizj tre giorni continuano nella nostra chiesa51, e tre a San Zeno52; dopo il Giubileo scriverò anche al Signor Prefetto.
Mia Cara Figlia il Signore vuole visitarci, e a dir il vero considerate tutte le circostanze non piccole, ma niente paura portiamola volentieri per amor del Signore. Per altro per non fare dei malanni veramente serii conviene prender le cose col sommo della destrezza combinandosi per nostro maggior imbarazzo la suddetta N:N: sta molto volentieri a Trento, ed ha molto affetto per Lei. Il dire di levarla per la contrarietà che prova e lo stesso che farla fissare veramente. Sul punto non so neppur io ne cosa pensare ne cosa risolvere riflettendo al Paese alle circostanze alle dicierie ed alla salute della Figlia che più di tutto preme. Al momento dunque mia Cara Figlia facciano in comunità una piccola novena dicendo che per un'affare che mi preme l'ho pregata come faccio di fare questa novena. Dicano nove volte: O Padre, o Figlio, o Spirito Santo ecc. ecc., il Sub tuum presidium,.e tre gloria pregando con questi San Giuseppe, e San Gioachino. Io pure farò qui pregare. Intanto Ella non mostri colla Figlia ne questa nostra trattativa ne di desiderare pel suo bene che cambi Superiora. Mostri disprezzare tutte le fissazioni dicendo sempre che sono niente, che non é vero. La tratti più amorosamente che sia possibile e cerchiamo adesso non l'esercizio della virtù ma la sanità corporale, e singolarmente che non perdiamo la testa che veramente per me sarebbe il maggior dolore che potessi provare per una Compagna eccettuato il peccato. Intanto io parlerò col Superiore53 e vedremo in qual modo possiamo condurre la cosa, per salvare tutto possibilmente ma prima d'ogni altra cosa la Compagna.
Coraggio mia cara Giuseppina Dio ci ajuterà, e coll'ajuto dell'orazione vedrà che Dio ne riceverà la di Lui Gloria in tutte la maniere. Tanti rispetti a Monsignore54 al Signor Arciprete55, ed agli altri ottimi Religiosi nostri conoscenti. Le abbraccio tutte di vero cuore. Mi continui le notizie del Signor Don Antonio56, le lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria. Come va la Teresa?57
Di Lei Carissima Figlia
Verona San Giuseppe 27 novembre 1829
Sua Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità58
(Timbro partenza) VERONA
Alla Nobile Signora
La Signora Giuseppa Rosmini Dè Serbati
Superiora delle Figlie della Carità
Convento dell'Addolorata
T R E N T O
A ELENA BERNARDI
2065(Verona#1829.12.04)
Anche a lei la Canossa non ha potuto scrivere da quando sono iniziati gli Esercizi spirituali della «parrocchia muliebre» di San Zeno. E' veramente affaticata, ma molto soddisfatta, perché la partecipazione è stata così sorprendente che non sa come «i confessori restino vivi». Chiede notizie di alcuni conoscenti, tra cui il Vescovo di Massa, Mons. Zoppi..
V.G. e M. Carissima Figlia
Povera la mia Elena59 mi crederai morta e sepolta. Sono viva vivissima ma il Santo Giubileo non mi ha lasciato un momento di respiro. Le scrivo queste quattro righe di sera tanto per dirti che grazie al Signore sto bene.
Mi feci cavare un pò di sangue nella settimana scorsa in cui i santi Esercizj erano sospesi parlando delle predicazioni quì da noi, e ne aveva un bisogno estremo poi potei proseguire i nostri affari, e ti assicuro, che abbiamo avuto ed abbiamo una occupazione eccessiva avendo la parrocchia muliebre di San Zeno60. Se me lo ricorderò te ne conterò di belle.
Adesso i due nostri orattorj sono a predicare anche agli uomini a San Zeno, e domenica sarà l'ultimo giorno del santo Giubileo. Non ci sà il perchè io però giudico per la brevità del tempo, ma Verona è in moto. Pare impossibile che i confessori restino vivi, e sento essser lo stesso in tutta la Diocesi.
Voglia il Signore, che vi sia poi la perseveranza.
Desidero nuove della tua salute, e di quella delle Compagne. Vorrei pure sapere qualche notizia di Monsignor di Massa61 adesso ch'è morta la di Lui sovrana62.
Dimmi come voi altre avete preso il santo giubileo. Vorrei pur anche sapere se hano notizie di Donna Marietta63, della Biasini, e se sia ritornato da Roma il Signor Curato Merlino64.
Quando vedi le mie Care Amiche Durini65 e Visconti66 ti prego di tante cose.
Vivo certa delle vostre orazioni di tutte. Il tempo passa tanto non istaremo a rivederci.
Tutte vi abbraccio, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.
Di Lei Carissima Figlia
Verona San Giuseppe li 4 dicembre 1829
Tua Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità67
A DOMENICA FACCIOLI
2066(Verona#1829.12.06)
La Canossa ripete anche a lei quanto aveva scritto il 4 c.m. alla Bernardi sull'acquisto del Giubileo a Verona e poiché ella l 'ha invitata a ripetere la stessa fatica a Bergamo, le risponde che «ha anche il corpo» che non può affrontare il viaggio in una stagione così rigida ed ha pure troppi affari.
V.G. e M. Carissima Figlia
Due sole righe mia Cara Figlia tanto per dirvi che la mia salute va bene, fuori d'essere un poco stanca attese le molte occupazioni di questi giorni.
Oggi è l'ultimo giorno del Giubileo, e vi assicuro che il Signore si è degnato spargere sopra questa contrada le più copiose benedizioni con un gran numero di conversioni.
Sento che il Giubileo costi comincierà il giorno 13 e, che vorreste ch'io mi trovasi con voi in tal tempo essendo tutte le anime anche di Bergamo compagne ma siccome io ho anche il corpo così vedo difficile di compiacervi per la stagione rigida e per i tanti affari che mi circondano.
Sento che avete preso anche le altre due maestre. Coraggio mie Care Figlie cerchiamo possibilmente di affaticarsi di cuore pel bene delle anime e per la gloria del Signore. Non dubitate che Dio vi assisterà. Termino perche devo mandare le lettere in posta.
I miei soliti complimenti alla Famiglia Camozzi68 ed rispetti al Signor Don Giovanni69.
Vi lascio in somma fretta nel Cuor Santissimo di Maria
[Verona] San Giuseppe 6 dicembre (1829)
Vostra Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità70
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