A elena bernardi



Yüklə 3,77 Mb.
səhifə76/108
tarix09.03.2018
ölçüsü3,77 Mb.
#45281
1   ...   72   73   74   75   76   77   78   79   ...   108

VENEZIA


26 GEN(najo)

Alla Signora

La Signora Giuseppa Terragnoli

Figlia della Carità

Santa Lucia

V E N E Z I A



A MARGHERITA ROSMINI

2086(Verona#1830.01.26)


Il freddo ancora intenso e le strade ghiacciate sconsigliano per ora la Canossa a intra­prendere qualsiasi viaggio, ma anche per molte altre ragioni, che elenca, non pensa proprio le sia possibile essere presente a Trento per gli Esercizi spirituali delle dame. Prega si suffraghi la Dama Donà delle Rose, l'organizzatrice di quelli di Venezia, e la cui morte rientra nelle cause che ostacoleranno la sua presenza a Trento.
V.G. e M. Carissima Figlia
Le sarà forse noto mia Cara Figlia come Monsignore1 degnossi scrivere al Signor Don Leonardo2 intorno agli Esercizj delle Signo­re mostrandogli il suo genio, e quello degli altri ancora che venghi per quell'epoca a Trento io. Io dissi a Don Leonardo quello che é ve­ramente cioè che donandomi forza il Signore mi trovo nella stessis­sima disposizione in cui era quando era a Trento cioè che per mia parte lascierei qualunque impegno per venire costì, e si assicurino ch'io farò quanto potrò per riuscirvi, ma il mio timore é questo. Io vedo che non é possibile ancora neppur di pensare a mettermi in viaggio essendo le strade tanto ingombrate dalla neve che lo trove­rei veramente un azzardo. Il Superiore di Milano3 sino dalla scor­sa Quaresima mi fece conoscere il bisogno che colà mi fermassi un tempo alquanto lungo non solo per un trattato di novella fondazio­ne da quelle parti ma molto più perche essendo restata la nostra Ca­sa finalmente libera dagli affittuali occorrono fatture e fabbriche cioè riduzioni, e non vogliono mettervi mano sino che io non vi sia. Aggiunga l'elezione della novella Superiora la quale indirettamente porta la conseguenza di due avendo noi due Case, il ricevimento di alcune novizie, e mille altri affari riservati alla mia andata colà.

Quest'anno necessariamente non posso dispensarmi dagli Esercizj a motivo che la Dama che vi presiedette tutti gli altri anni é andata a Roma e non ritornerà per quell'epoca. Io dunque sapendo tutto ciò temo di non poter riuscire a partire come vorrei e si renderebbe necessario da Milano il giorno susseguente al compito degli Esercizj che sarebbe il sabbato di Passione per ripartire poi da Bergamo i primi giorni della settimana santa. Si assicuri però ch'io farò il possibile per eseguire il mio piano molto più che per la Novena di Pentecoste devo essere a Venezia, e tanto più quest'anno devo trovarmi colà per essere mancata a vivi una della Dame che tanto s'impegnava negli Esercizj e questa é la madre della nostra Cecilia Donà4 che morì il giorno dieci corrente, fece una morte da santa, come santamente sempre visse.

E' pregata dunque di farla suffragare con l'applicazione di tre Comunioni e tre Via Crucis. La povera Priuli5 sorella della povera defonta, è inconsolabile, e tutta la famiglia in gran costernazione si trova per la mancanza di questa santa, e brava Dama, a dir il vero era una gran donna dotata di tutti i numeri, la raccomando nuova­mente all'orazioni di tutte loro.

Dopo la digressione della morta ritorno agli Esercizj di Trento. Le ripeto dunque mia Cara Figlia e l'assicuro che io cercherò possi­bilmente di venire ma se contro la mia volontà ed il mio desiderio non mi riuscisse anch'io sono dell'opinione del Signor Arciprete6 che li facciano loro anche senza di me, ed in questo caso tutto quell'ajuto che potrò dar loro da lontano cioè colle orazioni delle Compagne, e collo scritto lo farò certamente. Favorisca di presenta­re tanti rispetti a Monsignore e gli ripeta questi sinceri miei senti­menti. Io parlerò sempre in supposizione al Signor Don Bresciani7 sentirò se questo sia in libertà ma nel caso io non possa venire con­verrà appigliarsi

al Signor Don Leonardo per risparmiare la spesa del viaggio del Signor Don Bresciani.

Debbo rispondere, e me lo ricordo, a tante altre cose ma per non ritardare i suffragj loro alla buona Donà, e per darle le nostre nuove mi riservo a risponderle un'altra volta al rimasto.

Intanto le dirò che sono tre, o quattro giorni che comincio a sentirmi bene, ma solo mi sento nuovamente bisogno di farmi cavar sangue.

Non ne ho niente di voglia a tirerò avanti più che potrò. Abbia­mo varie incomodate, questa mattina erano sette a letto, oltre le mezze garelle. Mali gravi grazie al Signore non ve ne sono ma può credere che aggiungendo agli altri miei affari tante ammalate non ho un momento. Mi dispiace assai del Signor Arciprete. E ne deside­ro vivamente le notizie. Le abbraccio tutte di vero cuore, e tutte le lascio nel cuor Santissimo di Maria.

Di Lei Carissima Figlia
PS. Avendo un'altro momento aggiungo qualche altra cosetta in risposta della sua. Per primo le dirò che mi venne il timore che l'ottimo nostro Confessore si rovini nel nostro confes­sionario. Sappia che anche il Confessore di Venezia fece lo stesso. Dovetti farle fare un confessionario di sopra, e guarì. La stesso mi accadette nel palazzo di Milano.

Mandai la lettera di Teresina8 al Signor Don Francesco9 il quale si trova ammalato ma adesso sta meglio. Qui é tornato il freddo cosa che mi dà proprio pena per non poter partire ma anch'og­gi mi raccontavano non essere assolutamente transita­bili le strade onde sinche non possa partire senza pericolo io non mi muovo. Prego il Signore che benedica la. Lucietta10. A dirle il vero Annetta11 mi fa proprio pena sempre ammalata. Cosa ne dice Monsignore? Mi consolo che la buona sua Si­gnora Madre12 stia meglio. Me ne continui le notizie. Accet­ti i cordiali complimenti delle Compagne.


Verona li 26 gennajo 1830
Sua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità13

Alla Nobil Signora

La Signora Giosefa De Rosmini

Serbati Figlia della Carità

Nel Convento della Dolorata

TRENTO

A ELENA BERNARDI

2087(Verona#1830.01.30)


La Canossa non è convinta che l'innesto del vaiolo, specialmente in età matura, sia proficuo alla salute. Sta anzi in pensiero per lei e per la Tagliabue per le conseguenze negative che ne possono avere.
Carissima Figlia
Due sole righe mia Cara Figlia trovandomi oggi sopracarica di lettere e d'imbrogli tanto per darti un cordiale abbraccio, e per dir­ti, che provai un vero dispiacere nel sentire, che t'abbiano fatto l'inesto della verola14. Ti assicuro, che le mode di cotesto paese fanno portare veramente pazienza.

Ti prego mia Cara Figlia almeno d'averti tutta la cura. Ricordati che tale è la mia volontà. Lo devi fare per la gloria di Dio, e per poterlo poi servire.

Credi mia Cara Figlia, che l'inesto fatto nell'eta tua, merita go­verno, e una cura particolare, altrimenti potresti acquistarti degli incomodi seri. Ti raccomando dunque giudizio, e poi giudizio.

Stò aspettando, che si facciano praticabli le strade desiderando per parte mia al più presto di partire per costì, ma tutti mi dicono, che per ora non è prudenza il partire. Prega il Signore se gli piace di radolcire la stagione, perche io possa venire ad abbracciarti, ma an­che perche mi fanno compassione i poveri, che quest'invernata pati­scono più degli altri anni. Torno su questo benedetto vajuolo. Dim­mi come sta anche la mia povera Tagliabue15. Adesso che stava be­ne è da venire il vajuolo per farla star male.

Che vuoi che ti dica pare che ai Milanesi non dispiaccia di mori­re se non che del vaiuolo. Poveretti noi se questo male viene ai san­zenati, e che abbrucino lo(ro) il letto con quei quattro che hanno. Al­meno a Milano insieme colla carità hanno del danaro e se abbrucia­no i letti glieli daranno nuovi.

Hai fatto benissimo a non andar più all'Ospitale dal momento che hai veduto farsi la cosa riflessibile.

Ti prego solo di averti cura, e stare al caldo cioe riparata piena­mente dall'aria perche se a Milano è il freddo come di nuovo l'abbiamo noi per istare caldi conviene andare in forno.

La mia salute va proprio benino ma conviene a me pure avere mille riguardi perche con questo crudo sento che propriamente ne ho bisogno perche non mi ritorni la tosse.

Ti abbraccio di vero cuore mia Cara Figlia. Io ho qui molte am­malate. Grazie al Signore non sono mali di conseguenza.

Dammi le tue nuove, quelle di Tonina Tagliabue e di tutte le Ca­re Compagne che abbraccio e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria


Di Te Carissima Figlia
Verona li 30 gennajo 1830

Yüklə 3,77 Mb.

Dostları ilə paylaş:
1   ...   72   73   74   75   76   77   78   79   ...   108




Verilənlər bazası müəlliflik hüququ ilə müdafiə olunur ©muhaz.org 2024
rəhbərliyinə müraciət

gir | qeydiyyatdan keç
    Ana səhifə


yükləyin