Con l'abbraccio dei giovani Papa Francesco saluta Cagliari: "Non abbandonate la speranza"



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Con l'abbraccio dei giovani Papa Francesco saluta Cagliari: "Non abbandonate la speranza"



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Lo aveva annunciato poche settimane dopo la sua elezione: "Voglio visitare il santuario di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari, quasi sicuramente sarà nel mese di settembre".  Oggi Papa Francesco ha mantenuto la promessa ed è sbarcato in Sardegna, per il primo viaggio ufficiale in Italia dall'inizio del suo pontificato. La visita si è aperta con l'incontro con il mondo del lavoro. Poi la celebrazione della messa Santuario di Bonaria. Durante la giornata gli incontri con i malati, con i detenuti con il mondo della cultura e, in chiusura della visita, con gli amati giovani. 



18.40 - Conclusa la visita del Papa. Il Pontefice ha lasciato il palco del Largo Carlo Felice per dirigersi verso l'aeroporto di Elmas da dove si imbarcherà sul volo che lo riporterà a Roma.

18.30 - Il saluto del Cagliari. Anche i giocatori del Cagliari calcio e le loro famiglie sono saliti sul palco allestito in Largo Carlo Felice per rendere omaggio al Pontefice. 

18.20 - Attentato in Pakistan. "Oggi nel Pakistan per una scelta sbagliata di odio e di guerra è stato fatto un attentato e sono morte 70 persone, questa strada non va, non serve, ma solo la strada della pace costruisce un mondo migliore". Lo ha detto il Papa ai giovani sardi recitando poi con loro un Padre Nostro per i morti nell'attentato.

18.10 - "Non vendete vostra gioventù a mercanti di morte". Il Papa, a Cagliari, ha ricordato che spesso "quando si perde la speranza" si va a trovare un po' di tranquillità e di pace" nel luogo sbagliato. Capita in questi casi di incontrare "mercanti di morte - ha detto - quelli che vendono morte e vi offrono una strada per quando voi siete tristi, senza speranza, senza fiducia. Per favore - ha aggiunto rivolgendosi direttamente ad ogni ragazzo - non vendere la tua gioventù a questi che vendono morte, voi capite di cosa sto parlando, tutti voi mi capite, per favore, non fatelo".

18.05 - "Siete anche voi pescatori di uomini". "Dite a tutti con la vostra vita, con la vostra gioia, che Gesù e il suo messaggio sono sempre attuali", ha esortato il pontefice nel suo discorso. 

18.00 - "Sono forte ma non sono Tarzan". "Dopo tanti anni da quando ho sentito la vocazione accanto al Signore non mi sono pentito, perché mi sento forte, ma voi pensate che io sia Tarzan? No, mi sento forte perché nei momenti più bui, nel peccato, nella fragilità, ho guardato Gesù e lui non mi ha lasciato da solo, fidatevi di lui che non vi delude mai". Papa Francesco lo ha raccontato ai giovani sardi durante il suo incontro a Cagliari.

17.55 - "Non abbandonatevi a 'dea lamentela'". "Quando tutto sembra fermo e stagnante, quando i problemi personali ci inquietano e i disagi sociali non trovano le dovute risposte, non è buono darci per vinti. La strada è Gesù". Così Papa Francesco durante l'incontro con i giovani.

17.45 - "Fallimento è un'esperienza importante". Rivolgendosi ai giovani Papa Francesco li ha esortati a non lasciarsi vincere dal pessimismo e dalla sfiducia quando si vive l'esperienza del fallimento. "La speranza fa parte del vostro essere. Un giovane senza speranza e gioia non è preoccupante. Non è un giovane!".

17.30 - Incontro con i giovani chiude la visita. Papa Francesco è di nuovo sul palco del largo Carlo Felice per l'incontro con i giovani che chiuderà la sua giornata cagliaritana.

16.50 - Le "improvvisazioni" del Papa. Nel discorso di fronte agli esponenti della Cultura il Papa ha fatto diversi inserti a braccio di cui alcuni piuttosto significativi. Riguardo alla crisi che è "economico-finanziaria ma anche ecologica, educativa, morale, umana", ha aggiunto una frase spiegando che "quando dico crisi non penso ad una tragedia: i cinesi - ha ricordato - quando scrivono la parola crisi hanno due caratteri, il carattere del pericolo e il carattere dell'opportunità". Precedentemente il Papa aveva invitato ad abbandonare la "tentazione di pensare in chiave apocalittica". Tra gli inserti a braccio anche un richiamo alla "guerra dell'acqua, agli squilibri sociali, alla terribile potenza delle armi di cui - ha detto - abbiamo parlato tanto in questi giorni". A proposito del fatto che non si può mai "considerare la persona come materiale umano "il Papa ha commentato a braccio che "questa è forse la proposta nascosta del funzionalismo".

16.40 - "Anche la cultura per una solidarietà che faccia storia". ''Cercare e trovare vie di speranza, che aprano orizzonti nuovi alla nostra società''. ''Solidarietà come modo di fare la storia, come ambito vitale in cui i conflitti, le tensioni, anche gli opposti raggiungono un'armonia che genera vita''. E l'università ''come luogo di formazione alla solidarietà'', punto di incontro tra ''chi crede e chi non crede'', in uno sforzo in cui la fede può dare il proprio contributo, senza ridurre ''mai lo spazio della ragione''. Questi alcuni dei suggerimenti del Papa al mondo della cultura, formulati durante l'incontro nella Facoltà teologica regionale di Cagliari, retta dai gesuiti.

16.30 - Padre Teani: "Anche gesuiti contenti per nome Francesco". "Per il suo nome sono contenti i francescani, ma lo siamo anche noi gesuiti: nel parlare della libertà interiore riconosciamo l'influsso della spiritualità di Ignazio di Loyola". Lo ha detto a Papa Francesco padre Maurizio Teani, preside della Facoltà di Teologia che ha ospitato l'incontro con il mondo della cultura prima dell'appuntamento finale con i giovani nel Largo Carlo Felice. All'incontro stanno partecipando anche i docenti e gli studenti della facoltà pontificia.

16.20 - Un lungo applauso. Un lungo applauso ha salutato l'arrivo alla Pontificia facoltà teologica di Papa Francesco. In programma l'incontro con il mondo della cultura isolano: accanto al Santo Padre ci sono il preside della Facoltà di Teologia padre Maurizio Teani e i rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino.

16.10 - Incontro con mondo cultura. Papa Francesco è arrivato alla Pontificia facoltà teologica regionale per incontrare il mondo della cultura. 

15.35 - Francesco cita Paolo VI. Chiudendo il suo discorso ai poveri e ai detenuti il papa ha fatto un appello "ai rappresentati delle istituzioni e ai membri della comunità cristiana che sono chiamati a impegnarsi in politica: che è una forma alta di carità, come diceva Paolo VI". "Chi ha responsabilità politiche e civili - ha detto il Papa - ha il dovere di seminare speranza. Speranza di cui la società italiana, e la Sardegna in modo particolare, hanno molto bisogno".

15.30 - "Strumentalizzare la carità è peccato grave". Il Pontefice ha ammonito: "Alcuni si fanno belli, si riempiono la bocca con i poveri. Alcuni strumentalizzano i poveri per interessi personali o di gruppo. Questo è umano ma non va bene. Dico di più: questo è un peccato grave".

15.25 - "Qui mi sento a casa". Il Papa rivolgendosi ai poveri e ai carcerati ha detto: "Qui mi sento a casa. Sentitevi amati dal Signore. Qui nessuno è migliore dell'altro". 

15.20 - Anche Massimo Cellino in Cattedrale. Nei banchi della chiesa anche il presidente del Cagliari Massimo Cellino, che ha saluto i detenuti del carcere di Buoncammino dove è stato recluso per un mese nel febbraio scorso. Proprio per la visita del Santo Padre a Cagliari, Cellino ha donato il palco dove è stata celebrata la Santa Messa questa mattina a Bonaria.

15.15 - Papa arriva in Cattedrale. Il Santo Padre è arrivato in Cattedrale dopo il pranzo in Seminario con i vescovi sardi. Ora il programma prevede l'incontro con i poveri e i detenuti. Il discorso del Papa sarà preceduto da un intervento dell'arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio.

14.20 - Malori per il caldo. Hanno sfiorato quota 130 i soccorsi effettuati dal personale del 118 di Cagliari e dal Quinto Nucleo sanitario del corpo militare della Croce Rossa della Sardegna durante tutta la mattinata, in occasione della visita del Papa. In particolare un centinaio di persone, soprattutto anziani, hanno chiesto assistenza al 118. Venticinque, invece, le persone che si sono rivolte al posto mobile allestito dalla Croce Rossa in piazza Donatori Sangue, tra questi anche alcuni bambini caduti in strada a causa dall'entusiasmo della folla che ha "abbracciato" il Santo Padre prima lungo viale Sant'Avendrace e poi lungo via Dante, cercando di catturare l'attenzione del Pontefice. Al momento non è stato quantificato ufficialmente il numero di pellegrini e fedeli arrivati a Cagliari. Nell'area della Basilica di Bonaria, secondo gli organizzatori, c'erano oltre 100mila persone. Un numero a cui bisogna aggiungere tutti i fedeli radunati in viale Colombo e nelle vie limitrofe, i migliaia assiepati dietro le transenne lungo il tragitto della papamobile e i circa 100mila che invece si sono radunati in largo Carlo Felice e via Roma, prima tappa del Pontefice che oggi pomeriggio ospiterà anche l'incontro con i giovani.

13.55 - Pranzo in Seminario con vescovi sardi. Il Papa, dopo la conclusione della messa a Bonaria, è andato al Seminario arcivescovile per il pranzo. Il Santo Padre è arrivato in via monsignor Cogoni poco prima delle 13: pasto veloce a base di culurgionis ogliastrini di Lanusei, accompagnato da un bicchiere di Cannonau di Jerzu, perché il programma prevede subito un nuovo appuntamento, in Cattedrale. Un po' di delusione alla partenza da Bonaria quando Francesco, anziché salire sulla Papamobile, si è accomodato sul sedile posteriore della Ford Focus azzurra che lo aveva accompagnato in città dall'aeroporto. Al suo fianco c'era l'arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio. Molti cagliaritani delusi perché, tra la folla, è stato molto difficile scorgere il Papa. L'auto con il Pontefice ha attraversato via Dante per poi imboccare via dei Giudicati e via Campania. Poi giù in via Cadello, sino al Seminario, in un percorso durato poco meno di dieci minuti.

13.40 - Saluto ai malati e foto ricordo. Un saluto ad ogni malato all'interno della Basilica e una foto con dei giovanissimi pellegrini di Settimo San Pietro, in provincia di Cagliari: sono le tappe di papa Francesco concluse le celebrazioni liturgiche sul sagrato di Bonaria. Fermato più volte dentro la Basilica, il Santo Padre si è intrattenuto con diversi fedeli e malati fino a quando un bambino e una bambina di circa 13 anni, davanti all'altare, gli hanno chiesto di fare una foto con l'Iphone. Papa Francesco ha preso il telefono e lo ha consegnato a una guardia della Gendarmeria vaticana per poi mettersi in posa sorridente accanto ai due ragazzini. Dopo il passaggio in Basilica, il Pontefice si è diretto nel Santuario, che custodisce il simulacro della Vergine, per pregare qualche minuto insieme con la comunità dei Mercedaria. 

13.30 - Francesco chiude omelia in sardo. ''Nostra Segnora 'e Bonaria bos acumpanzet sempre in sa vida''. Così il Papa ha concluso con un saluto in lingua sarda la sua omelia nella messa sul sagrato del santuario di Bonaria.

12.05 - "Buona domenica e buon pranzo". Ha salutato così i fedeli che hanno potuto assistere alla celebrazione della messa da parte di Papa Francesco. la folla ha salutato il Pontefice con un'ovazione. Il Papa, prima dell'Angelus, ha pronunciato un ''atto di affidamento'' alla Madonna di Bonaria, patrona della Sardegna, di tutti i sardi, di quanti sono ''soli e in carcere, quelli che hanno fame e non hanno lavoro, quelli che hanno perso la speranza e per coloro che non hanno fede''. ''Ti supplico anche per i governanti'', ''confidiamo - ha concluso - nel tuo cuore materno e ti affidiamo tutto ciò che siamo e possediamo'', ''insegnaci a fare sempre e solo quello che il Signore ci dirà''.

11.42 - Operai commossi dal discorso di Francesco. Oltre centomila persone si sono radunate nella zona del Largo Carlo Felice e via Roma per il primo incontro di Papa Francesco con il mondo del lavoro. In prima fila gli operai delle aziende sarde in crisi. Con i caschetti bianchi i lavoratori di Alcoa e Eurallumina, con quelli gialli i minatori della Carbosulcis, mentre da Fiumesanto è giunta una delegazione di lavoratori della centrale E.On. Sono bastate poche parole del Pontefice per far commuovere gli operai: "Dove non c'è lavoro manca la dignità". Una frase che ha raccolto gli applausi di tutti, mentre i volti dei lavoratori vicini al palco si bagnavano di lacrime. Dalla folla lo slogan "lavoro, lavoro", il grido di dolore di una Sardegna che soffre.

11.10 - "Difendersi dai parolai". ''Nessuno ci nasconda'' lo ''sguardo di Maria'', che è di ''compassione e di cura''. ''Il nostro cuore di figli sappia difenderlo da tanti parolai che promettono illusioni; da coloro che hanno uno sguardo avido di vita facile, di promesse che non si possono compiere''. Lo ha detto il Papa concludendo la omelia nel santuario di Bonaria. ''Non ci rubino lo sguardo di Maria - ha esortato - che è pieno di tenerezza, che ci dà forza, che ci rende solidali tra noi. Madre, donaci il tuo sguardo''.

11.05 - "Assicurare diritto al lavoro". Il Pontefice, in un inserto a braccio, ha quindi detto che bisogna ''assicurare il diritto al lavoro, il diritto a portare a casa il pane guadagnato con il lavoro''.

11.00 - L'omelia del Papa. ''E' necessaria la collaborazione leale da parte di tutti, con l'impegno dei responsabili delle istituzioni, per assicurare alle persone e alle famiglie i diritti fondamentali, e far crescere una società più fraterna e solidale''. Lo ha detto il Papa nella omelia della messa a Bonaria, ricordando che la Sardegna, ''questa vostra bella regione, soffre da lungo tempo molte situazioni di povertà, accentuate anche dalla sua condizione insulare''.

10.45 - Il saluto di Massimo Zedda. "Il suo invito ad un nuovo 'umanesimo', fondato sulla riscoperta della dignità della donna e dell'uomo e sui loro insopprimibili diritti al lavoro e a una vita degna di essere vissuta, è l'invito di un Papa che viene da lontano ma che da tutti, in Sardegna, in Italia e nel mondo, è sentito vicino, anzi vicinissimo. Anche oggi, Santo Padre, troppi nostri giovani sono costretti a lasciare questa città e questa terra bellissima con la speranza di trovare migliori condizioni di vita". Così il sindaco di Cagliari.

10.30 - Il saluto di Ugo Cappellacci al Papa. Il Governatore ha donato a Papa Francesco, a nome della comunità sarda, i "cusinzos", le scarpe utilizzate dai pastori. "In esse - ha spiegato Cappellacci - è racchiuso il senso della fatica del lavoro, del sacrificio per custodire il proprio gregge e accompagnarlo quotidianamente verso una meta sicura. Le ha realizzate un artigiano di Oliena. Idealmente, è bello pensare che queste scarpe possano accompagnarla nel suo cammino di pastore. Il mondo ha bisogno di una guida pastorale come la sua".

10.10 - Il saluto di Sindaco e Governatore. Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, hanno portato il saluto della Sardegna e della città di Cagliari al Santo Padre dal sagrato della Basilica di Bonaria. 

10.00 - Sono 1.600 i malati che assisteranno alla Messa. Cento di loro, malati in barella e gravi, potranno salutarlo personalmente all'interno della basilica dove il Papa passerà prima della celebrazione liturgia. Dopo il Pontefice si fermerà a pregare all'interno del Santuario assieme ai padri mercedari, custodi del simulacro della Vergine di Bonaria, alle suore mercedarie e al terz'Ordine mercedario. A riceverlo davanti al sacrato ci sono i massimi esponenti della comunità: il padre Generale dell'ordine di Nostra Signora della Mercede, l'argentino padre Pablo Bernardo Ordone, il padre provinciale P.Franco Podda, il parroco di Bonaria padre Giovannino Tolu e il viceparroco padre Salvatore Mura. I mercedari doneranno al Papa una medaglia ricordo d'argento con l'effige della Madonna di Bonaria.

9.50 - Papa verso Basilica di Bonaria. Il Pontefice si sta dirigendo verso la Basilca di Bonaria dove celebrerà la Santa Messa

9.22 - Papa Francesco parla a braccio. "Il lavoro è dignità. Non lasciatevi rubare la speranza. Guardandovi negli occhi ho voluto parlarvi col cuore". Il Pontefice abbandona il discorso scritto e ancia un messaggio di speranza al mondo del lavoro.



09.15 - Papa Francesco parla al mondo del lavoro. "Desidero esprimervi la mia vicinanza, specialmente nelle situazioni di di sofferenza: ai tanti giovani disoccupati, alle persone in cassa integrazione o precarie, agli imprenditori e commercianti che fanno fatica ad andare avanti. È una realtà che conosco bene per l’esperienza avuta in Argentina". Queste le prime parole di Francesco.

8.45 - Gli interventi del mondo del lavoro. Un operaio della Sardinia Green Island, Francesco Mattana, un’imprenditrice, Maria Grazia Patrizi, e un rappresentante del mondo agropastorale, Luciano Useli Bacchitta, parleranno dinanzi a Papa Francesco dal palco del largo Carlo Felice per l’incontro del Santo padre col mondo del lavoro.

8.25 - Papa diretto nel largo Carlo Felice. Papa Francesco è stato accolto sulla pista dell'aeroporto Mario Mameli da una folla di fedeli. Dopo aver salutato le autorità religiose, civili e militari è salito a bordo di una Ford Focus azzurra, diretto verso la prima tappa della sua giornata cagliaritana nel largo Carlo Felice dove incontrerà il mondo del lavoro.

8.15 - Aereo Papa atterrato. L'aereo con a bordo il Papa è atterrato all'aeroporto di Cagliari alle 8.20. Ad attenderlo il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, il presidente della Regione, Ugo Cappellacci e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.

7.45 - Papa partito per Cagliari. Papa Francesco è partito da Roma per la visita pastorale a Cagliari. L'aereo dell'Aeronautica militare con a bordo il pontefice è decollato alle 7.32 dall'aeroporto militare di Ciampino.
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