Gli anni sessanta sono stati gli anni in cui la moda è letteralmente esplosa. Le donne, dopo gli anni difficili del dopoguerra, hanno cominciato a capire IL potere dello stile abbandonando le lunghezze tristi dei momenti più duri e osando di più anche nel



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tarix18.08.2018
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Gli anni sessanta sono stati gli anni in cui la moda è letteralmente esplosa. Le donne, dopo gli anni difficili del dopoguerra, hanno cominciato a capire il potere dello stile abbandonando le lunghezze tristi dei momenti più duri e osando di più anche nel colore.

  • Gli anni sessanta sono stati gli anni in cui la moda è letteralmente esplosa. Le donne, dopo gli anni difficili del dopoguerra, hanno cominciato a capire il potere dello stile abbandonando le lunghezze tristi dei momenti più duri e osando di più anche nel colore.



Hanno cominciato a divertirsi, a giocare con i capi e a creare uno stile sempre più personale e sempre più al passo con i tempi. Un decennio che ha visto protagoniste anche molte icone della moda, come per esempio TwiggyMary Quant e Audrey Hepburn. Vediamo insieme alcuni capi che ancora oggi sono protagonisti della moda.

  • Hanno cominciato a divertirsi, a giocare con i capi e a creare uno stile sempre più personale e sempre più al passo con i tempi. Un decennio che ha visto protagoniste anche molte icone della moda, come per esempio TwiggyMary Quant e Audrey Hepburn. Vediamo insieme alcuni capi che ancora oggi sono protagonisti della moda.





Alcuni anni fa sono tornati di moda e anche in queste stagioni stanno ritornando in voga,

  • Alcuni anni fa sono tornati di moda e anche in queste stagioni stanno ritornando in voga,

  • sia come jeans, sia come pantalone classico.





Per finire, non poteva certo mancare lei, il simbolo della moda degli anni sessanta: la minigonna.

  • Per finire, non poteva certo mancare lei, il simbolo della moda degli anni sessanta: la minigonna.



“I mitici anni ‘60 sono stati certamente il decennio caratterizzato dal più importante rinnovamento generazionale del secolo scorso. E’ l’Inghilterra il paese in cui nascono le prime ribellioni giovanili.

  • “I mitici anni ‘60 sono stati certamente il decennio caratterizzato dal più importante rinnovamento generazionale del secolo scorso. E’ l’Inghilterra il paese in cui nascono le prime ribellioni giovanili.



Uno dei primi movimenti che si forma è quello dei “mods”, che nel loro stile ricordano molto i Beatles, con capelli tagliati a caschetto, pantaloni stretti affusolati, giacche strette a 3 o a 4 bottoni e stivaletti alla caviglia per i ragazzi, Twin-Set, gonne sotto il ginocchio, scarpe basse e pochissimo trucco per le ragazze.

    • Uno dei primi movimenti che si forma è quello dei “mods”, che nel loro stile ricordano molto i Beatles, con capelli tagliati a caschetto, pantaloni stretti affusolati, giacche strette a 3 o a 4 bottoni e stivaletti alla caviglia per i ragazzi, Twin-Set, gonne sotto il ginocchio, scarpe basse e pochissimo trucco per le ragazze.


Vengono utilizzate nuove materie prime, come il vinile, il pvc, i tessuti acrilici e il poliestere. Tipici di questo decennio sono il tubino di Paco Rabanne, realizzato con dischetti e lamelle di plastica, e l’abito Mondrian di Yves Saint Laurent, ispirato alla pop art.

  • Vengono utilizzate nuove materie prime, come il vinile, il pvc, i tessuti acrilici e il poliestere. Tipici di questo decennio sono il tubino di Paco Rabanne, realizzato con dischetti e lamelle di plastica, e l’abito Mondrian di Yves Saint Laurent, ispirato alla pop art.



Per le donne compare una grandissima novità: nel 1964 Mary Quant inventa la minigonna.

  • Per le donne compare una grandissima novità: nel 1964 Mary Quant inventa la minigonna.



Dal ’68 comincia a diffondersi il periodo della filosofia Hippie, che porta avanti l’idea della libertà dei costumi, dell’amore libero e di una fratellanza universale. Gli Hippie furono i primi ad adottare le giacche di agnello rovesciato, indumenti di camoscio a frange, le bandane e le collane di perline.

  • Dal ’68 comincia a diffondersi il periodo della filosofia Hippie, che porta avanti l’idea della libertà dei costumi, dell’amore libero e di una fratellanza universale. Gli Hippie furono i primi ad adottare le giacche di agnello rovesciato, indumenti di camoscio a frange, le bandane e le collane di perline.



Il diciotto settembre 1970 entra in vigore la legge sul divorzio , sintomo di un’evidente profondo cambiamento culturale. I primi movimenti degli Hippie sono caratterizzati da un forte rifiuto di ogni forma di guerra. Il loro motto più famoso è: “mettete dei fiori nei vostri cannoni”, mentre per l’abbigliamento la parola d’ ordine è solo una: COLORE!

  • Il diciotto settembre 1970 entra in vigore la legge sul divorzio , sintomo di un’evidente profondo cambiamento culturale. I primi movimenti degli Hippie sono caratterizzati da un forte rifiuto di ogni forma di guerra. Il loro motto più famoso è: “mettete dei fiori nei vostri cannoni”, mentre per l’abbigliamento la parola d’ ordine è solo una: COLORE!

  • Appariscenti disegni geometrici, fiori giganti o piccoli piccoli…



Proprio la “mini” rappresenta la donna oggetto e questa visione non si adatta al movimento femminista. Altra moda che contraddistingue gli anni ’70 è quella delle zeppe, soprannominate “zattere”

  • Proprio la “mini” rappresenta la donna oggetto e questa visione non si adatta al movimento femminista. Altra moda che contraddistingue gli anni ’70 è quella delle zeppe, soprannominate “zattere”



Alla moda vengono collegate anche le idee politiche: i jeans di marca, i Ray Ban e le Timberland sono portati da quelli che a Milano prima, in tutta Italia poi, vengono definiti PANINARI, ossia i giovani di destra. A “sinistra” invece si usano jeans sdruciti, occhiali da poche lire, camicioni e maglioni fuori taglia, borse a tracolla in cuoio naturale.

  • Alla moda vengono collegate anche le idee politiche: i jeans di marca, i Ray Ban e le Timberland sono portati da quelli che a Milano prima, in tutta Italia poi, vengono definiti PANINARI, ossia i giovani di destra. A “sinistra” invece si usano jeans sdruciti, occhiali da poche lire, camicioni e maglioni fuori taglia, borse a tracolla in cuoio naturale.



Tutto comincia con Madonna, icona giovanile della moda, infatti l’ideale di bellezza femminile si ispirava alla donna sportiva, snella , muscolosa, ambiziosa e di successo. La moda degli anni ’80 era, però, un’esagerazione, una svolta un po’ troppo trash per essere capita...

  • Tutto comincia con Madonna, icona giovanile della moda, infatti l’ideale di bellezza femminile si ispirava alla donna sportiva, snella , muscolosa, ambiziosa e di successo. La moda degli anni ’80 era, però, un’esagerazione, una svolta un po’ troppo trash per essere capita...



Anche i pois erano fra le stampe principali; la maglieria non differiva molto da quella odierna, c’è solo un piccolo particolare: le spalline. Non esisteva maglia, giacca, cappotto che non avesse all’interno un paio di ben salde e voluminose spalline. Le donne indossavano invece soprattutto fuseaux, i moderni “leggings” .

  • Anche i pois erano fra le stampe principali; la maglieria non differiva molto da quella odierna, c’è solo un piccolo particolare: le spalline. Non esisteva maglia, giacca, cappotto che non avesse all’interno un paio di ben salde e voluminose spalline. Le donne indossavano invece soprattutto fuseaux, i moderni “leggings” .



Ed ora una carrellata di accessori in voga in quegli anni: per cominciare, scaldamuscoli che si indossavano anche sopra le scarpe col tacco; non mancavano mai fasce elastiche e maxi fiocchi a coronare le teste cotonate.

  • Ed ora una carrellata di accessori in voga in quegli anni: per cominciare, scaldamuscoli che si indossavano anche sopra le scarpe col tacco; non mancavano mai fasce elastiche e maxi fiocchi a coronare le teste cotonate.



La bigiotteria era obbligatoria e eccessiva e gli occhiali erano giganti e con dettagli geometrici e multi colore; c’erano poi i Ray Ban, con gli occhiali a goccia con montatura sottile argentata o dorata.

  • La bigiotteria era obbligatoria e eccessiva e gli occhiali erano giganti e con dettagli geometrici e multi colore; c’erano poi i Ray Ban, con gli occhiali a goccia con montatura sottile argentata o dorata.



Inglese Mary Quant e Carnaby Street





After gaining a diploma in Art Education, she ran a popular clothes shop in King’s Road, in London, called << Bazaar >>. In the late 1950s she began experimenting with shorter skirts

  • After gaining a diploma in Art Education, she ran a popular clothes shop in King’s Road, in London, called << Bazaar >>. In the late 1950s she began experimenting with shorter skirts





The miniskirt spread in the fashionable <> into a major international trend.

  • The miniskirt spread in the fashionable <> into a major international trend.

  • According to Mary Quant the miniskirt was considered pratical and liberating allowing women the ability to run for a bus.







Actually Carnaby Street is less alternative, there are few characteristic shops and a lot of restaurants and departement stores.

  • Actually Carnaby Street is less alternative, there are few characteristic shops and a lot of restaurants and departement stores.



Fisica Le Taglie





Convertire la taglia dei pantaloni dalla misura italiana a quella USA è facilissimo perché basta solo sottrarre il numero 14. Ad esempio la misura 44 italiana corrisponde alla 30 USA.

  • Convertire la taglia dei pantaloni dalla misura italiana a quella USA è facilissimo perché basta solo sottrarre il numero 14. Ad esempio la misura 44 italiana corrisponde alla 30 USA.

  • Pantaloni Italia : 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57. Pantaloni Usa : 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 .



Per quanto riguarda le camicie:

  • Per quanto riguarda le camicie:

  • Per il collo bisogna sottrarre 22, per esempio, una 36 italiana corrisponde ad una 14 americana. Camicie Italiane: 36 37 38 39 . Camicie USA: 14 14½ 15 15½ 16 16½ 17 17 ½ .

  • Per la taglia invece bisogna sottrarre 30, ad esempio, una 30 italiana corrisponde ad una 8 americana.

  • Camicie italiane: 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64 . Camicie americane: 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 .



Per convertire la taglia di abiti e tailleur bisogna sottrarre 10: per esempio una 46 italiana corrisponde ad una 36 americana. Vestiti e soprabiti Italia: 46 48 50 52 54 56. Vestiti e soprabiti USA: 36 38 40 42 44 46.

  • Per convertire la taglia di abiti e tailleur bisogna sottrarre 10: per esempio una 46 italiana corrisponde ad una 36 americana. Vestiti e soprabiti Italia: 46 48 50 52 54 56. Vestiti e soprabiti USA: 36 38 40 42 44 46.



Per convertire le taglie di scarpe italiane in quelle americane bisogna sottrarre 30,ad esempio, una 34 italiana corrisponde ad una 4 americana. Taglia scarpe Italia: 34 35 35½ 36 36½ 37½ 38 38½ 39 39½ 40 41 41½ 42 42½. Taglia scarpe USA: 4 4½ 5 5½ 6 6½ 7 7½ 8 8½ 9 9½ 10 10½ 11.

  • Per convertire le taglie di scarpe italiane in quelle americane bisogna sottrarre 30,ad esempio, una 34 italiana corrisponde ad una 4 americana. Taglia scarpe Italia: 34 35 35½ 36 36½ 37½ 38 38½ 39 39½ 40 41 41½ 42 42½. Taglia scarpe USA: 4 4½ 5 5½ 6 6½ 7 7½ 8 8½ 9 9½ 10 10½ 11.



L’uso delle misure per ricavare la taglia di un capo di abbigliamento

  • Per ricavare le taglie occorre prendere delle misure.

  • Bisogna prendere un metro da sarta e scoprire la circonferenza del busto all'altezza del seno, della vita e dei fianchi.



Per il busto prendere la circonferenza all'altezza dei punti più prominenti del seno. Per individuare il punto vita mettersi in piedi e piegarsi lateralmente verso destra mantenendo la schiena rigida; il punto in cui la linea si spezza lungo il profilo destro è l'altezza del punto vita. Misurare i fianchi è un po' più complicato poiché bisogna misurarli nel punto in cui sono più larghi.

  • Per il busto prendere la circonferenza all'altezza dei punti più prominenti del seno. Per individuare il punto vita mettersi in piedi e piegarsi lateralmente verso destra mantenendo la schiena rigida; il punto in cui la linea si spezza lungo il profilo destro è l'altezza del punto vita. Misurare i fianchi è un po' più complicato poiché bisogna misurarli nel punto in cui sono più larghi.





  • Tre taglie diverse! Quindi come si fa a capire che taglia scegliere? Si fa una media? No.

  • In fondo si sa da sempre che ogni individuo è costituito da tre taglie diverse infatti la taglia varia a seconda del modello.



Quindi,  quando si comprerà un top si dovrà scegliere la taglia del busto, per una gonna a ruota quella della vita, per una gonna a tubo o un paio di pantaloni quella dei fianchi.

  • Quindi,  quando si comprerà un top si dovrà scegliere la taglia del busto, per una gonna a ruota quella della vita, per una gonna a tubo o un paio di pantaloni quella dei fianchi.

  • E se compro un vestito? Dipende dal modello: in un vestito stile impero, molto svasato, bisogna guardare direttamente la taglia del busto , se invece è avvitato e svasato quello del punto vita.











  • 1’’ = 2,54 cm



  • 2,54:1=cm:poll



Finalmente ho capito!

  • Finalmente ho capito!

  • 17’’ x 2,54 cm = 43 cm

  • Così ho svelato il mistero del cartellino nel collo della camicia di papà!



Diritto Storia della moda italiana attraverso la storia dell’economia





  • L’anno d’inizio della storia della moda in Italia, con la sfilata di creazioni sartoriali organizzata dal conte Giorgini a Firenze, per un pubblico internazionale, nel suo palazzo nobiliare con modelle appartenenti alla nobiltà o all’alta borghesia.

  • I grandi sarti legano il proprio nome a quello di affermate imprese tessili, come Pucci che realizza abiti con tessuto Marzotto.



  • Cambiamento radicale nella concezione dell’abito che viene visto come idea e progettazione e non più come strumento attraverso cui la donna interpreta e vive il proprio tempo. Sono, infatti, gli anni della contestazione, che cambia i ruoli e gli status sociali e del nuovo rilancio industriale. Nascono i modelli della confezione in serie, per vestire le donne in modo elegante e spendendo poco. Si afferma il “made in Italy”.



Trionfa il Prêt-à-porter e centro di attrazione diventa Milano, tra un continuo rinnovarsi ed alternarsi di stili.

  • Trionfa il Prêt-à-porter e centro di attrazione diventa Milano, tra un continuo rinnovarsi ed alternarsi di stili.

  • In Italia la moda è strumento di riscatto sociale, cioè di innalzamento di classe attraverso l’abito.



Si affermano le piccole e medie imprese, soprattutto nelle aree a sviluppo diffuso, in cui operano collegate tra di loro nel c.d. DISTRETTO INDUSTRIALE e in settori principalmente legati alla moda, come l’abbigliamento, il tessile e il calzaturiero. Emerge una nuova generazione di stilisti, tra cui Armani e Versace, e nasce la “GRIFFE”. La Benetton, da piccolo maglificio, si trasforma in società per azioni, concentrandosi sull’ abbigliamento casual e internazionalizza le vendite.

  • Si affermano le piccole e medie imprese, soprattutto nelle aree a sviluppo diffuso, in cui operano collegate tra di loro nel c.d. DISTRETTO INDUSTRIALE e in settori principalmente legati alla moda, come l’abbigliamento, il tessile e il calzaturiero. Emerge una nuova generazione di stilisti, tra cui Armani e Versace, e nasce la “GRIFFE”. La Benetton, da piccolo maglificio, si trasforma in società per azioni, concentrandosi sull’ abbigliamento casual e internazionalizza le vendite.



Continua l’affermazione delle imprese moda, del made in italy, anche se le stesse devono fronteggiare una vivace concorrenza internazionale con la delocalizzazione di alcune fasi del processo produttivo in paesi (Europa dell’Est), dove il costo del lavoro è più basso.

  • Continua l’affermazione delle imprese moda, del made in italy, anche se le stesse devono fronteggiare una vivace concorrenza internazionale con la delocalizzazione di alcune fasi del processo produttivo in paesi (Europa dell’Est), dove il costo del lavoro è più basso.



Nasce l’azienda italiana Yoox specializzata di e-commerce al dettaglio di abbigliamento e di accessori moda, creata da un ex operatore finanziario: Federico Marchetti. Tale azienda acquista in stock i prodotti inventati da famose case di moda ( Diesel, Dolce &Gabbana, Cavalli e Armani) incontrando inizialmente ostacoli, per il rifiuto a vendere propri abiti pregiati su internet come un qualunque oggetto ordinario. In seguito, invece, l’idea ha un grande successo portando ad oltre un milione di acquisti in tutto il mondo in breve tempo .

  • Nasce l’azienda italiana Yoox specializzata di e-commerce al dettaglio di abbigliamento e di accessori moda, creata da un ex operatore finanziario: Federico Marchetti. Tale azienda acquista in stock i prodotti inventati da famose case di moda ( Diesel, Dolce &Gabbana, Cavalli e Armani) incontrando inizialmente ostacoli, per il rifiuto a vendere propri abiti pregiati su internet come un qualunque oggetto ordinario. In seguito, invece, l’idea ha un grande successo portando ad oltre un milione di acquisti in tutto il mondo in breve tempo .



I vantaggi di questa modalità di vendita sono i seguenti:

  • Consente di sfruttare la forza di una Marca anche in aree in cui tale distribuzione non è diffusa.

  • Va incontro alle esigenze dei consumatori con sempre meno tempo a disposizione per gli acquisti.

  • Da canale di smaltimento delle rimanenze è diventato un canale di vendita di stagione.

  • Crea il contatto diretto tra Marca e consumatore finale.

  • Permette la vendita della collezione completa della Marca.

  • Ormai tutte le Marche importanti hanno nel proprio sito internet una sezione dedicata allo shopping online.



Chimica Le Fibre …



L’evoluzione delle fibre chimiche









Scienze Il Denim e Il Jeans …



Il termine blue-jeans (o semplicemente jeans) designa propriamente il pantalone con taglio a 5 tasche, di cui le posteriori cucite sopra la stoffa del corpo del pantalone.

  • Il termine blue-jeans (o semplicemente jeans) designa propriamente il pantalone con taglio a 5 tasche, di cui le posteriori cucite sopra la stoffa del corpo del pantalone.







Il termine inglese blue-jeans infatti si pensa derivi direttamente dalla frase blue de Gênes ovvero blu di Genova in lingua francese. Secondo altre versioni i pratici e resistenti "calzoni da lavoro" erano in tempi remoti cuciti con tela di Nîmes di color indaco ed erano indossati dai marinai genovesi.

  • Il termine inglese blue-jeans infatti si pensa derivi direttamente dalla frase blue de Gênes ovvero blu di Genova in lingua francese. Secondo altre versioni i pratici e resistenti "calzoni da lavoro" erano in tempi remoti cuciti con tela di Nîmes di color indaco ed erano indossati dai marinai genovesi.



Nel 1853, in seguito alla scoperta dell'oro in California, Levi Strauss aprì a San Francisco un negozio per vendere oggetti utili a lavoratori e "cercatori d'oro". Comprò anche dei tessuti per le tende che poi utilizzo per fabbricare dei grembiuli da lavoro. Questi ultimi inizialmente erano poco resistenti e scomodi. Strauss provò a migliorarne le qualità utilizzando il denim, un tessuto resistente, pesante e di colore blu. Uno dei suoi clienti, un sarto di nome Jacob Davis, anch'egli fabbricatore di vestiti con il denim si unì a lui e presto (precisamente il 20 maggio 1873) Strauss e Davis idearono il primo vestito: nacque il jeans denim.

  • Nel 1853, in seguito alla scoperta dell'oro in California, Levi Strauss aprì a San Francisco un negozio per vendere oggetti utili a lavoratori e "cercatori d'oro". Comprò anche dei tessuti per le tende che poi utilizzo per fabbricare dei grembiuli da lavoro. Questi ultimi inizialmente erano poco resistenti e scomodi. Strauss provò a migliorarne le qualità utilizzando il denim, un tessuto resistente, pesante e di colore blu. Uno dei suoi clienti, un sarto di nome Jacob Davis, anch'egli fabbricatore di vestiti con il denim si unì a lui e presto (precisamente il 20 maggio 1873) Strauss e Davis idearono il primo vestito: nacque il jeans denim.



Il denim è il tessuto di gran lunga più usato per confezionare i pantaloni in taglio jeans. Prende il nome dalla città di Nîmes in Francia, un tempo era detto tela de Nîmes.

  • Il denim è il tessuto di gran lunga più usato per confezionare i pantaloni in taglio jeans. Prende il nome dalla città di Nîmes in Francia, un tempo era detto tela de Nîmes.



Già nel XV secolo Nîmes era in concorrenza con Chieri, in Piemonte, per la produzione di un tipo di fustagno molto robusto di colore blu, allora tinto con il guado. Quando il cotone divenne un materiale economico, disponibile in grandi quantità, questo tipo di tessuto divenne materiale d'eccellenza per abiti da lavoro.

  • Già nel XV secolo Nîmes era in concorrenza con Chieri, in Piemonte, per la produzione di un tipo di fustagno molto robusto di colore blu, allora tinto con il guado. Quando il cotone divenne un materiale economico, disponibile in grandi quantità, questo tipo di tessuto divenne materiale d'eccellenza per abiti da lavoro.



  • Nella lingua inglese la produzione di Nîmes prese il nome denim, mentre quella chierese, che veniva esportata attraverso il porto di Genova dove questo tipo di tela blu era usata per confezionare i sacchi per le vele delle navi e per coprire le merci nel porto, prese il nome blue-jeans, dal termine blue de Gênes, ovvero blu di Genova.



  • Il colore più richiesto è un blu non regolare, anche se c'è una discreta produzione in altri colori. Trova impiego anche nella confezione di camicie, gilet, e giubbini per quanto riguarda l'abbigliamento "giovanile" o casual, ma spesso anche nella confezione di pantaloni classici.



Anticamente era realizzato con un ordito in lino e la trama in cotone, oggi interamente in cotone. Le sue caratteristiche sono la robustezza e resistenza (per il materiale usato) unite a una certa adattabilità (per l'armatura a saia). Il denim è molto simile al fustagno, che ne è l'antenato. La differenza tra loro è data dal colore dell'ordito: nel fustagno trama e ordito sono del medesimo colore, nel denim la trama è bianca o écru e l'ordito blu.

  • Anticamente era realizzato con un ordito in lino e la trama in cotone, oggi interamente in cotone. Le sue caratteristiche sono la robustezza e resistenza (per il materiale usato) unite a una certa adattabilità (per l'armatura a saia). Il denim è molto simile al fustagno, che ne è l'antenato. La differenza tra loro è data dal colore dell'ordito: nel fustagno trama e ordito sono del medesimo colore, nel denim la trama è bianca o écru e l'ordito blu.



Il denim ha un'armatura saia a tre (2:1), intreccio con nervature oblique date dallo scarto delle legature (una legatura è il passaggio di un filo di ordito sopra un filo di trama). Dà come risultato una diagonale e necessita di tre licci.

  • Il denim ha un'armatura saia a tre (2:1), intreccio con nervature oblique date dallo scarto delle legature (una legatura è il passaggio di un filo di ordito sopra un filo di trama). Dà come risultato una diagonale e necessita di tre licci.



Educazione Fisica Anoressia & Bulimia



















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