La ricostruzione medico legale


Sulla incompatibilità del viaggio di CARBONI a Londra con la sua partecipazione all’omicidio



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Sulla incompatibilità del viaggio di CARBONI a Londra con la sua partecipazione all’omicidio

La difesa ha rilevato che la magistratura sapeva che CARBONI e PELLICANI erano coinvolti nell’espatrio, in quanto la DIGOS il 14 Giugno 1982 si era recata a casa di PELLICANI e lo aveva sentito e che la stampa aveva ampiamente diffuso la notizia del coinvolgimento di CARBONI in tale attività. Ne ha dedotto che CARBONI non poteva aver ammazzato CALVI quando tutto il mondo sapeva che era con CALVI.



La logica nella quale la difesa legge la diffusione della notizia del coinvolgimento di CARBONI nell’espatrio di CALVI non appare affatto condivisibile. Vero è, infatti, che la presenza fisica di CARBONI a fianco di CALVI nella sua fuga è semmai un fatto necessario a un suo coinvolgimento diretto nell’omicidio. A ciò si aggiunga che il diffondersi della notizia dell’accostamento di CARBONI nell’espatrio, lungi dall’essere una contraddizione rispetto alla partecipazione al delitto, va letta come il presupposto – motivazione per la creazione di un alibi e non come ragione dissuasiva per la commissione del delitto o come un dato di incompatibilità con il coinvolgimento di CARBONI nell’omicidio, come ex adversis si sostiene. La diffusione delle notizie relative all’espatrio del banchiere ha, invece, indotto CARBONI a lasciare talune tracce apparentemente incompatibili con il delitto commesso, che non a caso è stato eseguito mediante una messa in scena per far risultare che il banchiere si era suicidato. Risulta così chiaro il perché il 16 Giugno CARBONI si sia registrato all’hotel Hilton con il proprio nome: far risultare di essere giunto a Londra solo quel giorno, proveniente da Amsterdam; il perché del coinvolgimento di Lovat MAC DONALD e dell’avv. CLARKE per locare il Chelsea Cloister: far apparire che l’individuazione della ‘topaia’, ove veniva collocato il banchiere non era opera sua ma di altri; il perché dell’intervento dei MORRIS: per poter dimostrare che ciò che era accaduto al banchiere era estraneo alla sua persona e di non aver incontrato FLAVONI a Gatiwich, giunto a Londra per prelevare il materiale nella disponibilità di CALVI.

Il fatto che materialmente la prenotazione del Chelsea Cloister sia stata fatta dall’avv. CLARK su incarico di MC DONALD, non significa che CARBONI sia estraneo. E’ evidente che è stato prenotato ciò che CARBONI ha chiesto. Si è ricordato che le telefonate sono state fatte dalla stanza di CARBONI e che CALVI a Bregenz aveva richiesto di poter alloggiare in una villa. Se MC DONALD dice di avere raccomandato tre Residence, significa che non gli era stata richiesta nessuna villa. E’ poi, singolare l’affermazione di MC DONALD in forza della quale le tre strutture segnalate – dunque, anche il Chelsea Cloister – fossero di buona qualità. Come mai viene prenotata una ‘topaia’ e CARBONI lo fa servendosi di altri per i quali non è stato provato il coinvolgimento nell’omicidio? CARBONI ha fatto accompagnare a Londra la vittima e sa che la circostanza emergerà. Dunque, doveva cercare di dare un’apparenza di normalità al suo agire, per allontanare i sospetti da sé. E’, perciò, che CARBONI ha fatto risultare di essersi appoggiato ad altri. Si tratta di una metodica comportamentale che ha permeato la sua condotta. Non a caso quest’ufficio ha sottolineato, nel corso della requisitoria, la callidità e la spregiudicatezza dell’imputato.

L’”amico boia”, di cui parla GIUFFRE’, aveva in tal modo la possibilità di sfruttare una significativa circostanza per allontanare da sé il sospetto di coinvolgimento nonostante la contiguità con CALVI. In tale prospettiva, vanno letti i contatti intercorsi con Carlo CARACCIOLO nei quali si dice a fianco di CALVI nell’espatrio ma evita con cura di comunicare la propria ubicazione territoriale. E, infatti, Carlo CARACCIOLO nelle originarie dichiarazioni afferma di non aver saputo da CARBONI dove questi si trovasse, sebbene glielo avesse richiesto. Si riporta qui di seguito il relativo brano della trascrizione:
P.M. TESCAROLI: “ricordo ancora che il CARBONI mi espresse delle preoccupazioni in ordine ad un aumento di capitali del giornale “LA NUOVA SARDEGNA” che era in programma, mentre lui era lontano. Alle mie ulteriori richieste di spiegazioni, almeno in ordine al posto in cui si trovava, replicò: <
>”.


CARACCIOLO C.: sì, è vero questo, è vero.

P.M. TESCAROLI: quindi non le dette mai indicazioni...

CARACCIOLO C.: di dove si trovava.

P.M. TESCAROLI: ...di dove si trovava.

CARACCIOLO C.: no, no. (vedi pag. 137 e 138, trasc. 31.5.2006).
Nel prosieguo del suo esame dibattimentale, in un primo momento, ha affermato che forse CARBONI gli aveva detto di essere in un alberghetto di Londra, ma di non essere certo della circostanza perché poteva “sovrapporre quello che ho letto su i giornali, con una telefonata di CALVI” (vedi pag. 138, trasc. 31.5.2006) e, successivamente, di non essere proprio sicuro che CARBONI gli avesse detto che si trovava a Londra (vedi pag. 185 – 187).

Tutto ciò rafforza il dolo di premeditazione che viene contestato all’imputato CARBONI.




  1. Sulla scelta di espatriare per salvare il Banco Ambrosiano come libera scelta di CALVI.

La difesa ha sostenuto che la denuncia di scomparsa e il clamore sulla stampa determinano il cambiamento del programma.

Tale tesi non è convincente. CALVI fu certamente indotto da CARBONI (vedi pag. da 43 a 78 dell’atto d’appello).


  1. Sulle prove che dimostrano l’espatrio volontario

L’espatrio volontario di CALVI è, secondo la difesa, comprovato da una serie di telefonate effettuate da CALVI a Roberto ROSONE (di non essere scomparso e di lavorare per la banca) e ai familiari (figlia e moglie). Sempre a sostegno della tesi il difensore ha invocato le affermazioni di Clara CALVI in forza delle quali il marito doveva andare dal commercialista (f. 34, trasc. 3.3.1998, processo Borsa) e non parla di una presenza forzata a Londra.

Invero, le stesse non sono in alcun modo idonee a dimostrare quanto preteso perché pienamente compatibili con un’induzione di CARBONI, che, come s’è detto, era portatore di una notevole capacità di influenza su Roberto CALVI. In ogni caso, Clara CALVI ha dichiarato di ignorare “le ragioni del viaggio a Londra” (vedi pag. 2, verb. 19.12.1990). Perciò, quanto la stessa ha dichiarato il 3.3.1998 appare il frutto di una deduzione elaborativa derivante da quanto avuto riferito dalla figlia, tant’è che la vedova CALVI ha riportato proprio sul punto quanto appreso dalla figlia sull’OPUS DEI .



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