3.a Visita Pastorale 1 agosto 1911
Il 1° agosto 1911 l’Em.o Cardinale Andrea Carlo Ferrari Arcivescovo di Milano compiè la 3ª Visita pastorale in questa Parrocchia:
1ª nel 1896.
2ª nel 1904.
3ª nel 1911.
Venendo da Lecco visitò Morterone e poi passò a Brumano nel 31 luglio. Il 1° agosto dopo ½ giorno verso le 3 pom.e un buon numero di popolazione fummo sul monte Grassello sopra Piazzuoli ad incontrarlo. Di là passò pel monte Piazzuoli discendendo per Vedeseta. Arrivato sul stradone in pronto vi erano le carrozze. Visitò l’Oratorio della Lavina e poi proseguì con le carrozze per Vedeseta. Arrivato in sul farsi della sera compiè le funzioni di rito. [261] Alla mattina del 2 agosto celebrato la S. Messa, fatto la cresima e poi la Dottrina Xtiana terminò con la benedizione del SS. Sacramento. Dopo colazione al suono della nostra Banda musicale lasciava la Parrocchia per salire alla Colmine e poi proseguire per la Valsassina.
Come nelle due visite passate ne fu assai contento e soddisfatto sia per l’accoglienza ricevuta come per il buon andamento della Parrocchia e le cose della Chiesa e Oratori.
E così sulle orme del gran S. Carlo con l’effusione di sua grande carità passò tutta la vasta Diocesi acclamato da tutte le popolazioni il Benedictus qui venit in nomine Domini - e così compiè anche questa 3ª visita con assai frutto e spirituale e soddisfazione delle popolazioni.
[262] N. 88. Fabbrica e costruzione della Casa del Corpo musicale
Nel 1903 si costituì in Parrocchia a mezzo di alcuni buoni e volonterosi giovinotti una piccola fanfara che di quando in quando alliettava [sic] il paese coi suoi suoni e anche in certe sollennità dell’anno - Il pensiero e desiderio di questi giovani era di innalzarsi ancora più in su e cioè formare un vero Corpo musicale e con l’energia e volontà si riescì nell’intento e si costituì il formale Corpo musicale.
Vedi specificata relazione a pag 219.
Formatosi questo in discreto numero di musicanti, si dovette procedere a trovare una stanza per il convegno delle istruzioni e per trovarsi a scuola - E diffatti fu trovato luogo qui nel centro del paese presso il sig. Angelo Arrigoni Pizza, stanza in affitto e anche comoda ma per il numero veniva ad essere un po’ ristretta - per cui ci si doveva pensare a provvedersi di un altro ambiente più capace. [263] La buona volontà non vuole miseria ed ecco che si forma il pensiero di fabbricare ed erigere una piccola casa per loro abitazione. Il pensiero è grave, serio e importante ma a metterlo in esecuzione quanti ostacoli e per i primi i mezzi pecuniari e il terreno. Ma volere e potere, si comincia dal 1° passo ad avere il terreno: il luogo era adatto perché fuori del paese anche per meno disturbo nelle ore di scuola - Facemmo pratiche con la buona famiglia del sig. Franco Benzoni fu Pietro di Bologna sul lago di Como per ottenere un po’ di terreno e quella buona famiglia ci dà il terreno a gratis in bella posizione - Fatto questo primo passo si cominciano a fare gli scavi del terreno dagli stessi soci bandisti e radunare sassi - Il sogno andava realizzandosi in fatto compiuto - Il Parroco locale D. Carlo Artusi [264] loro Direttore bramando il progredire di questa bella istituzione anche per il decoro delle sacre funzioni li incoraggiava ai lavori dello sterramento. Di mano in mano il lavoro progrediva e si pensò a far fare il disegno che fu compiuto dal Geometra Primo Micheli di Bergamo - Il disegno piacque e mise tanta lena nell’animo di tutti per vederlo effettuato. Nel 1906 in aprile si cominciarono i lavori di muratori dai nostri parr.i che dopo alcuni mesi si vidde [sic!] inalberata la bandiera, e la casa era coperta dal tetto. Si fece un po’ di sosta per provvedere i mezzi per i serramenti che furono fatti dai falegnami Locatelli di qui con una spesa tutto compreso di £ 1800. Nel 1910 in parte fu pitturata e tutta per intiero nel 1911 dai f.lli Gervasoni di Zogno. Nell’agosto 1911 fu solennemente benedetta in bella festa. [265] Questa casa costò la bella cifra di £ 12000 assai decorosa, comoda e in bella posizione e ora il Corpo musicale la abita nei suoi ritrovi pei momenti di istruzione. Non si credeva che si potesse arrivare a tanto, ma siccome le opere del Signore il Signore stesso le ajuta ci si arrivò a compire quest’opera grande per la Parrocchia.
Il Parroco attuale fu l’anima di questa opera non solo con le parole ma anche coi fatti, col sussidio pecuniario.
Verso sera questa casa ha di proprietà altro po’ di terreno che ora servirà come per orto che se col tempo si volesse amplificarla per altro scopo il posto c’è - Intanto la Parrocchia ne vada contenta di avere un bel fabbricato nel suo seno - comodità e ricchezza del paese - E tutto ciò per effetto di grande buona volontà che non bada agli ostacoli.
p. a.
[266] N. 89. Acquisto nuova statua di S.t Ambrogio
Sul presbitero dell’altare maggiore sono state collocate n. 3 statue: i 2 SS. Cuori con S. Carlo, ora per fare pendant a quella di S. Carlo ci voleva un’altra statua. Nella 3ª Visita pastorale tenuta dal nostro Em. Cardinale il 2 agosto 1911 stando dal pulpito osservando la Chiesa e il presbitero conobbe esserci una mancanza a formare il quadrilatero, espresse il desiderio di collocare di fronte al S. Carlo la statua del Patrono della Diocesi S. Ambrogio. Il Parroco ascoltò la sua voce e si mise alle pratiche per l’acquisto. La statua venne fuori della Ditta Rossi di Milano, che la si pagò con il piedestallo su cui va posata ital. £ 500 - Essa fu benedetta nell'occasione che si fece un po' di festa per l'inaugurazione del campanile che si eresse nel 1912.
[267] N. 90. Fattura di n. 10 cotte per le sollennità
Con tanta biancheria che possiede la Chiesa parrocchiale avendo anche di distribuirla ai singoli Oratori da questa dipendenti, non aveva la comodità di alcune cotte un po’ belle per dare ai R.di Sacerdoti nelle principali occasioni di feste, 40 ore ecc. Si è pensato di provvedere anche a questa mancanza. Il Parroco locale a sue spese provvide la tela satin215 e refe per i pizzi e poi questo lo diede ad alcune ragazze della Parrocchia da lavorare e così si ottenne di avere un bel corredo di cotte di certo riguardo.
La spesa ammontò a £ 50 il minimo; non calcolato il lavoro delle ragazze. Furono compite nell’anno 1912 - e poste in un apposito armadio in secristia.
[268] N. 91. Rinnovazione dei seramenti in ferro dei finestroni C.a parr.e
La Chiesa parrocchiale fu corredata di belle finestre alte, ariose - furono messi i seramenti [sic] di legno aser216 ma il tempo corrode tutto e ormai erano inservibili e gli antini non tenevano più i vetri, quindi avevamo finestre parte senza vetri perché caduti e parte rotti - Si è pensato alla sua rinnovazione totale mettendovi anche i vetri smerigliati con simboli allegorici sacri e colorati che nel loro complesso danno buon effetto.
I seramenti in ferri furono lavorati dalla Ditta Basurini di Bergamo - e i vetri dalla Società Vetraria Bergamasca - La spesa totale ammonta circa sulle £ 1000.
E così quest’opera necessaria e anche doverosa per la divozione alla Casa del Signore, che certamente egli benedirà anche di q.to sacrificio.
[269] N. 92. Impianto parafulmine su camp.le e Chiesa
Questa Chiesa parr.le fu sempre stata sprovvista del parafulmine ma dopo la costruzione del nuovo campanile per la sua altezza, e anche per ottemperarsi alle nuove leggi, e con le frequenti scariche elettriche si ha corredata la Chiesa per salvaguardia di fulmini. Essendo impotente la Fabbriceria a sostenere la spesa il Parroco Artusi locale ha soddisfatto alla spesa di £ 442,80. L’impianto fu fatto nel 1913 dalla Ditta Maffettini di Bergamo.
N. 93. Provvista di 3 camici e 3 amitti per le sollennità
Per sempre più corredare q.ta Chiesa p.e di nuovi utensili e mobilia scarsa anche per corredo agli Oratori a sue spese il Parroco Artusi provvide a 3 camici per le sollenità e 3 amitti - con la spesa di £ 160 - pel 1913 – dalla Ditta Martini di Bergamo.
[270] N. 94. Impianto di una fontana sul sagrato C.a p.e
Il sig. Arrigoni Caserino provvedendo acqua potabile per il suo palazzo, domandai una spina d’acqua per impiantare una fontana sul segrato Chiesa p.e e fece volontieri annuì al desiderio del Parroco Artusi che a spese dello stesso curato l’ha217 impiantò nel 1913 con una spesa di £ 227 - Fu fornita dalla Ditta Cattaneo di Bergamo.
N. 95. Impianto acqua potabile nella casa p.e
Per la generosità del sig. Caserino il Parroco Artusi fornì alla casa p.e una spina d’acqua - Fu nel 1913 ancora dalla Ditta Cattaneo - con una spesa di £ 100.
N. 96. Impianto acqua potabile casa Corpo m.e
Ancora per la generosità sig. Caserino il Parroco fornì l’acqua alla casa Corpo m.e nel 1913 con una spesa di £ 150 della Ditta Cattaneo Berg.o.
[271] N. 97. Costruzione casa nuova al vecchio camp.e
Demolito il vecchio campanile perché bisogno di riparazione e portando questa non una leggera spesa si è pensato alla sua demolizione, ciò che avvenne nel 1912 - Sulla sua area si è pensato di fabbricarvi una casetta anche per consumare il materiale ingombrante sul segrato. Fu costrutta a 2 piani e messa per uso di abitazione - Fu nel 1913 - Lavoranti muratori la compagnia dei mastri della nostra Parrocchia.
Tutta la spesa fu sostenuta dalla mano del nostro curato Artusi in £ ....
N. 98. Abbelimento [sic!] ossario p.e
In questa occasione fu riattivato anche l’Ossario con cancello di ferro e lapide commemorativa. Fu nel 1913 - £ 250.
[272] N. 99 Terrazzo alla casa p.e. Pavimento a 2 stanze casa p.e
Per dare maggiore vista al bel nuovo campanile vicino alla casa p.e vi era una stalla di proprietà Quartironi - il Parroco Artusi acquistò il diritto di venir fuori da una stanza e avere così una bella terrazza - Spesa di £ 500 sostenuta dal P. Artusi e fu fatta nel 1913.
In questa occasione e anche per la venuta di Sua Em.a per la consacrazione campane a spesa del P. Artusi fece la pavimentazione di 2 stanze al 1° piano casa p.e nel luglio 1913, stanze che accedono alla nuova terrazza
Nota - Qui di fronte si leggerà la lapide posta nell’Ossario riordinato per il culto sacro ai p. Morti e per ricordare la 1ª Chiesa parrocchiale
[273]
A memoria dei posteri
Esisteva qui - 1270 l’antico Oratorio
dedicato a S. Antonio Abbate.
Eretto in Parrocchiale nel 1566 da S. Carlo -
Per l’erezione della nuova Chiesa
fu distrutto nel 1808 -
Il Campanile che vi era annesso
fu costrutto nel 1585 -
Caduto nel 1912 si eresse l’attuale
col nuovo concerto di campane
nel 1913.
Sac. Carlo Artusi
Parroco.
N. 100. Demolizione campanile vecchio
Fu un fatto compiuto, ma pur vero - la demolizione del vecchio campanile. Esso era fabbricato di forma grossolana - Non aveva nessuna particolarità di attrarre la pubblica attenzione. V. a pag. 43.
[274] Esso aveva bisogno di riparazione e con una spesa non lieve, era lontano dalla Chiesa e perciò incomodo - Era alla sinistra della Chiesa vecchia stata demolita come accenna la lapide qui a retro.
Col progetto di un nuovo campanile come si descriverà in avanti l’intera popolazione è venuta nella deliberazione di atterrarlo. L’impresa non era tanto facile per evitare disgrazie o infortuni - Presi i neccessari accordi con chi di ragione alcuni volonterosi nostri parr.218 in specie Locatelli Pietro fu Carlo fraz. Roncali e Locatelli Giovanni fu Giacomo si misero all’impresa che riuscì oltremodo bene cadendo tutto su se stesso, utilizzando così tutto il suo bel materiale nella fabbrica della nuova casa posta a monte, alla destra219 dell’O[275]sario tuttora esistente - I posteri diranno in qual modo fu distrutto e abbassato - Ringraziando la divina Provvidenza per scampati pericoli e disgrazie - Ciò avvenne nel luglio del 1912.
N. 101 Costruzione nuovo campanile
Spesa totale pagata per £ 20700 - Il lavoro grande dalla popolazione per circa £ 9000 - in totale costa la spesa di £ 30.000.
DALLA VAL TALEGGIO220
(foto)
Il nuovo artistico campanile di Vedeseta innalzato al cielo pel generoso concorso di tutto il popolo e per la volontà inflessibile di quel buon Parroco. Si sta fondendo il nuovo concerto di campane (otto) delle quali la più grossa (regiura) peserà quintali 24.21 K. dono del Parroco Artusi. Vedi avanti breve descrizione.
[276] Descrizione campanile nuovo221
VEDESETA
Come assiduo lettore di questo utilissimo e caro giornaletto permetta anche a me un posticino per la presente relazione.
Fui il p. p. 27 mese scorso Aprile 1913222 nella sorridente Valle Taleggio, come è mio solito curioso delle notizie della valle faceva capolino nelle varie osterie e di Sottochiesa e di Olda, e da tutti si parlava della grande opera fatta in un breve spazio di tempo a Vedeseta cioè della fabbrica di un bel e artistico campanile sorto per incanto in un anno, e che fra poco sarà abbellito di un armonioso concerto di otto pesanti campane fuse dalla rinomata Fonderia Bianchi di Varese in si bemolle grave e che saranno consegnate coi primi giorni p. giugno effettuandosi in un anno campanile e campane.
Come è naturale, la curiosità mi vinse e come un S. Tomaso volli proprio assicurarmi coi miei occhi di quanto mi si era riferito, e mi portai a Vedeseta, ameno paese, della Diocesi di Milano. Sul segrato della Chiesa trovai quel buon Curato pieno di ospitalità mi invitò in casa e in compagnia ne sorseggiammo un buon bicchiere di vino.
Fui oltremodo contento di questa mia gita, perché mi confermai di quanto aveva sentito e dissi a varie persone, ecco ciò che può fare una popolazione unita e compatta per le opere del Signore, è proprio vero volere e potere, vis unita fortior.
Infatti concepire il pensiero della costruzione, ideare il progetto e passare al contratto fu come un baleno, il 3 maggio 1912 si pose la prima pietra benedetta con solennità dal curato locale in divota processione coll’assistenza di numeroso popolo e il 4 giugno seguente si cominciarono i lavori terminandoli in novembre e il campanile fu compito e ora sventola la bandiera con le belle parole costantiniane in hoc signo vinces.
Il disegno è dell’architetto Gino Micheli di Bergamo che seppe ben indovinarne il pensiero di quel Crato.
L’impresa fu affidata a Pietro Brozzoni di Costa Serina artista assai abile in simili imprese. Con l’altezza di metri 49 sopra il terreno.
Il materiale in gran quantità fu radunato da quella buona popolazione guidata dal loro zelante curato che con slancio e sacrificio volle condurre a termine sì bell’opera di fede, e quello che maggiormente mi piacque si fu il leggere una ben approvata lapide a perpetuo ricordo della bell’opera che mi sento sforzato a trascriverla.
Nell’anno del Signore
1912
questo monumento perenne
della loro profonda religiosità
innalzarono i Vedesetesi
con generosi sacrifici
di denaro e di opera
uniti in un sol cuore
col loro Parroco benemerito
D. Carlo Artusi
ricordino i posteri
quanto può armonia di popolo
e di Pastore
cui la fede e l’amore cristiano
esemplarmente inspira.
Lode a quel buon Parroco e alla sua affezionata popolazione e l'uno e l'altra pieni di zelo e sempre instancabile per la opera del Signore.
Un Emigrante
Nota
Il lavoro proseguì sempre con l’ajuto di Dio bene, senza nessuna disgrazia. Lode a Dio, a Maria e ai Santi.
[277] N. 102. Acquisto pel nuovo concerto 8 campane in Si Bem.e grave – Copia contratto
Varese 15 febbraio 1913.
Con la presente privata scrittura ha [sic!] valere in ogni miglior modo e forma, i sott. sig. committenti accordano alla Ditta Angelo Bianchi e figli di Varese che accetta, la fornitura di un nuovo concerto di n. 8 campane per la torre della Chiesa parr.e di Vedeseta P.a di Bergamo ai seguenti patti e condizioni.
Il nuovo Concerto sarà in tono di Si Bemolle grave colla maggiore campana del diam. a bocca di m 1,60 e peserà complessivamente k 8000, ottomila.
Le nuove campane saranno formate di metallo di 1ª qualità, garantito all’analisi chimica, saranno bene eseguite e concertate a regola d’arte, con voce sonora, argentina di lungo squillo, da collaudarsi in fonderia da maestro di musica scielto [278] dalla Commissione. Dette campane saranno dalla Ditta fonditrice garantite per un anno dal loro uso sul campanile per difetti dipendenti dalla propria professione (costruzione).
Sono esclusi da quell’obbligo quei guasti originati da inetta manutenzione, da mancanza di sorveglianza, da malanimo, da forza maggiore, o dall’essere state le campane urtate violentemente col battaglio a mano, con ferri o pietre sia prima che dopo la loro posa in opera.
La fattura di formazione, fusione, decorazione, pulitura delle nuove campane resta fissata in £ 0-45/100 al khilo.
Il consumo del bronzo nella fusione sarà bonificato dalla Ditta in ragione del 5 p% sul peso complessivo delle nuove campane.
Il prezzo del bronzo che si adopererà nella fusione del n. Concerto resta fissato in £ 3 al k. e al [279] medesimo prezzo verranno calcolate le vecchie campane nette di ferro.
I battenti saranno del peso complessivo di circa kg 165 al prezzo di £ 1,20 al khilo.
Differenza di peso tanto in più che in meno da bonificarsi a chi di ragione ai prezzi stabiliti.
I trasporti tanto delle vecchie che delle nuove campane da Varese a Vedeseta e viceversa saranno a carico sig. committente.
La consegna nuove campane non potrà protrarsi oltre la fine maggio p. v.
I pagamenti verranno effettuati al domicilio della Ditta fornitrice nel seguente modo:
Il 50 p % dell’importo totale alla consegna delle campane. Il 25 p % dopo 6 mesi dal primo versamento, ed il rimanente 25 p % alla scadenza dell’anno di garanzia.
[280] Sui ritardati pagamenti decorrerà l’interesse commerciale; sugli anticipi la Ditta accorderà lo sconto del 4,50 p %.
I sig.ri comm.i si riservano di presenziare alla messa in forno delle vecchie campane e alla fusione delle nuove, all’uopo saranno avvertiti in tempo utile - I comm.i si riservano pure di indicare le iscrizioni e le dediche da mettersi su cad. campana e la Ditta provvederà ad una lodevole ed artistica decorazione.
Le parti sott.e si obbligano in proprio e in solido per l’esecuzione del presente contratto.
La comm.e si riserva il diritto di un 2° collaudo in torre e darà i vecchi battenti alla Ditta la quale in compenso darà a gratis i mascherizzi.223
F.o: Sac. Carlo Artusi P., Locatelli Pietro, Arrigoni Samuele Fabb.i - Locatelli B.a Seg. c.e, Locatelli Carlo e Arrigoni Paolo C.i C.224
[281]
Peso – Importo Nuovo Concerto
Peso. Prezzo. Dare
1913 Giugno 9. Nuovo Concerto 8 campane
in tono di Si Bemolle grave del
peso k. 2421 - 1705,50 - 1274,50 -
1077 - 760,50 - 561,50 -
377 - 312.
complessivo di k. 8489 £ 0,45 k
per fattura, fusione, pulitura 3820,05
per consumo bronzo in rag.
del 5 p % “ 339,56
In tutto bronzo adoperato “ 8828,56
meno le campane vecchie del
peso complessivo di k. 2178
rottami diversi 18 comp. 2196
Bronzo aggiunto “ 6632,56 £ 3 £ 19897,70
N. 8 battenti ferro “ 174 1,20 208,80
Totale 8 C.e e Battenti £ 23926,55
=========
Copia conforme
[282] Campane vecchie fuse nel nuovo concerto
Le vecchie campane erano state fuse ancora a Varese dalla Ditta rinomata Bizzozero che poi succedette la Bianchi. Fuse nel 1825 e combinazione dopo 88 anni di vita rientrarono ancora nel medesimo forno che erano uscite, ancora per la Parrocchia di Vedeseta ma su altra più superba torre nuova costruita come s'è detto nel 1912.
Queste campane erano di buon suono e portavano il peso di k 214 - 306 - 388,50 - 533,50 - 736 del peso complessivo di k 2178.
E ora squillano ancora nel nuovo concerto. La commissione assistette alla rottura e messa in forno.
[283] Commissione assistente alla 1.a fusione
Ricevuto avviso dalla Ditta Bianchi la presente Commissione si recò a Varese per assistere alla messa in forno di N. 2 campane e alla fusione delle 2 più grosse che fu il 27 e 28 aprile 1913
1. Parroco locale D. Carlo Artusi
2. Pesenti Battista fabbricere
3. Sindaco Vitari Pietro
4. Musitelli Lorenzo
5. Invernizzi Gius. fu Carlo Milano
6. Invernizzi Gius. fu B.a Milano
Commissione assistente 2.a fusione
Ricevuto altro avviso dalla Ditta Bianchi la presente Commissione si recò a Varese per la messa in forno altre 3 camp. vecchie e la fusione di n. 6 che fu il 16 maggio 1913.
1. Parroco Artusi
2. Locatelli P.o fab.
3. Pesenti Francesco
4. Locatelli Antonio fu Battista
5. Invernizzi fu Carlo
6. Inver. fu B.a
[284] Trionfale ingresso in Parrocchia. 15 giugno 1913225
Vedeseta
Nuovo concerto di campane. – L’altro giorno sin dalle prime ore mattutine i buoni Vedesetesi si incamminavano giulivi e festanti guidati dal loro amato pastore Don Carlo Artusi ad incontrare il nuovo concerto di otto campane del complessivo peso di Ql 85 uscita dalla nota fonderia Bianchi di Varese. Formatosi il corteo con alla testa il bravo Corpo Musicale di Vedeseta seguito da un possente coro di fanciulle che cantavano mottetti di circostanza, le bellissime e lucenti campane tutte ornate di fiori e bandiere e scortate da 25 valletti in costume e da numerose carrozze con tutte le autorità civili di Vedeseta e Taleggio, passarono per Gerosa e Peghera acclamante [sic] da tutte quelle buone popolazioni.
A Peghera salutavano le campane il carissimo Don Angelo Arrigoni nativo di Vedeseta e il Sig. Pietro Offredi con belle ed appropriate parole. Giunto il corteo in Vedeseta che per la circostanza era tutto ornato di bandiere ed archi trionfali, atteso da una immensa folla di forestieri accorsi dai paesi limitrofi, sostò sulla piazza che presentava in quel momento un bel colpo d’occhio. Da apposito palco ove presero posto tutte le autorità, diede il benvenuto alle campane l’ottimo sig. Parroco con commoventi parole ringraziando nel medesimo tempo tutta la sua buona popolazione dei sacrifici sostenuti in un anno per arricchire Vedeseta di un sì bel concerto e di una bellissima torre che su disegno e direzione dell’Eg. Geom. Primo Micheli di Bergamo e per la tecnica dimostrata dall’impresario sig. Bruzzoni di Costa Serina riuscì un vero capolavoro. Chiuse la bella festa il sig. Locatelli Battista, maestro di Vedeseta, con un applauditissimo discorso inneggiando al santo e nobile scopo dei sacri bronzi e dimostrando cosa possa fare la perfetta unione tra popolo e pastore tra fede, lavoro e concordia per sempre onorare il culto del Signore.
Cartelli nel paese
N. 1
Bacia per me il Cielo
o Campanile
Voi o campane cantate
La mia esultanza
Nel dì giocondo
Che corona
La fede, il lavoro, le offerte mie
del mio buon popolo, del cooperatore[?]
Per l’opera bella, nobile e santa
Artusi p.
[285]
N. 2
Don Carlo Artusi Parroco
Ricorda
Corona alle offerte, al lavoro, dall’arte sacrata
È sorta a baciare l’azzurro la mole desiata
Su l’inclita torre la fede recenti dispose
Campane squillanti concenti di note armoniose
Nunziate Campane, del Clero e del popolo pio
Le lieti e le mesti canzoni e la voce di Dio
Perduri quest’opera sì bella nel tempo che incede
Solenne, perenne ricordo di splendida fede
Artusi p.
Collaudo in fabbrica – 10 Giugno 1913226
Dostları ilə paylaş: |