Visita pastorale fatta da Sua Eminenza
il Cardinale Andrea Carlo Ferrari
Arcivescovo di Milano, consacrazione della
Chiesa parrocchiale e principali
sue prescrizioni
1896. 21 giugno: Parroco D. Carlo Artusi
Come si è notato nel capitolo IV sulle visite pastorali degli Arcivescovi, e loro delegati, dall’anno 1751 allorquando venne fatta dal sullodato monsig.r Felice D’Adda canonico della Metropolitana di Milano, quale convisitatore e delegato dal Cardinale Pozzobonelli allora Arcivescovo di Milano, fino all’anno 1896, passarono centoquarantacinque anni senza che verun’altra visita pastorale fosse fatta dagli Arcivescovi successori al prenominato Pozzobonelli, e da allora in poi, sia perché da quell’anno a poco avvenne, per la mutazione dei Dominii, la separazione delle quattro Parrocchie del[114]la Val Taleggio, denominate Pizzino, Sottochiesa, Olda e Peghera, con quelle della Valle d’Averara, e Valtorta e quelle della Valle S. Martino dalla Diocesi di Milano mettendosi nella giurisdizione di quella di Bergamo, ritenendo tuttavia il rito ambrosiano, ciò seguì nell’anno 1788, (V. "Vicende della Brianza" di I. Cantù, ed altri autori) restando sola Vedeseta in questa Valle dipendente dalla Diocesi di Milano, e dalla Pieve di Primaluna, sia perché trovandosi questa Parrocchia lontana da quelle della Valsassina, e quindi lungo il viaggio varcando la montagna della Colmine, considerata anche l’età piuttosto avanzata di questi personaggi, non sentironsi in grado di accedervi intraprendendo il viaggio fino a questo punto.
In questo lasso di tempo passarono in questo paese parecchie generazioni in mezzo a diverse vicende, senza che a lor fosse dato di vedere in ogni quando le amate sembianze dell’illustre Pastore della Diocesi, a venire visitando personalmente questa Parrocchia, sentirne la faconda di lui parola, e gustare lo splendore di tali funzioni.
Sorse alfine l’aurora del giorno in cui doveva essere soddisfatto il desiderio della popolazione di veder venire nella propria terra il pastore della Diocesi. Dopo la morte del compianto Luigi Nazari di Calabiana Arcivescovo di Milano, avvenuta nel giorno 23 ottobre dell’anno 1893, venne eletto dalla Santità di N. S. Papa Leone XIII nel [115] Concistoro del giorno 21 maggio 1894, S. Ecc.za Monsig.r Andrea Ferrari allora Vescovo di Como, nato a Pratopiano in Diocesi di Parma nel giorno 13 di agosto dell’anno 1850 ad Arcivescovo di Milano, nella quale circostanza venne anche elevato all’onore della sacra porpora, fece il solenne ingresso nella città di Milano nel giorno 3 di novembre dello stesso anno, acclamato ed accolto colla più viva esultanza dalla cattolica cittadinanza milanese, e dall’Autorità comunale della città, nella sua prima lettera pastorale fra le altre cose espresse il vivo desiderio di visitare ad una ad una tutte le Parrocchie della Diocesi, di vedere e dirigere la sua parola ai fedeli di ogni singola Parrocchia, comunicandoli di sua mano e benedicendoli.
Infatti verso il termine della quaresima dell’anno 1895, diramò la lettera pastorale intimando la visita che intendeva fare a tutte le Parrocchie della Diocesi, descrivendo in calce della stessa i punti sui quali doveva formare materia della stessa visita.
Nella primavera dell’anno 1896 fra le Pievi da visitare annoverò anche quella di Primaluna, da cui dipende anche questa Parrocchia, a cui aggiunse anche le Parrocchie di Brumano e Morterone benché queste appartengono alla Pieve di Lecco, chiudendo così la visita nelle Parrocchie montuose.
Per tale circostanza il Rev. sig.r Parroco attuale di concerto con la rispettabile Fabbriceria fece eseguire le seguenti opere le quali importarono bensì una non lieve spesa.
[116] Nella Chiesa Parrocchiale. - Venne fatta dipingere la cantoria e la cassa dell’organo, con ornati e capitelli in rilievo dorati, la cattedra della dottrina, come pure i capitelli delle lesene della Chiesa, fatto rinfrescare e pulire il quadro in tela posto sopra il confessionale di destra entrando, e rindorare la cornice dello stesso rappresentante S. Carlo, e rinfrescare il dipinto sopra il confessionale a sinistra figurante il Crocefisso,125 fu fatta rindorare la corona del padiglione sopra l’altar maggiore, e rinfrescato lo stesso altare, con indoratura delle corniciette, degli ornati e capitelli della tribuna per l’opera del sig.r Bettinelli Giuseppe di Bergamo, che coi suoi operai eseguì il tutto con vera soddisfazione del pubblico. Desiderando approfittare di tale circostanza per far consacrare la Chiesa parrocchiale, come si è notato nel Capit.o IV, fu provvista una nuova lastra di marmo bianco d’un sol pezzo per la mensa dell’altare maggiore, coi relativi pilastri pure di marmo bianco con sfondo in color verde sul davanti, e dato il bianco intorno alle pareti della Chiesa, colla relativa tinta alle lesene e agli spazii di colore un po’ scuretto, e dalla fascia sotto il cornicione fino al piede con relativo zoccolo, di più furono fatti riargentare i candellieri e calici per la Chiesa parr.le, come pure il trono di rame inargentato per collocarvi il SS.mo Sacramento sulla tribuna dell’altare, indorata la portina del tabernacolo dell’altare medesimo, ripulite le portine dei tabernacoli degli alta[117]ri laterali, come pure i candellieri di ottone, e furono provviste le croci di ottone con bracciuoli per le lesene, tali bracciuoli servivano per porvi le candele da accendere durante la cerimonia della consacrazione, come veramente fu fatto giusta le prescrizioni del pontificale romano riguardanti la consacrazione della Chiesa, e si accendono anche nelle funzioni della Via Crucis, ed in altre circostanze solenni.
Nel piano terreno del campanile venne fatto il pavimento con quadrelli in cotto, e rinnovato il quadrante dell’orologio, a spese dell’amministrazione comunale, e nel cimitero venne posta la croce in mezzo allo stesso, a spese della Fabbriceria, benché doveva spettare a carico del Comune anche questa.
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