A elena bernardi


Vostra Aff.ma Madre Maddalena31



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Vostra Aff.ma Madre Maddalena31


Figlia della Carità
PS. La sera prima della mia partenza da Verona lasciai alle Compagne una lettera da mandarvi diretta a quel santo Religioso di Cenate32. Vorrei sapere se l'avete ricevuta e se gliela avete fatta tenere.
{Timbro partenza) TRENTO
(Timbro arrivo) BERGAMO

12
Alla Signora


La Signora Domenica Faccioli


Figlia della Carità

In Rocchetta Convento Santa Croce


B E R G A M O



AD ANGELA BRAGATO

1932(Trento#1828.07.15)


E’ molto complessa e difficile la situazione di quella povera madre, oriunda di Trento e che vive, probabilmente vedova, a Verona con le sue bambine. Se ne sta occupando anche il Vescovo, che ne ha parlato con il fratello di lei, convincendolo a soccorrerla e a perdonarla per la sua condotta, che pare non del tutto irreprensibile. C’é riuscito in parte, ma è necessario che quella povera donna presenti una documentazione del par­roco, che attesti di essersi invece sempre ben condotta. L'aiuti a orientarsi in questa direzione, non a ritornare ancora a Trento, come ha appena fatto, con esito negativo.
V.G. e M. Carissima Figlia
Aveva già ricevuto dalla Furi 1 le due letterine quando ricevet­ti la cara tua del giorno 9 luglio. Si vede, che mercoledì l'hai manda­ta in posta tardi, e non mi giunse che jeri giorno 12. Prima ti dirò della Furi la quale spero che sarà felicemente ritornata quando ri­ceverai questa mia. Mi dispiacque quando la vidi arrivata così all'improvviso, e senza aver portato attestati del Parroco della sua condotta, molto più, che trovandomi in un paese forastiero mi vede­va imbarazzatissima. Il Signore però fece, che quella Dama parente della buona Rosmini 2 era ancora in città, e che fece la carità d'im­pegnarla a parlare. Quel signore sul quale confidava la Furi gran conoscente di questa Signora non vi fù caso volesse imbarazzarsene perchè egli ne aveva parlato altra volta al fratello.

La buona Dama andò a pregare questo Principe Vescovo 3 il quale con una carità impareggiabile si prese l'impegno di parlare, ed effettivamente andò in persona, e parlò egli stesso al fratello, ed alla cognata. Questi risposero, che relativamente al perdono si met­tesse pure in quiete, che le perdonavano, e niente avevano contro di lei, ma che per avvicinarsela poi, questo non lo volevano permettere prevvedendo, che ciò porterebbe loro delli novelli disgusti.

Dissero a Sua Altezza, ma lo dico per regola tua, e per quello della Pierina, ma così schietta non lo dite alla Furi, dissero dunque al Vescovo che sanno da Verona, che la sua condotta attuale non è buona.

Rapporto all'assisterla, ma avverti di niente dire di quest'ultima parte alla Furi, col Vescovo non si ritirarono di farlo, ma proposero di volerlo farlo in modo ch'essa non sappia, che la carità venga da loro. Intanto il Vescovo consegnò alla Dama Tazis 4 due zecchini da dare alla Furi, ma non si sà, se sia un'elemosina del Vescovo, o s'egli li abbia ricevuti dallo stesso fratello della Furi.

Io non potei asserire se non che la bontà delle ragazzine, e dissi loro che per le informazioni, ch'io ebbi dalla Pierina 5, e da voi al­tre, la donna pure mi pare buona e di condotta irreprensibile. Essa mi disse, che si sarebbe procurata degli attestati tanto dal Parroco che dai suoi padroni di casa e dalla contrada.

Tu puoi mandare a chiamare il Signor Arciprete, e dirgli, che sapendo lui la condotta buona della donna, e se può asserirlo, veda egli di fare un'attestato il più ampio che può, perchè questo unito agli altri devono andare in mano del Principe Vescovo, il quale è im­pegnato per persuadere il fratello della buona condotta della mede­sima. Quando la Furi ti consegnerà gli attestati tu me li manderai uno alla volta per la posta.

Avendo parlato con Cristina 6 rapporto all'Ospitale di qui, se siamo in tempo prendi in affitto per tre mesi la camera della Signo­ra Giulia. Se poi fosse affittata ci vuole pazienza.

Della ragazzina Mazorghi niente mi hai più scritto. Damene qualche notizia. Le veste la buona


Rosmini le ha trovate. Non già le autentiche, ne i dissegni della Gioppi 7. Questi ultimi dice la mede­sima Gioppi che li lasciò in una camera del guardarobba delle novi­zie in una cassa ove vi era della robba e degli involti della povera Beatrice 8. Guarda dunque se puoi trovarli.

Ho molto piacere se il Signore ci manda la Bernardina 9 e la Massi 10. Vorrei sperare, che potessero dare un pò d'ajuto anche alle garelle.

Per i bagni della Dora 11, vedi d'intenderla con essa. Ti prego dell'occlusa a Michele 12, ma mandalo a chiamare per consegnar­gliela in proprie mani. Quando mi scrivi ti prego sapermi dire s'ha piovuto, come fece jeri, ed anche oggi.

Circa dai 6 ai 8 d'agosto spero di poterti venire adabbracciare. Ti prego di far fare orazione quanto puoi per me perché tu sai quel­lo che mi resta da fare entro questi prossimi mesi.

La Cara Rosmini dice, che quando fu impacata la robba le au­tentiche erano insieme alle Reliquie in una borsa giala di tela, che questa borsa è restata sulla tavola a Verona, e che forse in quella saranno le autentiche non avendola trovata in tutta la sua robba. Se mai la Cara Metilde 13 la trovasse quando mi verranno a prendere rne le manderai.

Vi abbraccio tutte di vero cuore. Dami le tue notizie e dimmi se ti hanno ordinato le acque. Governati e tutte vi lascio nel Cuor San­tissima di Maria


Di Voi Carissima Figlia

Trento li 15 luglio 1828


__________________
NB. Manca la firma della Canossa.


(Timbro partenza) TRENTO

(Timbro arrivo) VERONA

17 LUG(1io)

Alla Signora

La Signora Angelina Bragato

Superiora delle Figlie della Carità

San Giuseppe

VERONA

A DOMENICA FACCIOLI

1933(Trento#1828.07.16)


Ancora qualche accenno relativo alla sua eredità e all'acquisto del frumento. Dichiari anche a Don Luca Passi che non è possibile iniziare, per il momento, un altro corso di educazione per le maestre. A tempo opportuno lo si avviserà. In quanto ai lavori di sera nella scuola, la Canossa la dissuade e gliene dimostra la ragione.
V .G. e M. Carissima Figlia
Intesi le care vostre nuove mia cara Figlia, e ringrazio il Signore che fuori della Cara Deodata14 ve le passate tutte discrettamente bene. Bisogna che vi preghi che quando mi scrivete mi diciate se avete ricevute le mie lettere, e quando ve ne occludo qualcheduna ditemi se l'avete ricevuta e spedita al suo destino. Similmente ditemi, come stà l'Ambrosino, ed il Signor Don Gaetano Zanetti15 .

Ritornando sulle lettere prima di partire da Verona ve ne lasciai una che occlusi nella vostra diretta a quel santo Religioso di Trescore16, ed ultimamente un altra ve ne mandai diretta al Signor Don Giovanni Zanetti17 e non so se la abbiate ricevute.

Veniamo ai vostri affari. Io mi lusingo che il Tribunale si sarà contentato di quanto l'avocato gli voleva dire. In ogni caso va benissimo che v'impugni il testamento18, essendovi sempre tempo d'accomodarsi. Quando ritornerò a Verona vedrò di sollecitare mio fratello19.

Rapporto al frumento credo fosse cresciuto in ogni luogo quantunque ne abbiano fatto molto per cagione della siccità. Avendo però piovuto qui è per quanto sento essendo stata un'acqua generale vedrete che calerà e forse sarà calato.

In ogni modo come vi dissi compratene se non l'avete fatto una somma, e quando sarò a Verona vedrò cosa sarà da fare.

Intanto seguitate a scrivermi i prezzi. Rapporto al vino bevete pure mia Cara Figlia quello ch'avete messo a parte per me perche già non vedo speranza di poter venire nell'autunno avendo tanti impegni. Intanto andiamo risparmiando il danaro per questo momento. Ripatriata ch'io sia penseremo poi a combinare ogni cosa che già sapete che lontana o vicina io sia non mi dimentico certamente dei bisogni delle Case.

Per quella giovane di cui vi ha parlato l'ottimo Conte Don Luca Passi20 voi sapete bene mia Cara Figlia ch'io non posso dipartirmi dalla Regola. Se le ragazza che avete adesso in iscuola vuol entrare come maestra voi altre adesso non potete intraprendere un corso d'educazione onde non la potete ne dovete ricevere.

Se vuole entrare come Figlia della Carità conviene prima conoscere la sua vocazione essere certi ch'abbia il suo mantenimento, per i tre anni del noviziato la sua dote e la sua mobilia altrimenti, non posso riceverla, e per conoscere tutto ciò si vuole orazione consiglio, e lume onde in simile caso prima di entrare in trattati informatevi di tutto, e scrivetemelo. Dalla maestra Angelica intanto sta benissimo.

Riguardo a quanto vi propose il Ssignor Don Giovanni Cataneo21 per la sua carità, non posso negare, che non mi abbia dispiaciuto, che abbiate parlato alla buona Chiarina Camozzi per la camera, che già sapete quanto mi dispiace quando le domandate simili cose ed in pieno quando I'incomodate,

Quest'anno poi che minaccia essere un anno cattivo mi dispiacque ancor più. In somma ci vuole pazienza. Vi dirò poi adesso sul lavoro della seta, ch'io conosco esser questo un lavoro sottilissimo per la coscienza. Voi direte che la Checchina22 lo conosce, ma la Checchina ha da fare in iscuola quanto vuole senza avere da sopraintendere ad un altro lavoro che porta un assiduità continua perche le ragazze non rubbino. Per ciò mia cara Figlia fatte il poco di bene, che potete coltivate amorosamente tutte le Care Compagne adempite tutto con perfezione le cose ch'avete per le mani, e quando il Signore vorrà cose maggiori darà lume ai Superiori, e modi da poterli eseguire.

Dite alla cara Checchina, che abbraccio di cuore con voi e tutte le altre, che durando il caldo una volta al mese le permetto nel giorno che stà più bene di alzarsi anche alle cinque, e perche la mia Rosina23 mia compagna di cucina non creda, che le faccio torto ditele che una volta al mese lo permetto anche a lei purche anch'essa sia giornata che stia bene. Altrimenti una, e l'altra, che mi scrivano ogni volta quando vogliono alzarsi prima delle sei,

I miei rispetti al Signor Don Giovanni alle orazioni del quale come alle vostre caldamente mi raccomando.

La mia salute grazie al Signore va bene. Quì tutto si va sempre più avviando, ed io spero, che prima della meta d'agosto potrò essere a Verona da dove combineremo insieme per gli affari detti di sopra. Mi raccomando alle orazioni di tutte ed abbracciandovi di cuore tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.
Di Voi Carissima Figlia


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