S.S.D. IUS/07 DIRITTO DEL LAVORO
Dott. Flavia Schiavetti – ricercatrice
L’attività di ricerca della dott. Schiavetti si è incentrata sulle innovazioni che, nell’ultimo biennio, hanno trasformato la normativa sui rapporti di lavoro, il diritto sindacale e le relazioni industriali.
In particolare, l’attività di ricerca approfondirà il tema della delocalizzazione che rappresenta uno dei fenomeni più strettamente correlati alla globalizzazione. L’abbattimento delle barriere tra stati consente la libertà di commercio e un più facile spostamento dell’impresa o di parti dell’impresa verso paesi terzi, nei quali i costi di produzione sono meno elevati.
In mancanza di una disciplina specifica per il trasferimento d’azienda transnazionale le uniche norme applicabili ai lavoratori interessati sono quelle previste dal Regolamento (CE) Roma n. 539/2008 I sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali che ha sostituito dal 17 dicembre 2009 la Convenzione di Roma 80/934/EEC.
Non potendo trovare applicazione la direttiva sul trasferimento di impresa specificamente dettata per tutelare i lavoratori, nel caso di delocalizzazione dell’organizzazione troveranno applicazione al rapporto di lavoro ceduto all’estero le norme che governano le obbligazioni con profili di internazionalità.
A livello internazionale esiste a tutela dei lavoratori l’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) con la sua folta produzione di Raccomandazioni e Convenzioni, attraverso le quali l’OIL fa proposte di legge agli stati membri da attuare attraverso le legislazioni interne.
La ratifica delle Convenzioni è, però, effettuata su base volontaria e molti stati non hanno ratificato le Convenzioni.
Anche l’efficacia nazionale della giurisprudenza a fronte delle esternalizzazioni transnazionali è un altro forte limite alle tutele dei lavoratori: una possibile sentenza di condanna della Corte nazionale nei confronti del cedente, infatti, non avrebbe alcun effetto nei confronti del cessionario.
L’apparato normativo di riferimento, quindi, sia a livello europeo che a quello internazionale, non contiene regole precettive forti che garantiscano una reale ed effettiva protezione dei lavoratori, basandosi basati su precetti riconducibili più alla soft law che non alla hard law, continuando così a sussistere il pericolo di forum e law shopping.
Da quanto finora descritto appare di primaria importanza l’individuazione di un sistema teso a garantire un’effettiva tutela delle condizioni di lavoro, in un mercato aperto sempre esposto alla creazione, volontaria e non, di fenomeni di law shopping e dumping sociale.
Inoltre, è stata avviata la partecipazione ad un gruppo di ricerca (diretto dal prof. Arturo Maresca dell’Università degli studi di Roma) sui limiti convenzionali e legali al diritto di sciopero, a cui partecipano professori, ricercatori e cultori della materia di diversi Atenei italiani.
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