11/4/2006 – Milano – LATINO / GHIRARDI: incontro (65)
Martedì 11/4/2006, come concordato nel corso dell’incontro del 7/4/2006, LATINO e GHIRARDI si sono incontrati nei pressi del Teatro Strehler (non prima di aver effettuati i soliti giri in vie limitrofe, nella zona di corso Garibaldi) ove si sono intrattenuti a parlare per strada, sostando poi sulla scalinata del predetto teatro. Circostanza che conferma le modalità con le quali vengono presi gli appuntamenti e riscontra i contenuti della intercettazione ambientale.
12/4/2006 – Milano – LATINO / GHIRARDI / GAETA: “torchio” (66)
Mercoledì 12/4/2006 dopo le 22:30 GHIRARDI è uscito di casa in compagnia della convivente e del cane. I due hanno passeggiato nelle vie limitrofe, soffermandosi a lungo nei giardinetti siti in via Console Marcello angolo Fiamminghino. In quel mentre è stato notato il furgone di GAETA Massimiliano percorrere la via Ajraghi, a bordo del quale vi era anche LATINO. (67)
Il furgone di GAETA era già stato avvistato mentre svoltava in via Varesina, direzione periferia, poi a sinistra in via Mola, quindi ha percorso via Espinasse, via Nuvolone, via Ludovico di Breme, via Aniene girando, infine, a destra in via Gallarate, direzione periferia, dove è stato perso di vista. Alle ore 22:54, il suddetto mezzo è stato nuovamente avvistato in via Mantegazza, quindi, ha percorso via Console Marcello, Fiamminghino. Giunto a questa intersezione semaforizzata, si è fermato per alcuni istanti, per individuare GHIRARDI (che in quel momento, insieme alla convivente era fermo nei prospicienti giardinetti con il cane, coperto da un camion ivi parcheggiato), e quindi ha ripreso a percorrere via Pizzigoni, Albertolli e ancora via Varesina, dove è stato nuovamente perso di vista.
Dopo alcuni minuti la donna è rientrata a casa con il cane, mentre GHIRARDI si è trattenuto lungo la via Fiamminghino vicino ad una vettura Ford Fiesta in sosta.
Alle 23:10 GHIRARDI, salito a bordo della Ford Fiesta, si è diretto in via Varesina, dirigendosi verso la periferia, quindi ha percorso via Mola, Espinasse, Nuvolone, Ludovico di Breme, Aniene, Gallarate, direzione periferia, svoltando, infine in via Giannini, dove ha parcheggiato l’auto.
Dopo pochi minuti è uscito dall’auto ed ha percorso – a piedi – via Gallarate verso la periferia, girando intorno all’isolato fino in viale Certosa.
Nel frattempo (23:21) venivano notati GAETA e LATINO mentre percorrevano a piedi la via Giannini in direzione di via Gallarate, trasportando, con fatica, un oggetto voluminoso e pesante che hanno riposto nel bagagliaio della Ford Fiesta, lasciato appositamente aperto da GHIRARDI (e con i sedili posteriori già abbassati).
Non è stato possibile documentare da dove siano partiti GAETA e LATINO con l’oggetto voluminoso. Sicuramente non dal furgone di GAETA che non è stato visto dagli operanti. Il trasbordo dell’oggetto non è avvenuto, quindi, direttamente dal furgone all’auto, ma con altre modalità.
Pochi istanti dopo, GHIRARDI ha imboccato via Giannini da viale Certosa e, notati, all’angolo opposto della stessa via, LATINO e GAETA che imboccavano via Gallarate, direzione centro città, li ha seguiti a debita distanza e si è unito a loro all’interno del distributore di benzina AGIP situato in via Gallarate angolo via Aniene. Qui i tre si sono fermati per pochi minuti a parlare, poi si sono salutati e separati.
Alle 23:30 GHIRARDI è salito sull’auto ed ha percorso via Giannini, viale Certosa (fin qui a fari spenti) poi via Aniene, via Gallarate, viale del Ghisallo, via Montefeltro, via Brunetti, via Espinasse, via Palizzi e via Varesina fino a casa. Ha parcheggiato l’auto all’interno del cortile ed ha scaricato il materiale. L’oggetto pesante e voluminoso è stato scaricato con fatica e collocato in un ripostiglio/cantina situato alla destra dell’auto, poi sono stati scaricati altri oggetti. Risistemati i sedili dell’auto, alle ore 00:05 GHIRARDI è risalito in casa.
Il servizio di osservazione conferma alcune circostanze rilevanti:
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Nella conversazione ambientale del 7/4/2006 LATINO e GHIRARDI parlando (anche) del torchio hanno fatto riferimento a MARCO per eseguire il “movimento”, persona che, come già anticipato, è senza ombra di dubbio GAETA Massimiliano.
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È confermata la conoscenza diretta tra GHIRARDI e GAETA, in precedenza non erano mai stati visti insieme prima. Tenuto conto che GAETA conosce sia LATINO che GHIRARDI, la sua presenza al parco Solari documentata in occasione dell’incontro fra gli altri due il 17/3/2006, conferma il suo ruolo di palo e copertura all’incontro degli altri due indagati.
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La partecipazione fattiva di GAETA alla “operazione torchio” (dichiaratamente destinato alla clonazione di targhe automobilistiche) non è né occasionale né marginale: richiamandosi quanto già detto in merito all’intercettazione telematica del 28/02/2006 dell’utenza Fastweb 02-97373743 (domicilio di GAETA): si evidenzia che è stato a lungo visitato il sito Ebay.it sul quale sono state eseguite (oltre a delle ricerche di apparati elettronici) anche ricerche di particolari oggetti da lavoro, quali presse, torni, trapani, fresatrici, saldatrici e seghe per metalli, tutti di elevato impiego professionale.
20/4/2006 – Milano – LATINO / GHIRARDI: incontro (68)
Giovedì 20/4/2006. In questa circostanza, dopo aver adottato le consuete cautele, GHIRARDI e LATINO si sono intrattenuti a parlare, prima percorrendo alcune vie intorno a piazza Gramsci e poi nella piazza stessa.
5/5/2006 – Milano – LATINO / GHIRARDI: incontro (69) e ambientale (70)
Venerdì 5/5/2006 alle 18:20, GHIRARDI, dopo aver parcheggiato lo scooter sul marciapiede, nei pressi del “Pirellone”, si è diretto verso piazza duca d’Aosta, quindi verso piazza Luigi di Savoia e via Andrea Doria. Alle 18:30 è stato notato LATINO, attendere in piazza Caiazzo, poi spostarsi in via Mauro Macchi. GHIRARDI nel frattempo è stato notato in attesa alla fine di via Macchi. Lo stesso ha quindi percorso via Venini, via Luigi da Palestrina e via Andrea Doria, soffermandosi a guardare le vetrine di un concessionario di moto, nei pressi del quale alle 18:40 si è incontrato con LATINO.
I due si sono, quindi, incamminati affiancati percorrendo via Andrea Doria, poi piazza Caiazzo e via Settembrini. Alle 18:50 i due hanno fatto ingresso nel locale Caffé Piazza di via Vitruvio, angolo Settembrini, all’interno del quale sono rimasti dalle 19:00 alle 19:30.
Usciti dal locale, si sono divisi: mentre LATINO si è diretto subito in via Settembrini, direzione di piazza Caiazzo, GHIRARDI si è intrattenuto per circa 5 minuti dinanzi al bar, collocandosi di fronte alle vetrine di un negozio, ubicato in via Settembrini all’altezza dell’intersezione con via Vitruvio, osservando accuratamente alle sue spalle nel riflesso dei vetri la via lungo la quale si era incamminato LATINO all’evidente scopo di verificare se qualcuno seguisse il medesimo.
All’interno del bar è stata eseguita la registrazione della conversazione da cui risulta che:
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Hanno commentato gli attentati ai danni dei contingenti italiani in missione di pace in Medio Oriente, plaudendo alle azioni della guerriglia irachena ed afghana.
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Hanno disquisito della situazione politico/economica di alcuni paesi dell’america latina, soffermandosi principalmente sullo sfruttamento delle risorse petrolifere da parte di multinazionali, in particolare americane. Hanno plaudito, quindi, alla decisione del presidente boliviano Evo Morales di nazionalizzare le risorse energetiche, costringendo le predette multinazionali a rinegoziare i contratti di sfruttamento.
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A seguito di queste disquisizioni, GHIRARDI ha rammentato a LATINO una “cosa” [un’azione] che avrebbero dovuto realizzare a San Donato Milanese, asserendo che si sarebbe trattato di un obiettivo politicamente pregnante. Al che LATINO ha rappresentato una certa difficoltà di realizzazione dell’azione, riferendosi, in particolare alla presenza di telecamere e di vie chiuse da sbarre, facendo anche cenno alla necessità di agire con una “autobomba”.
[La circostanza che il riferimento a questa azione sia seguita immediatamente alla discussione sullo sfruttamento delle risorse petrolifere e la sia pur generica descrizione dei luoghi, costituiscono conferma di un progetto di aggressione al sito dell’ENI di San Donato Milanese, protetto da misure di sicurezza, fra cui un numerose telecamere, argomento sul quale torneranno in altre conversazioni intercettate].
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Hanno fatto riferimento ad un manuale sulle tecniche di assemblaggio di ordigni che LATINO avrebbe richiesto ad un loro contatto già un anno addietro e che questi sarebbe in procinto di fargli avere. Questo manuale, a dire di LATINO, conterrebbe anche indicazioni per la fabbricazione di missili “che usano loro” [lasciando intendere che non si tratti di uno dei consueti e basilari manuali, prevalentemente di matrice anarchica, reperibili sul web, ma di un documento dai contenuti più “professionali”].
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I due hanno proseguito il dialogo con considerazioni di carattere generale sulla fabbricazione di ordigni esplosivi, ammettendo entrambi di non essere particolarmente esperti in materia e facendo riferimento a MARCO (GAETA) come a persona più informata.
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Al termine dell’incontro hanno fissato l’appuntamento per il giovedì successivo alle 18:30 ancora in piazza Gramsci, angolo via Procaccini.
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