4/8/2004 – Milano – perquisizione e sequestro in via Pepe n.38
Nella serata del 4/8/2004, personale della Polizia di Stato è intervenuto in via Guglielmo Pepe nr. 38 ove un’inquilina aveva segnalato che nella medesima giornata si era accorta che il lucchetto della propria cantina (nella quale non si recava da circa quattro anni) era stato cambiato. Forzato il predetto lucchetto, si era accorta che nella cantina vi era materiale che non le apparteneva, spostandolo – pertanto – nel locale rifiuti. In un secondo momento, rovistando fra le cose rinvenute, aveva trovato una pistola, richiedendo a quel punto l’intervento delle forze dell’ordine.
Il personale intervenuto ha riscontrato, innanzitutto, che l’arma in realtà era una pistola giocattolo priva di tappo rosso e che fra il rimanente materiale vi erano libri sulle armi, sulla difesa personale, un manuale sugli esplosivi dell’Esercito, nonché alcune pubblicazioni riconducibili all’area anarchica – eversiva. In particolare sono stati rinvenuti un vecchio numero della pubblicazione “NUOVA RESISTENZA” del maggio 1971 ed una fotocopia del manuale di matrice anarchica (privato della copertina) “Ad ognuno il suo – 1000 modi per sabotare questo mondo”. Vi erano, inoltre, alcuni scanner, un frequenzimetro, un ricevitore video-audio, un videoregistratore, un mini TV portatile, un test reciver, una telecamera, antenne direzionali, un fanale di bicicletta con all’interno installata una micro-telecamera, un sellino da bici sul quale (nella parte sottostante) erano applicati un’antenna e due interruttori, due apparati GPS avvolti in una busta “antistatica” color argento, nonché altro materiale elettrico.
Appurato che nessuna altra cantina fosse stata indebitamente utilizzata da ignoti come deposito, sono state disposte delle perquisizioni domiciliari di alcuni appartamenti dello stabile nei quali risultavano abitare alcune persone già conosciute per la loro appartenenza a formazioni della sinistra extraparlamentare o anarchiche. Tra questi è stata perquisita l’abitazione occupata da GAETA Massimiliano, GOLISANO Andrea e MUSOLINO Simona, assenti al momento del compimento dell’atto. In questo appartamento è stato sottoposto a sequestro ulteriore materiale elettrico che, da subito, è apparso riconducibile a GAETA in quanto (da documentazione presente nell’appartamento) è risultato essere un esperto idraulico, elettricista e meccanico.
Di particolare importanza è il sequestro (nell’appartamento) di due batterie realizzate artigianalmente unendo più pile con del nastro adesivo della lunghezza di poco meno di un metro, idonee ad essere collocate all’interno della canna di una bicicletta per fornire l’alimentazione elettrica necessaria al funzionamento della telecamera installata nel fanale e dell’antenna collocata sotto il sellino (rinvenute invece nella cantina).
Nell’appartamento sono state sequestrate anche diverse buste “antistatiche” di color argento, in tutto simili a quella in cui erano avvolti i due apparati GPS rinvenuti nella cantina, nonché altro materiale documentale, consistente in pubblicazioni e volantini tutti riconducibili alla sinistra extraparlamentare, nonché la bozza del “Patto per Milano”.
Già nell’immediatezza dei fatti è risultata subito evidente la riconducibilità di tutto il materiale sequestrato (nell’appartamento e nella cantina) a GAETA Massimiliano; circostanze che le successive indagini confermeranno ampiamente.
Le prime conferme in proposito sono venute dall’esito degli accertamenti sugli apparati GPS, utilizzati in due diversi ambiti investigativi. Nello specifico:
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L’apparato BE16UT–1201264, era stato utilizzato per l’esecuzione di un servizio di localizzazione ed intercettazione ambientale sull’autovettura di TOSCHI Massimiliano, residente a Padova in via Nizza nr. 4, ma di fatto domiciliato in via Volturno n. 23, militante del CPO Gramigna, nonché dei “CPC – Comitati Proletari per il Comunismo”, sodalizio padovano del quale è stato leader LATINO Claudio, il quale ha continuato a frequentarlo assiduamente anche dopo il suo trasferimento a Milano, ove ha costituito una costola milanese del citato gruppo (c.d. ILIC).
Tali servizi tecnici, autorizzati dalla Procura della Repubblica di Trieste nell’ambito del procedimento 3025/02 RGNR (relativo alle indagini sugli “NTA – Nuclei Territoriali Antimperialisti”) erano stati attivi dal 02/04/2003 al 27/05/2003, data in cui lo stesso TOSCHI, unitamente ad un altro militante dei CPC, BEDIN Paolo (nato a Padova il 25/07/1979), aveva scoperto e disattivato l’apparecchiatura in argomento.
La DIGOS di Padova riferiva che GAETA Massimiliano, sin dal 1999/2000, aveva stabilito significativi contatti con la compagine padovana riconducibile al CPO Gramigna ed ai CPC e che la sua presenza nel citato centro era stata riscontrata in precedenti circostanze nell’ambito di altre indagini.
GAETA, infatti, in data 24/07/2002 era stato identificato all’interno dell’abitazione di BORTOLATO Davide (in quel momento assente), sita in Padova via Volturno 23 (domicilio altresì di TOSCHI), nel corso dell’esecuzione di un decreto di perquisizione domiciliare, emesso a carico di quest’ultimo dalla Procura di Bologna nell’ambito del procedimento penale 5213/02 relativo all’omicidio del prof. Mrco Biagi. In quell’occasione nell’appartamento furono rinvenuti apparati elettronici atti a rilevare la presenza di microspie e due scanner che avevano in memoria frequenze in uso alla Polizia di Stato e ai Carabinieri. (14)
GAETA Massimiliano veniva altresì riconosciuto nella documentazione fotografica realizzata in occasione di un incontro sulle tematiche del carcerario, svoltosi il 14/12/2002 in Milano viale Bligny (presso la sede dell’Unione Sindacale Italiana, di matrice anarchica.), ritratto in compagnia del predetto BEDIN Paolo.
La presenza di GAETA veniva, inoltre, rilevata a Padova il 21/06/2003 in occasione di una manifestazione organizzata dal CPO Gramigna, nel corso della quale lo stesso si era incontrato con i citati TOSCHI e BEDIN.
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In ordine all’altro apparato GPS recante il numero seriale 52001919000964, si è accertato che lo stesso era stato utilizzato dal ROS dei Carabinieri di Bari per la realizzazione di un servizio di intercettazione ambientale disposto dalla Procura della Repubblica di Foggia nell’ambito del procedimento penale nr. 4081/2000 a carico di alcuni aderenti al “Centro di Documentazione Filorosso” di Foggia; organismo satellite dei “CARC – Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo”. Proprio da questa sezione foggiana “proviene” GAETA.
I “CARC” sono anche l’ambiente in cui si è formato politicamente LATINO Claudio, il quale, da leader della sezione padovana, era entrato a far parte della Direzione Nazionale, approdando a Milano nel 1998 proprio per assumere tale incarico. Questi, peraltro, all’esito della cosiddetta “2^ lotta ideologica” verificatasi all’interno nell’estate del 1999, è stato espulso dalla stessa organizzazione assieme ai militanti dissenzienti dei CARC di Padova, Vicenza e Foggia.
La particolarità dell’occultamento del materiale nella cantina di una terza persona (ossia in modo tale da impedire l’identificazione del reale proprietario) e la natura stessa di quanto rinvenuto (il sistema di registrazione di immagini assemblato e occultato in componenti di una bicicletta ed i documenti stessi), ha fatto sin da subito ipotizzare che lo stesso potesse essere finalizzato al controllo di non meglio identificati obiettivi e, quindi, alla realizzazione di atti delittuosi con finalità eversive.
Ulteriori accertamenti sono stati svolti nei confronti non solo di GAETA ma anche degli altri soggetti perquisiti, accertando l’esclusiva disponibilità dell’appartamento da parte di GAETA e quindi la riconducibilità a questi sia del materiale ivi sequestrato che di quello rinvenuto nella cantina. GAETA, infatti, ha continuato ad occupare il predetto appartamento sino al dicembre / gennaio successivi, quando, pur mantenendone sempre la disponibilità, ha trasferito la sua dimora abituale presso l’appartamento di FERRETTI Angela (15).
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