20/10/2006 – Torino – SISI: chiamate da cabine pubbliche (159)
Nella mattinata del 20/10/2006, SISI è uscito da casa e si è recato in un centro commerciale, ove da due cabine telefoniche pubbliche ha ripetutamente tentato di contattare l’utenza pubblica di Zurigo (oggetto di intercettazione). In particolare ha eseguito questi tentativi di chiamata alle 11:00, alle 11:15, e poi ancora dalle 12:00 alle 12:10
21/10/2006 – Torino – SISI: chiamate da cabine pubbliche (160)
Il 21/10/2006, SISI si è recato al mercato torinese del “Baloon”. Dopo essersi intrattenuto per circa due ore, ha raggiunto una delle cabine site in corso Emilia angolo corso Vercelli dalla quale (dalle 11:00 alle 11:10) ha tentato di contattare, senza esito, la medesima utenza elvetica del giorno precedente (oggetto di intercettazione).
Stante l’assenza di contatti (e quindi di accordi) con DAVANZO, il viaggio in Svizzera di SISI preventivato per 21/10/2006 (per la consegna della carta di identità e per comunicare i segnali di riconoscimento del persona di “riserva”) è saltato.
21/10/2006 – Milano – LATINO / BORTOLATO: incontro (161)
In data 21/10/2006 a Milano in via Padova si è tenuta una manifestazione in solidarietà di Georges Ibrahim Abdallah, oggetto di conversazione tra LATINO e GHIRARDI sia nel precedente incontro del 19/10/2006 e che nel successivo del 26/10/2006.
Le intercettazioni in atto a carico di LATINO, hanno permesso di accertare la partecipazione attiva di ZANIN Maria alla fase preparatoria della manifestazione, la quale, peraltro, ha rivisto il volantino di propaganda realizzato da MAZZAMAURO.
Alla predetta manifestazione (oltre LATINO) ha partecipato anche BORTOLATO, giunto a Milano unitamente a STECCA Monica. Durante il corteo è stato visto conversare con LATINO in via Termopili, e nell’occasione gli ha consegnato due fogli di carta spillati tra di loro. Successivamente i due hanno proseguito la manifestazione separati tra loro, fino a quando LATINO è stato perso di vista per poi essere notato nuovamente rientrare nel corteo dopo oltre mezzora. LATINO e BORTOLATO sono stati altresì visti insieme all’interno dei giardinetti, dove il corteo si è concluso. Durante il successivo presidio, si sono intrattenuti a conversare nei pressi di un tavolino, allestito per l’occasione, con i generi di conforto.
Dopo circa due ore, BORTOLATO ha lasciato la manifestazione, in compagnia di altri due persone con i quali è ritornato a Padova con la sua macchina.
26/10/2006 – Milano – LATINO / GHIRARDI: incontro (162) e ambientale (163)
Il 26/10/2006, LATINO e GHIRARDI si sono incontrati, come stabilito, nei pressi del Piccolo Teatro e, dopo le consuete cautele, si sono affiancati ed insieme sono entrati in un bar tabacchi ubicato in questo corso Garibaldi, angolo via Tessa, sedendosi ad un tavolino interno.
All’interno del bar è stata eseguita la registrazione della conversazione, da cui emerge che:
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Hanno nuovamente fatto riferimento alla necessità di realizzare un “imbosco” volante (finalizzato alla perpetrazione di un atto delittuoso nella zona) in un’area a ridosso del naviglio della Martesana. A tal fine LATINO ha affermato di essersi già messo d’accordo con GAETA. LATINO ha accennato, infatti, ad un obiettivo in via Marchi [riferendosi evidentemente a via Emilio De Marchi, vicinissima proprio all’imbocco della pista ciclabile della Martesana].
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GHIRARDI, dal canto suo, ha fatto riferimento ad altre vie di fuga in zona, accennando a via Breda e a viale Sarca. [Quanto all’individuazione dell’obiettivo la qualità della registrazione ha consentito di percepire solo la parola “UNUS”. Lo stesso potrebbe identificarsi nel supermercato UNES, sito proprio nella indicata via de Marchi].
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Realizzato il nascondiglio, GAETA avrebbe dovuto recuperare “quei 200” [colpi di cui avevano già parlato in altra conversazione], che lo stesso non avrebbe ancora ritirato dal tipo a cui sarebbero stati commissionati.
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Questo ritardo di GAETA è stato lo spunto per una disquisizione fra i due circa l’atteggiamento del predetto, il quale, dopo l’episodio del controllo del furgone da parte dei Carabinieri, avrebbe iniziato a tenere un atteggiamento riluttante giudicato molto pericoloso dai due interlocutori.
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LATINO ha accennato alla possibilità di GAETA di recuperare una grande fotocopiatrice, particolarmente utile per l’attività di propaganda, evidenziando però che non hanno un posto dove tenerla. Di rimando GHIRARDI ha affermato che anch’egli avrebbe potuto procurarsene una e che avrebbe già pensato a dove tenerla.
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LATINO ha, poi, riferito a GHIRARDI circa il buon livello di partecipazione alla manifestazione in solidarietà di Georges Ibrahim Abdallah, tenutasi in via Padova il sabato precedente, nonostante il boicottaggio degli sbirri che avrebbero, a suo dire, staccato le locandine preannuncianti l’iniziativa e minacciato i titolari degli esercizi arabi della zona affinché non vi partecipassero.
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Ha poi riferito di avere appreso che la domenica, a Palazzo Reale, nell’ambito di una iniziativa sull’arte israeliana, si era tenuto un concerto della banda dell’esercito israeliano con il patrocinio della Provincia di Milano. In proposito i due si sono rammaricati di aver appreso tardi dell’iniziativa, perché sarebbe stata l’occasione giusta per organizzare “qualcosa di simpatico”.
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Questa notizia è stata, comunque, lo spunto per ribadire le critiche, altre volte espresse dai due, alla sinistra milanese, ritenuta filosionista, ed alla politica del Governo per le decisioni relative all’intervento militare in Libano ed al mancato ritiro dall’Iraq. Missioni che peserebbero considerevolmente sulla finanziaria in termini di spese militari. Fra queste spese si è fatto riferimento all’acquisto di un caccia americano costruito da una fabbrica di proprietà della CARLYLE, nella quale avrebbe consistenti interessi economici la famiglia del Presidente U.S.A..
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I due hanno quindi esteso le critiche alle multinazionali americane, in particolare a quelle petrolifere, coinvolte in tutte le “porcherie”, accennando in particolare alla società petrolifera HALLIBURTON che avrebbe una sede di rappresentanza all’interno del sito ENI di San Donato Milanese ed una raffineria nel ravennate e che, a loro dire, farebbe capo al vice presidente degli U.S.A. (164). LATINO ha affermato che aveva effettuato, già due anni prima, unitamente a GAETA, un sopralluogo alla sede di San Donato, ribadendo tuttavia, l’impraticabilità della zona di giorno perché “impestata” di telecamere e per la presenza di molte portinerie, lasciando aperta, come unica possibilità operativa, ove si fosse voluto realizzare un attacco alla predetta multinazionale ed ove avessero avuto a disposizione un “volume adatto”, la collocazione di un’autobomba sotto la sede.
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I due hanno accennato all’acquisto di cinque “lunghi”, tramite un contatto di GHIRARDI, persona che però non è più riuscito a contattare e del quale non aveva più neanche un numero di cellulare che aveva segnato su un’agenda che ha perso.
[E’ pacifico il riferimento ad armi lunghe].
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A proposito dello smarrimento dell’agenda, LATINO ha insinuato che questa potesse essergli stata sottratta dalle forze dell’ordine, sostenendo che anche alla moglie, tempo prima, era stato sottratto uno zaino dall’auto e l’episodio gli era sembrato sospetto.
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GHIRARDI ha sollecitato LATINO, ove avesse visto BORTOLATO, di chiedergli per le patenti e questi gli ha risposto che gli avrebbe fatto fare una prova di stampa per verificare se fosse di qualità soddisfacente.
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In questo contesto LATINO ha accennato a GHIRARDI che, circa un mese prima, a causa della riscontrata presenza di “sbirri”, era saltato un appuntamento per recuperare delle carte d’identità in bianco da un soggetto del giro anarchico. Alle insistenze di GHIRARDI di poter sapere chi fosse l’anarchico in questione, visto che egli ha conoscenze nell’ambiente, LATINO ha risposto che si trattava di un giro di sardi, i quali erano stati probabilmente intercettati, e che il contatto veniva dall’estero.
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Hanno poi discusso dei problemi relativi alla realizzabilità della falsificazione del passaporto elettronico.
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Hanno fissato il successivo appuntamento per il 9/11/2006, in quanto GHIRARDI avrebbe trascorso qualche giorno di ferie fuori Milano rientrando non prima dell’8/11/2006.
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Prima di separarsi LATINO ha detto a GHIRARDI che per quella data sperava di potergli confermare sia che “avessero messo sotto l’affare” [riferendosi probabilmente al nascondiglio volante da realizzarsi sulla Martesana], sia la data delle esercitazioni organizzate unitamente al gruppo padovano. In proposito gli ha riferito che queste avrebbero potuto svolgersi o nel fine settimana del 12/11/2006 in quello successivo, raccomandandogli di tenersi libero per entrambe le date.
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Dalle ultime battute della conversazione si è anche appreso che GHIRARDI aveva dimenticato di portare a LATINO, che lo ha sollecitato in proposito, il supporto del torchio che gli aveva chiesto nell’incontro precedente.
Con riferimento all’appuntamento saltato per la presenza di “sbirri” nel corso del quale dovevano essere consegnate delle carte di identità in bianco da parte di un soggetto del giro anarchico, il cui contatto veniva dall’estero. E’ di tutta evidenza che LATINO ha riferito a GHIRARDI il mancato incontro del 30/9/2006 da parte di SISI a Parma, Nel riferire tale circostanza risulta oltremodo evidente l’assenza di qualsivoglia riferimento a SISI Vincenzo.
Corre l’obbligo di evidenziare che in tutti i colloqui evidenziati tra LATINO e GHIRARDI non vi è mai un cenno a DAVANZO ed al rientro di quest’ultimo in Italia. Ciò evidenzia la compartimentazione del sodalizio criminoso: le camere stagne nelle quali è articolata l’associazione ne garantiscono la sopravvivenza.
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