Ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere


Le finalità eversive dell’associazione



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Le finalità eversive dell’associazione

L’associazione sopra descritta si propone come scopo l’eversione dell’ordine democratico attraverso il compimento di atti di violenza; teorizzazione esplicitata nel foglio clandestino L’Aurora, organo di propaganda del “Partito Comunista Politico-Militare (PCP-M)”, ossia dell’associazione a carico della quale di procede.


Quanto alla realizzazione del progetto eversivo ci si riporta alle numerose conversazioni intercettate da cui emerge che le azioni non venivano trattate sotto un profilo puramente teorico o astratto, bensì studiate e progettate con dovizia di particolari, in molte occasioni si sono procurati il materiale necessario, si sono addestrati all’uso delle armi, programmando le modalità di rivendicazione e valutando l’impatto e la reazione “del proletariato” per modulare il “livello di intervento”.


Gli obiettivi da colpire

Prima di esaminare le risultanze investigative da cui emergono gli obiettivi che l’associazione intendeva colpire è necessario evidenziare che:



  • non è stato possibile svolgere continuativamente i servizi di pedinamento;

  • non tutte le conversazioni sono state intercettate;

  • l’esito dell’ascolto non sempre è chiaro;

  • solo in poche occasioni è stato possibile registrare sin dall’inizio i loro dialoghi.

Eppure, nonostante tutte queste “limitazioni” operative, dalle intercettazioni risulta che:




  • 27/2/2006: GHIRARDI ha eseguito un sopralluogo presso l’abitazione del prof. Ichino.




  • 9/3/2006: GHIRARDI ha eseguito un sopralluogo nei pressi dell’Ospedale Sacco.




  • 16/3/2006: GHIRARDI ha eseguito un ulteriore sopralluogo nei pressi dell’Ospedale Sacco.




  • 7/4/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato di:

  • Vito SCHIRONE come obiettivo da colpire “sparandogli alle gambe” o sparando “una raffica contro le finestre” della sua abitazione. In proposito avevano già effettuato dei sopralluoghi dell’abitazione, individuato il parcheggio sotterraneo come il luogo ideale per l’attentato, valutato come gestire la rivendicazione, considerato l’acquisto di un duplicatore di telecomandi per cancelli automatici (poi acquistato l’ 11/05/2006).

  • Luigi ROTH – direttore dell’Ente Fiera – dimostrando di aver già svolto “un’inchiesta” sul conto di questi.




  • 5/5/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato della sede dell’ENI di San Donato Milanese da colpire con una autobomba, dimostrando di conoscere il luogo (telecamere e vie chiuse da sbarre).




  • 11/5/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato di un attentato da compiersi in danno dello “Sportello Marco Biagi” di via Savona (Milano).




  • 18/5/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato:

  • dello “Sportello Marco Biagi” valutando come colpirlo (“sparare raffiche contro le finestre” ovvero se utilizzare dell’esplosivo), effettuando contestualmente un sopralluogo;

  • di un progetto di autofinanziamento al quale avrebbero potuto partecipare anche dei compagni stranieri (“dei compagni …, sono del nord Europa, e che hanno detto, che loro sono disponibilissimi a .. se c’è qualcosa in piedi …”).




  • 28/6/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato:

  • di GUAGLIANONE evidenziando la necessità di cercarne gli indirizzi ed ipotizzando una azione “sui fascisti”,

  • della sede de Il Foglio dimostrando di conoscerne l’ubicazione.




  • 29/6/2006: LATINO e GAETA hanno eseguito delle prove con un “canotto” sul Lambro in prossimità – tra l’altro – delle emittenti televisive SKY e MEDIASET.




  • 5/7/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato:

  • di corso Sempione e dalla presenza di una sede Fininvest o Mediaset, facendo altresì riferimento agli uffici de Il Sole 24 Ore;

  • della villa dell’on. Berlusconi in via Rovani (Milano) (278);

  • di una banca già individuata e della quale avrebbero già fatto dei sopralluoghi approfonditi.




  • 13/7/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato di un bancomat e di un obiettivo protetto da un allarme.




  • 31/7/2006: LATINO e GHIRARDI hanno:

  • parlato di BORTOLATO che avrebbe dovuto individuare un bancomat;

  • rappresentato la possibilità di individuare un obiettivo israeliano e di colpirlo con una “bombetta”;

  • sono tornati a parlare degli uffici dell’ENI di San Donato Milanese da colpire con un’autobomba da piazzare “in mezzo alle palazzine”, nelle quali, peraltro, non “ci abita nessuno.. al massimo c’è qualche custode”.




  • 31/8/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato:

  • di BORTOLATO e dell’inchiesta relativa all’assalto ad un bancomat;

  • del prof. Ichino, precisando che …non è che gli puoi far nient’altro che farlo fuori…”,

  • del proprietario dello stabile di via Cavezzali (locato ad extracomunitari a “strozzo”) titolare altresì di un negozio di mobili che volevano incendiare (forzando la porta e versando all’interno alcune taniche di benzina).




  • 9/9/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato nuovamente dell’incendio da appiccare al negozio di mobili.




  • 12/9/2006 LATINO e GHIRARDI hanno parlato nuovamente del mobilificio.




  • 16/9/2006: LATINO e BORTOLATO hanno eseguito un sopralluogo a Albignasego presso lo sportello bancomat della Banca Antonveneta.




  • 20/9/2006, nel parco dei fontanili di Rho, mentre maneggiavano le armi e gli esplosivi ivi “imboscate”, GAETA ha chiesto a LATINO: “...non ho capito se questo ci serve per ..per.. SCHIRONE…”.




  • 1°/10/2006, LATINO BORTOLATO e SISI hanno parlato:

  • dell’assalto ad un bancomat in una località dell’interland padovano;

  • della possibilità di una rapina ai danni di un addetto del sindacato delegato al ritiro di contante presso una banca di Torino.




  • 11/10/2006: LATINO e GHIRARDI:

  • dopo aver commentato la finanziaria, hanno ribadito l’importanza di fare “qualcosaanche a livello basso, evidenziando l’opportunità di un intervento sulle tematiche del lavoro, con particolare riferimento alla legge Biagi ed al precariato, ritenendolo un punto debole del Governo;

  • sono tornati sul progetto di incendio del mobilificio;

  • hanno parlato di una sede MEDIASET in via Paleocapa.




  • 15/10/2006: LATINO SISI e BORTOLATO hanno parlato:

  • nuovamente del furto presso lo sportello bancomat già individuato (Albignasego);

  • SISI ha riferito sull’inchiesta da lui svolta sui “portavalori”.




  • 19/10/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato:

  • del mobilificio da incendiare;

  • della necessità di sviluppare inchieste su fascisti, facendo riferimento nuovamente a Lino Guaglianone alla palestra “Doria” e al ristorante “Maya”;

  • nuovamente dello “Sportello Marco Biagi”;

  • della necessità di fare “inchieste” sia per azioni politiche che di finanziamento, richiamando un vecchio progetto di attacco ad un supermercato alla periferia di Monza;

  • GHIRARDI ha riferito l’esisto dell’inchiesta in corso sul prof. Ichino precisando era già passato quattro volte nei pressi dell’abitazione del professore ma non aveva notato la presenza della scorta e che quindi intendeva attendere l’occasione di un intervento pubblico del giuslavorista al fine di verificare le misure di protezione. Sottolineando di essere in grado di riconoscere l’obiettivo.




  • 26/10/2006: LATINO e GHIRARDI hanno parlato:

  • di un “imbosco” “volante” da realizzare nei pressi della Martesana in prossimità di un obiettivo esaminando anche le possibili vie di fuga;

  • nuovamente della sede ENI a San Donato Milanese, sottolineando la difficoltà di un’azione di giorno perché – tra l’altro – la zona è “impestata” di telecamere, lasciando aperta, come unica possibilità operativa la collocazione di un’autobomba sotto la sede.




  • 25/11/2006: LATINO GHIRARDI e BORTOLATO hanno eseguito un sopralluogo al bancomat di Albignasego.




  • 17/11/2006: TOSCHI Massimiliano e TOSCHI Alessandro hanno incendiato la sede di Forza Nuova in Padova. Il giorno successivo è stata inviata una lettera di rivendicazione al Mattino di Padova.




  • 30/12/2006: LATINO, GHIRARDI, BORTOLATO e TOSCHI Massimiliano hanno tentato un furto presso il bancomat di Albignasego.




  • 11/1/2007: LATINO e GHIRARDI hanno parlato:

  • delle modalità con le quali vengono portati via gli incassi dai centri medici e dai laboratori di analisi (menzionando un centro di via Padova/via Don Orione), nonché dei discount;

  • di un’inchiesta nei confronti di un ufficio postale nei pressi di viale Monza;

  • di rapinare un bar dello stadio “San Siro” in occasione di una partita di notevole richiamo per il pubblico;

  • di richiedere a GAETA di realizzare una lancia termica con cui scassinare sportelli bancomat;

  • di poter contattare tramite GHIRINGHELLI Marcello anarchici svizzeri per un furto / rapina presso una banca o un ufficio svizzero

  • di acquistare ulteriori armi, limitandosi solo a quelle corte poiché di quelle erano già sufficientemente forniti;

  • di un attentato incendiario da realizzare nei confronti della sede del quotidiano “LIBERO” (con benzina ed acido da versare all’interno della sede dopo aver tranciato la saracinesca e praticato un foro in una vetrata con un trapano, programmandolo per la prossima Pasqua)




  • 18/1/2007: LATINO e GHIRARDI hanno effettuato un sopralluogo dinnanzi alla redazione di “Libero” in viale Majno.

Va posto in evidenza che, ovviamente, nel corso delle indagini sono state di volta in volta adottate tutte le iniziative volte a prevenire il rischio che i progetti criminosi prima ricordati potessero realizzarsi ed, in particolare, sono state adottate dalla Polizia di Stato le misure volte a preservare la incolumità delle persone e la sicurezza dei luoghi (ad es. “Sportello Marco Biagi” di via Savona) di cui gli indagati parlavano come possibili obiettivi delle loro azioni





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