Oscar fantascienza Isaac Asimov



Yüklə 4,87 Mb.
səhifə34/37
tarix26.10.2017
ölçüsü4,87 Mb.
#14010
1   ...   29   30   31   32   33   34   35   36   37

no a comprendere la metà della popolazione della Ga-

lassia... se vogliamo accettare tutte le rivendicazioni di

carattere genealogico, anche le più sfrontate«.


aLe nostre rivendicazioni genealogiche, dottoressa

Venabili« per la prima volta il tono di Rashelle era ge-

lido e ostile, e i suoi occhi sprizzavano lampi duri come

l'acciaio «non sono sfrontate. Sono documentate. La

Casa di Wye in tutte queste generazioni ha sempre con-

servato la sua considerevole posizione di potere, e in

certe occasioni abbiamo occupato anche il trono impe-

riale e governato col titolo di Imperatore.«


«Di solito i videolibri di storia considerano i sovrani

di Wye degli "anti-imperatori", mai riconosciuti dal

grosso dell'Impero« osservò Dors.
«Dipende da chi scrive i videolibri di storia. In futu-

ro lo faremo noi, perché il trono che è stato nostro tor-

nerà ad esserlo di nuovo.«
«Per riuscirci, dovrete provocare una guerra civile.«
«Difficilmente ci sarà una guerra civile.~ Rashelle

tornò a sorridere. «E questo che devo spiegarvi, per-

ché voglio l'aiuto del dottor Seldon per evitare una

catastrofe del genere. Mio padre, Mannix IV, per tutta

la vita è stato un uomo pacifico.E sempre stato fedele

ai sovrani che governavano dal Palazzo Imperiale, e

ha fatto sì che Wye rimanesse un pilastro saldo e pro-

`spero dell'economia trantoriana per il bene di tutto

l'Impero.«
«Nonostante questo, ho l'impressione che la diffi

denza dell'Imperatore nei suoi confronti sia rimasta

immutata« disse Dors.
«Certo« disse calma Rashelle. «Perché gli imperatori
1, che hanno occupato il Palazzo all'epoca di mio padre

sapevano di essere usurpatori appartenenti a una stir-

pe usurpatrice. Gli usurpatori non possono permettersi

di fidarsi dei veri sovrani. Eppure mio padre ha mante-

nuto la pace. Naturalmente, ha creato e addestrato un

magnifico apparato di sicurezza per tutelare la pace, la


j~ prosperità e la stabilità del settore, e le autorità impe-

riali glielo hanno consentito perché volevano che Wye

fosse un settore pacifico, prospero, stabile... e fedele.
| «Ma è fedele?« chiese Dors.
«Al vero Imperatore, certo« disse Rashelle. «E ades-

so abbiamo raggiunto una fase in cui la nostra forza è

tale da permetterci di impadronirci del potere rapida-

mente, in un lampo... e prima che qualcuno possa dire

"guerra civile", ci sarà un vero Imperatore... o Impera-
1, trice, se preferite... e a Trantor regnerà la stessá pace di

prima.«
Dors scosse la testa. «Posso illuminarvi? Come sto-

rica?«
` «Sono sempre pronta ad ascoltare.« E Rashelle

~ piegò leggermente il capo verso Dors.


L «Quali che siano le dimensioni delle vostre forze di

sicurezza, per quanto bene addestrate e bene equi-

paggiate, non possono competere con la forze impe-
1 riali, che hanno il sostegno di venticinque milioni di
'~ mondi.~
«Ah, ma avete proprio messo il dito sul punto de-

bole dell'usurpatore, dottoressa Venabili. Ci sono


F venticinque milioni di mondi, con le forze imperiali

sparse sulla loro superficie. Quelle forze sono disse-

minate su un'estensione di spazio incalcolabile, sono

comandate da un'infinità di ufficiali, che non sono

particolarmente pronti ad azioni ~ tf~rn ~ ln_

ro province, che sono pronti perlopih ad agire pen-

sando ai loro interessi e non a quelli dell'Impero. Le

nostre forze, d'altra parte, sono tutte qui, tutte su

Trantor. Noi possiamo agire e concludere prima che i

generali e gli ammiragli, così lontani, riescano a ca-

pire che c'è bisogno di loro.« F
«Però, poi una reazione ci sarà... e di intensità incre-

dibile.«
«Ne siete sicura?« chiese Rashelle. aSaremo nel Pa-

lazzo. Trantor sarà nostro, in pace. Perché le forze im-

periali dovrebbero intervenire, dal momento che, ba-

dando ai fatti suoi, ogni piccolo capo militare potrà

avere un mondo tutto per sé da governare, un suo terri-

torio?«
«Ma è questo che volete?« domandò Dors pensosa.

«Volete governare un Impero che si spaccherà in tanti

frammenti?~
«Esatto. A me interessa governare Trantor, i suoi in-

sediamenti spaziali, i pochi sistemi planetari vicini che

fanno parte del territorio trantoriano. Preferisco essere 2

I'Imperatore di Trantor piuttosto che l'Imperatore del-

la Galassia.«
«Vi accontentereste solo di Trantor?« fece Dors in-

credula.
«Perché no?)~ ribatté Rashelle, infervorandosi di col-

po e chinandosi in avanti premendo il palmo delle ma- ;

ni sul tavolo. ffE questo che mio padre sta preparando 2,

da quarant'anni. Ormai resta aggrappato alla vita solo

per vedere realizzato il suo progetto. A che ci servono

milioni di mondi, mondi remoti che per noi non signifi-

cano nulla, che ci indeboliscono, che ci sottraggono le

nostre forze per spargerle in parsec cubi di spazio, che

ci soffocano col caos amministrativo, che ci rovinano

con i loro problemi e i loro conflitti interminabili? A

che ci servono, dal momento che per noi sono nullità

lontanissime? Il nostro mondo popoloso, la nostra città

planetaria, è già una Galassia sufficiente per noi. Ab-


biamo tutto quello che ci occorre pèr continuare da so

F h. Il resto della Galassia si spezzi pure in tanti fram

menti. Ogni piccolo e insignificante militarista può

prendersi il suo frammento. Non c'è bisogno che lotti-

no tra loro. Ce ne saranno abbastanza per tutti.~
«Ma loro combatteranno ugualmente« disse Dors.

~Ognuno di loro non si accontenterà del proprio terri-

torio. Ognuno di loro avrà paura che il vicino non si ac-

contenti del proprio territorio. Si sentiranno insicuri e

sogneranno un governo galattico, vedranno in un go-

verno galattico l'unica garanzia di sicurezza. Questo è

certo, signora Imperatrice di Nulla. Ci saranno guerre
E a non finire, in cui voi e Trantor sarete inevitabilmente

coinvolti... e sarà la rovina per tutti.«


E Rashelle disse sprezzante: «Si può avere questa im-

pressione, se non si vede più in là di quel che vedete

voi, se ci si basa sulla normale lezione della storia~-.
«Cosa c'è da vedere più in là?« ribatté Dors. ·tSu cosa

ci si può basare se non sulla lezione della storia?~-


4 «Cosa c'è oltre quello?)- disse Rashelle. ~Insomma,

lui!"
E il suo braccio scattò in fuori, il suo indice fu punta-

to verso Seldon.
«Io?« fece Seldon. «Vi ho già detto che la psicosto-
I ria...~
Rashelle lo interruppe. «Non ripetete quanto avete

già detto, mio caro dottor Seldon. Inutile... Secondo

voi, dottoressa Venabili, mio padre non si è mai reso

conto del pericolo di una guerra civile interminabile?

Pensate che non si sia spremuto il cervello per trovare

il modo di evitarla? In questi ultimi dieci anni, in qual-

siasi momento avrebbe potuto impossessarsi dell'Im-

pero in un sol giorno. Gli mancava soltanto la garanzia

della sicurezza dopo la vittoria.~
«Che voi non potete avere« disse Dors.
«Che abbiamo avuto non appena abbiamo sentito la

relazione del dottor\~ieldon al Convegno Decennale. Ho

capito subito che era quella la cosa di cui avevamo bi-

sogno. Mio padre era troppo vecchio per afferrarne su-

bito l'importanza. Quando gli ho spiegato la cosa, pe-

rò, anche lui ha capito ed è stato allora che ufficial-

mente ha passato i suoi poteri a rne. Quindi, Hari, devo

a voi la mia posizione, e a voi dovrò anche la carica più

alta che occuperò in futuro."
«Continuo a dire che non è possibile...« iniziò Sel-

don, seccato.


«Non ha importanza quel che è possibile fare o me-

no. L'importante è quel che crede la gente. E la gente vi

crederà, Hari, quando direte che secondo la predizione

psicostorica Trantor può governarsi autonomamente e

le Province possono diventare regni che vivranno assie-

me in pace.~-


«Non farò predizioni del genere in assenza di una

psicostoria autentica~- disse Seldon. «Non farò il ciar-

latano. Se volete predizioni simili, fatele voi.«
«Hari, non mi crederanno. Mentre crederanno a

voi... Il grande matematico. Perché non acconten-

tarli?«
Seldon disse: «Guarda caso, anche l'Imperatore pen-

sava di usarmi in questo modo. Ho rifiutato... perché

dovrei accettare di fare la stessa cosa per voi?«.
Rashelle restò in silenzio alcuni istanti e quando ri-

prese a parlare la sua voce non era più eccitata, era di-

ventata quasi carezzevole.
«Hari, pensate un attimo alla differenza tra Cleon e

me. Indubbiamente, da voi Cleon voleva solo della pro-

paganda per conservare il trono. Inutile, dal momento

che è impossibile conservare quel trono. Non sapete

che l'Impero Galattico è in uno stato di decadenza, che

non può durare ancora a lungo? Trantor stesso lenta-

mente sta andando in rovina perché gravato dal peso

sempre più grande dell'amministrazione di venticin-

que milioni di mondi. Di fronte a noi ci sono il crollo e

la guerra civile, qualunque cosa facciate per Cleon.«


Seldon disse: «Ho sentito qualcosa del genere. Può

darsi addirittura che sia vero... e allora?,..


«Be', allora aiutate l'Impero a frantumarsi senza

guerra. ~iutatemi a conquistare Trantor. Aiutatemi a

instaurare un governo energico in un regno abbastanza

piccolo da essere amministrato con efficienza. Lascia-

temi concedere la libertà al resto di essa, in modo che

ogni parte de~lla Galassia scelga la strada da seguire se-

condo le sue culture e le sue tradizioni. La Galassia tor-

nerà ad essere un insieme funzionante grazie al com-

mercio, al turismo, alle comunicazioni, che si svolge

ranno in un regime di libertà, e sarà scongiurato il pe-


L ricolo di un crollo disastroso causato dal governo auto-

ritario attuale che malgrado tutto non ha una forza di


E aggregazione sufficiente. Le mie ambizioni sono dav-

vero moderate.. un mondo, non milioni di mondi... la

pace, non la guerrai.. la libertà, non la schiavitù. Pen-

sateci, e aiutatemi.«


Seldon disse: «Se a voi non crederà, perché dovrebbe

credere a me, la Galassia? La gente non mi conosce, e

quali comandanti della flotta si lasceranno impressio-

nare dalla semplice parola "psicostoria"?«.


~- «Non vi crederanno adesso, ma io non pretendo

un'azione immediata. La Casa di Wye ha aspettato mi-

gliaia di anni, e può aspettare ancora qualche migliaio

di giorni. Collaborate con me e renderò famoso il vo-

stro nome. Farò splendere la promessa della psicosto-
L ria su tutti i mondi e al momento giusto, quando lo ri-

terrò opportuno, voi farete la vostra predizione e noi

colpiremo. In un batter d'occhio, nella Galassia ci sarà

un ordme nuovo che le garantirà stabilità e felicità

eterne. Via, Hari, come potete rifiutare?«
~70 ~L 47l

Rovesciamento


THALUS, EMMER... Un sergente delle forze di sicurezza del Set-

tore di Wye dell'antico Trantor.


... A parte questi dati statistici comunissimi riguardo la

sua persona, non si sa nulla di questo personaggio, tranne

che in una occasione ebbe nelle mani il destino della Galas-

sia.
ENCICLOPEDIA GALATTICA

87
La mattina dópo, la colazione fu servita in un'alcova

vicino alle stanze dei tre "ospiti forzati", e fu a dir poco

sontuosa. C'era una notevole varietà di vivande, e an-

che la quantità non lasciava certo a desiderare.


Seldon sedeva di fronte a una montagna di salsicce

piccanti, ignorando completamente le predizioni sini-

stre di Dors a proposito di mal di stomaco e coliche.
Raych disse: «La donna... Ia Sindachessa, quando è

venuta da me ieri sera, ha detto...~t.


«E venuta da te?« fece Seldon.
«Già. Voleva assicurarsi che fossi sistemato bene. Ha

detto che quando potrà mi porterà a vedere uno zoo.«


«Uno zoo?« Seldon guardò Dors. «Che razza di zoo

possono avere su Trantor? Cani e gatti?«


«Ci sono alcuni animali indigeni, e immagino che

importino animali indigeni di altri mondi, e poi ci sono

anche gli animali comuni che si trovano su tutti i mon-

di... certo, Trantor ne ha meno rispetto a certi pianeti.

In realtà, Wye ha uno zoo famoso, probabilmente il mi-

gliore del pianeta dopo lo Zoo Imperiale.~


Raych disse: «E una vecchia simpatica~.
«Non è poi cosi vecchia« osservò Dors. «Comunque,

sicuramente ci sta nutrendo bene.«


«Vero« ammise Seldon.
Al termine del pasto, Raych parti in esplorazione.
Quando furono nella stanza di Dors, Seldon disse vi-

sibilmente contrariato: «Non so quanto verremo la-

sciati per conto nostro. ~ ovvio che Rashelle ha pensa-

to a come occupare il nostro tempo«.


«A dire il vero, non ci possiamo lamentare per ora.

Stiamo mo]to meglio qui che a Micogeno e a Dahl.~


` «Dors, non ti sarai lasciata conquistare da quella

donna, vero~«


«Io? Da Rashelle? Certo che no. Come puoi pensare

una cosa simile?~>


«Be', ci sono tutte le comodità. Si mangia bene. Sa-

rebbe naturale rilassarsi e accettare quel che porta il

destino.~
«Già, molto naturale. Perché non ~arlo, allora?«
- «Senti ieri sera mi hai detto cosa succederà se Ra-

shelle riúscirà nel suo intento. Non sarò un grande

esperto di storia, però sono pronto a fidarmi delle tue

parole... è un discorso che quadra, anche per un profa-

no come me. L'Impero si sgretolerà e i suoi frammenti

lotteranno tra loro per... per... chissà quanto. Bisogna

fermare Rashelle.«
«Sono d'accordo. Bisogna fermarla« disse Dors. aSo-

lo che non vedo cosa possiamo fare per fermarla in

questo momento.« Fissb attentamente Seldon. «Hari,

ieri notte non hai dormito, vero?«


aE tu?« Era chiaro che lui non aveva dormito.
Dors lo osservò preoccupata. «Sei rimasto sveglio a

pensare alla distruzione della Galassia per via di quel

che ti ho detto?«
«Per quello e per qualche altra cosa. E possibile

mettersi in contatto con Hummin?« chiese Seldon

sottovoce.
«Ho provato a contattarlo a Dahl quando dovevamo

sottrarci all'arresto. Non è venuto. Il messaggio l'ha ri-

cevuto, ne sono certa, però non è venuto. Forse, per

qualche motivo, non è proprio potuto venire, perb

quando potrà, verrà.«
aPensi che gli sia successo qualcosa?«
«No« rispose Dors, paziente. «Non credo.«
! «Come fai a saperlo?«
aVerrei informata, in qualche modo, se gli succedes-

se qualcosa. Invece non ho sentito nulla.«


Seldon corrugò la fronte. «Non mi sento fiducioso

come te riguardo la situazione. Anzi, non mi sento af-

fatto fiducioso. Anche se venisse, cosa potrebbe fare

Hummin in questo caso? Non può affrontare tutto il

Settore. Se, come sostiene Rashelle, Wye ha l'esercito

~ meglio organizzato di Trantor, cosa potrà fare Hum-

t min contro un apparato del genere?«
t «Inutile discuterne. Credi di riuscire a convincere

,~ Rashelle, a ficcarglielo in testa in un modo o nell'altro,

che tu non hai la psicostoria?«
Per me, lei sa benissimo che non ho una psicosto-

ria applicabile e che non l'avrb per molti anni anc~

ra... forse mai. Però Rashelle dirà che io ho la psico-

storia e, se sarà abbastanza abile, la gente le crederà

~: e alla fine agirà in base a quelle che Rashelle spacce-

L~ rà per predizioni di Hari Seldon... anche se io non di-

rò una parola.«
«Ci vorrà certamente del tempo. Rashclle non può

creare il tuo personaggio e renderti famoso da un gior-

no all'altro. E nemmeno in una settimana. Per farlo be-

ne, potrebbe impiegare anche un anno.«


Seldon stava passeggiando per la stanza, girando

bruscamente sui tacchi e andando avanti e indietro.

«Può darsi... non so. Rashelle sarà smaniosa di agire in

fretta. Non rni sembra una donna particolarmente pa-

IL ziente. E suo padre, Mannix IV, sarà ancor più impa-

ziente. Senz'altro sente che non gli resta molto da vive-

re, e se ha dedicato tutta la vita a questo progetto, pre-

ferirà che si realizzi una settimana prima della sua

morte piuttosto che una settimana dopo... E poi...« Sel-

don si fermò e si guardò intorno.


«E poi, cosa?«
«Be', dobbiamo riavere la nostra libertà. Vedi, ho ri-

~; solto il problema della psicostoria.«

Dors spalancò gli occhi. «Ce l'hai fattal L'hai risol~

to!«
« Non del tutto. Per risolverlo completamente forse ci

vorranno decenni... secoli, magari. Però adesso so che

la psicostoria non è solo una scienza teorica, è anche

applicabile in pratica. So che ~ possibile svilupparla,

quindi mi occorrono il tempo, la pace, i mezzi necessa-

ri per dedicarmi a quest'impresa. Bisogna impedire

che l'Impero si disgreghi finché io o i miei successor i

non avremo scoperto il modo migliore di mantenerlo

stabile, o in che modo minimizzare i danni nel caso

l'Impero dovesse crollare mal~rado i nostri sforzi. Ieri

notte non ho dormito perché sapevo di avere finalmen-

te un compito ma non potevo mettermi al lavoro.«
88
Era il loro quinto giorno a Wye, e quella mattina Dors

stava aiutando Raych a indossare un vestito da ceri-

monia con cui né lei né il ragazzo avevano molta dime-

stichezza.


Raych si guardò dubbioso nell'olospecchio e vide

un'immagine riflessa rivolta verso di lui con la massi-

ma precisione, che imitava tutti i suoi movimenti ma

senza alcuna inversione destra-sinistra. Raych non

aveva mai usato un olospecchio in precedenza e non

aveva potuto fare a meno di provare a toccarlo, poi

aveva riso, quasi imbarazzato, quando la sua mano lo

aveva attraversato mentre la mano dell'immagine ave-

va urtato inutilmente il suo corpo reale.
Raych disse infine: «Sono buffo«.
Studiò la sua tunica, fatta di un materiale molto pie-

ghevole, con una sottile cintura di filigrana, poi passò

le mani sul colletto rigido che gli arrivava oltre le orec-

chie.
«Ho la testa che sembra una palla dentro una sco-

della.«
Dors disse: «Ma è cosi che si vestono i bambini ricchi

a Wye. Tutti quelli che ti vedranno ti ammireranno e ti

~ invidieranno«.

r «Coi capelli tutti schiacciati?~


«Certo. E porterai questo cappellino rotondo.«
«Cosi la mia testa sembrerà ancora di più una pal

la.«
«Allora non lasciare che nessuno la prenda a calci. E

adesso ricorda quel che ti ho detto. Tieni gli occhi aper-

L ti e non comportarti da bambino.~.


«Ma io sono un bambino« replicò Raych, guardando

~ Dors con un'espressione innocente.


E: «Mi sorprende sentirtelo dire. Sono sicura che invece

E ti consideri un adulto di dodici anni.«


Raych sogghignò. «D'accordo. Sarò una brava spia.~
«Non ti sto chiedendo di esserlo. Non correre rischi.

Non sgattaiolare dietro le porte ad ascoltare. Se ti sor-

L prendono, ci rimetteremo tutti... tu, soprattutto.«
~Oh, via, signora... per chi mi prendete? Per un bam-

bino?«
«Non hai appena detto di essere un bambino, Raych?

Devi solo ascoltare tutto quello che dicono senza dare

nell'occhio, ricordare ogni cosa, e riferirla a noi . Mi sem-

bra abbastanza semplice.«
·~E semplice dirlo, per voi~. fece Raych sorridendo

l~ «ed è semplice farlo, per me.«

g~ «E sii prudente.«
Raych le strizzò un occhio. «Potete scommetterci.,
Un lacchè (freddo e scortese come poteva esserlo solo

~` un lacchè arrogante) venne a prendere Raych per con-

~ durlo dove Rashelle lo stava aspettando.
j Seldon li seguì con lo sguardo e osservò pensoso:

«Probabilmente Raych non vedrà lo zoo, ascolterà e

basta Non so se sia giusto spingere un ragazzino in

una sltuazione così pericolosa«.


«Pericolosa? Ne dubito. Raych è cresciuto nei bassi-

fondi di Billibottonl ricordalo. ~o la ~sen~a7.ione che ~ia

più sveglio di noi due messi insieme. E poi, Rashellé ha

un debole per lui, e interpreterà ogni sua azione favore-

volmente... Povera donna.«
«Ti dispiace davvero per lei, Dors?«
«Intendi dire che non merita alcuna comprensione

perché è la figlia di un Sindaco e si considera lei stessa

un Sindaco... e sta anche cercando di distruggere l'Im-

pero? Forse hai ragione, ma in ogni caso ci sono certi

aspetti di lei che un po' di compassione possono susci- ì

tarla. Per esempio, ha avuto una relazione amorosa in-

felice. Questo mi pare evidente. Senza dubbio, ha so~-

ferto parecchio... per un po', almeno.«


Seldon chiese: aTu hai mai avuto una relazione amo-

rosa infelice, Dors?«.


Dors rifletté un attimo. «Non proprio. Sono troppo

presa dal mio lavoro per ritrovarmi col cuore infran-

to.«
«Lo immaginavo.«
«Allora perché me l'hai chiesto?«
~Avrei potuto sbagliarmi.«
«E tu?~
Seldon parve a disagio. «Per dire la verità, si, mi è

capitato. Ho trovato il tempo anche per farmi spezzare

il cuore. Una storia molto dolorosa.«
«Lo immaginavo.«

«Allora perché me l'hai chiesto?« ,


«Non per avere la certezza di non sbagliarmi, giuro.

Volevo solo vedere se avresti mentito. Non l'hai fatto e

sono contenta.«
Ci fu una pausa, poi Seldon disse: «Sono trascorsi

cinque giorni e non è successo nulla«.


«A parte il fatto che ci stanno trattando bene, Hari.«
«Se sapessero pensare, gli animali penserebbero di

essere trattati bene durante l'ingrasso prima di essere

mandati al macello.«
«Lo ammetto... Rashelle sta ingrassando l'Impero

per il macello.«


«Ma quando?«

~i «Quando sarà pronta, presumo.«


«Si è vantata di poter conquistare il potere in un

giorno, e io ho l'impressione che potrebbe farlo da un

giorno all'altro.«
«Anche se potesse farlo, prima vorrà assicurarsi di

essere in grado di neutralizzare la reazione imperiale,


~; e forse ci vorrà del tempo per questo.«
«Quanto tempo? Rashelle intende neutralizzare la

reazione usando me, ma non sta facendo nulla in tal

senso. Non mi pare proprio che stia cercando di gonfia-

re la mia importanza. Qui a Wye, ovunque vada, nessu-

no mi riconosce. Non ci sono folle di Wyani che si radu-

nano per acclamarmi. Gli olonotiziari tacciono.«


Dors sorrise. «Si direbbe quasi che tu sia offeso per

questa mancata ascesa alla fama. Sei ingenuo, Hari... o

meglio, non sei uno storico, il che è la stessa cosa. Lo
~i studio della psicostoria farà di te uno storico, e questo

dovrebbe darti una soddisfazione maggiore di qualsia-

si altra cosa, anche della prospettiva di salvare l'Impe-

ro con la tua opera. Se tutti gli esseri umani capissero


Yüklə 4,87 Mb.

Dostları ilə paylaş:
1   ...   29   30   31   32   33   34   35   36   37




Verilənlər bazası müəlliflik hüququ ilə müdafiə olunur ©muhaz.org 2024
rəhbərliyinə müraciət

gir | qeydiyyatdan keç
    Ana səhifə


yükləyin