Risorse umane
Nel prossimo triennio, come si è detto, dopo un’attenta analisi delle recenti modifiche apportate al nuovo Statuto, si verificherà l’opportunità di revisionarlo, inoltre si avvierà, pur nella ristrettezza delle risorse e con la speranza che si modifichi la politica ministeriale di tagli alle Università, una seria programmazione delle risorse umane in termini sia di docenza sia di personale amministrativo, bibliotecario e tecnico.
Anche questo aspetto di recente è stato regolamentato da nuove norme statali, ispirate a un contenimento generalizzato, alquanto miope, delle assunzioni. In particolare, come si è già accennato non si può sottacere il nocumento arrecato al Politecnico dall’applicazione ministeriale del D. Lgs. 29 marzo 2012, n. 49, in tema di Spending Review. Occorre che il Ministero riveda al più presto i criteri utilizzati nell’assegnazione dei punti organico agli Atenei, attualmente derivante da un sistema che, con tutta evidenza, non funziona.
Il Politecnico ha fatto della qualità il cardine della sua programmazione per il prossimo triennio e quindi non può che condividere il principio della premialità come strumento per l’incentivazione della qualità del sistema universitario, ma non si può sottacere che la ripartizione effettuata dal Ministero introduce abnormi disparità di trattamento tra gli Atenei italiani, che vede il Politecnico di Bari tra gli Atenei più fortemente penalizzati da tale ripartizione.
Si evidenzia con forza che valori di turnover così bassi rendono di fatto impossibile una programmazione strategica delle risorse nel prossimo triennio.
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