PRESIDENTE: Consigliere Marrazzo, la invito a concludere.
MARRAZZO: Presidente, mi tratta male, perche` mi concede solo sei minuti? Stiamo parlando di cose serie, non ci mettiamo a polemizzare sui tempi. Per dire il mio punto di vista, ovviamente, essendo un cattolico credente e praticante e essendo uno che milita in una forza politica che di questi valori ne fa il fondamento. Sono contro la guerra, sono contro il terrorismo e sono contro soprattutto le dittature, ma sono contro tutte le diversità e le grandi ingiustizie che attraversano l'umanita`.
Mi auguro ed auspico che il conflitto in Iraq trovi, immediatamente, la fine. Mi auguro che gli organi internazionali preposti e che anche gli Stati Uniti d'America, sappiano ascoltare i propri cittadini per porre fine a questa guerra e che immediatamente gli stessi siano in grado di tracciare precise indicazioni per un governo di transizione e sforzarci tutti insieme per mettere in campo iniziative utili e opportune, perché l’Iraq abbia a risollevarsi.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il Consigliere Giugliano, ne ha facolta`.
GIUGLIANO: Sono molto preoccupato per questo conflitto in Iraq. Sono preoccupato perche` questa guerra sembra essere piu` lunga, piu` difficile, piu` duratura di quanto previsto. Sono preoccupato perche` c'e` il rischio che si possano aprire degli scenari apocalittici, se qualcuno osasse pensare di poter ricorrere ad armi non convenzionali. Sono preoccupato soprattutto perche` ci sara`, sicuramente, un grosso tributo di sangue, sia da parte di giovani angloamericani, che di civili e militari iracheni.
Pero`, sono anche un po' avvilito, nauseato dal comportamento della sinistra, ma non tanto della sinistra estrema che bene o male non riesce a ragionare al di fuori delle logiche di schieramento, che bene o male crede in quello che dice; sono un po' nauseato dal comportamento di quella sinistra cinica che cerca di monetizzare qualsiasi situazione anche la piu` terribile, che non dice quello che crede, che cerca di pensare quello che e` costretta a dire.
Quando la sinistra ha fatto la guerra nel Kosovo, insieme alle sinistre europee, certo che era una guerra giusta, lo ammetto, pero` e` stata una guerra molto difficile, spietata, perche` e` stata combattuta solo con gli aerei. Pero` in quell'occasione la guerra non e` stata data in pasto all'opinione pubblica, adesso invece, si, perche` c'e` da monetizzare, c'e` da carpire i sentimenti innocenti anche dei giovani che manifestano, per cercare di creare qualcosa contro il governo italiano.
La guerra non si poteva evitare e non si può fermare solo con la bandiera iridata oppure gridando pace.
Sarebbe stato piu` giusto dire: "pace - e gridare soprattutto - Via Saddam oppure Iraq libero".
Se qualcuno pensa di essere pacifista o di fermare una guerra lasciando Saddam al suo posto, e` il primo dei guerrafondai nel mondo, sapendo bene chi e` il dittatore iracheno, quante vittime ha fatto, che e` uno che gioca alla guerra, che, appena uscito dalla guerra difficile e dura con l'Iran, peraltro provocata da lui, ha occupato subito dopo il Kuwait .
Sono convinto che se non ci fosse stato l'embargo, per altrettanti anni avrebbe fatto almeno altre tre o quattro guerre.
Pensare di parlare di pace, di liberta` e lasciare Saddam al suo posto, e` una incomprensione che non regge, e` un controsenso incredibile.
Sono stato in Iraq, con Franco Specchio e Marcello Chessa, Consiglieri amici di sinistra. Sono andato per cercare di capire in prima persona la situazione in quel paese, ed ho capito che la situazione non era facile.
Ho visto anche tante altre cose, ho conosciuto una persona di origine irlandese, che sembrava il Di Pietro di turno, alto funzionario delle nazioni unite, residente in America, era una delle piu` importanti persone del programma "Il petrolio per il cibo", si è dimesso per protesta contro gli USA.
Il signore, forse non era d'accordo con gli americani, ma era d'accordo con uno dei figli di Saddam, responsabile delle importazioni e che, come abbiamo potuto apprendere a "Porta a Porta" , guadagna appena 4 miliardi di vecchie lire al giorno.
Questo signore si era dimesso per disaccordo con l'America, forse, ma ammetteva la situazione del figlio di Saddam che guadagna tanti soldi.
PRESIDENTE: La invito a concludere.
GIUGLIANO: Noi siamo sette Consiglieri di gruppo, siamo solo due a parlare.
PRESIDENTE: Allora parli anche per il Gruppo di Democrazia Europea?
GIUGLIANO: Non lo so, mi sembra che non ci siano prenotati. Comunque termino tra breve.
Il Collega Daniele ha detto che il 20% della popolazione mondiale assorbe l'80% delle risorse, forse in Iraq questa percentuale e` molto diversa. Il signor Saddam Hussein, che e` il quarto uomo piu` ricco al mondo, assorbe il 100% delle risorse di 23 milioni di abitanti.
Questo è una percentuale che deve farci riflettere.
Ho seguito la relazione del Presidente Bassolino, che sosteneva che ci voleva piu` tempo per gli ispettori internazionali, che ci voleva piu` tempo per dare la possibilita` a Saddam di dimostrare che non aveva armi di distruzione di massa e poi ha detto pure che c'e` la possibilita` di una guerra infinita.
La storia di Saddam non ha insegnato niente, forse dovevamo dare piu` tempo agli ispettori per cercare di lasciare Saddam al suo posto.
PRESIDENTE: Il suo tempo a disposizione e` finito.
GIUGLIANO: Presidente, termino. Ho sentito parlare di petrolio: e` una cosa vergognosa la guerra del petrolio. E` mai possibile che l'America spenda miliardi di dollari al giorno per un secchio di nafta oppure il mondo è dominato dagli USA, il mondo e` protetto, e` difeso dagli Stati Uniti d'America. Certo, io dico che un grande paese come l'America, un grande Presidente deve essere piu` autorevole che autoritario. Questo e` vero, pero` non possiamo parlare di padroni del mondo.
Solo l'ultima cosa che ha detto il Presidente: si stanno muovendo anche i bambini, i ragazzi delle scuole per dimostrare in favore della pace; e` una cosa buona, sono un pacifista, ma non di comodo, perche` guai a scherzare con i sentimenti dei ragazzi e dei giovani strumendalizzandoli, sarebbe veramente vergognoso.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare la Consigliere Castiello, ne ha facolta`.
CASTIELLO: Credo che sia completamente inutile voler stendere un velo pietoso rispetto a quello che e` stato detto negli ultimi tempi a proposito anche della posizione del Governo Italiano. Credo che sia giusto, anche perche` e` stato fatto piu` volte appello alla politica italiana, fare una piccola cronologia di quello che e` successo e partire da un dato importante che e` appunto quello che il Governo Italiano ha lavorato per il disarmo pacifico dell'Iraq.
L'ha detto molto tempo fa il Presidente del Consiglio, l'Onorevole Berlusconi, nel settembre del 2002 quando affermo` che dovevano essere impiegati tutti i mezzi politici e diplomatici per reagire alla minaccia irachena e che in caso di fallimento sarebbe stato necessario agire nel quadro delle Nazioni Unite. L'ha riconosciuto anche il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il quale in una lettera inviata al Presidente Berlusconi ha scritto: "Apprezzo l'opera compiuta da Lei e dal Governo da Lei presieduto, per mantenere la crisi irachena nel quadro delle Nazioni Unite".
Ma c'e` di piu`, l'ha ribadito lo stesso Segretario dell'O.N.U., quando venendo in Italia affermo` di condividere la speranza del suo amico Silvio, di trovare tutti uniti una soluzione pacifica alla crisi irachena.
Presidente Bassolino, si e` agito, abbiamo agito per scongiurare questa guerra ormai purtroppo avviata. E’ inutile dire che chiunque e` contro la guerra.
Lo stesso Presidente del Consiglio, ha chiarito che l'Italia non e` un paese belligerante. In democrazia contano le istituzioni, conta come la pensano su questi temi il Parlamento, e soprattutto il Presidente della Repubblica, ma anche come la pensa il Consiglio supremo di difesa, istituzioni previste dalla nostra Costituzione. Ebbene, proprio il Consiglio supremo di difesa ha stabilito, con riferimento al sorvolo all'uso delle basi, l'esclusione della partecipazione alle azioni di guerra di militari italiani. Colleghi, la Costituzione non si puo` utilizzare a singhiozzo quando conviene, e in un altro quando non conviene.
E` stato stabilito dal capo dello Stato e dal Consiglio supremo che l'Italia non e` una nazione belligerante. Detto questo, voglio segnalare con forza che non c'e` stata alcuna violazione dell'articolo 11 della Costituzione, aggiungendo che e` del tutto incomprensibile non tanto la posizione di Rifondazione Comunista, quanto quella dell'Ulivo manifestata ancora in queste ore sulla stampa, quando si attribuisce al Governo Berlusconi di volere la guerra. Ma scusate di quale guerra si tratta? Mi permetto di fare una riflessione a voce alta: la guerra che l'Italia ha conosciuto e` quella tra due Stati che si dichiarano la guerra. Questo aspetto mi sembra fondamentale per capire come oggi di fronte alla globalizzazione, di fronte alla consapevolezza che esiste una sola potenza mondiale, ossia gli Stati Uniti d'America, mi chiedo quale guerra di garanzie sia possibile, cosi` come viene insegnato nei manuali di diritto internazionale o quale evoluzione sia oggi possibile. Quale Stato oggi puo` attaccare gli Stati Uniti d'America o e` in grado di difendere gli Stati Uniti d'America.
Permettetemi una considerazione, una riflessione di queste ore. Tempo fa leggendo la Repubblica, un articolo di fondo molto interessante di Ezio Mauro, scriveva che era intervenuto un fatto fondamentale: l'11 settembre del 2001. Si tratta di un fatto che se lo ignoriamo o non lo valutiamo appieno, non capiamo la seguente circostanza: non esiste piu` la guerra così come l’abbiamo conosciuta. E` importarsi capirsi su questo tema, perche` si tratta da questo punto di vista di rendersi davvero conto su cosa possono significare in futuro l'Unione Europea e l'O.N.U..
Attenzione, Ezio Mauro in questo suo articolo ha scritto non soltanto che a limite puo` capire il comportamento degli Stati Uniti, ma perfino che comprende anche una guerra preventiva.
Ebbene, questo il centro - sinistra non l'ha sposato. Perche` questo riferimento? Perche` serve a far riflettere l'Ulivo, che deve meditare. Mi riferisco all'Ulivo mondiale, all'Ulivo della pace, quello di Bill Clinton, di Blair, di D'Alema. L'Ulivo che ha condotto la guerra nel Kossovo e non si interroga o non si chiede come mai Bill Clinton sta dalla parte di Bush?
Non ci si interroga: come mai il popolo americano e` d'accordo su questo conflitto? Non si interroga e non si chiede perche` tutto il congresso, compreso il partito democratico, si e` schierato dalla parte di Bush.
Sono impazziti i democratici americani o non credono piu` nella democrazia? Non si spaventano piu` di fronte ai problemi del mondo?
E` questo l'interrogativo che dobbiamo porci e che e` stato posto dall’intelligenza di Ezio Mauro quando afferma che l'Europa di fatto ha lasciato l'America sola dopo l'11 settembre.
PRESIDENTE: La invito a concludere.
CASTIELLO: Anche in questo Consiglio abbiamo parlato di solidarieta` nei confronti degli Stati Uniti d'America. Se gli Stati Uniti d'America sono l'unica potenza mondiale che non puo` essere attaccata da un altro Stato, perche` cio` e` impossibile? Da chi possono essere attaccati? Gli Stati Uniti d'America sono stati attaccati e possono essere attaccati come il mondo intero, dal terrorismo.
Presidente Bassolino, oggi guerra e terrorismo sono la stessa cosa perche` esiste un solo sistema per mettere in discussione la democrazia. Non si tratta della guerra conosciuta, ma del terrorismo, di fronte al quale l'Europa ha lasciato gli Stati Uniti d'America da soli. Che cosa sarebbe successo, se non li avessimo lasciati da soli? Ebbene, consigliere Daniele, se la Francia e la Germania non avessero lasciati da soli gli Stati Uniti d'America, l'ha detto anche il Vice Presidente Fini, probabilmente oggi non avremmo avuto la guerra, perche' la forza di persuasione delle Nazioni Unite e` dell'Europa sarebbe stata piu` forte.
PRESIDENTE: Consigliere, deve concludere.
CASTIELLO: Concludendo, capisco Rifondazione Comunista perche' e` un Partito che ancora crede alla guerra di dominio fra gli Stati, ma siccome sappiamo che dopo la guerra in Iraq c'e` la democrazia. Quando si tratta di scegliere tra gli americani, ammettendo che sbaglino, o tra i francesi che ammettendo che sbaglino anch'essi, o tra i tedeschi ed addirittura tra i dittatori alla Saddam, consentitemi e` meglio scegliere la democrazia. Allora c'e` la necessita`, colleghi, di riportare la democrazia dove ce ne e` bisogno, di finire con la polemica, finirla con i movimenti. Colleghi, non si puo` pensare che se gli aerei sorvolano la Francia non sia un atto di guerra, ma se sorvolano l'Italia lo e` . Ma vi rendete conto che si e` arrivati all'assurdo, di ritenere che se un aereo parte dalle basi tedesche non e` un atto di guerra, mentre se parte dalle basi italiane e` un atto di guerra? Allora riferendomi anche a quell'appello, alla quale credo di appartenere non voglio piu`, da questo punto di vista, trovarmi nelle condizioni dell'11 settembre 2001, quando trovandomi in Tunisia e piangendo insieme agli altri, vedevo scene di francesi, americani, tedeschi, olandesi e italiani, ed altri cittadini, lanciarsi dalle torri gemelle semplicemente per la speranza e la necessita` di volersi salvare.
Allora, concludo osservando che rispetto a quello che avviene a livello nazionale, devo fare i complimenti a Rifondazione Comunista, perché l'Ulivo e` diventato un clone di Rifondazione. E` finita con la grande vittoria dell'estrema sinistra ormai consacrata.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il Consigliere Nolli, ne ha facolta`.
NOLLI: Credo che a 8 giorni dall'inizio di questa terribile catastrofe, il Consiglio Regionale della Campania si riunisca in una Assemblea, per la verita` poco solenne e poco pregnante, rispetto al tema, e debba esprimere il sentimento della cittadinanza, per tentare di esprimere il sentimento della cittadinanza, della grande maggioranza della cittadinanza. Devo cercare di interpretarlo, ci riusciremo o meno molto dipendera` dalle cose che diremo nei prossimi giorni, non solo dal punto di vista dell'azione umanitaria, ma anche delle azioni politiche, propriamente politiche e istituzionali che cercheremo e riusciremo a mettere in campo, sapendo che il centro - sinistra, in questa Regione ha una responsabilita` in piu`, essendo la forza che governa la gran parte dei territori di questa Regione e sapendo di essere una Regione di confine, che per la sua natura storica e attuale, si e` sempre definita un ponte, una cerniera fra l'esperienza europea, occidentale e quella del popolo arabo.
Saremo in grado di essere a questa altezza, Presidente Bassolino? Credo che l'iniziativa che lei ha proposto, alla fine del suo intervento , puo` essere un inizio, ma credo che insieme ad essa bisognera mettere in campo vere e proprie iniziative politiche e istituzionali in grado di far compiere passi concreti anche a quegli atti che intende fare, per trovare innanzitutto il modo con cui si blocchi almeno la guerra in atto contro le popolazioni civili e trovare il meccanismo attraverso il quale i canali di rifornimento, al di la` di qualche mina, vengano attivati. Arrivano i carriarmati, possono arrivare anche i generi di prima necessita`, non c'e` una priorita`; se c'e` una priorita`, per il popolo della Campania, non sono i carriarmati ma i generi di prima necessita`, che devono arrivare.
Questa e` la barriera che divide la civilta` dalla barbaria. Ora bisogna sapere se il Governo Nazionale e il Governo Locale cosa siano in grado di fare, dove si collocano, tra la barbaria o la civilta`. Credo che il Governo della Regione Campania, il Consiglio Regionale, interpretando i sentimenti del popolo campano, si devono schierare apertamente per la civilta` e per l'umanita`.
Per fare questo, bisogna, pero`, anche minimamente tentare di ricordare quello che e` successo e perche'? L'ha detto in maniera molto diplomatica il Presidente Bassolino questa sera, l'ho sentito dire in maniera piu` ampia e precisa in altre occasioni; credo che sia il caso di ricordare con forza, da questo Consiglio, un'esclamazione, vergogna! Vergogna per chi in questi anni ha deliberatamente e cinicamente imposto e incoraggiato economicamente e militarmente, che in Paesi come l'Iraq, l'Afghanistan, il Pakistan si instaurassero i regimi tra i piu` sanguinari e barbari che la storia dell'umanita` conosca, utilizzandoli per decenni come i piu` fedeli alleati di quel progetto di nuovo ordine mondiale che, secondo il collega Nino Daniele, doveva nascere da quel bellissimo avvenimento che era appunto la caduta del Muro di Berlino e la fine dell'esperienza socialista. Eppure, consiglieri Daniele, Corace ed altri della mia maggioranza, purtroppo tutto questo non e` avvenuto, quello che e` avvenuto, invece che il meccanismo ha non solo utilizzato questi fedeli alleati per il progetto del nuovo ordine mondiale che doveva passare attraverso la distruzione dei paesi del blocco socialista e l'instaurazione di un diritto dei soli vincitori.
E` la logica di sempre, la logica che ha ispirato sempre, la logica dei conquistadores, dei colonialisti e degli imperialisti. E` la stessa logica che ha determinato le precondizioni, la preordinata, pianificata e voluta guerra dell'Amministrazione Bush, Blair, Aznar. Questi conquistatores colonialisti, imperialisti. Di questi stiamo parlando, non di brave persone. Per potere attuare tale progetto vi erano solo alcuni ostacoli da superare, l'avviato processo di creazione dell'Unione Europea e il ruolo dell'O.N.U., gli unici due baluardi marginali che restavano. Si e` lavorato con grande impegno e dedizione da parte del Governo statunitense per convincere con le buone e con le cattive e imporre la loro decisione ai cosiddetti paesi amici. Quando si e` capito che tutto questo non poteva funzionare come si voleva, non si e` perso tempo, a tener conto del diritto internazionale, che è un impaccio per il raggiungimento e il mantenimento delle loro posizioni dominanti. Ecco da dove nasce la logica di questa guerra preventiva, una guerra inutile, sbagliata, illegittima, non solo, ma sporca e criminale. Bisogna dire sporca e criminale, perche' fatta non soltanto contro l'O.N.U. e contro la stragrande maggioranza del popolo a livello mondiale, ma fatta anche in barba a i tutti i trattati di diritto internazionale.
Il Governo del nostro Paese ha deciso di schierarsi insieme a quel ristretto gruppo di Stati, tra cui, voglio ricordare, l'Afghanistan, la Colombia, l'Etiopia, Panama, la Mongolia, il Ruanda, grandi campioni di democrazia, evidentemente, definendo tale scelta ipocritamente non belligerante, ma amica degli USA, quasi come se si trattasse di decidere un'alleanza per un gioco, una trattativa finanziaria. Si trattava di schierare il nostro Paese tra chi vuole perpetuare il proprio dominio sul mondo o solo in nome dei propri interessi e chi, invece voleva tentare di poter partecipare alla creazione di un vero nuovo ordine mondiale, fondato sulla multipolarita`. Questo era il conflitto in atto. L'inganno contro il popolo italiano e lo stesso Parlamento si e` svelato rapidamente . L'invio in pieno teatro di guerra, sul territorio iracheno delle truppe americane paracadutiste di stanza nella base americana di Vicenza, l'ha ampiamente dimostrato. Credo che nei prossimi giorni sempre di piu`, purtroppo, quando tutte le strutture di supporto logistiche umane e non, saranno messe in movimento dalle basi Nato ed americane presenti nel nostro Paese, ne avremo un'ulteriore conferma. In queste ore, si e` aperto anche il dibattito sul dopo Saddam. Forse alcuni tra i governanti dei 48 Stati definiti da Bush volenterosi, siamo noi tra questi "volenterosi", ritengono di poter partecipare al banchetto del dopoguerra. Credo che anche questa ignobile aspirazione sara` sfrustrata, pero`, la ricostruzione degli immensi danni presenti in quel Paese saranno appannaggio dei soli vincitori sul campo. L'ha detto chiaramente l'Amministrazione Bush. Con la beffa che a finanziare tale opere saranno i soldi ricavati dalla vendita del petrolio iracheno che, secondo gli accordi O.N.U., dovevano essere spesi dal Governo iracheno per il petrolio in cambio di aiuti umanitari. Quale sara` il futuro dell'Iraq? E` presto ed e` chiaro e immaginabile. Qual e` il Governo provvisorio? Sara` il Governo del protettorato americano, angloamericano e basta. Quello che pero` diventa piu` stupefacente e non posso non concludere in questo modo, e` quello che e` costato come gran parte della sinistra europea.
PRESIDENTE: Consigliere Nolli, la invito a concludere.
NOLLI: Sto concludendo. Questa e` una guerra atroce che sta causando vittime e dolori infiniti, che sta sconvolgendo l'animo dell'intera umanita`, la loro risoluzione, quella presentata dal Gruppo del centro - sinistra al Parlamento Europeo, purtroppo non condanna la guerra, non chiede l'immediato cessate il fuoco, non chiede il rifiuto agli americani delle basi militari ed ogni tipo di collaborazione, non denuncia che l'aggressione Usa rappresenta per l'oggi, per il domani, una minaccia alla sicurezza di tutta la Regione e del mondo intero, non indica nell'azione militare un gravissimo precedente per altre future aggressioni, non esprime, cioe`, una posizione collimante con i sentimenti di milioni, milioni, milioni di cittadini europei. Di fronte a questa situazione drammatica, , come quella che stiamo vivendo, la sinistra ha il dovere, invece di sostenere in modo netto e chiaro la sua opposizione alla guerra e la sua volonta` di pace, mi auguro e spero che qui in Regione Campania tutto questo non avvenga.
PRESIDENTE: E` iscritto a parlare il Consigliere Perrone, ne ha facolta`.
PERRONE: Sono tra quelli che ha valutato la relazione del Presidente Bassolino, una relazione di grande equilibrio, di notevole spessore politico, una relazione umanitaria e sociale. Voglio dividere questo mio intervento in due parti, una che riguarda le cose che ci vedono uniti maggioranza e minoranza e l'altra parte, qualche proposta da fare.
Tutti siamo contro la guerra, ho affisso sul mio balcone due bandiere, tutte e due arcobaleno, su una e` scritta "pace" e sull'altra e` scritto "pax". Sono contro la guerra perche' colpisce gli innocenti, perche' distrugge le comunita` e con le armi moderne rade al suolo le citta`. Sono tra voi il piu` anziano, purtroppo, l'eta` anagrafica e` quella che e`, ho vissuto le mie spalle il dramma della Seconda Guerra Mondiale; avevo due anni e mezzo e avevo un fratello di 5 mesi, quando mio padre parti` per la guerra, fu ferito e fatto prigioniero, ritorno` dopo 9 anni, mi trovai di fronte ad un uomo che io conoscevo attraverso le fotografie, aitante, di bella presenza, un uomo ammalato e vecchio. Mori` dopo pochi anni.
Dopo 6 mesi persi anche mia madre, perche' le sofferenza della guerra, e il dolore (donne all'antica), certamente mori` di dolore. Allora sono contro la guerra, e il mio cordoglio in questo momento va in direzione di tutti coloro che hanno perso la vita ed anche per i soldati iracheni giovani, per i soldati angloamericani, che sono solo colpevoli di aver seguito gli ordini dei Capi di Governo e di essere a disposizione della propria nazione. Pero` sono anche contro il terrorismo che ha colpito molto il nostro Paese negli anni '80; non voglio fare un elenco degli uomini politici che per difendere la liberta`, per difendere la democrazia ci hanno rimesso la vita, non voglio citarli perche' ne dimenticherei qualcuno e commetterei un grosso errore (consentitemi di citare due ex Consiglieri Regionali, l'amico Delcogliano e l'amico Amato ammazzato dai terroristi, un terrorismo che vede in Bin Laden e in Saddam, coloro che alimentano il terrorismo, lo sovvenzionano e fanno addestrare nei loro campi i terroristi). Fatta questa premessa, saro` alquanto obiettivo, condanno Bush, perche' ha avuto la bravura di dividere l'Europa, ha avuto la bravura di dividere l'O.N.U.. E` stato un megalomane, pensava che senza l'appoggio delle grandi potenze europee, potesse da solo con gli inglesi, in tre, quattro giorni, sconfiggere la resistenza di Saddam. E` stato un grosso errore di valutazione, ne sta pagando le conseguenze. Mi auguro che Saddam veramente non abbia armi di distruzione di massa. Recepisco benevolmente l'affermazione fatta dal Presidente Bassolino, pero` voglio dire che condanno anche la Germania, Cina, Russia e Francia, perche' se avessero detto a Bush che sarebbero stati al fianco dell'America alla condizione, di concedere ancora un altro mese di tempo a Saddam affinche` scegliesse di abdicare, credo che a fronte di questa preoccupazione, il sanguinario Saddam ci avrebbe pensato molto, ma molto di piu`.
Sono d'accordo con Nolli che gli aiuti umanitari devono arrivare, sarebbe impensabile che arrivano i blindati e non possono arrivare gli aiuti umanitari, gli indumenti, medicinali, viveri di prima necessita`. Lancio una proposta, parlando di aiuti umanitari, siamo disponibili a mettere a disposizione, a servizio dell'Amministrazione, in donazione dei popoli colpiti da questo cataclisma un milione ciascuno? Sarebbe di esempio anche per gli altri Consigli Regionali, per il Parlamento e il Senato e in proporzione anche per i Comuni. Incominciamo a dare un segno tangibile di solidarieta` e di aiuti umanitari, poi dopo ci rivolgiamo all'esterno. Sono un cattolico e sono uno che crede nei miracoli, facendo un ulteriore tentativo di riunire l'O.N.U. per fare due richieste di cui una a Bush e Blair e un'altra a Saddam. A Bush e Blair direi: " di sospendere gli attacchi per un mese". Poi contestualmente a Saddam: "entro un mese tu abdichi e vai in esilio, se allo scadere del trentesimo giorno non lo fai, per costringere ad un martirio la tua popolazione ed la guerriglia di altri, noi entreremo affianco dell'America e dell'Inghilterra". Puo` essere un'utopia, pero` si affronta una risoluzione precisa dell'O.N.U.. Con questo ultimatum credo che qualcosa potrebbe avvenire, farebbe ragionare un po' di piu`. Non accadrà niente, pero` tutti i Paesi Europei e tutti i Paesi dell'O.N.U. avrebbero la coscienza a posto, per aver tentato, fino all'ultimo, il miracolo di porre fine a questo cataclisma che coinvolge innocenti e soprattutto deboli.
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