Universita’ degli studi di ferrara consiglio del Personale Tecnico-Amministrativo



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#92034

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FERRARA

Consiglio del Personale Tecnico-Amministrativo


Verbale del Consiglio del PersonaleTecnico-Amministrativo
del 14 Febbraio 2003

Venerdì 14 Febbraio 2003, alle ore 9.00, presso la Sala Consigliare della sede di via Savonarola 9, si è riunito il Consiglio del Personale Tecnico-Amministrativo (qui di seguito denominato Consiglio PTA) al fine di discutere il seguente



ORDINE DEL GIORNO





  1. Approvazione verbali precedenti;

  2. Comunicazioni;

  3. Dimissioni di uno dei rappresentanti in Senato Accademico: elezioni nuovo rappresentante;

  4. Problema presenze alle riunioni del Consiglio del Personale tecnico-amministrativo;

  5. Incontro con rappresentanti delle R.S.U.;

  6. Varie ed eventuali

All’appello risultano:




ARRIGONI Marinella

P




MAREGA Maria Giovanna

AG

AZZINI Giovanna

P




MARZOLA Lorella

AG

BANI Luca

P




MELETTI Medarda

P

BARBARO Laura

P




MINGOTTI Silvia

P

BARIANI Gabriele

P




PALAZZI Patricia

P

BIGHI Gloriano

P




PASIN Mauro

P

BUONO Valentina

P




POLINI Roberto

A

CALASTRINI Carla

P




RAUCCI Silvia

P

CAMISANI CALZOLARI M.Giovanna

P




RONDINELLA Antonio

A

CARRIERI Alberto

P




SACOMANDI Daniela

P

FERRERI Nicoletta

P




SIRI ORLANDINI Daniela

AG

FORDIANI Patrizia

P




TONIOLI Cinzia

P

GIORI Daniela

P




TRAVAGLI Andrea

P

GRAPPA Teresa

P




TROMBETTA Giorgio

P

MANCIN Giampaolo

P




ZONARI Simonetta Francesca

A

Alle ore 9:20 dopo aver constatato, conteggiando il numero dei Consiglieri assenti giustificati, la presenza della maggioranza dei convocati, la Presidente dà inizio alla seduta.



Raucci Silvia si offre quale Segretario verbalizzante per il Consiglio odierno.


Sul primo argomento all'ordine del giorno "Approvazione verbali precedenti":

Appurato che non ci sono variazioni richieste per il verbale del 29 Novembre 2002, la Presidente ne chiede e ottiene l'approvazione.

Il verbale del 19 Dicembre 2002 viene invece riletto interamente per una maggiore chiarezza, subito dopo approvato.
Sul secondo argomento "Comunicazioni":

La Presidente legge la lettera inviatale dal coordinatore delle Rappresentanze Sindacali Unite Fausto Villani dove si declina l'invito a partecipare alla seduta odierna del Consiglio PTA:


Ai componenti

del Consiglio del personale T.A.
Cari colleghi,

a seguito del vostro invito a presenziare alla seduta del consiglio di oggi (14/02/2003), la maggioranza dei componenti R.S.U. ha ritenuto l'incontro prematuro in quanto, rispetto alle assemblee generali di novembre e alle successive informative non sono subentrate novità, inoltre, era stata fissata da tempo una riunione, particolarmente importante, del coordinamento R.S.U. in vista dell'incontro con l'Amministrazione del 17 febbraio dove si affronterà la revisione dell'impianto FMS 2003.

Si è ritenuto quindi certamente più proficuo un incontro fra i due organismi in una delle prossime sedute del Consiglio P.T.A.

Augurandovi buon lavoro, vi porgo i più cordiali saluti.

Ferrara, 14/02/2003
Il coordinatore RSU

Fausto Villani


Quindi, conclude la Presidente, il quinto argomento all'ordine del giorno: "Incontro con rappresentanti delle R.S.U." non verrà rispettato.


Il terzo argomento: "Dimissioni di uno dei rappresentanti in Senato Accademico: elezioni nuovo rappresentante":

Prima di dare la parola a Giovanna Azzini la Presidente chiede ai Consiglieri di esprimersi a favore o meno di una nuova elezione nel corso di questa stessa riunione.

Prende la parola Giovanna Azzini, dando al Consiglio alcune informazioni sull’ultima riunione tenuta dal Senato Accademico e incentrata sulle proposte di modifica dello Statuto dell'Ateneo di Ferrara. Tali informazioni erano pervenute come sempre in via amichevole dal Prof. R. Rossi giacche a quella seduta le due rappresentanti del CPTA non erano state invitate e nemmeno avevano ricevuto la minima informazione ufficiale. La bozza di modifica di statuto in discussione al Senato Accademico da tempo, e tuttora l'unica ufficiale, contiene anche tutte le proposte di modifica recentemente presentate dai vari organismi competenti. Durante la seduta a cui fa riferimento, si è anche discussa la proposta di consentire la rielezione del Rettore per più di due mandati consecutivi, non possibile attualmente, ma questa è stata rigettata da tutti i Senatori presenti.

G. Azzini continua poi affermando di volere confermare le proprie dimissioni date il 25.1.03 con lettera scritta, pervenuta entro il 26 a tutto il CDP, essendo le ragioni ben visibili nel verbale della seduta del 19 Dicembre 2002. Secondo Azzini, a questo Consiglio appartengono persone capaci che, però, tranne ben poche, non si impegnano a fondo e soprattutto non si prendono tutte le responsabilità dovute; in più, lo stato di tensione instauratosi con alcuni consiglieri e in particolare con la Presidente sono divenute per lei inconciliabili con un sereno lavoro come rappresentante nel SA. Comunica di non dimettersi dal Consiglio per ottemperare all’impegno preso nei confronti di tutti coloro che l’hanno votata. La sua richiesta di una riunione straordinaria urgente, rivolta appunto il 25 gennaio insieme alle proprie dimissioni, ripetuta dopo alcuni giorni, ma rimasta inascoltata dalla Presidente, era mossa dalla necessità, espressa chiaramente nella lettera, di riflettere sull’ennesima esclusione dal SA ed eventualmente organizzare un’azione dimostrativa di protesta in occasione della riunione del SA annunciata dal Prof. Rossi.
Alle ore 9.45 entra G. Bighi.

L. Bani prende la parola e chiede agli altri Consiglieri se è possibile o meno rifiutare le dimissioni di Giovanna Azzini. La Presidente a questo punto interviene per leggere la propria lettera di dimissioni:

AL CONSIGLIO DEL PERSONALE

TECNICO AMMINISTRATIVO

DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI

DI FERRARA

Con la presente pongo irrevocabilmente le mie dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo.

Questa mia decisione nasce da diverse motivazioni, in particolare dalla volontà di non sottopormi ulteriormente ai rischi derivanti dal ruolo di membro del Consiglio di Amministrazione.

Per esternare le altre motivazioni devo necessariamente ritornare alla storia di questo Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo iniziata nel novembre 2001.

Fin dall’inizio e dalle prime sedute del Consiglio, mi sono state rivolte critiche; dapprima ponendo dubbi sulla legittimazione dell’elezione, poi sul mio operato.

Non credo di essere immune da errori o prese di posizione che possono non essere condivise da tutti, ma penso di aver cercato di svolgere al meglio il mio lavoro, cercando di conciliare sia il ruolo di Presidente, sia quello di rappresentante in Consiglio di Amministrazione, che quello di Segretario di Dipartimento.

Credo che le critiche “aperte” e “vivaci”, per quanto a volte spiacevoli nell’immediato, siano comunque apprezzabili perché rappresentano momenti di confronto tra colleghi, nonché di stimolo per decidere di intraprendere una strada anziché un’altra.

Ciò che invece non posso più sopportare è il lavorio fatto nell’ombra, la faziosità di chi non è capace di affrontare un discorso apertamente, ma preferisce minare le basi del lavoro altrui, instillando dubbi, voci, mantenendo un comportamento ambiguo e deleterio per tutto il Consiglio.

Sperando che tutto ciò fosse diretto soprattutto alla mia persona, anziché al lavoro dell’intero Consiglio, preferisco dimettermi, augurando a chi mi sostituirà, un clima più favorevole e collaborativo.

In questi 15 mesi circa di attività del Consiglio del Personale, ho potuto notare come siano state poste in primo piano soprattutto le polemiche e le divergenze, anziché le poche, ma per fortuna costruttive attività svolte in questo periodo dallo stesso Consiglio.

Voglio quindi ringraziare coloro i quali hanno lavorato duramente e costruttivamente in questi 15 mesi e mi riferisco:


  • alla Commissione Formazione;

  • ai vari Segretari che si sono avvicendati nella predisposizione dei verbali;

  • ad alcuni altri.

Queste dimissioni sono frutto di una lunga riflessione, dunque irrevocabili.

Ferrara, 14 febbraio 2003


Patrizia Fordiani

P. Fordiani rimette poi al Consiglio la revoca delle dimissioni di G. Azzini.

D. Giori si dichiara stupita, non era presente alla seduta del 19 Dicembre, ciononostante è certa che Azzini non dovrebbe dimettersi, anche se non è d’accordo con lei sul mancato impegno del Consiglio. Allo stesso modo è stupita delle dimissioni di Fordiani, del suo riferimento al “lavorio fatto nell’ombra”, ed è dispiaciuta di apprendere che le dimissioni sono irrevocabili.

P. Fordiani insiste sul suo rammarico e per cercare di esprimerlo al meglio cita solo l’ultimo episodio avvenuto, cioè il rifiuto delle Rappresentanze Sindacali Unite di partecipare al Consiglio. In più, non si aspettava di essere messa in discussione proprio da una persona appartenente al proprio sindacato. E’ convinta che senza di lei, nel ruolo di Presidente, il Consiglio possa lavorare meglio. Sottolinea inoltre come il primo punto da lei indicato nella lettera, ovvero il suo desiderio di non partecipare più alle sedute del Consiglio di Amministrazione, per i forti rischi che questa partecipazione implica, sia la preoccupazione maggiore da lei sentita come causa di dimissioni.

M. Meletti respinge entrambe le dimissioni.

D. Giori sottolinea che bisogna subito discutere dei rischi della partecipazione al Consiglio di Amministrazione al di là di chi sia la persona che al momento vi partecipa.

A. Carrieri si dichiara perplesso e demoralizzato; secondo lui, le dimissioni delegittimano l’intero Consiglio. Forse, dichiara, dovremmo ripensare seriamente al nostro ruolo di Consiglieri; i risultati raggiunti sono considerevoli, per questo non è d’accordo con Azzini, di cui si sente però di rifiutare le dimissioni.

S. Raucci, a proposito del rammarico del Presidente in merito al rifiuto delle R.S.U., chiede ai Consiglieri presenti, membri anche delle Rappresentanze Sindacali Unitarie, perché nell’ultimo Consiglio in cui si chiese di votare espressamente se invitare o meno queste ultime – votazione avvenuta quindi il 29 Novembre 2002 con 13 voti a favore, 0 contrari, 3 astenuti – non abbiano apertamente sollevato dubbi o pareri negativi riguardo il medesimo invito, facendolo invece di seguito quando si ritrovarono, insieme agli altri rappresentanti R.S.U., nella riunione in cui decisero se accogliere o meno la richiesta pervenuta da questo stesso Consiglio. E’ sicura che in quella riunione furono solo i due membri della CGIL a dichiarare il loro assenso a partecipare, sicurezza che le viene dalle parole del rappresentante RSU del sindacato CGIL Mauro Bergamini nell’ultima assemblea CGIL tenuta il 12 Febbraio 2003.

L. Bani risponde dicendo che è lecito cambiare idea.

M. Meletti chiede i motivi per cui le RSU hanno rifiutato la richiesta di un incontro.

L. Bani sostiene che se si accettano le dimisioni dei due Consiglieri viene messo in discussione tutto l’operato del Consiglio.

C. Tonioli si dichiara d’accordo con A. Carrieri; tutti i Consiglieri dovrebbero cercare insieme di appianare i disaccordi ed aiutarsi l’un l’altro per integrare al meglio i diversi caratteri. Non c’è nulla di straordinario nel vivere dei contrasti, riportali in un verbale non è stata una mossa deleteria bensì una testimonianza di ciò che è realmente accaduto. Tonioli è certa della buona fede di tutti i Consiglieri e propone di non accettare seduta stante entrambe le dimissioni, ma lasciare trascorrere qualche mese per provare a superare gli ostacoli insieme.

G. Bighi non accetta le due dimissioni. Nella lettera di Fordiani coglie un forte disagio personale, legato anche all’incarico gravoso di responsabilità, proprie della sua carica. Ne capisce lo sconforto, però ritiene di non doverne accettare comunque le dimissioni chiedendo a tutti i Consiglieri di aiutare la Presidente in questo momento difficile. Esorta Azzini a mettere da parte i problemi personali e continuare il lavoro intrapreso. Infine chiede chiarimenti a Fordiani circa il problema dei rischi in Consiglio di Amministrazione.
Fordiani ricorda come già nella scorsa seduta del Consiglio P.T.A. avesse relazionato in merito al rilievo effettuato dal Collegio dei Revisori dei Conti, il quale ha esortato gli organi di governo di questo Ateneo ad ottemperare alla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30/9/2002 che invitava ad impostare il Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2003, riducendo gli stanziamenti per consumi intermedi in misura non inferiore al 10% rispetto ai dati del consuntivo 2001. Lo stesso Collegio aveva infatti rilevato che, nella predisposizione del Bilancio Preventivo 2003 per la categoria di spese oggetto della citata Direttiva, è stato previsto un incremento del 13%. Fordiani insieme al Vice Presidente Camisani ricorda di aver presentato nella seduta del 20 dicembre 2002 del Consiglio di Amministrazione, una richiesta indirizzata al Direttore Amministrativo ed al Rettore, per avere delucidazioni su come si intenda ottemperare a questo rilievo. Il contenuto della richiesta è di seguito riportato:

In qualità di rappresentanti del Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo in seno al Consiglio di Amministrazione, chiediamo al Magnifico Rettore di conoscere quali provvedimenti intende assumere per ottemperare al rilievo effettuato dal Collegio dei Revisori dei Conti nella seduta del 9 e 10 dicembre 2002, in merito al contenimento delle spese per consumi intermedi per l’esercizio finanziario 2003.

Si chiede inoltre di conoscere il fondo di funzionamento ordinario consolidato, relativo all’anno 2002.


Nel successivo Consiglio di Amministrazione del 29 gennaio scorso, sono stati individuati i capitoli appartenenti alla categoria oggetto della direttiva e quantificate le variazioni in diminuzione necessarie per ottemperare; nella stessa delibera è stata evidenziata l’impossibilità di rispettare alla lettera la citata direttiva, pena una perdita di funzionalità che rischierebbe di paralizzare l’attività dell’Ateneo. Il Presidente Fordiani ha chiesto in quell’occasione allo stesso Direttore Amministrativo quali potessero essere le conseguenze di una simile decisione; il dott. Fabbri ha risposto che pur non rilevandosi eventuali sanzioni nel caso di mancata applicazione, analizzando la direttiva del 30 settembre 2002 non è da escludere che si possa considerare il danno all’erario. Fordiani di fronte a questa eventualità, evidenzia ulteriormente il proprio disagio in qualità di membro dello stesso Consiglio di Amministrazione.

G.Bighi prende nuovamente la parola dichiarando il suo forte dissenso sulla veridicità e sull’effettivo svolgimento dei fatti relativi al presunto incontro del coordinamento R.S.U. / R.S.A .dove si sarebbe votato a maggioranza di rifiutare la partecipazione all’incontro odierno.

Sottolinea inoltre come, a suo avviso, appaia chiaro e nello stesso tempo incomprensibile il tentativo di strumentalizzare l’episodio.

Sforzandosi di ritenere il rammarico del Presidente P. Fordiani, ripreso pure dal Consigliere S. Raucci come la conseguenza di una errata interpretazione dei fatti giustificata da una incompleta informazione ritiene utile dettagliare, in virtù anche di rappresentante R.S.U., quindi persona informata dei fatti, a tutti i Consiglieri le motivazioni del rinvio e non del rifiuto a partecipare alla riunione odierna; per altro già chiare ad una attenta e serena lettura del documento inviato dal Coordinatore R.S.U.

A tale scopo dichiara che in nessun modo le R.S.U. vogliono sottrarsi ad un confronto con il Consiglio PTA anzi sono fortemente convinti della necessità di incontrarsi al più presto per fugare una volta per tutte gli eventuali dubbi su ruoli dei due organi, sulla attività svolta e quella in programma.

L’unico e vero motivo della mancata partecipazione odierna è la concomitanza con un importantissimo coordinamento R.S.U./R.S.A. per predisporre le proposte di riordino del FMS 2003 da presentare nell’incontro di contrattazione decentrata del 17 febbraio p.v.

A tale proposito ha ricordato come non sia facile ottenere incontri con la Amministrazione nei tempi desiderati e che la data del 17 febbraio è stata proposta solo pochi giorni fa, purtroppo dopo la decisione di partecipare oggi alla riunione del Consiglio PTA, costringendo le R.S.U. a subordinare di conseguenza tutta l’intensa attività preparatoria.

La decisione di non presentarsi oggi é esclusivamente maturata per permettere ai rappresentanti R.S.U./R.S.A. di partecipare tutti insieme e contemporaneamente al coordinamento sopra menzionato.

Afferma inoltre che dopo l’incontro di contrattazione del 17 febbraio p.v., venuto meno l’impedimento della priorità del confronto con la amministrazione, ci si attiverà immediatamente per concordare la data per un nuovo incontro con il Consiglio potendo anche informare con le ultime novità che probabilmente seguiranno.

Secondo Bighi, é comunque fondamentale per il bene comune essere più rispettosi e tolleranti nei confronti delle altre persone, nonchè mantenere una maggiore serenità nel proseguire la nostra attività in seno a questo Consiglio.

P. Fordiani insiste sul fatto che tutti noi affrontiamo le problematiche di ogni giorno, soprattutto quelle nell’ambito del lavoro, in un modo molto personale, legato alla nostra personalità.

M. Meletti sostiene che la risposta sulle R.S.U. andava data subito dopo che lei stessa aveva chiesto i motivi della loro mancata accettazione.

S. Mingotti torna al tema delle dimissioni: capisce umanamente le difficoltà di Fordiani e Azzini, la loro competenza in materia è però fuori discussione. Le loro dimissioni sono per lo più un motivo di confronto per tutti i Consiglieri.

L. Barbaro non accetta le dimissioni, il superamento delle stesse deve però venire dalle due interessate, compiendo un atto di fiducia nei confronti dell’intero Consiglio. Se ciò non dovesse avvenire è d’accordo nel dimettersi dal Consiglio stesso. Suggerisce però di darsi tempo per la decisione finale; inoltre chiede ai consiglieri presenti di esprimersi individualmente e tutti in merito alla presentazione delle dimissioni di Azzini e Fordiani, anche come naturale conseguenza delle sue considerazioni sulla scarsa partecipazione alle varie adunanze di diversi consiglieri.

V. Buono condivide ciò che è stato finora detto; è al suo secondo mandato come rappresentante nel Consiglio PTA e può attestare che questo Consiglio ha lavorato moltissimo rispetto al precedente, raggiungendo buoni obiettivi. Anche lei evidenzia il problema dei rischi in seno al Consiglio di Amministrazione, per cui vorrebbe sentire in merito anche la vice-Presidente, G. Camisani Calzolari.

M. Meletti interviene asserendo che, secondo lei, in un verbale và segnato tutto ciò che accade in una seduta, anche se spiacevole.

G. Camisani Calzolari vede in Fordiani e Azzini le persone più adatte a svolgere le cariche per le quali sono state elette. Ritiene di soffrire meno di Fordiani nelle sedute del Consiglio di Amministrazione perchè meno emotiva e forse anche meno cosciente dei pericoli indicati dalla Presidente. Va però ricordato a tal proposito che la situazione economica del nostro Ateneo non è unica in Italia, bensì diffusa. La mancata partecipazione del PTA al CdA minerebbe il ruolo forte che in tale organo il Consiglio si è aggiudicato.

Fordiani insiste sul suo intento di non essere più connivente con il CdA.

Secondo D. Giori si può decidere di comune accordo di non partecipare più al CdA motivandone fortemente la decisione.

Per G. Camisani Calzolari se si opta per la nostra auto-esclusione dal Consiglio di Amministrazione si rischia di incidere anche sulle due nostre rappresentanze in Senato Accademico rinforzando nei componenti dello stesso SA l’idea che siano superflue oltre che indesiderate.

Interviene D. Saccomandi dicendo che bisogna trovare un modo per sollevare Fordiani dal problema dei rischi in CdA, la sua possibile esclusione da quest’organo non ha nessun tipo di conseguenza sulla nostra partecipazione in Senato Accademico, partecipazione sempre e continuamente richiesta con forza.



N. Ferreri si dichiara d’accordo con i Consiglieri che hanno parlato prima di lei. Aggiunge che si è sentita usata impropriamente in merito alla polemica sulla stesura del verbale di Dicembre.

G. Bighi afferma di non capire quale sia stato il problema sollevato sul suddetto verbale giacche l’articolo 4 del Regolamento di funzionamento del Consiglio, comma 2 attesta:

Ogni componente può chiedere di riportare integralmente il proprio intervento nel verbale, in tal caso ne fornirà il testo scritto al verbalizzante entro il termine della seduta.

Per A. Carrieri conviene affrontare prima il problema delle dimissioni – accettarle o meno – poi quello relativo ai rischi in CdA.
Alle ore 11.20 esce M. Meletti.
Interviene Travagli'>G. Trombetta: il Consiglio ha ben lavorato, bisogna impegnarsi per superare le difficoltà. Propone di inserire nella prossima seduta la discussione relativa all’incompatibilità delle cariche simultanee in R.S.U. e nel Consiglio PTA. Inoltre, se Azzini e Fordiani si dimettono, è d’accordo nel dimettersi per i motivi già esposti dai colleghi.
Alle 11.25 esce G. Trombetta.
A. Travagli conviene sul negare le dimissioni fermo restando il buon lavoro fatto dal Consiglio. E’ importante considerare che siamo stati eletti dai nostri colleghi, non è certamente giusto nei confronti di chi ci ha votato troncare il nostro lavoro a causa di uno scontro verbale tra colleghi, scontro che Travagli giudica sia stato verbalizzato inutilmente. Non bisogna nemmeno dimenticare il motivo principale per cui il Consiglio esiste: siamo stati delegati a votare nell’elezione del Rettore, i nostri 30 voti sono quindi rappresentativi di tutto il Personale tecnico dell’Ateneo. Per questo motivo non è d’accordo nel dimettersi qualora Azzini e Fordiani non ritirino le loro dimissioni.

Di seguito intervengono i Consiglieri C. Calastrini, T. Grappa, S. Mingotti, G. Bariani esprimendo stima nei confronti di Azzini e Fordiani.

Anche G. Mancin è d’accordo nel non accettare le dimissioni, si riserva però di riflettere sulle proprie nel caso i due Consiglieri perpetuino la loro decisione.

P. Palazzi capisce il disagio di Azzini e Fordiani, per questo però non si sente di rifiutare la loro richiesta di dimissioni.

G. Azzini concorda con A. Travagli circa la necessità da parte degli altri Consiglieri di non dimettersi a seguito di una sua esigenza che non coinvolge sicuramente l’intero CPTA. Chiede inoltre che a chi fa richiesta di una riunione straordinaria urgente motivata e finalizzata ad una esigenza comune e importante, per lo meno venga data risposta e non il silenzio totale com’è accaduto in questa occasione.

Travagli risponde che se tale richiesta non è valutata urgente da tutti gli altri Consiglieri, è inutile darne la colpa alla Presidente.

Azzini replica che non le verrebbe mai in mente di chiedere la convocazione urgente di un Consiglio per l’aria che tira, che rispondere è per lo meno cortesia e che risposte come questa di Travagli non fanno che confermare il suo desiderio di essere sostituita.

G. Camisani Calzolari insiste sul fatto che dimettersi in toto non è un atteggiamento responsabile nei confronti di chi ci ha eletto.
Alle ore 11.50 esce A. Travagli.
G. Azzini differenzia la sua carica da quella di Presidente, giudicando quella di Presidente preponderante rispetto alle altre nel Consiglio. Chiede inoltre una forte coesione da parte di tutto il Consiglio per superare gli ostacoli. Insiste inoltre nel considerare legittimo chiedere un avvicendamento senza per questo far decadere l’intero organismo.

Afferma inoltre che condizionare le sue dimissioni a quelle dell’intero Consiglio le pare un ricatto morale ingiusto, pur comprendendo che le ragioni dei consiglieri che l’hanno proposto sono buone e intenzionate a risolvere positivamente un problema.


Alle 12.05 esce D. Saccomandi.
M. Pasin chiede di aggiornarci tra una quindicina di giorni per poter riflettere al meglio.

S. Raucci dichiarandosi concorde con P. Palazzi, non si sente quindi di rifiutare le dimissioni date per motivi di ordine personale non indifferenti.

D. Giori sostiene che Azzini e Ferreri si sono sicuramente trovate sole nel loro ruolo di rappresentanti in Senato Accademico, questo lo si deduce dalla loro stanchezza. Forse, aggiunge, ciò è derivato dal fatto che Azzini si è sempre confrontata con l’intero Consiglio, non con la Commissione nata proprio con lo scopo di discutere in merito alle modifiche da apporre allo Statuto di Ateneo, quindi tali modifiche invece di essere elaborate prima dalla Commissione poi comunicate al Consiglio, si è preteso nascessero dalla discussione di tutti i Consiglieri.

P. Fordiani, facente parte della Commissione appena citata insieme ad Azzini, Ferreri, Bighi e ultimamente anche Buono, afferma che secondo lei è mancata la volontà di proporre reali modifiche allo Statuto, ma che in realtà si volesse fare una battaglia attraverso la stessa Fordiani riguardo l’interpretazione degli articoli dello Statuto già esistenti. Propone inoltre di continuare ad essere Presidente sino a Giugno, termine entro cui prenderà una decisione definitiva.

G. Azzini dichiara di non comprendere che cosa intenda qui Fordiani. La questione dell’interpretazione dell’articolo contestato dall’Amministrazione che ha impedito fin qui la partecipazione delle rappresentanti del CPTA al SA, è stata frutto di studio e discussione fra tutte/i e ha compreso documenti scritti e interventi fatti in proposito dalle rappresentanti in SA in varie occasioni fra cui l’assemblea generale del Personale in presenza del Rettore .

Si dichiara però d’accordo con la proposta di Fordiani di rimandare le dimissioni a giugno e di provare così un periodo di verifica. Sulla questione della presenza in SA inoltre ritiene debba essere fatta una riflessione che implichi la scelta di una strategia comune e chiara a tutti sulle modifiche, ma anche sui possibili modi per sostenere le ragioni del PTA. Questa riflessione


potrebbe essere messa all'ordine del giorno in un’occasione specifica dopo quella sul CdA che ha
maggiore carattere d’urgenza e magari solo accennata nella prossima riunione.
Sul sesto punto all’ordine del giorno “Varie ed eventuali”:

D. Giori riferisce che nella Commissione di supporto per la formazione si è manifestata l'esigenza di nominare un referente che possa occuparsi del coordinamento e delle iniziative relative al personale in convenzione anche qualora se ne ravvisasse la necessità nell'ambito della Commissione d'Ateneo. A questo proposito la commissione di supporto propone al Consiglio di nominare come referente Eros Magri che ha acquisito esperienza e competenze in materia già nel passato Consiglio.

Il Consiglio approva.



D. Giori comunica poi che, sempre nell'ambito della commissione di supporto per formazione, è stato indicato Alberto Carrieri come referente e coordinatore per dare stimolo e migliorare l'organizzazione delle iniziative e degli incontri.

La Presidente propone dunque che la prossima riunione del Consiglio PTA si tenga il 13 Marzo 2003 alle ore 9.30.


Alle ore 12.30 la seduta viene tolta.

IL SEGRETARIO

LA PRESIDENTE

Silvia Raucci



Patrizia Fordiani


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