A elena bernardi


V.G. e M. Mia Carissima Figlia



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V.G. e M. Mia Carissima Figlia

Ho ricevuto con piacere la sua Carissima, ma brevissima lettera nella quale ho inteso che loro tutte se la passano benino; io pure grazie al Cielo continuo a diffendermi, eccettuato un poco stanca a cagione delle mie occupazioni, le quali come già l'è noto sono conti­nue, anche la cara Isabella1 finora sta bene; come anche tutte le altre care compagne, le quali tutte sono in facende.

Gli Esercizj delle nostre pie Dame vanno benissimo, e sono tut­te contente e soddisfatte del loro zelante oratore, per cui spero che Dio sia per cavarne un gran frutto.

Le sono poi obbligatissima delle orazioni ch'ella fa per me, si continui pure a pregare anche per gli affari non solo presenti, ma anche ulteriori di questa Casa, onde il Signore faccia che si possa il tutto stabilire come si conviene, ed alla meglio che si può. Michele spero che sarà vivo perchè lo sento nominare nella predetta di lei lettera; ma nulla mi dice ne quando egli arrivò, nè se ha fatto buon viaggio; già le ripeto che ancora viverà, e che anche il di lui viaggio sarà stato felice; mia cara Figlia il tutto dico per ridere credo bene che la fretta con cui mi scrisse non le avrà permesso di dirmi d'avantaggio.

Rapporto al conto che mi ha mandato và benissimo e servirà per ogni caso, mi occorreva soltanto però, se il Governo mandasse lettere di ricerca che spero non vedendo che qui sono varj giorni che si è anche risposto, se mai poi questa tal lettera venisse, nel ­mandarmi subito la copia, e la copia anche della carta ove vengono fatte le ricerche e sulla quale conviene rispondere, se la carta è si­rnile a quella mandata quì, mi manderà anche la nota di tutte le spe­se di muratore, ferrajo2, bandaro3, vetrajo, e marangone4 di questo, ed anche dell'anno 1828, che le l'ha dimenticato, e del ma­rangone come di tutti gli altri di quest'anno 1829.

Sappi che quì i santi Esercizj furono aperti da Mons. Patriarca 5, il quale fece una bellissima omelia, e discorso che in­namorò del Signore queste Dame, e non posso descriverti la di lui bontà e degnazione.

Mi dimenticava di dirti a proposito dell'ortolano, che il nostro accordo è sempre stato di 100 napoleoni all'anno. Si vede la cara Beatrice 6 allora, o voi altre adesso qualcuna avrete sbagliato nel conto. Già nel passato sarà difficile cavarne i piedi, ma se non paga poi prima di San Giacomo converrà fare un qualche passo.

Tanti doveri al nostro Superiore 7, al Signor Don Francesco8 e al Signor Don Battistino9.

La secretaria Isabella, e tutte le altre ti abbracciano di cuore. Di nuovo ti prego a tenermi raccomandata al Signore. Dandomi pensiero assai le cose, ed affari che mi soppravverranno dopo ter­minati i santi Esercizj. Intanto di vero cuore vi abbraccio tutte, e scrivendomi dimmi come va la Casa dopo la mia partenza.

Termino col lasciarti nel Cuor Santissimo di Maria


PS. Consegnerai questo biglietto alla Cara Cristina 10, e dammi anche notizie della mia famiglia.

Venezia li 4 giugno 1829

Tua Madre Maddalena11

Figlia della Carità


VENEZIA


Alla Signora

La Signora Angela Bragato

Figlia della Carità

Ricapito dal signor Verdari

Speziale alla Porta de Borsari

VERONA


A MARGHERITA ROSMINI

2018(Venezia#1829.06.09)


Anche a lei le notizie degli Esercizi delle Dame a Venezia con una partecipazione dav­vero consolante. Desidererebbe molto arrivare anche a Trento, ma, per il momento, non lo prevede immediato. A Verona aveva avuto la visita del nuovo Vescovo, Mons. Grasser, ed ora sta pregando per Mons. Sardagna, che se fosse scelto per la Diocesi di Bergamo, non sarebbe un perderlo.
V.G. e M. Carissima Figlia
Eccomi a darle le mie nuove da Venezia mia Carissima Figlia ove giunsi mercoledì giorno 27 maggio dopo un felicissimo viaggio grazie al Signore. Venerdì incominciarono gli spirituali Esercizj di queste buone Dame i quali furono aperti da questo santo e Degnissi­mo Patriarca12 il quale fece una bellissima omelia o discorso pieno di unzione dalla quale restarono queste Signore consolate, ed ani­mate. Hanno poi un brevissimo oratore per cui quest'anno vi è più concorso del solito. Oggi ne abbiamo a pranzo 13 ed io colgo per iscriverle un momento in cui stanno recitando l'Uffizio di Maria Santissima.

Prima di partire da Verona ricevetti le due sue care lettere una col mezzo del Signor Bernardi13, e l'altra per la posta. Mi sono mol­to consolata in sentire, che la cara Catina14 sia meno incomodata del solito dal mal di testa, e meno di quello che io temeva. Può cre­dere mia cara Figlia, che tutto il mio desiderio, e premura si è di ve­derle possibilmente accomodate e vorrei pure non levarle ma darle qualche ajuto per quanto è da me. Sinceramente l'assicuro, che non vedo l'ora di poterla abbracciare, e rivedere tutte, e vado rammen­tando colla mia memoria l'anno scorso in cui circa questo tempo eravamo insieme, nella lusinga però che tanto non istaremo a rive­derci. Dico che lo penso perché guai a me se queste Care Compagne me lo sentissero a dire, per la loro bontà, che vorrebbero qui fer­marmi se potessero per sempre.

Porti pazienza, mia cara Figlia ma sappia, che Cristina15 si dimenticò di darmi dietro le sue ultime lettere onde conviene, che mi replichi quanto mi disse nella precedente sua, intorno a quella sua lettera ch'io feci aprire dal Signor Don Battistino16, e non mi ricor­do s'Ella m'abbia detto di leggerla, e di dettarla, o darla da copiare a qualche Compagna, e poi spedirgliela. Trattandosi di cose tanto de­licate la prego di replicarmi quanto mi ha detto. E di più mi dica se permetterebbe ch'io la mostrassi a Monsignor Traversi17, per com­binar per noi le cose. Le presento i complimenti del medesimo, il qual'é interessantissimo di sapere ch'Ella sia quieta.

Il nostro Degnissimo Vescovo Monsignor Grasser18 si degnò ve­nirmi a trovare, e non mancai di presentare al medesimo i suoi ri­spetti. Se dobbiamo avere a Trento la disgrazia di perdere Monsignor Sardagna19 la sentirei meno se dovesse essere Vescovo di Ber­gamo, perché almeno non lo perderessimo totalmente. Basta io fac­cio fare orazione sia fatta poi la Volontà di Dio in tutte le cose. L'ab­braccio di vero cuore unitamente a tutte le care compagne e le pre­sento i cordiali complimenti di tutte queste, in particolare quelli della mia segretaria Isabella20.

Mi raccomando assai alle loro ora­zioni, tanti doveri a Monsignore ed al Signor Arciprete 21, e le la­scio tutte nel Cuor Santissimo di Maria.
Di Lei Carissima Figlia
Venezia Santa Lucia 9 giugno 1829

Aff.ma Madre



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