Convenzioni di Ricerca
Il Politecnico di Bari è attualmente attivo in 85 convenzioni di ricerca con Enti, Organismi di Ricerca e Imprese. Il dettaglio di tali convenzioni è riportato nella tabella allegata (Allegato 3).
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Valutazione della ricerca del Politecnico di Bari: Risultati della VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca) 2004-2010
I risultati dell’esercizio VQR 2004-2010 richiedono un’attenta riflessione anche in ragione del fatto che la mole di dati a disposizione degli atenei soffre di una rimarchevole mancanza di omogeneità e quindi rende difficile il confronto tra le aree. Tale difficoltà è peraltro nota alla stessa ANVUR tanto che si è provveduto, nel quadro di una collaborazione con la CRUI, alla elaborazione di un nuovo strumento di confronto fra i dipartimenti appartenenti allo stesso ateneo: l’INDICE DI DIPARTIMENTO VIRTUALE ASSOCIATO e la sua derivazione denominata VOTO STRANDARDIZZATO DI DIPARTIMENTO.
Nel complesso, la VQR ha avuto lo scopo di presentare al Paese una valutazione nelle sue intenzioni rigorosa della ricerca svolta nelle Università e negli enti di ricerca e un confronto con gli altri paesi. Ha avuto anche l’ambizione di determinare indicatori per area scientifica, Ateneo e dipartimento che possano essere utilizzati per la distribuzione di fondi pubblici.
La VQR deve servire al Politecnico per offrire una valutazione dei dipartimenti agli organi di governo e aiutarli a intraprendere azioni volte a migliorare la qualità della ricerca. Gli studenti avranno anche la possibilità di orientarsi nelle scelte collegate ai corsi di studio (laurea magistrale, dottorato) individuando le aree di eccellenza all’interno del Politecnico. Infine la VQR potrebbe essere uno strumento per indirizzare la collaborazione tra industrie ed enti pubblici con quelle strutture interne al Politecnico che ospitano gruppi di ricerca eccellenti per qualità e massa critica.
L’Università è il primo grande comparto pubblico sottoposto a valutazione. Creare dal nulla nuovi sistemi di valutazione non è cosa semplice. Pur con errori, l’esperienza dei Gruppi di esperti della Valutazione (GEV) è stata importante per iniziare a costruire un’agenzia per la valutazione della ricerca, creare un’abitudine e una cultura della valutazione, ridurre barriere corporative tra aree, SSD, atenei, dipartimenti.
Il risultato più macroscopico a livello nazionale è l’eterogeneità tra aree, dipartimenti, SSD, singoli ricercatori. Si passa dall’eccellenza, con una diffusa ottima ricerca tra molti atenei, alla inattività, con una percentuale di ricercatori non attivi di circa il 6%, concentrati in alcuni grandi atenei e nel CNR, fenomeno correlato all’età e ad alcune aree disciplinari, con 15 enti che hanno un tasso di inattivi superiore al 10%.
Per questi e altri motivi, i ranking vanno presi con molta cautela. Ciò detto, e ricordato che la VQR ci fornisce una fotografia già invecchiata, si tratta comunque di un esercizio che ci aiuta a individuare problemi e soluzioni, anche quando non ci dà particolare conforto. Si deve infatti segnalare che il Politecnico di Bari ha diverse criticità, alcune delle quali intrinseche al territorio nel quale si trova a operare:
• Basso reddito medio del territorio di riferimento, con conseguente limitato gettito contributivo da parte degli studenti;
• Attrazione di studenti stranieri nettamente inferiore a quella degli altri Politecnici nazionali (anche e soprattutto a causa di fattori territoriali);
• Livello di industrializzazione e capacità di attrazione, da parte del territorio di riferimento, inferiore a quello degli altri Politecnici.
Si deve inoltre constatare:
• Un basso successo nell’ottenimento di finanziamenti nell’ambito del 7° Programma Quadro della Comunità Europea;
• Una migliorabile propensione alla mobilità dei ricercatori;
• Livelli di informatizzazione dei processi da migliorare.
Altro fattore di criticità risiede nella mancanza di un sistema di valutazione interno della produttività della ricerca che diventa, unitamente alla costituzione di una Anagrafe della ricerca, una scelta strategica determinante per lo sviluppo dell’Ateneo e della propria visibilità in ambito nazionale e internazionale. A tal riguardo, appare ragionevole adottare, per la valutazione della ricerca scientifica nell’Università e nei Dipartimenti, dei criteri di valutazione coerenti con quelli dettati dall’ANVUR e con le migliori pratiche emerse nelle risultanze delle procedure per il conseguimento dell'Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN).
In questo quadro il miglioramento della performance della ricerca non può che passare attraverso un incremento dell’accesso ai fondi europei, anche esaltando le sinergie che vanno configurandosi attraverso l’integrazione della Programmazione della Ricerca in ambito sia nazionale e regionale (PNR e APQ Regione Puglia), sia europeo (VII Programma quadro europeo e Horizon 2020). A seguito dell’analisi dei dati ANVUR si possono anche rilevare i principali punti di forza delle attività di ricerca e della loro gestione del Politecnico di Bari:
• Risorse (capitale umano, dipartimenti, centri di ricerca, spin-off);
• Omogeneità e concentrazione delle aree di attività;
• Elevato radicamento dell’istituzione nel territorio;
• Costante incremento dei finanziamenti a livello nazionale, regionale ed europeo (INTERREG, COST, PHARE, ecc.);
• Notevole incremento di brevetti e spin off negli ultimi anni.
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