Liber chronicus parr. Ia di vedeseta



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Visita pastorale fatta dall’immortale S. Carlo Borromeo allora Arcivescovo di Milano, alla Chiesa di S. Bartolomeo allora Parrocchiale di Vedeseta, e a quella di S. Antonio Abbate allora Oratorio sussidiario alla preindicata in Vedeseta. In tale circostanza vista e considera[130]ta la distanza delle contrade di Vedeseta e Lavina ed adiacenti frazioni come si è accennato nella seconda parte, ordina il trasferimento della Parrocchiale dalla Chiesa di S. Bartolomeo a quella di S. Antonio Abbate in Vedeseta, con tutto quanto è di pertinenza della Parrocchia stessa, chiama gli uomini della Parrocchia ad una convocazione e li esorta a formare una conveniente congrua per il mantenimento del proprio Parroco aumentando il già esistente, e con atto notarile in data del giorno 19 ottobre di quel medesimo anno istituisce il Beneficio parrocchiale, come dalla copia dello stesso atto esistente nell’archivio parrocchiale133.

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Anno 1567. - R. D. Giacomo Scarpa di Valtorta. Resse la Parrocchia ben cinque anni.


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Durante la reggenza di questo Parroco, credesi sia stato fatto il trasferimento della Parrocchia, colla sede parrocchiale in un con quanto era di pertinenza della stessa Chiesa parrocchiale, dalla Chiesa di S. Bartolomeo, a quella di S. Antonio Abbate in Vedeseta.


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Anno 1572. - R. D. Tommaso Foracino.

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[131] Anno 1576. - R. D. Giovanni Antonio Grassi di Mirabello, resse la Parrocchia per ben 47 anni, sino all’anno 1623, e in quello stesso anno morì in Parrocchia.
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Istituzioni ed opere compiute sotto la sua reggenza.
Benché come sopra si è accennato essere stata trasferita la Parrocchia con tutte le attinenze, e i paramenti per le sacre funzioni parrocchiali, pure la divozione dei popoli, e dei terrieri di Vedeseta, non venne meno verso i poveri morti di S. Bartolomeo, pensarono pertanto di bel nuovo di renderla ornata e compita di ogni occorrente alle sacre funzioni, e fu nuovamente dotata di capitali per la somma di lire duemila trecento trentacinque moneta di Milano, diconsi 2335, acciò fosse mantenuta ed officiata.

Nell’anno 1585 colle pietre della distrutta torre d’Orlando, denominata da certo Orlando Arrigoni di Vedeseta eretta nell’anno 1300, ai tempi delle fazioni Guelfe e Ghibelline che resero tanto danno in questa Valle, venne costruito l’attuale campanile allora comunicante col presbiterio dell’antica Chiesa demolita di S. Antonio, e coperto da una piramide fatta di lastre di rame del complessivo di pesi 40, peso d’allora. Nel 1582 avvenne la seconda visita di S. Carlo.

[132] Come risulta da cenni dei manoscritti del Parroco Biava-Salvioni di Pizzino, nell’anno 1615 fu eretto l’Oratorio di Avolasio, e dotato dell’occorrente per le sacre funzioni, a cui fu costruita una casetta per l’abitazione del Cappellano. Fu donata ossia provvista la pianeta di velluto cremisi rosso sopradescritta durante questa reggenza, a meno che non sia stato prima di quell’epoca.

Dall’anno 1623 al 1626 per quanto si può sapere dal libro dei battesimi fu Parrocchia vacante.

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Anno 1626. - R. D. Ippolodoro Rota bergamasca già Parroco di Peghera, resse la Parrocchia per tre anni fino all’anno 1629, poi passò ad altra Parrocchia.
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Dopo il medesimo per un anno vi fu cura vacante supplita interinalmente dal Rev. D. Giov. Maria Bellaviti Parroco di Pizzino.


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Anno 1630. - Rev. D. Filippo Micheli, che resse la Parrocchia per vent’anni, fino all’anno 1650, nel qual tempo passò alla Parrocchia di Robbiano milanese.


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In questo tempo venne istituita nell’Oratorio della Lavina la divozione verso il glorioso S. Vincenzo levita [133] e martire. Da certo Simone Arrigoni abitante nella Lavina fu istituito un legato di cinquanta scudi di Milano, pari a £ 230 della moneta d’oggi, acciò fosse dipinta l’immagine del Santo, nel quadro dell’unico altare, come dal suo testamento in data del giorno 18 novembre dell’anno 1628, a rogito del fu Giovanni Antonio Arrigoni Notaio di Castello sopra Lecco, benché per sbaglio del pittore fosse stato dipinto un S. Vincenzo Ferrerio, la sua festa si celebra in esso Oratorio ai 22 di gennaio di ogni anno.

Nell’anno 1635 venne eretto l’Oratorio dedicato a S. Antonio da Padova, per opera dei frazionisti della contrada del Regetto, i quali coll’opera di mano, e col mezzo pecuniario concorsero alla sua erezione, provvedendolo poi del necessario per la celebrazione dei divini uffici, ossia per le sacre funzioni; la sua festa celebrasi nel giorno 13 di giugno di ogni anno, di più si fa la festa per divozione in tempo di ostinata siccità, o pioggia, per impetrare dal Signore Iddio ad intercessione del Santo la grazia desiderata per il bene degli abitanti, e per la fecondità della campagna, in tali circostanze si porta il simulacro del Santo taumaturgo in processione, tale simulacro venne provvisto dai frazionisti, appena eretto l’Oratorio stesso.

Credesi che in questo lasso di tempo sia stata eretta la Cappellania di Avolasio coll’annuo reddito di £ 294 moneta di Milano.

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[134] Anno 1650. - Rev. D. Alberto Milesi, credesi bergamasco, resse la Parrocchia per circa quarant’otto anni, e morì in Parrocchia nell’anno 1698, il suo corpo fu sepolto nella Chiesa di S. Bartolomeo.
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Istituzioni ed opere compiute sotto la di lui reggenza


1. Con privata scrittura in data del giorno 26 di giugno dell’anno 1650, venne aumentata la congrua Parrocchiale sino alla cifra di imperiali lire cinquecento, questa privata scrittura venne eretta a pubblico e solenne Atto, in data del giorno 3 di giugno dell’anno 1664, a rogito di Rocco Danelli Notaio di Taleggio.

2. In base alla suaccennata dotazione fatta alla Chiesa di S. Bartolomeo per il complessivo di lire duemila trecento trentacinque moneta imperiale di Milano, che si è notato al tempo della reggenza del Parroco Grassi, sembra poi da quell’epoca siasi raggiunta una somma, acciò fosse frequentemente ufficiata la sullodata Chiesa di S. Bartolomeo. Né a ciò si fermò la pietà dei fedeli verso i trapassati, imperocché nell’anno 1682 fu istituita una pia confraternita, dell’uno e dell’altro sesso, detta “Della buona morte” in questa stessa Chiesa ovvero del suffragio dei vivi e dei defunti. Tale confraternita [135] fu istituita coll’autorità ed approvazione dell’Eminentissimo e Reverendissimo Cardinale Arcivescovo Federico Visconti, che con suo decreto in data del giorno 15 di giugno dell’anno stesso, l’abilitò e la rese capace di qualunque donazione di fondi stabili, di capitali, di legati ed elemosine, e ancora a poter acquistare, ritenere, e possidere qualunque sorta di beni, ed essere amministrata da un priore, sotto le regole istituite, e gli ordini prescritti, e da prescriversi dal Reverendissimo Arcivescovo, sotto la visita e direzione del medesimo, giusta i Concillii provinciali e i Sinodi di questa Diocesi. In seguito questa confraternita venne aggregata alla Veneranda Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio nell’alma Città di Roma, per Bolla di Papa Innocenzo XI. In data 22 novembre 1682, con la concessione di tutte le indulgenze di che la stessa arciconfraternita è arricchita, questa aggregazione fu poscia veduta e riconosciuta dalla Reverendissima Curia Arcivescovile di Milano sotto il giorno 10 giugno 1683, come consta da Decreto da essa emanato.

3. Nell’anno stesso 1682, come al Capit.o VI a pag. 103 della seconda Parte è descritto, fu istituito un fondo-cassa per l’annua quaresimale predicazione di tre giorni alla settimana in essa Chiesa di S. Bartolomeo, consistendo esso fondo in lire mille trecento ottanta moneta di Milano, oltre un annuo legato di £ 24 fattogli dal più volte nominato D. Bartolomeo [136] Arrigoni-Ruschetti d.to il Seniore, che fu anche promotore della surriferita confraternita, ed ordinò ai suoi eredi di costruire un Ossario, come altrove è descritto, sul sagrato della Chiesa, il quale fu poi eretto nell’anno 1746, come vedesi dall’iscrizione del nome e dell’arma del benefattore medesimo.

4. In quell’epoca l’amministrazione della Chiesa parrocchiale si assunse l’incarico della provvisione dei mobili necessari, per le stanze d’abitazione del predicatore quaresimale, e di concerto col Parroco eleggeva ogni anno il predicatore di suo piacere e gradimento sia dei sacerdoti regolari, come secolari, per il più in quell’epoca erano alternativamente i Cappuccini di Pescarenico, ed i Francescani di Castello sopra Lecco essendo allora il pulpito dotato della somma capitale di £ 1860 moneta di Milano, dell’annuo reddito di £ 93, compreso il prelodato legato di £ 24 annue lasciato dal sunnominato D. Bartolomeo Arrigoni, del quale legato poi i di lui eredi se ne furono affrancati, avendo ceduto un capitale, mutuato a certo Giovanni Antonio Arrigoni d.to Polacco134 di Avolasio, come da Atto tutt'ora esistente nell’archivio parrocchiale in data del giorno (......) dell’anno (......) a rogito di (..................) di (...............)135 .

[137]

Capitolo II

Istituzioni ed opere compiute dall’anno 1700

all’anno 1800 inclusivo

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Anno 1698. - Rev. D. Giovanni Pietro Locatelli detto Pasinetto di Olda, che resse la Parrocchia di Vedeseta per ben cinquantatré anni, fu Protonotario apostolico, e grande benefattore, morì in Vedeseta nell’anno 1751, il suo corpo fu parimenti deposto nella sepoltura della Chiesa di S. Bartolomeo.
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Istituzioni ed opere fatte sia da lui stesso, come sotto la sua reggenza.
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Fra le principali opere fatte sotto la di lui reggenza, alle quali concorse largamente egli stesso colle sue elemosine eccitando altresì i suoi Parrocchiani al relativo compimento sono le seguenti:

A S. Bartolomeo. - Come si è accennato altrove il cosiddetto sagrato, o recinto spazio di terreno che circonda la Chiesa di S. Bartolomeo, non era circommurato, né [138] compianato prima dell’anno 1730, così avvenne che in base alla prima demarcazione di confini tra il Comune di Vedeseta, e quello di Taleggio, in seguito al primo congresso tenuto a tal uopo tra i Potentati di Milano e Venezia che avvenne a Milano nel giorno 4 di agosto dell’anno 1456, venne posto un termine tutt’ora esistente sull’angolo Nord-Est dello stesso sagrato, ne venne poi da ciò la necessità di circommurare tutt’intorno lo stesso sagrato, per contenere al suo posto lo stesso termine, in forza di tale demarcazione di confine la stessa Chiesa doveva rimanere su quel di Vedeseta, restando in parte il sagrato su quel di Taleggio. In forza poi della seconda demarcazione di confine, questo recinto restò totalmente sul territorio del Comune di Taleggio, benché in fatto di giurisdizione ecclesiastica appartiene alla Parrocchia di Vedeseta, tale determinazione di confine venne riconosciuta e collaudata nel congresso di Mantova tenutosi nel giorno 17136 di agosto dell’anno 1756.

2. Nell’anno 1730 dietro gli stimoli e le elemosine del sullodato Parroco venne dal Comune costrutta la terza navata colla quale venne ingrandita e dilungata la summentovata Chiesa, tale navata si distingue per il tetto a tegole (coppi), nell’anno 1731 fu rifabbricato l’altar maggiore con marmo scavato nella Valle del Canto colla rispettiva predella dello stesso quale vedesi tuttora, nell’ancona di detto altare vi fu collocato a spese di certo Carlo [139] Agostino Arrigoni-Ruschetti un quadro in tela da buona mano dipinto rappresentante la Beata Vergine col Bambino assisa su di un trono di gloria, con alquanto a basso S. Bartolomeo, e S. Carlo Borromeo in atto supplichevole, come è notato nella descrizione di essa Chiesa, furono pure eretti i due altari laterali l’uno di fronte all’altro, su quello di destra vi fu posto il quadro in tela che fece dipingere a sue spese per speciale divozione certo Michel’Angelo Locatelli, rappresentante S. Giuseppe; su quello a sinistra vedesi il quadro pure in tela rappresentante il S. Crocifisso con ai piedi due santi sacerdoti oranti avanti di esso, come pure quello piccolo di forma ovale rappresentante S. Raimondo Nonnato, ambedue fatti dipingere a spese di certo Angelo Maria Locatelli fratello del sullodato Parroco.

3. Nello stesso tempo vennero fatti costruire a spese del Comune i sedili del coro della Chiesa, il pulpito colla bella simmetria, e un confessionale stato poi trasportato nell’anno 1810 nella nuova Chiesa parrocchiale di Vedeseta.

4. Fu ingrandita la casa ad uso ospizio, e vi si fecero n. 7 stanze per comodo dei predicatori quaresimali, e dei padri missionarii, consistenti esse nella cucina stata trasportata nel piano superiore, nella sala, in due stanze da letto per gli stessi, di altra stanza ad uso dispensa, ed altra da letto per il custode o persona di servizio, oltre altre due stanze a pian terreno già descritte.

5. Nell’anno 1732 fu eretto il campanile sormontato da cupo[140]la piramidale fatta di piode, sul quale vennero poste due campane che servirono discretamente fino all’anno 1806 come fu notato a suo luogo nella descrizione della Chiesa, e lo sarà in seguito, nello stesso tempo fu anche eretto un atrio o portico laterale, per riparo dei passaggieri, e degli uomini che vengono alle funzioni.

In Parrocchia di Vedeseta. - 1. Nell’anno 1718 come a suo luogo si è notato svolgendo la descrizione sugli Oratorii, venne eretto l’Oratorio dedicato a S. Giovanni Battista di patronato degli Arrigoni-Arrighi coll’istituzione della cosiddetta Cappellania Arrighi, provvidendo altresì del proprio per la conveniente dote al mantenimento del Cappellano, riservando altresì il diritto di patronato ai propri discendenti, disponendo altresì che il chierico più vicino di sangue fra i suoi discendenti fosse investito di detto beneficio ecclesiastico, come altrove è notato nella seconda parte di quest’opera.

2. Nell’anno 1710 fece ampliare la casa parrocchiale a sue proprie spese la quale componesi di n. 8 stanze, oltre la cantina sotterranea, e sulla sommità del tetto vi collocò una campanella, facendo obbligo al Parroco pro tempore, di dare con essa un segno ad un’ora circa di notte acciocché con tal segno i fedeli recitassero alcune preghiere per i trapassati, destinando a titolo di ricognizione un piccolo capitale a ciò investito, che fu poi estinto, sibbene l’uso di suonarla vige ancora.

3. Negli anni 1730 e seguenti fece erigere le santelle, o triboline [141] suddescritte nei luoghi indicati nella seconda parte.

4. Sotto la di lui reggenza nell’anno 1735 venne rinnovato il soffitto, o plafone, dell’Oratorio della Lavina, perché minacciava rovina, e fu rinnovato nel rimanente del fabbricato stesso.

5. Durante questa reggenza credesi siano state erette anche le Cappellanie della Lavina e del Regetto, essendosi provvisto da pii benefattori la rispettiva dotazione, per quella della Lavina specialmente anche in beni stabili, oltre i capitali, il cui frutto doveva servire per il mantenimento del Cappellano, e per la manutenzione dell’Oratorio stesso.

6. Dispose altresì nel suo testamento diversi capitali e beni per una sacra e triennale Missione, da farsi nella Chiesa di S. Bartolomeo, come a suo luogo è notato, il suo testamento venne aperto dopo la sua morte nel marzo dell’anno 1751, in Atti del fu Antonio Gottardo Arrigoni Notaio.

7. In segno di gratitudine e riconoscenza per tante beneficienze da lui fatte alla Parrocchia di Vedeseta, venne fatto in due esemplari il suo ritratto in tela da buona mano dipinto, di cui una copia in grandezza naturale è posto nella sagristia della Chiesa di S. Bartolomeo, e l’altra copia in busto, o mezza vita, trovasi appeso nella sagristia della Chiesa parrocchiale di Vedeseta.

8. In questo periodo di tempo la popolazione della Parrocchia venne accresciuta di n. 18 famiglie forestiere, come è notato nella prima parte di quest’opera.

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[142] Anno 1751. - Rev. D. Carlo Francesco Invernizzi detto Pedretto di Morterone, governò la Parrocchia 43 anni e morì li 24 di settembre dell’anno 1794.
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Istituzioni ed opere compiute sotto la sua reggenza.
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1. Ultima visita pastorale fatta da Monsig.r Felice D’Adda canonico ordinario della Metropolitana di Milano, delegato dall’Eminentissimo Cardinale Giuseppe Pozzobonelli allora Arcivescovo di Milano, in visita nelle altre Parrocchie della Valle in cui è ordinata la costruzione di una nuova Chiesa parrocchiale più ampia conosciuta l’angustia dell’allora esistente al bisogno.

2. Nell’anno 1752 sono rifuse le campane della Chiesa Parrocchiale sul luogo stesso, e con nuovo metallo provvisto venne fatto un concerto di tre campane che non riescirono disgradevoli, e furono poste sul campanile.

3. Nel tempo stesso venne posto sulla stessa torre il nuovo orologio, fatto costruire a spese del fu Rev. D. Teodoro Arrigoni Ruschetti, col quadrante rivolto a mezzogiorno.

4. Nell’anno 1774, venne rinnovata la cupola del campanile della Parrocchia, si spese £ 591,11 soldi di Milano nel rimettere di nuovo [143] il legname, si provvide del nuovo rame del peso complessivo di quattrocento libbre grosse137 alla stadera di Bergamo, si spese nel far rifondere il vecchio rame col nuovo, e per la provvista dei ferri occorrenti e la vernice £ 1390 moneta di Bergamo, nella rifusione del vecchio rame col nuovo formando le nuove lastre, colla loro posa in opera, tutto compreso costò la somma di £ 1510 di Milano pari a £ 1011,70 centesimi della valuta d'oggi.

4.138 Venne nel tempo stesso rivoltato il tetto della casa parrocchiale, e fatti nuovi risarcimenti alla medesima, fors’anche estranei ai doveri del pubblico.

5. Venne istituita nell’anno 1755 la Cappellania del fu Rev. D. Benedetto Arrigoni-Ruschetti, di n. 208 messe da celebrarsi nella Chiesa parrocchiale, col ius patronato dei suoi discendenti, e la riserva agli stessi della relativa amministrazione.

6. Nel mese di giugno dell’anno 1794, si principiarono i lavori di costruzione della nuova Chiesa parrocchiale, come è descritto nel Capitolo 4° della seconda parte dell’opera, specialmente a pag.a 67 e seguenti.
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Nota. - L’orologio del campanile che si è detto qui sopra essere stato fatto a spese del sullodato D. Teodoro Arrigoni Ruschetti, dalle memorie inedite del fu Locatelli Giuseppe risulta che venne prima lasciato dal Parroco Locatelli d.to Pasinetto, ma sembra fosse stato alquanto piccolo, e non rispondente al pubblico bisogno.
[144]

Anno 1795. - Rev.do D. Pietro Locatelli detto Bonetto della contrada della Lavina, eletto Parroco di Vedeseta, come da verbale in data del giorno 28 aprile dello stesso anno, resse la Parrocchia anni 13, e morì ai 24 di marzo dell’anno 1808.


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1. Fra le istituzioni ed opere compiute, che seguirono sotto la reggenza di questo Parroco, la più importante è quella del proseguimento dei lavori di costruzione della nuova Chiesa Parrocchiale, alla quale si adoperò in ogni modo, acciò riuscisse un’opera di onore, di decoro alla gloria di Dio, e al lustro e decoro del paese, colla raccolta dei mezzi pecuniarii, affinché i lavori proseguissero con maggior ardore ed incremento, per raggiungere la meta del compimento dell’opera.

2. Essendosi come si è notato al capitolo 2° della seconda parte di quest’opera, rotta una campana della Chiesa di S. Bartolomeo, in conseguenza di una schioppettata tiratavi da un insensato individuo, fu duopo levarle tutte e due, e trasportarle a Bergamo per farle rifondere, con nuovo metallo aggiunto. Fu fatto un nuovo concerto di tre campane dalla Ditta Monzini allora ivi esistente, ed una delle principali fonditrici in questo genere, a spese del Comune, nell’anno 1806, e fanno buon effetto.

[145]

Capitolo III
Istituzioni ed opere compiute dall’anno 1800 all’anno 1875
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Anno 1809. - Rev. D. Bartolomeo Oprandi di Zogno Diocesi di Bergamo, resse la Parrocchia per anni dieci, nell’anno 1819, fu traslocato alla Parrocchia di Garbagnate milanese, Pieve di Bollate, ove morì nell’anno 1842.
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Opere fatte sotto la sua reggenza.


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1. Dall’epoca del decesso dell’ultimo Parroco si continuarono e si condussero a termine i lavori della Chiesa parrocchiale.

2. In questo stesso anno venne eretto il nuovo cimitero vicino all’Oratorio di ragione degli Arrighi, alla distanza da esso metri 23.

3. Nella prima domenica di ottobre dell’anno 1810, festa del Santo Rosario, fu solennemente benedetta, ed aperta al divin culto la Chiesa parrocchiale dal Prevosto plebano D. Carlo Crippa.

4. Circa nello stesso tempo fu demolita l’antica Chiesa parrocchiale essendo quasi al termine la nuova suaccennata.

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[146] Anno 1819. - Rev. D. Antonio Arrigoni degli Arrighi di Vedeseta, venne eletto Parroco, come da voce comune mentre era ancora chierico, resse la Parrocchia per ben dieciotto anni, e nel 1837 venne traslocato alla Parrocchia di S. Cassiano di Buccinigo nella Pieve di Incino con Erba, e morì in patria nell’agosto dell’anno 1874.

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1. In questo periodo di tempo niun’altra opera venne compiuta in Parrocchia fuorché nell’anno 1824 furono levate le tre campane allora esistenti sul campanile, e sostituite nel seguente anno 1825 per voce Comune col nuovo concerto di cinque campane fuse dalla rinomatissima Ditta Bizzozero di Varese, di cui la più grossa misura metri 1,10139 di diametro sulla bocca.

2. Dietro lascito di fu D. Paolo Arrigoni venne istituita la scuola per i fanciulli d’ambo i sessi, nella frazione di Avolasio come a suo luogo si è notato essendo questa per la via allora discomoda, assai lontana dal centro della Parrocchia, e tale ministero veniva adempiuto dal Cappellano ivi residente.

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Anno 1837. - Rev. D. Francesco Vergottini di Margno in Valsassina, resse la Parrocchia come vicario spirituale circa 1 anno.

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[147] Anno 1838. - R. D. Filippo Bennati di Milano il quale con grande scienza, e zelo indefesso, resse la Parrocchia per anni due, e morì vittima del vaiuolo nero in principio dell’anno 1840 dopo aver assistito al letto di certo Pietro Rota detto Bodrello di Vedeseta.

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Anno 1840. - Rev. D. Lorenzo Faruffini di Chignolo presso Pavia: resse la Parrocchia in qualità di vicario spirituale per pochi mesi.

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Anno 1840. - Rev. D. Giovanni Battista Lainati di Milano: resse la Parrocchia con vero zelo ed amore verso le sue pecorelle per ben tre anni, e morì a Milano nel fiore delle speranze in età di soli 27 anni, il giorno 4 di novembre dell’anno 1843, compianto dai suoi parrocchiani, che sì presto il perdettero.

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Opere eseguite sotto la di lui reggenza.

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1. Nell’anno 1841 a spese della popolazione e della Fabbriceria venne eretta la nuova sagrastia140 come a suo luogo è descritta [148] con relativo basamento di forma piramidale tronca a basi parallele, ed il pulpito, come pure gli antiporti con relative maestà il tutto a suo luogo descritto, lavoro di certi fratelli Mangili di Berbenno, s’ignora la spesa fatta per tali opere.

2. Nell’anno 1842 venne fatto lo sfondo delle cappelle laterali in forma semicircolare, e costruiti gli altari, quello della B. V. in tutto marmo compresa anche l’ancona, e quello di S. Rocco, e dei Santi Sebastiano e Defendente, col solo altare in marmo, e l’ancona che contiene il relativo quadro, è fatta di quadrelli e rivestita di stucco imitazione del marmo, ed anche di queste se ne ignora il costo della spesa.

3. Nell’anno 1843 venne costrutto il nuovo cimitero a spese di un benestante del paese nella località detta il Lavagiello,141 nel qual tempo a spese del Comune fu eretta la strada cavalcatoria alla frazione del Regetto.142

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Anno 1843. - Rev. D. Giuseppe Galbiati di Monza: resse la Parrocchia in qualità di vicario spirituale per circa un anno.

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Anno 1844. - Rev. D. Angelo Mornico di Cortenova nativo di Lodi, e coadiutore a Cortenova in Valsassina, fece l’ingresso solenne come Parroco nella prima domenica di agosto, resse la Parrocchia per cinque anni, e nell’anno 1849 venne [149] trasferito alla Parrocchia di S. Martino in Monte Introzzo sul lago di Como ove morì nell’anno 1886.

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In questo tempo non venne fatta nessuna opera di ristauro né alla Chiesa Parrocchiale, né agli Oratorii, verso la primavera dell’anno 1847, avvenne la febbre tifoidea la quale mietè in poco tempo ventiquattro vittime, senza quelli che guarirono.

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Anno 1849. - Rev. D. Bartolomeo Buttera143 di Pagnona in Valsassina, resse la Parrocchia tre anni in qualità di vicario spirituale, poi si ritirò a Pagnona sua patria, ove morì da pochi anni.

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Anno 1852. Rev. D. Angelo Rocca di Milano resse la Parrocchia fino alla primavera dell’anno 1856, nel qual tempo si ritirò a Milano, indi venne nominato Prevosto a Calvairate nel Circondario esterno di Milano,144 ove morì nell’anno 1890.

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In questo tempo venne costruita la bussola in legno noce a spese della Fabbriceria, dai sullodati fratelli Mangili di Berbenno in Valle Imagna i quali eseguirono le anzidette opere sopradescritte.

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[150] Anno 1856. - Rev. D. Francesco Coppa di Milano, e coadiutore a Primaluna in Valsassina, venne nella primavera di quell’anno stesso, in qualità di vicario spirituale, nell’ottobre dell’anno medesimo venne eletto Parroco di Vedeseta, e resse la Parrocchia per diciannove anni fino all’aprile dell’anno 1875, nel qual tempo venne traslocato alla Parrocchia di Vedano Olona nella Pieve di Carnago, ove morì nell’anno 1894.

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1. Nel giorno della festa di S. Antonio Abbate dell’anno 1858, venne istituita la Confraternita del SS.mo Sacramento tanto maschile come femminile, colla rispettiva divisa, benché come accenna la storia sia stata eretta già da tempo ma senza divisa.

2. Non si ha memoria veruna se sotto la reggenza dei Parrochi anteriori, e susseguenti al benemerito Parroco Locatelli Pasinetto, sia stata tenuta la Missione periodica triennale, giusta la volontà del sullodato, solo risulta per voce Comune, che circa l’anno 1860 venne tenuta nella Chiesa di S. Bartolomeo, da due Parrochi della Valsassina, i quali furono il primo Rev. D. Carlo Bazzi Parroco di Cremeno che nel 1865 fu traslocato a Laveno sul lago Maggiore, e [151] nel 1870 ad Intimiano Pieve di Cantù, ove morì ai 13 aprile dell’anno 1876, il secondo Rev. D. Abramo Valsecchi Parroco d’Introbbio, che poi morì li 4 di gennaio dell’anno 1879 nell’Ospitale dei Fate-bene-fratelli in Milano, venne trasportato ad Introbbio ove gli furono fatti splendidi e solenni funerali, e sepolto in quel cimitero.

3. Nell’anno 1867 e seguenti venne la soppressione delle Cappellanie esistenti in Parrocchia, meno quella accennata a suo luogho degli Arrigoni-Arrighi, come pure del legato della pia Missione a suo luogo accennata, ed altri legati pii destinati al divin culto, la maggior parte inerenti alle stesse Cappellanie.

4. Nell’anno 1869 venne provvisto il nuovo crocifisso, coi relativi ceroferarii per la confraternita degli uomini, inoltre fu cambiato l’orologio del campanile, che prima era secondo il sistema antico, cioè dall’una alle 24 della sera seguente all’Ave Maria, coll’attuale sistema odierno, a spese del Comune.

5. Nello stesso anno, segnatamente nell’agosto di esso anno, fu tenuta la Sacra Missione dai Reverendi Padri Missionari di Rho di cui si ignora il nome.

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Anno 1875. - Venne supplita la reggenza della Parrocchia dal Rev. D. Silvestro Arrigoni-Arrighi, e per tutto il mese di maggio dal Rev. D. Giuseppe Buzzoni Parroco della Comine145 [152] in qualità di Delegato arcivescovile.

[152]


Capitolo IV
Istituzioni ed opere compiute dall’anno 1875

all’anno 1900

1875

Anno 1875. - M. Rev. D. Carlo Artusi di Primaluna in Valsassina, fu ordinato Sacerdote a Milano nel giorno 22 maggio, celebrò la prima messa nel giorno 27 dello stesso mese nella sua Parrocchia nativa, e nel giorno 3 del successivo mese di giugno entrò in Parrocchia reggendola per lo spazio di dieci mesi in qualità di vicario spirituale, e nel giorno 9 di aprile del successivo anno venne proclamato quale Parroco di Vedeseta con voti 96 favorevoli, e nessun contrario, con giubilo dei terrieri, fece il solenne ingresso nel giorno 30 di luglio cadendo esso nella domenica quinta dello stesso mese, assistito dal Rev.mo D. Pietro Piloni allora Prevosto e Vicario foraneo di Primaluna.

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[153] Istituzioni ed opere compiute sotto la

sua reggenza

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Paramenti

1. Vennero provvisti dalla Ditta Camillo Rossi di Bergamo, e fatti i paramenti che addobbano la Chiesa parrocchiale come vedesi nelle principali solennità per il costo di £ 2500.



Scala in coro

2. Fu costruita dal falegname Mangili Giovanni di Olda la scala in coro dietro l’altar maggiore, per collocare sulla tribuna il SS Sacramento nelle terze domeniche e solennità dell’anno per l’importo di £ 400, ciò fu nell’anno 1876.



Armadio

3. Fu costruito l’armadio per deporvi i paramenti per £ 120.



Scale

4. Fu costrutta una grande e magnifica scala, e un’altra mezzana per i paramenti, tolta ai Roncali per £ 60.



Organo

5. Fu costruito nell’anno 1878 il nuovo organo dalla Ditta Locatelli Saverio di Bergamo per il prezzo di £ 5000, colla cantoria e la cassa dello stesso decorata di fregi ed ornati in legno, ed inaugurato nel giorno 8 dello stesso anno dal maestro di musica Bertuletti Giovanni di Bergamo.



Tendine

6. Si posero le tendine con cornice al coro non essendoci mai state per la spesa di £ 70.



Oratorio Avolasio

7. Fu ristabilito e ricostruito l’Oratorio di Avolasio.



Cappella sul segrato

8. Fu ristaurata nell’anno 1879, la Cappelletta sul sagrato e ripinta dal pittore sig.r Brighenti di Clusone per £ 250.

[154] Statua della Madonna

9. Fu riabellita nello stesso anno 1879 la statua di M. V. sotto il titolo del Rosario dal sullodato pittore Brighenti con la spesa di £ 60 compreso l’intero palco o trono.



Statua di S. Antonio da P.a

10. Fu ritinta e riabellita la statua di S. Antonio da Padova del Regetto dal medesimo pittore per £ 70.



Oratorio Lavina

11. Nell’anno stesso 1879 fu quasi rifabbricato per intiero l’Oratorio della Lavina colla spesa di £ 700.



Missione

12. Sulla metà del mese di dicembre dell’anno 1880 avvenne la sacra Missione fatta dai RR. Parrochi bergamaschi Rebuzzini di Sotto il Monte e Spampati di Grignano.



Conf.a SS. Sacram.o

13. Nell’anno 1881 fu raddoppiata la Confraternita del S.mo Sacramento di n. 37 membri.



Tendone

14. Nel mese di maggio dello stesso anno si fece un nuovo tendone per coprire il sagrato della Chiesa, della dimensione di 13X13 per l’importo di £ 350.



Statua a S. Bart.

15. Nella quaresima dell’anno 1882, come a suo luogo si accennato, venne ristabilita l’antica statua della Madonna e trasportata nella Chiesa di S. Bartolomeo, ove fu portata solennemente in processione nella seconda festa di Pasqua, la spesa per la ristaurazione della statua suaccennata costò £ 250.



Vasi per fiori

16. Si provvidero n. 20 vasi per fiori sugli altari per £ 30.



Oratorio di S.t Gio B.a

17. Fu acquistato di nuovo dagli eredi Arrigoni-Arrighi l’Oratorio vicino alla Parrocchiale, e di nuovo ristaurato.

[155] Palme

18. Provvisto n. 12 palme di fiori per altari per £ 95.



Bastoni ottone per Confraternita

19. Provvisto dalla Ditta Broggi di Milano i nuovi bastoni per la Confraternita del SS.mo Sacramento per la somma di £ 200.



Imbiancatura Chiesa parrocchiale

20. Nel mese di ottobre dell’anno 1883 per opera del capomastro Gervasoni Francesco di Brembilla, fu ristaurata ed imbiancata internamente ed esternamente la Chiesa parrocchiale, e rinnovati i cassettoni della sagristia per la somma totale di £ 700.



Cappella alla strada

21. Nell’anno 1885 fu costruita una nuova e bella Cappella sullo stradale fuori del paese, a suffragio dei defunti della Parrocchia, e per divozione della popolazione, essa fu compiuta nell’anno 1886, e nell’anno 1887 fu dipinta e decorata dal pittore Sibella nativo di Rota-fuori in Valle Imagna, quest’opera tutta compiuta costò la bella somma di £ 3500.146



Ospizio di S. Bart. Missione

22. Nel mese di maggio dell’anno 1886 venne ristaurata e messa in ordine la casa ad uso Ospizio a S. Bartolomeo, e nel mese di agosto dello stesso anno si tenne una solenne Missione dai RR. PP. Olivares e Crippa Oblati Missionarii di Rho. Nel ristauro di quella casa venne spesa la somma di £ 700.



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