19/11/2006 - Svolgimento delle esercitazioni (199) (200)
Il 19/11/2006 (come aveva indicato BORTOLATO nella conversazione del 5/11/2006), LATINO e GHIRARDI sono partiti da Milano con il treno delle 12:55 (Cisalpino) con fermata anche a Padova. Alla stazione di Padova (15:06) dal treno sono scesi LATINO e GHIRARDI (separatamente), mantenendosi a distanza, si sono diretti verso il primo binario. LATINO è andato alla testa del treno, sedendosi fra le altre persone in attesa, GHIRARDI, invece, si è fermato all’imbocco del medesimo binario, leggendo un quotidiano ed osservando i movimenti degli altri passeggeri. Alle 15:30 sono saliti su due diverse carrozze del treno IR2239 diretto a Bologna, con fermata a Rovigo.
Alla stazione di Rovigo (15:00) è stata documentata la presenza di BORTOLATO a bordo della Ford KA targata BY405JS. Alle 15.35 lo stesso si trovava nei pressi della stazione ove, camminando, percorreva ripetutamente alcune vie limitrofe, in evidente atteggiamento d’attesa.
Alla stazione di Rovigo (16:05) LATINO e GHIRARDI sono scesi dal treno: il primo ha guadagnato l’uscita con passo spedito, mentre il secondo, lentamente, si è diretto verso l’uscita principale mantenendosi sempre a distanza.
Avvistato BORTOLATO, LATINO e GHIRARDI, mantenendosi separati e lanciandosi di tanto in tanto sguardi, si sono incamminati nelle vie limitrofe. Quindi BORTOLATO si è affiancato a LATINO ed, accertatosi che GHIRARDI (mantenutosi ad una certa distanza), li seguisse, li ha condotti al parcheggio interno sito all’altezza del civico 2 in via Dante Alighieri, ove aveva lasciato la Ford KA.
Saliti a bordo, si sono diretti verso la periferia, superando Sarzano per giungere in località Mardimago. Durante questo tragitto BORTOLATO ha più volte accostato a bordo della strada facendosi sorpassare dalle auto che lo seguivano, ponendo in essere evidenti manovre di contropedinamento. In località Mardimago, all’altezza di una chiesa, l’auto si è fermata, sono scesi LATINO e GHIRARDI dopo di che BORTOLATO ha parcheggiato l’auto nelle vicinanze.
Nel contempo, a nord della provincia di Rovigo, è stata vista transitare una moto a bordo della quale vi erano ROSSIN (alla guida) e TOSCHI Massimiliano, quest’ultimo recava sulle spalle uno zaino o un borsone nero dal quale fuoriuscivano degli oggetti affusolati, presumibilmente avvolti da nylon.
Alle 17:10 in località Mardimago (RO) lungo la provinciale che attraversa il paese, sono stati visti BORTOLATO, LATINO e GHIRARDI mentre insieme passeggiavano e conversavano tra loro. Poco più avanti, in un parcheggio, sono stati notati TOSCHI Massimiliano e ROSSIN Valentino.
Alle 17:20, in condizioni di buio totale, è giunta nei pressi del ponte che congiunge via Ceresolo con via Calatafimi (punto di inizio dell’argine d’interesse) una moto dalla quale sono scesi TOSCHI Massimiliano e ROSSIN (uno dei due recava uno zaino o un borsone). I due hanno quindi percorso l’argine per circa 700/800 metri, sino a giungere in corrispondenza di un piccolo casolare. Appoggiato il borsone, hanno fatto un giro del casolare per poi ritornare vicino al borsone.
Il personale operante ha, quindi, udito rumore generato dal maneggio di plastica o di sacchi di nylon, senza poter documentare visivamente quanto accadeva a causa del buio. Le sagome si sono spostate di una ventina di metri, in corrispondenza di un blocco in cemento, in corrispondenza del quale è stata notata accendersi la luce di una piccola torcia. Immediatamente dopo e stato distintamente udito il tipico rumore di “scarrellamento” di armi.
Alle 17:30 la Ford KA con a bordo, BORTOLATO, LATINO e GHIRARDI, è partita dal paese (provenendo dalla stradina a lato della chiesa dove l’auto era stata parcheggiata) per dirigersi lungo la S.P. verso la località Saline (RO), direzione Anguillara.
Una delle due persone giunte con la moto è tornata verso il ponte (quello che congiunge via Ceresolo con via Calatafimi) ove nel frattempo è sopraggiunta la vettura Ford KA (poco dopo le 17:30), ripresa da una telecamera ivi posizionata. Da questa sono scesi i tre occupanti (BORTOLATO, LATINO e GHIRARDI). Il gruppo si è quindi diretto, lungo l’argine, verso il citato casolare.
Dalle 17:50 alle 18.00 circa, il personale operante ha potuto udire distintamente, provenienti dal punto in cui il gruppo si era radunato, brevi e ripetute raffiche di mitra, nonché altri colpi singoli. Nel corso dello svolgimento di questa attività la Ford KA, con alla guida BORTOLATO, ha effettuato alcuni giri nelle stradine limitrofe allo Scolo Tron, venendo, in più occasioni, inquadrata dalla citata telecamera.
Alle 18:20 circa, la Ford KA con BORTOLATO alla guida ed altre due persone a bordo, è stata vista passare lungo la provinciale proveniente dalla località Saline (ove la via Ceresolo si immette sulla statale), mentre attraversava a velocità sostenuta l’abitato di Mardimago in direzione Rovigo.
Alle 18:40 circa, l’autovettura Ford Ka, con alla guida BORTOLATO Davide, è stata nuovamente vista, nella zona circostante l’argine di scolo Tron, transitare all’incrocio tra via Chiaroni e via Ca’ Donà, per poi invertire improvvisamente il senso di marcia in direzione San Martino di Vanezze.
Alle 18:44 circa GHIRARDI e LATINO sono stati visti giungere a piedi (affiancati) in piazza Riconoscenza a Rovigo. In modo frettoloso hanno raggiunto la biglietteria e acquistato due biglietti, salendo (in due vagoni diversi) sul treno interregionale delle 18:54.
Alle 18:50, terminate tutte le operazioni relative alle c.d. “prove”, l’auto condotta da BORTOLATO (con a bordo anche TOSCHI Massimiliano), nonché la moto condotta da ROSSIN (che portava sulle spalle uno zaino o borsone nero) sono state viste transitare in via Chiaroni, in direzione Anguillara, verso Padova.
Alle 19:05 i due mezzi sono stati visti giungere in località Arzercavalli (PD): la moto si è diretta in via Caneva (abitazione di ROSSIN) mentre l’auto ha proseguito per Padova.
Accertato il definitivo allontanamento di tutti i soggetti coinvolti dalla zona delle “prove”, personale della DIGOS di Padova ha proceduto un sopralluogo, in esito al quale sono stati notati, ad una ventina di metri dal casolare monitorato, diversi bossoli sia di arma lunga che di arma corta, nonché, sulla parete esterna del casolare (usato come bersaglio) i chiari segni di alcuni fori di proiettile “freschi”.
Nell’immediatezza sono stati, inoltre, ricercati con accuratezza in tutta la zona interessata dalla presenza dei soggetti in argomento, eventuali luoghi in cui potessero essere state nascoste le armi impiegate, con esito negativo. Evidentemente le armi sono state portate indietro all’interno del borsone che aveva ROSSIN .
Il 20/11/2006, nella mattinata, personale della DIGOS di Padova eseguiva un accurato sopralluogo della zona interessata dalle esercitazioni del gruppo, corredato di riprese fotografiche (201).
Ai sensi dell’art. 9 – 6° comma – della Legge 16 marzo 2006 nr. 146, veniva omesso l’arresto dei presenti alle esercitazioni e ritardata la convalida del sequestro dei bossoli. (quattro per ciascuno dei due calibri utilizzati), in relazione ai quali sono stati svolti accertamenti balistici (202).
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