Politecnico di bari


partnership con imprese locali, nazionali e multinazionali in funzione dello sviluppo sociale ed economico del territorio



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partnership con imprese locali, nazionali e multinazionali in funzione dello sviluppo sociale ed economico del territorio

Le misure da porre in essere sono:



  • consolidamento delle partnership strategiche già in essere con imprese locali, nazionali e multinazionali in funzione dello sviluppo sociale ed economico del territorio.

  • instaurare e sviluppare nuove partnership strategiche con imprese locali, nazionali e multinazionali in funzione dello sviluppo sociale ed economico del territorio anche dando vita a laboratori congiunti, partecipando congiuntamente a programmi di ricerca comunitari, nazionali e regionali e reclutando ricercatori a tempo determinato, borsisti e assegnisti di ricerca per le attività in collaborazione con risorse extra-FFO.




        1. Potenziamento delle attività di ricerca e di sviluppo precompetitivo attraverso specifici strumenti atti a favorire e concretizzare i processi di trasferimento tecnologico tra le competenze presenti nel Politecnico e il tessuto produttivo del territorio.

Le misure da porre in essere sono:



  • Investimento nel potenziamento della prima materioteca della regione Puglia il cui progetto è di seguito riportato

  • Reclutamento di professori di I e II fascia

  • Reclutamento di ricercatori a tempo determinato


8.5.3 PoliBa MA.DE. MAterial DEsign: Material Library un’infrastruttura per il trasferimento tecnologico e l’innovazione di prodotto.
Coerenza con la mission e vision del CdS in Disegno industriale nei processi di trasferimento tecnologico e di raccordo con il territorio.
Il progetto intende dare concretezza al potenziale interdisciplinare che fa del design uno dei principali driver d’innovazione del Paese Italia, nonché la disciplina capace di produrre trasferimento tecnologico tra ambiti disciplinari e tra questi e il loro territorio di riferimento.
Come emerso dai recenti processi di avvio del Sistema di Assicurazione della Qualità il CdS in Disegno industriale, mostra il suo potenziale strategico sul terreno del trasferimento tecnologico e dell’innovazione, non solo nei riguardi del “saper fare” del territorio pugliese e delle aziende che vi operano, ma anche delle competenze che il Politecnico vanta nei suoi diversi settori disciplinari. Il design, per la sua capacità di definire prassi interdisciplinari, può convertire tecniche, tecnologie e processi, oggetto di ricerca nei diversi ambiti scientifici del Politecnico, in possibili prodotti/artefatti da porre nel mercato, accrescendo di fatto le potenzialità presenti nel sistema di ricerca e nel sistema produttivo del territorio di riferimento (Cfr. Punto 8 del presente Piano Strategico). Inoltre è proprio del design produrre innovazione nel senso più ampio del termine, non solo innovazione tecnologica, non solo produzione tout-court di artefatti nuovi, ma capacità di prefigurare strategie del cambiamento, finalizzate a restituire inaspettati valori di senso e forma alle applicazioni possibili delle molteplici ricerche scientifiche che il Politecnico sviluppa, per depositarle nel territorio, oltre i confini della tecnologia e dell’economia, nella costruzione di un’individualità profonda della produzione degli oggetti che circondano e caratterizzano l’abitare dell’uomo nel mondo.
Da qui la sua specificità insostituibile di farsi interprete dell’identità di un territorio, nelle sue competenze manifatturiere, fatte di piccole e medie imprese, ove il valore del saper fare può essere giustamente indirizzato, nel dibattito contemporaneo italiano e internazionale sul futuro artigiano, in un proficuo rapporto tra innovazione e tradizione di cui il CdS si fa promotore in un più vasto orizzonte di design mediterraneo.
Il CdS può contribuire a costruire per la Regione Puglia questo orizzonte identitario per rendere consapevole il sistema produttivo pugliese, tra i più numerosi del Sud Italia per operosità e aziende, del valore aggiunto che può immettervi il design come driver di innovazione. Per questo i 300 giovani designer pugliesi laureatisi nel corso di questi anni nel CdS rappresentano oggi un insostituibile contributo per raggiungere quell’identità manifatturiera di un territorio, necessaria per sostenere un confronto nazionale e internazionale sul tema dell’innovazione.
È in questa direzione che il CdS definisce i propri obiettivi contribuendo fortemente alla costruzione di un progetto formativo coerente all’identità produttiva di un territorio e allo stesso tempo capace di indirizzarne le finalità nel tempo. Il progetto che segue ne vuole interpretare e sviluppare con coerenza questa vision.
Requisiti del progetto.

La scelta dell’ambito di applicazione del progetto per la quale si ritiene possa essere strategico investire delle risorse coerentemente con lo sviluppo della vision e della mission del Politecnico a cui il CdS in Disegno Industriale, intende contribuire ponendo i seguenti requisiti:



  1. favorire e concretizzare i rapporti interdisciplinari in particolare tra le competenze progettuali creative legate al mondo del design e le competenze ingegneristiche legate allo sviluppo di tecniche e tecnologie e dei brevetti con una ricaduta sul miglioramento dell’offerta formativa del Politecnico.




  1. favorire e concretizzare i processi di trasferimento tecnologico tra tali competenze e il tessuto produttivo del territorio come elemento identitario, per meglio sostenere il confronto internazionale nella ricerca e nell’innovazione di prodotto




  1. fare leva su strategie di ricerca già avviate nel Politecnico al fine di lavorare nella direzione di un ispessimento delle competenze esistenti e potenziamento di quanto in corso di studio, in una logica pluriennale della ricerca, l’unica in grado di produrre identità e dunque competere a livello globale.




  1. fare leva su strategie di ricerca già avviate a livello internazionale aventi i requisiti sopraelencati al fine di restituirne un’identità specifica per il Politecnico di Bari.




  1. Contribuire significativamente a rafforzare alcuni tratti presenti negli obiettivi degli altri progetti del Piano Strategico.



Descrizione del progetto.
Di seguito si riportano in sintesi l’obiettivo finale e la coerenza del progetto con i requisiti precedentemente posti:
obiettivo finale
Il progetto si propone di sviluppare una Materil Library o Materioteca all’interno del Politecnico. Si tratterebbe della prima struttura nel suo genere a servizio del Politecnico e del tessuto produttivo e di ricerca della regione Puglia. La PoliBa MA.DE. è una materioteca, intesa come struttura fisica e concettuale avente lo scopo di catalogare e archiviare i campioni fisici di materiali di nuova progettazione o esistenti. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma interdisciplinare di confronto tra la progettazione tecnico ingegneristica di nuovi materiali, e gli aspetti della così detta material-experience, ovvero della dimensione sensoriale ed espressiva che può fornire il design in rapporto ai materiali. Non esiste in Puglia un archivio ragionato per settori di interesse sui materiali. La possibilità di costituire una libreria virtuale e fisica di materiali ordinati intersecando le specifiche estetico-percettive con quelle tecnico prestazionali è un indubbio veicolo per potenziare l’uso innovativo dei materiali progettati, con lo scopo di migliorare il dato funzionale degli artefatti attraverso il miglioramento di quello percettivo che si aggiunge e rafforza ogni aspetto tecnico prestazionale scientificamente e tecnicamente definito. La PoliBa MA.DE. si candida quindi a creare innovazione attraverso nuovi sensi d’uso e applicazione dei materiali, a intensificare la veicolazione delle conoscenze dei materiali, e le connessioni tra ricerca e sviluppo industriale .
favorire e concretizzare rapporti interdisciplinari
La necessità di definizione di parametri capaci di fondere le discipline progettuali più artistiche legate al mondo del design, con le competenze ingegneristiche specifiche della progettazione chimico-fisica dei materiali avanzati, rappresenta una delle ricerche di avanguardia dell’ultimo decennio. Essa si è sviluppata soprattutto nel settore che riguarda le problematiche della selezione dei materiali per il progetto, ampiamente sviluppata per le classificazioni legate alle informazioni di carattere tecnico-fisico, ma ancora in corso di sviluppo per quegli aspetti intangibili dei materiali quali quelli estetici e percettivo-sensoriali, che maggiormente servono ai designer.

favorire e concretizzare i processi di trasferimento tecnologico
Lo sviluppo di selettori percettivo-sensoriali (Sensorial Material Selector) o Modelli di Conoscenza sui materiali è una problematica trasversale con cui ogni tipo di materiale si dovrebbe confrontare al fine di pervenire a un ampliamento degli orizzonti d’uso dei materiali attraverso il rapporto con le discipline del design. La materioteca contenendo i campioni fisici è l’unico luogo in cui poter sviluppare tale forma di conoscenza e selezione. L’attenzione ai dati estetici e percettivo-sensoriali è una sfida per il miglioramento e lo sviluppo di nuove metodologie e strumenti per una selezione incentrata sulle esigenze dell’utente e capace di migliorare l’affordance degli artefatti/prototipi, ovvero la loro capacità di invito all’uso. Infatti migliorando il dato funzionale degli artefatti attraverso l’ottimizzazione di quello percettivo si aggiunge e/o rafforza ogni aspetto tecnico prestazionale scientificamente e tecnicamente definito. Si tratta dunque di un ambito strategico per facilitare il trasferimento tecnologico, L’artefatto insieme alla necessità di fornire prestazioni più avanzate, è necessario che si confronti con il fruitore di prodotto al fine di catturarne lo stato “emozionale” come specifico contributi di innovazione di prodotto. Inoltre la Material Library e i software a essa collegati in quanto strumenti di comunicazione, sono anche un potente mezzo per valorizzare e veicolare i risultati della ricerca. Essi facilitano la creazione di marchi e brevetti e spin off industriali permettendo loro di accedere alle risorse di ricerca e sviluppo che la materioteca orienta tra le istanze della tecnologia e quelle del design.
favorire e concretizzare i processi di innovazione
Nella definizione scientifica sul rapporto tra materiale e design per innovazione si intende non solo la progettazione di nuovi materiali ma anche la modificazione di paradigmi d’uso di materiali preesistenti, capaci di cambiare il senso del suo uso e applicazione e l’interazione con i materiali innovativi. Si voglia considerare innovativo il materiale, quando si trova in fase di ricerca (nano materiali, nano compositi, etc.), oppure, superata la fase di ricerca, avviene la prima fase di applicazione. Si è infatti in presenza di innovazione anche quando si attua un transfert tecnologico, ossia si usa un materiale\tecnologia in un settore in cui non viene usato solitamente, oppure in combinazione con altri materiali per ottenere compositi, o strutture ibride, oppure ancora quando si sottopone il materiale a nuovi processi per farlo diventare differente e innovativo.

La ricerca nell’ambito del design dei materiali non si esaurisce esclusivamente con la scoperta di nuovi materiali, sconosciuti e mai usati nel disegno industriale. L’azione di questa pulsione progettuale si orienta anche su materiali comuni che necessitano di una definizione del loro bagaglio comunicativo ed espressivo. La materioteca è a servizio anche di quest’azione di conoscenza.


fare leva su strategie e risorse di ricerca già avviate nel Politecnico
La Material Library o Materioteca, PoliBa MA.DE: è una struttura fisica e concettuale in corso di concretizzazione da parte dei ricercatori del Cds In Disegno Industriale, con un finanziamento attraverso il progetto MAIND. Essa ha al momento lo specifico scopo di catalogare e archiviare i campioni fisici di nuovi materiali nascenti dal progetto di ricerca sopracitato in rapporto alle aziende del territorio e dei suoi centri di ricerca (Cetma, Enea).
Facendo leva su questa ricerca già avviata nel Politecnico, il progetto intende potenziare il suo bacino di riferimento anche alle ricerche sui materiali che si svolgono nei diversi settori scientifico disciplinari del Politecnico, divenendo un collettore dalla base più ampia di reperimento dei campioni e uno strumento di veicolazione e confronto della loro conoscenza a servizio dell’intero Politecnico e non solo del singolo corso di Laurea in Disegno Industriale.
In questo senso la materioteca sarà connotata da una specifica identità territoriale legata alle ricerche del Politecnico da un lato e del territorio pugliese dall’altro.
fare leva su strategie di ricerca di livello internazionale
Tra le ricerche di maggior interesse possiamo ricordare quelle di Mike Asbhy e Kara Johnson per GrantaDesign (www.grantadesign.com) Cambridge (UK) ed il loro Selector CES (Cambridge Evaluation Softwere) nonché la pubblicazione Ashby M, Johnson K., (2005), Materiali e design. L’arte e la scienza della selezione dei materiali per il progetto. CEA, Milano, ed. originale (2002) The art and Scienze of Material Selection in Product design, Ed. Butterwoth Heinemman. Già nel 1997 George M. Beyalerian decide di fondare Material Connextion (NY) da quel momento sono nati moltissimi selettori di materiali completi di vere e proprie materioteche (Material Library) fisiche o database virtuali come strumenti al servizio del trasferimento tecnologico e della comunicazione.
Il contributo italiano ha origine già nella seconda metà degli anni Ottanta con le pubblicazioni di Ezio Manzini MANZINI E., (1986) La materia dell’invenzione, Arcadia Edizioni Milano. In questi studi appare evidente il problema dei designer di fronte all’iperscelta legata alla produzione di materiali avanzati e dunque la presa di coscienza della necessità di definire questo nuovo ambito di ricerca trasversale ad arte e scienza, tra i più proficui di innovazione nell’ultimo ventennio. Da allora numerose pubblicazioni anche in Italia hanno approfondito le tematiche del design dei materiali.
Coerenza con gli obiettivi presenti nei progetti del Piano Strategico
La materioteca, come una biblioteca, contribuisce fortemente alla promozione e qualità del sistema universitario, in quanto fornitore di servizi fruibili anche dagli studenti in un settore trasversale della conoscenza politecnica quale quella dei materiali visti nell’ottica interdisciplinare dei caratteri tecnico|percettivi; contribuisce inoltre a dare visibilità alle ricerche sui materiali che si producono nel Politecnico veicolandone la conoscenza.

Rapporto con il territorio

Poiché la materioteca contiene campioni di materiali progettati e/o prodotti all’interno del Politecnico, all’interno delle aziende del territorio, all’interno dei centri di ricerca presenti nella Regione Puglia, essa non può che favorire e concretizzare i processi di trasferimento tecnologico tra le competenze presenti nel Politecnico e il tessuto produttivo del territorio. Potenziamento delle attività di ricerca e di sviluppo precompetitivo


Rapporto con il green campus
La meterioteca in quanto struttura aperta e implementabile nel tempo con materiali innovativi e ecosostenibili potrà contribuire alle conoscenze per lo sviluppo sostenibile dell’intero Politecnico.
Dettagli sulle specificità della Material Library o Materioteca, PoliBa MA.DE

Di seguito in sintesi i tratti di specializzazione della PoliBa MA.DE. per la costruzione della sua identità.


Plurisensorialità dei materiali e parametri percettivi:
Si considerano come parametri di valutazione quelli legati ai cinque sensi in particolare per la Vista: Lucentezza e Trasparenza, per il Tatto: la Texture (nel suo aspetto tattile di Rugosità e nel conseguente rapporto con la Luce), il Touch (Caldo/Freddo; Morbido/Duro, Scorrevole/Frenato, Leggero/Pesante). Elemento di valutazione di elevata complessità è il Colore (Indotto/Imposto, di Superficie di Volume, Sovrapposto applicato, in Massa, dovuto ad Assorbimento o Riemissione, dovuto a Interferenza o Diffrazione, Strutturale o Pigmentato). I parametri qualitativi sopraelencati divengono i selettori dell’archivio di campioni che il Politecnico si candida a costituire.
Ambiti di specializzazione delle campionature in rapporto ai settori di ricerca del politecnico e le competenze del territorio:


  1. soft-surfaces e il settore tessile

Da alcuni anni presso il Corso di Laurea in Design Industriale del Politecnico di Bari si trattano ricerche nell’ambito del design delle superfici in generale, con approfondimenti particolari sui temi delle soft-surfaces, o superfici morbide inclusi i tessuti, la loro produzione, lavorazione e contaminazione con materiali rigidi e semirigidi. L’ambito di studio riguardante le pelli del design, è tra i filoni di ricerca del design contemporaneo, quello che più di tutti interagisce con le ricerche sulle tematiche della multisensorialità, della progettazione di nuovi materiali o dell’uso innovativo di materiali esistenti.

La dimensione sensoriale ed espressiva dei materiali è tanto maggiore se il materiale oggetto di studio è pensato per progettare artefatti che, avvolgendo il corpo, richiedono un incremento delle prestazioni da contatto quali i fattori di morbidezza, duttilità, elasticità, propri delle soft-surfaces e dei tessuti in generale.

La materioteca propone in tal senso di sviluppare un settore specifico di campionatura sui tessuti con specifica archiviazione e catalogazione dei campioni di superfici tessili progettate nei laboratori di design finalizzate ad aumentarne le qualità tattili e in generali sensoriali, dei tessuti prima del loro trasformarsi in prodotti finiti. Tale campionatura ha già dimostrato di possedere forte attrattività per le aziende di lavorazione del tessuto del territorio mostrando la propria capacità di attivare trasferimento tecnologico.


  1. materiali avanzati polimerici elastomerici e compositi bio-based.

Definizione delle specifiche estetiche e percettivo/sensoriali dei materiali polimerici elastomerici e compositi bio-based, prodotti dal progetto MAIND e finalizzate a innovare i campi applicativi del settore calzaturiero e dell’arredo. Definizione dei parametri percettivo-sensoriali: dei polimeri elastomerici in particolare tra gli altri, gli elementi del Touch (ovvero quelli legati al rapporto diretto con il corpo): Caldo/Freddo; Morbido/Duro, Scorrevole/Frenato, Leggero/Pesante (ecc..), intesi come i più rilevanti per il settore di interesse

Campionatura ragionata dei materiali entro cui il design può intervenire in maniera diretta modificando quelle componenti che ne caratterizzano le qualità estetico-sensoriali in coerenza con le esigenze prestazionali. Questa fase consente l’avvio di possibili processi di customizzazione dei materiali e delle loro applicazioni, sviluppando le potenzialità inespresse dei processi tecnico-scientifici di progettazione dei materiali avanzati.




  1. materiali avanzati ottenuti dal riciclo dei materiali provenienti dagli scarti di cava.

In questo ambito il Politecnico di Bari propone di incentrare le problematiche di progettazione del materiale ricomposto lapideo, prodotti dal progetto MAIND, intervenendo nelle fasi di sviluppo tecnico-scientifico dei materiali, mettendo a punto gli specifici parametri estetico percettivi che rendono il materiale ricomposto idoneo alle diverse applicazioni e alla successiva produzione di artefatti (prodotti e semilavorati).

I materiali ottenuti per riciclo degli scarti di cava presentano numerosissime variabili produttive in virtù delle molteplici peculiari proprietà dei diversi scarti derivati dai diversi bacini produttivi. A queste proprietà si sommano le specifiche dei materiali leganti e dei processi di produzione del riciclato che alterano le caratteristiche originarie del prodotto lapideo e definiscono la necessità di un sistema di catalogazione/progettazione del materiale innovato che ne deriva. A tal fine si definiranno i parametri per la valutazione estetico percettiva quali, per la Vista: Lucentezza e Traslucenza; per il Tatto: Struttura, Texture, Durezza, il Touch (Caldo/Freddo); per l'udito: Acustica (rifrazione, riflessione, assorbimento e capacità di riverberare il suono); per l'Olfatto: Odore.




  1. materiali provenienti dal riciclo di materiale a base polimerica.

I parametri percettivo sensoriali sopra descritti risultano particolarmente determinanti anche nella valutazione qualitativa delle materie plastiche più diffuse facenti riferimento a: polietilene (PE), polipropilene (PP), cloruro di polivinile (PVC), polistirene (PS), polietilene tereftalato (PET) e poliuretano (PUR). Insieme essi rappresentano circa l'80% della domanda globale di materie plastiche in Europa e sono un precise asse di progettazione del progetto MAIND in corso di sviluppo nel Politecnico.
8.5.4 Adottare strumenti normativi adeguati alla valorizzazione dei risultati della ricerca
Gli obiettivi operativi sono:

        1. adottare una disciplina stralcio in materia di proprietà industriale (brevetti, marchi e know how);

        2. adottare una disciplina organica in materia di proprietà industriale (brevetti, marchi e know how);

        3. riformare i regolamenti in materia di spin off e conto terzi e coordinarli con il regolamento organico in materia di proprietà industriale.




        1. Adottare una disciplina stralcio in materia di proprietà industriale (brevetti, marchi e know how).

L’obiettivo consiste nell’adozione di disposizioni regolamentari in materia di proprietà industriale (brevetti, marchi e know how), entro giugno 2014, che, anticipando le linee essenziali di disciplina organica della materia, sia strumento di valorizzazione dei risultati della ricerca.


Per questo, tale disciplina, da adottare con apposito provvedimento o da inserire nell’adottando nuovo Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e Contabilità, tra le disposizioni transitorie, dovrà prevedere che:

  • ove l’invenzione industriale brevettabile spetti al ricercatore e questi non la ceda al a questo Ateneo, il Politecnico abbia diritto al 30% dei ricavi derivanti dallo sfruttamento;

  • ove l’invenzione industriale brevettabile spetti al ricercatore e questi la ceda al Politecnico, il ricercatore abbia diritto al 40% dei ricavi derivanti dallo sfruttamento al netto di tutte le spese sostenute dal Politecnico per la protezione e la valorizzazione del trovato;

  • ove contratti e convenzioni prevedano l’attribuzione a favore del committente di diritti di sfruttamento dei risultati della ricerca, ciò avvenga a titolo oneroso e dietro uno specifico compenso sulla base di criteri predeterminati che contemperino in maniera equa gli interessi in gioco, assicurando in ogni caso a favore del Politecnico la copertura effettiva e analitica dei costi diretti e indiretti imputabili all’attività che ha prodotto il trovato e una licenza gratuita e decennale per scopi didattici e di ricerca, fatto salvo il deposito congiunto della domanda di brevetto;

  • la disciplina dei brevetti sia applicabile in quanto compatibile alle altre forme di proprietà industriale, anche prive di protezione legale, incluso know how;

  • per ricercatore si intenda non solo il personale strutturato che abbia tra i suoi compiti o mansioni attività di ricerca, anche in via non esclusiva, ma anche assegnisti di ricerca, collaboratori coordinati e continuativi, borsisti, studenti e chiunque, a qualunque titolo, sia coinvolto nelle attività di ricerca purché, preventivamente alla loro partecipazione alle attività, abbiano sottoscritto una lettera di accettazione di tale disciplina.




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