Sociolinguistica sociolinguistics l-20


STORIA DELLA SOCIOLINGUISTICA. METODI E PROSPETTIVE



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3STORIA DELLA SOCIOLINGUISTICA. METODI E PROSPETTIVE

3.1Precedenti remoti


Osservazioni del passato sui rapporti tra lingua e società.
Omero parlava di una lingua degli dèi e di una lingua degli uomini.
Aristotele: l'uomo è un animale sociale (politikós anthropos); il termine greco koinonia ‘partnership’. Il latino socius è di etimologia incerta (forse in origine era il ‘compagno di guerra').
Epicuro: Tesi della diversità delle lingue secondo i popoli (Rotta 1909, 49).

3.2Romanità


Sermo vulgaris. Plauto irride la parlata punica e quella prenestina e lanuvina. Osservazioni sul plurilinguismo (Bruttates bilingues; tria corda di Ennio), e sui barbari.

Lo storico Svetonio, nella Vita Augusti, tramanda dati d’interesse sociolinguistico relativi all’uso puristico della lingua, agli errori dell’ortografia, alla parlata popolare (sermo vulgaris, sermo cotidianus).


3.3Dante e le parlate della penisola.


Nel De vulgari eloquentia I,VII Dante descrive le diversità linguistiche dell’Italia del suo tempo per classi sociali e mestieri.
Giambattista Vico, filosofo napoletano del Settecento, giunge alle stesse conclusioni di Epicuro.

3.4La sociolinguistica americana.


• La sociolinguistica come scienza nasce negli anni Cinquanta in America.

Ch. Ferguson, Gumperz, J.A. Fishman, D. Hymes, W. Labov.


William Labov inaugura la sociolinguistica della realtà metropolitana (melting pot: calderone di razze).
• Atteggiamento militante e impegnato, ispirato alla convinzione che la SL “potesse aiutare a risolvere i problemi cruciali della comunicazione riguardanti l’uso sociale dei codici e dei sottocodici del linguaggio” (N. Dittmar).

Dalla linguistica etno-antropologica alla sociolinguistica. Apporto degli etnolinguisti Franz Boas, Edward Sapir, Benjamin Whorf.



3.5La sociolinguistica in Europa


• In Europa una tale linea è riflessa nei lavori e nell’impegno di studiosi come N. Dittmar, B. Bernstein e, in Italia, T. De Mauro.

• La disillusione rispetto a tali obiettivi iniziali, registrata a partire dagli anni ’80, ha fatto parlare spesso di una “crisi” della sociolinguistica, ma ciò in realtà, ha implicato una nuova consapevolezza critica rispetto agli obiettivi e allo statuto epistemologico della disciplina.


3.5.1Ferdinand de Saussure


Fondativa è l’affermazione del Cours: la lingua è un “fatto sociale”.

Non c'è legame tra lingua e razza, tra comunità linguistica e comunità antropologica. C'è nesso tra lingua e società: una comunità linguistica è costituita essenzialmente dal legame sociale (Saussure: ETNISMO: rapporti di religione, civiltà, difesa comune, ecc.). Il legame sociale tende a creare la comunione linguistica; inversamente è la comunione linguistica che costituisce in una certa misura l'unità etnica. Tuttavia le correnti strutturalistiche nate dalla lezione saussuriana hanno privilegiato lo studio formale (la lingua in se stessa e per se stessa) avulso dai fattori extra-linguistici.


3.5.2La sociolinguistica in Francia


"Langue" di Saussure e "fait social" di Emile Durkheim.

Antoine Meillet Linguistique historique et linguistique générale, Paris, 1921;

Jacques Vendryes, Le langage. Intrpduction linguistique à l’Histoire, Paris 1921;

Marcel Cohen, Pour une sociologie du language, 1956, 1971: sociolinguistica di orientamento marxista.

Istanze sociolinguistiche della geolinguistica: Gilliéron, le inchieste di Jaberg e Jud.

3.5.3La sociolinguistica in Russia.


N. Ja. Marr: nel periodo comunista, afferma la dipendenza della struttura linguistica dalla struttura sociale. Lo stesso Stalin smentì con un articolo sulla Prabda gli eccessi ideologici del Marr (il “marrismo”).

Correnti nate dallo strutturalismo negano che la linguistica strutturale possa tener conto di fattori sociali: Chomsky, Martinet.



3.5.4La sociolinguistica in Inghilterra


Scuola di J.R. Firth.

M.A.K. Halliday: Studio del linguaggio come "comportamento sociale".

Basil Bernstein (1973) teorizzò la differenza tra

codici linguistici "ristretti": legati al contesto e inintelligibili fuori di esso; + legati alla struttura sociale. Bloccano l'accesso ai privilegi sociali.

codici linguistici "elaborati": riferiti a ordini di significato universalistici. - legati alla struttura sociale. Favoriscono l'accesso ai privilegi sociali.

"ceto medio" e "ceto basso"



Teoria del deficit (deprivazione linguistica): rapporto tra lingua e socializzazione.

L'insuccesso scolastico dei bambini può essere predetto sulla base della loro appartenenza alle classi sociali più basse o ai gruppi etnici minoritari (dispongono di un sistema linguistico difettoso e impoverito).

I programmi di compensazione linguistica nelle scuole degli USA destinati a bambini svantaggiati sono falliti.
Teoria della differenza

Se un certo gruppo sociale usa continuativamente una variante linguistica, i valori attribuiti a questo gruppo verranno trasferiti alla variante che diviene uno stereotipo, capace di condizionare le aspettative degli insegnanti.


C. Hagège (2000), Morte e rinascita delle lingue. Diversità linguistica come patrimonio dell’umanità (Milano, Feltrinelli, trad. it. 2002).

3.5.5La sociolinguistica in Italia


Precedenti nella storia della lingua e nella dialettologia: Questione della lingua. Lingua e dialetti.
Spunti nella linguistica neo-idealistica:

Benvenuto Terracini, Lingua libera e libertà linguistica. Il concetto di "vitalità".


Giacomo Devoto applica concetti sociolinguistici ante litteram nelle opere Origini Indoeuropee e Storia della lingua di Roma.
Antonino Pagliaro: La Critica semantica; Le etimologie del Pagliaro sono calate nella realtà storico-sociale (es.: Ite missa est, sic. tintu e malu vattiatu, cal. Quatraru, ecc.). La storia semantica e formale di una parola è a volte uno staccato di storia della cultura.
Carlo Tagliavini: importanza della religione nell’evoluzione linguistica.
Bruno Migliorini, Dal nome proprio al nome comune, Firenze 1968
Data di nascita della sociolinguistica italiana: 1963-4: libro di T. De Mauro, Storia linguistica dell'Italia unita. La selva dei dialetti. Emigrazione, coscrizione obbligatoria, alfabetizzazione. Immigrati nei ghetti delle grandi città che "non parlano" (homo alalus suburbanus). Polemica con C. Grassi.

Nella scuola di Roma: Giorgio R. Cardona, Walter Belardi.


La scuola di Corrado Grassi, Torino: le migrazioni interne (Gaetano Berruto, Mariella Pautasso, Alberto Sobrero, Lorenzo Massobrio).
Scuola dialettologica di Padova: G.B. Pellegrini, M. Cortelazzo, G. Francescato, A. Mioni.
La sociolinguistica marxista: Ferruccio Rossi Landi, Il linguaggio come lavoro e come mercato, Milano 1968.

Glauco Sanga, Linguistica materialista.


L'Italia meridionale: Alberto Varvaro, Rosanna Sornicola (Sicilia), John Trumper (Calabria).
L'antologia di Pier Paolo Giglioli, Linguaggio e società, Bologna, Il Mulino 1972 ha avuto un ruolo importante nella diffusione del metodo sociolinguistico.


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