d) Statue ancienne de la déesse Uma dans la forêt vierge
e) Port de Saigon
f) La fête du Maquì
Rückseite - Retro - Verso
a) Alte Pagoda am·Fluss Hué. Eine grosse Anzahl Flüsse von geringer Ausdehnung fliesssn von dem gebirgischen Innern ins Meer. Wie alle Bergströme sind sie meist f1ach, zu Zeiten aber von tropischen Regenfällen angeschwollen. Grosse Schiffe mit starkem Tiefgang können nur den Überlauf befahren, wo auch die Handelsstädte liegen. Der Oberlauf ist nur für Nachen und Kähne zugänglich, die entweder zum Fischfang oder für den Frachtverkehr benutz·werden. Ihre Tempel bauen die Anamiten am liebsten am Ufer der Ströme und umgsben sie gewöhnlich mit einem heiligen Hain. Die hier abgebildeten Pagoda besteht aus einem Haupt- sowie mehreren Nebentempeln und enthält auch Wohnugen für die Bonzen.
b) Religiöse Mahlzeit einer anamitischen Familie. Dieses Bild macht uns mit einem eigentümlichen Brauche der besseren anamitischen Stände bekannt. Es zeigt eine Familie, die auf derVeranda ihres Landhauses vor dem transportabeln Hausaltar eine Mahlzeit zu Ehren der·Verstorbenen hält. Der Platz gestattet einen Ausblick auf die Nekropole, die die Familie ihren Toten in einem Teiche ihrer Besitzung errichtet hat. Diese häufig vorkommenden Pfahlhauten enthalten ausser den Särgen eine ebenso luxuriöse Ausstattung wie die Wohnungen der Lebenden. Der dargestellte Brauch zeigt die in Asien so weitverbreite Verehrung der Ahnen, und da jeder seine Toten auf eignen Grund und Boden bestatten darf, so finden sich solche Denkmäler überall im Lande.
c) Anamitische Bergort. Das Reich Anam besteht aus einem Streifen Landes, der sich, gleichlaufend mit den Bergzügen der hinterindischen Halbinsel, zwischen diesen und der Küste hinzieht. Die Bewohner der Bergländer gehören dem Stamme der “Moi” an, der eine vom alten Sanskrit abgeleitete Sprache spricht und sich verhältnismässig·rein erhalten hat. Die Moi brachen vor tausend Jahren von Nordwesten her in Hinterindien ein, alles vor sich her niederwerfend. Heute sind sie ziemlich friedfertige Jäger und Ackerbauer, die in den ihren Bergen vergelagerten Ebenen Mais, Reis und Tabak pflanzen. Sie leben in Dörfern unter selbstgewählten Herrschern. Unser Bild zeigt ein solches Dorf am Bergeshange, inmitten steht die hochhgieblige Versammlungshütte der freien Manner.
d) Altes Bildwerk der Göttin Uma im Urwalde. Dieses imUrwalde gelegeneSteinbild der Göttin Uma ist ein Überbleibsel aus der-Blütezeit des verschwundenen alten Kaiserreiches Kambodscha (etwa um Christi Geburt). Der gleiche Urwald birgt sämtliche Ruinen der alten Hauptstadt Angkor des genannten Reiches. Jetzt wachsen Palmen und wilde Fruchtbäume auf dem sumpfigen Boden, Schlinggewächse wuchern über den Trümmern und umgestürzten Stämmen hin und die Victoria Regia breitet ihre riesigen Blätter·auf den Lachen aus. Dia wilden Pfauen, die bereits in grauer Vorzeit den indischen Gottheiten geheiligt waren, beleben auch heute noch die stille Waldung.
e) Im Hafen von Saigon. Die Stadt Saigon, am gleichnamigen Flusse ge1egen,·treibt einen bedeutenden Handel mit Reis, Mais, Opium und Tabak. Die neue französische Aera hat sie mit manchem schönen Verwaltungsgebäude geschmückt und mit gutgepflegten Promenaden, die sich am Flusse hin bis zu den Villenvorstädten ziehen. Ihr eigentlicher Reiz aber liegt in ihrem Hafen der nicht nur von Handelsfahrzeugen aller Nationen, sondern auch von unzählichen Hausbooten der Eingeborenen belebt ist. Diese sogenannten Sampans liegen, an Bambuspfahlen festgemacht, ruhig am Ufer des Stromes entlang und auf ihnen gehen die Insassen ihren Beschäftigungen nach. Unser Bild zeigt einen Töpfer. der auf seinem Sampan unter Mitwirkung seiner Weiber an der Drehscheibe sein Gewerbe ausübt. Die fertige Ware bringt er dann, im Hafen umherfahrend, an den Mann.
f) Das Maqui·Fest. Das populärste Fest der Anamiten ist des Maqui-Fest, das von jeder Gemeinde alljährlich mit Spiel und Tanz zu Ehren ihrer·Schutzgötter gefeiert wird. Das Fest beginnt beim Schalle des Gongs schon bei Tagesanbruch und dauert den ganzen Tag und die Nacht; hindurch bis zum folgenden Morgen. Jede Gemeinde feiert es auf ihre besondere Weise aber die bei den Orientalen so beliebten Aufzüge grotesker Masken fehlen nirgends. Die Illumination durch Pepierlaternen gibt dem Ganzen einen besonderen Reiz.
a) ll paese di Annam ed i suoi abitanti.
Antica pagoda sul fiume Huè. - Numerosi fiumi di poca entità. scendono dalla montagna e vanno a gettarsi in mare. In maggioranza. poco profondi, essi si gonfiano soltanto durante Ia stagione delle pioggie tropicali, in modo che il loro cono inferiore, che lambe le città commerciali, é il solo accassibile alle navi di considerevole pescagione, mentre più a monte essi non sono navigabili che per le barche leggere. Gli annamiti amano di costruire i loro templi sulla riva dei fiumi e li circondano spesso di un bosco sacro. La pagoda, rapppresentata dalla nostra vignetta, consta di nn santuario principale contornato d’altri parecchi di minor importanza, nonché di alloggi per gli officianti.
b) Il paese di Annam ed i suoi abitanti.
Pasto di rito d’una famiglia annamita. - Questa vignetta ci fa conoscere il costume originale praticato dalle alte classi aunamite. Una famiglia seduta sul terrazzo della propria villa, davanti l’altare domestico mobile, celebra la memoria dei suoi membri defunti con un pasto solenne. Nella lontananza vedesi la necropoli che la famiglia ha eretto su palafitte in uno stagno di sua proprietà. Questi mausolei lacustri, che si rinvengeno frequentemente nel paese, sono adorni col medesimo lusso delle abitazioni dei viventi. ll costume rappresentato deriva dal culto degli antenati tanto diffuso in Asia.
c) Il paese di Annam ed i suoi abitanti.
Villaggio annamico in montagna. - L’impero di Annam consiste in una striscia di territorio molto accidentata, sita sulla costa orientale dell’Indocina. Gli abitanti dell’interno montuoso del paese appartengono alla tribù dei Moisi, che si é mantenuta relativamente pura; essi parlano una lingua affine al vecchio sanscrito. Questi popoli provenienti, una decina di secoli fa, dal nord ovest , irruppero nel paese e soggiogarono ogni cosa sul loro passaggio. Oggi giorno sono pacifici cacciatori ed agricoltori, che coltivano il granoturco, il riso ed·il tabacco nelle pianurc, alle falde delle loro montagne. Vivono nei villaggi sotto a capi di loro scelta. La nostra vignetta riproduce uno di tali villaggi situati sul versante d’una montagna, le capanne del quale si raggruppano intorno a quella del Consiglio, in cui sono tenute le assemblee degli uomini liberi.
d) Il paese di Annam ed i suoi abitanti.
Antica statua della dea Uma nella foresta vergine. - Questa antica statua di pietra, risalente ai tempi dell’antico regno di Cambogia, trovasi in piena foresta vergine. Tale foresta nasconde altresì le rovine della città di Angkor, già capitale del suddetto regno. Dei palmizi od altri alberi silvestri hanno in seguito invaso il terreno paludoso o delle liane scapigliate velano attualmente, col loro tessuto verdeggiante, le rovine dei templi e dei palazzi. La Vittoria Regia stende le·sue foglie gigantesche sugli stagni, ed i·pavoni selvatici, che, nella più remota antichità, erano già consacrati alla divnità indiana, rianimano ancor oggi la solitaria foresta.
e) Il paese di Annam ed i suoi abitanti.
Porto di Saigon. -·La città di Saigon sul fiume omonimo fa attivo commercio di riso, granoturco, oppio e tabacco. Il protettorato francese le valse dei begli edifici per le diverse amministrazioni e belle passeggiate ben mantenute, le quali dal fiume conducono alle ville dei sobborghi. Ma la sua principale attrattiva sta nel suo porto rianimato non solo da navi mercantili di tutte le nazioni, ma anche con innumerevoli battelli degli indigeni. Tali imbarcazioni, chiamate sampan, sono ormeggiate a pali di bambu lungo le rive del fiume ed offrono un permanente asilo ai loro abitanti che ivi si dedicano a vari mestieri. Così dalla nostra vignetta. vedesi un vasaio che a bordo del suo sampan, fa girare il tornio e forma i suoi vasi. Per esitare i prodotti della sua industria, non ha che da salpare e facendo il giro del porto può visitare la clientela senza abbandonare la sua modesta dimora.
f) Il paese di Annam ed i suoi abitanti.
La festa dei Maqui. La festa più popolare degli annamiti é quella del Maqui, che ha luogo annualmente in onore delle divintà locali e si celebra ovunque con tripudi e danze. Comincia all’alba al suono del gong e prolungasi giorno e notte fino all’indomani mattina. Esistono usi particolari in ogni località, ma i cortei di maschere grottesche, tanto graditi agli orientali, non mancano in nessun luogo. La luminaria, mediante lampioni di carta, dà un carattere affatto speciale a questa festa.
a) En Indo-Chine.
Ancienne pagode sur la riviére de Hué. - Nombre de rivieres de peu d’importance descendent des montagnes et viennent se jeter dans la mer. Pour le plupart peu profondes, elles ne sont grossies que pendant la période des pluies tropicales; aussi leur cours inférieur,·où se trouvent les villes commerciales, est-il seul accessible aux navires d’un fort tirant d’eau, tandis que plus en amont elles ne sont navigables que pour les barques légeres. C’est sur le bord des rivieres que les Annamites aiment à ériger leurs temples, entourés souvent d’un bois sacré. La pagode représentée sur notre vignette se compose d’un sanctuaire principal entouré de plusieurs autres d’importance secondaire, ainsi que de logements pour les desservants.
b) En Indo-Chine.
Repas rituel d’une famille annamite. - Cette vignette nous fait connaître une coutume originale qui se pratique dans les classes supérieures annamites. Une famille, assise sur la terrasse de sa maison de campagne, devant l’autel domestique transportable, célébre la. mémoire de ses membres défunts;par un repas solennel. Au·loin on voit la nécropole que la famille a erigée sur pilotis dans un étang de son domaine. Ces mausolées lacustres, qu’on rencontre fréquemment dans le pays sont ornés avec le même luxe que les demeures des vivants. La coutume représentée se rattache au culte des ancêtres si répandu en Asie.
c) En Indo-Chine.
Village annamite dans les montagnes.- L’empire d’Annam comporte une bande de terrain très accidenté situé sur la côte orientale de l’Indo-Chine. Les habitants de l’intérieur montagneux du pays appartiennent à la tribu des Moïs, qui s’est conservée rélativement pure; ils parlent une langue se rattachant au vieux sanscrit. Venant du nord-ouest, il y a une dizaine de siècles, ces peuples firent irruption dans le pays et subjuguèrent tout sur leur passage. Aujour d’hui ce sont de paisibles chasseurs et laboureurs, cultivent le mais, le riz et le tabac dans les plaines s’étendant au pied de leurs montagnes. Ils vivent dans des villages sous des chefs de leur propre choix. Notre vignette reproduit un de ces villages situé sur le versant d’une montagne et dont les cabanes se groupeut autour de la hutte du conseil, dans laquelle se tiennent les assemblées des hommes libres.
d) En Indo-Chine.
Statue ancienne de la déesse Uma dans la forêt vierge.
Cette antique statue de pierre, datant du temps de l’ancien royaume du Cambodge, se trouve en pleine forêt vierge. Cette forêt renferme aussi les ruines de la ville d’Ankor, qui était la capitale du royaume. Des palmiers et d’autres arbres sauvages ont envahi depuis le terrain marécageux et des lianes enchevêtrées voilent maintenant de leur linceul verdoyant les ruines des temples et des palais. La Victoria-Regia étend ses feuilles gigantesques sur les marcs, et les paons sauvages qui dans la haute antiquité étaient déjà consacrés aux divinités indiennes, animent encore aujourd’hui la forêt solitaire.
e)En Indo-Chine.
Port do Saigon. - La ville de Saigon sur le fleuve du même nom·fait un commerce important de riz, de mais, d’opium et de tabac. Le protectorat français lui a valu de beaux édifices pour les différentes administrations et de belles promenades bien entretenues, menant du fleuve·jusqu’aux maisons de campagne des faubourgs. Mais son attrait principal réside dans son port, animé non seulement par les navires de commerce de toutes les nations, mais aussi par les innombrables bateaux des indigènes. Ces imbarcations appelées sampans sont amarrées à des poteaux do bamboo le long des bords du fleuve et donnent un asile permanent à leurs occupants qui s’y livrent à divers métiers. C’est ainsi que sur notre vignette on voit un potier qui a bord de son sampan fait tourner son tour et modéle ses vases. Pour placer les produits de son industrie il n’a qu’a démarrer et peut ainsi, en faisant le tour du port, visiter sa clientéle sans quitter son modeste logis.
f) En Indo-Chine
La fête du Maqui. La fête la plus populaire des Annamites est celle du Maqui, qui a lieu annuellement en l’honneur des divinités locales et se célèbre partout par des réjouissances et des danses. Au son du gong elle commence des l’aube et se prolonge jour et nuit jusqu’au lendemain matin. Dans chaque localité il existe des usages particuliers, mais les cortèges de masques grotesques, tant goutés des orientaux, ne manquent nulle part. L’illumination au moyen de lanternes en papier donne un cachet tout spéciale à cette fête.