Sommario. IL dibattito antropologico tra fede e scienza



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De la sagesse non è mai stato pubblicato. A questi lavori si possono aggiungere La conscience de soi, Grasset, Paris 1933; La présence totale, Aubier – Montaigne, Paris 1934; Le mal et la souffrance, Plon, Paris 1940; L’erreur de Narcisse, Grasset, Paris 1939); Introduction à l'ontologie, Presses Universitaires de France 1947; De l'intimité spirituelle; Aubier, Paris 1955. Vi sono poi i due volumi dei Traité des valeurs. I: Théorie générale de la valeur, Presses Universitaires de France, Paris 1951; II: Le système des differents valeurs, Presses Universitaires de France, Paris 1955 ripubblicati nel 1991.

30 Edito per la prima volta nel 1960, sarà tradotto in italiano da Marietti, Torino 1969.

31 Penso in particolare a J. Monod (+1976), Il caso e la necessità. Saggio sulla filosofia naturale della biologia contemporanea [1970], Mondadori, Milano 1976 che spiega ogni cosa con il “caso”, considerato come sviluppo positivo di una determinata situazione ma senza alcuna logica finalistica; penso pure a F. Jacob (+2013), La logica del vivente. Storia dell’ereditarietà [1970], Einaudi, Torino 1971. Bisogna poi segnalare tutta la problematica del DNA; nel 1953 James Dewey Watson, Francis Crick e Maurice Wilkins scoprono la struttura del DNA; nel 2003 è stato portato a termine il Progetto Genoma Umano che offre la mappatura dei “geni” umani e nel 2011 è stato decodificato per la prima vota il genoma di un individuo umano. Su queste tematiche si veda G. Tanzella-Nitti – A. Strumia (eds.), Dizionario interdisciplinare di Scienza e fede. Cultura scientifica, filosofia e teologia. II, Urbaniana University Press - Città nuova, Roma 2002; R. Varghese (ed.), Cosmos, Bios, Theos. Scientists Reflect on Science, God and the Origin of the Universe, Life and Homo Sapiens, Open Court, La Salle (IL) 1992; R.J. Russell – W.R. Stoeger – F.J. Ayala (eds.), Evolutionary and molecular Biology: scientific perspectives on divine action, Vatican Observatory Publications and Center for Theology and the Natural Sciences, Vatican City - Berkeley (CA) 1998.

32 C. Lévi-Strauss, Anthropologie structurale, Plon, Paris 1958. A questo lavoro fondamentale aggiungo soltanto L’anthropologie face aux problèmes du monde moderne, Seuil, Paris 2011; Mythologiques. I: Le cru et le cuit, Plon, Paris 1964; II: Du miel aux cendres, Plon, Paris 1966; III: L’origine des manières de table, Plon, Paris 1968; IV: L’homme nu, Plon Paris 1971.

33 Il suo lavoro antropologico fondamentale resta A. Gehlen, Der Mensch. Seine natur und seine stellung in der welt, Junker und Dünnhaupt, Berlin 1940 (tr. italiana: L’Uomo. La sua natura e il suo posto nel mondo (1940), Feltrinelli, Milano 1983).

34 A. Gehlen, L’Uomo. La sua natura, 36.

35 A. Gehlen, L’Uomo. La sua natura, 41.

36 A. Gehlen, L’Uomo. La sua natura, 78.

37 F. de Saussure, Cours de linguistique générale, Payot, Lausanne – Paris 1916 (tr. italiana: Corso di linguistica generale, Laterza, Bari-Roma 1967. Fondamentale per il suo pensiero quest’opera è pubblicata postuma, nel 1916, e raccoglie una serie di note autografe e di appunti di discepoli circa i corsi da lui tenuti tra il 1906 e il 1911.

38 F. de Saussure, Corso di linguistica generale, 19.

39 Gen 2,19-20: «19il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile».

40 Saussure motiverà queste scelte in base ad una netta distinzione tra studi diacronici e studi sincronici di linguistica; i primi sono quelli di tipo etimologico che seguono l’evolversi di un concetto nelle diverse lingue e nella loro evoluzione mentre i secondi sono quelli che analizzano un sistema linguistico in un preciso momento storico. In questa prospettiva l’interesse cade su quanto un termine significa ora non sul perché e sul come sia giunto ad assumere quel significato. Per affrontare correttamente la tematica, oltre che tra diacronia e sincronia linguistica, occorrerebbe distinguere anche tra “segni naturali” e “segni convenzionali” (per questi ultimi basta pensare al rapporto tra la carta-moneta ed il suo valore in denaro) ed affrontare poi a fondo il senso ed il valore della conoscenza umana.

41 Il “significante” è quell’insieme di suoni che, all’interno di una società linguistica, rimandano ad una precisa esperienza; il “significato” è il contenuto concettuale a cui il significante rimanda. Per quanto ogni significato rimandi ad un soggetto, alla sua struttura cognitiva ed emotiva ed alla sua coscienza-conoscenza, resta discusso il realismo o meno dell’insieme linguistico; per lo strutturalismo non va oltre l’organizzazione logica del mondo concettuale mentre per noi è quella realtà extra-linguistica a cui il significante fa riferimento.

42 H de Lubac, Il mistero del soprannaturale, Il Mulino, Bologna 1967, 273.

43 R. Guardini, La fine dell’epoca moderna. Il potere [1950], Morcelliana, Brescia 1993. Sul suo pensiero si veda A. Kobylinski, “Modernità e postmodernità”. L’interpretazione cristiana dell’esistenza al tramonto dei tempi moderni nel pensiero di Romano Guardini, Pontificia Università Gregoriana, Roma 1998.

44 J.F. Lyotard, La condition postmoderne. Rapport sur le savoir, Minuit, Paris 1979 (tr. italiana: La condizione postmoderna. Rapporto sul sapere [1979], Feltrinelli, Milano 2002). È abituale pensare la post-modernità in opposizione alla modernità ma la precisazione del rapporto tra le due epoche non trova tutti d’accordo. Io intendo la modernità sulla base di tre dati: la perfettibilità illimitata della persona, una concezione della storia come continuo progresso ed una visione della felicità come sua istanza etica. Il fallimento di questo progetto spingerà J. Habermas a ritenere la modernità un progetto incompiuto ed a vedere la postmodernità come una ripresa critica degli obiettivi falliti: J. Habermas, Il discorso filosofico della modernità, Laterza, Roma-Bari 1987. L’idea oggi più comune vede invece la postmodernità come un’epoca nuova: la frammentazione delle identità, l’incertezza esistenziale e l’instabilità della vita fanno sì che non sia possibile utilizzare le stesse categorie di cui ci si serviva in precedenza.

45 Ch. Taylor, Ch. Taylor, A Secular Age, The Belknap Press of Harvard University Press, Cambridge (MA) – London 2007 (ed. it: L’età secolare, Feltrinelli, Milano 2009; citazione: 711-729). Sul volume si veda l’ampio dibattito di area italiana: The secular Age, in “Euntes Docete” 62 (2009/2), pp. 5-123.

46 Il percorso di Vattimo comincia con G. Vattimo – P.A. Rovatti, Il pensiero debole, Feltrinelli, Milano 1983; di lui si veda G. Vattimo, Opere complete. I/1-2: Ermeneutica, Meltemi, Roma 2007-2008; Id., Addio alla verità, Meltemi, Roma 2009; Id., Oltre l’interpretazione. Il significato dell’ermeneutica per la filosofia, Laterza, Roma-Bari 1994.

47 Di Rorty ricordo R. Rorty, Philosophy and the Mirror of Nature, Princeton University Press, Princeton 1979 (tr. italiana: La filosofia e lo specchio della natura [1979], Bompiani, Milano 1986); Id., Truth and Progress, Cambridge University Press, Cambridge – New York 1998 (tr. italiana: Verità e progresso. Scritti filosofici, Feltrinelli, Milano 2003); Id., Contingency, Irony and Solidarity, Cambridge University Press, Cambridge – New York 1989 (tr. italiana: La filosofia dopo la filosofia: contingenza, irania, solidarietà, Laterza, Roma – Bari 1989). Su Rorty si veda inoltre G. Hottois – M- Weyemberg (eds.), Richard Rorty. Ambuigüités et limites du postmodernisme, Vrin, Paris 1994.

48 Z. Baumann, Postmodern Ethics, Blackwell, Oxford (UK) – Malden (MA) 1993 (tr.iItaliana: Sfide dell’etica, Feltrinelli, Milano 1996); Id., In Search of Politics, Standford University Press, Redwood City (CA)1999 (tr. italiana: La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli Milano 2000; Id., Postmodernity and its Discontents, New York University Press, New York 1997 (tr. italiana: Il disagio della postmodernità [1997], Mondadori, Milano 2002); Id. La società dell’incertezza, Il Mulino, Bologna 1999 (il testo raccoglie 5 diversi saggi ripresi da due volumi inglesi: Life in fragments. Essays in postmodern morality e Postmodernity and its discontents); Id., Una nuova condizione umana [2003], Vita e Pensiero, Milano 2003.

49 Ch. Taylor, A Secular Age, The Belknap Press of Harvard University Press, Cambridge (MA) – London 2007 (ed. it: L’età secolare, Feltrinelli, Milano 2009). Sul tema si veda l’ampio dibattito di area italiana: The secular Age, in “Euntes Docete” 62 (2009/2), pp. 5-123.

50 Ch. Taylor, A Secular Age, 531.

51 R. Spaemann, Personen. Versuche über den Unterschied zwischen “etwas” und “jemand”, Klett-Cotta, Stuttgart 1996 (tr. italiana: Persone. Sulla differenza tra “qualcosa” e “qualcuno”, Laterza, Roma-Bari 2005); J. Ballestreros – E. Fernandez (eds.), Biotecnología y posthumanismo, T. Aranzadi, Pamplona 2007; R. Marchesini, Post-human. Verso nuovi modelli di esistenza, Bollati Boringhieri, Torino 2002; I. Sanna (ed.), La sfida del post-umano. Verso nuovi modelli di esistenza?, Studium, Roma 2005; G. Anders, Die Antiquiertheit des Menschen. I: Űber die Seele im Zeitalter industrielle Revolution. II: Űber die Zerstörung des Lebens im Zeitalter der dritten industriellen Revolution, C.H. Beck, München 1956-1980 (tr. italiana: L’uomo è antiquato. I: Considerazioni sull'anima nell'epoca della seconda rivoluzione industriale. II: Sulla distruzione della vita nell'epoca della terza rivoluzione industriale, Bollati Boringhieri, Torino 2003; J. Habermas, Die Zukunft der menschlichen Natur. Auf dem Weg zu einer liberalen Eugenetik?, Suhrkamp, Frankfurt a.M. 2001 (tr. italiana: Il futuro della natura umana. I rischi di una genetica liberale, Einaudi, Torino 2002); P. Barcellona - T. Garuti, Il furto dell’anima. La narrazione post-umana, Dedalo, Bari 2008. Sul problema delle biotecnologie si veda M. Tallacchini – F. Terragni, Le biotecnologie. Aspetti etici, sociali e ambientali, Mondadori, Milano 2004.

52 M.G. Masciarelli, Antropologia e mariologia dopo il Vaticano II, «Theotokos. Ricerche Interdisciplinari di Mariologia» 21 (2013/1), 129-167; in particolare, il tema richiamato ritorna alla pagine 134-140.

53 M. Buber, Il problema dell’uomo (1943), Elle Di Ci, Torino 1983, 35; Marietti, Genova 2004. Di Buber si veda anche Il cammino dell'uomo secondo l'insegnamento chassidico, Qiqajon, Magnano (VC) 1990.

54 Di seguito riporto i dati dei due lavori. J.P. Sartre, L’existentialisme est un humanisme, Nagel, Paris 1946 (tr. italiana: L’esistenzialismo è un umanesimo, Armando, Roma 2006); il testo era stato anticipato da una conferenza sul medesimo tema tenuta nel 1945. M. Heidegger, Brief über den Humanismus, Francke, Bern 1947 come appendice al testo Platons Lehre von der Wahrheit (tr .italiana: Lettera sull’umanismo, Adelphi, Milano 1995).

55 Le interpretazioni del nostro tempo e del cammino delle Chiese al suo interno non sono particolarmente illuminanti, penso a F. Fukuyama, The End of History and the Last Man, Free Press – Maxwell Macmillan, New York 1992 (tr. italiana: La fine della storia e l’ultimo uomo, BUR, Milano 1996); S. Huntington, The Clash of Civilizations and the Remaking of World Order, Simon & Schuster, New York 1997 (tr. italiana: Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale, Garzanti, Milano 1997); Ph. Jenkins, The next Christendom: the coming of global Christianity, Oxford University Press, Oxford 2002 (tr. italiana: La terza Chiesa. Il cristianesimo nel XXI secolo, Fazi editore, Roma 2005). Di quest’ultima si veda l’ampia e puntuale recensione di M. Introvigne, La prossima cristianità. L'avvento del cristianesimo globale, «Cristianità» 30(2002), n. 310, 3-10.

56 G. Chakraborty Spyvak, A Critique of Postcolonial Reason: Towards a History of the Vanishing Present, Harvard University Press, Cambridge (MA) 1999 (tr. italiana: Critica della ragione postcoloniale. Verso una storia del presente in dissolvenza, Meltemi, Roma 2004).

57 Homi K. Bhabha, The Location of Culture, Routledge, London – New York 1994 (tr. italiana: I luoghi della cultura, Meltemi, Roma 2001).

58 Per una conoscenza di questi problemi ricordo ancora I. Chambers, Culture after Humanism: history, culture subjectivity, Routledge, London – New York 2001 (tr. italiana: Sulla soglia del mondo. L’altrove dell’Occidente, Meltemi, Roma 2003); Id., Migrancy, Culture, Identity, Routledge, London – New York 1994(tr. italiana: Paesaggi migratori. Cultura e identità nell’epoca postcoloniale, Meltemi, Roma 2003). Gli antichi schiavi attraversavano l’Atlantico in catene; i nuovi migranti attraversano oggi il Mediterraneo illegalmente ma in entrambi i casi si tratta di essere “dentro” e “fuori” in un incrocio di memorie ed in una condizione di precarietà. Da qui il dramma dello straniero e la necessità di ritrovare una terra di pace.

59 M. Ferraris, Manifesto del nuovo realismo, Laterza, Roma-Bari 2012.

60 «Chi conosce la divina Parola conosce pienamente anche il significato di ogni creatura. Se tutte le cose, infatti, «sussistono» in Colui che è «prima di tutte le cose» (cfr Col 1,17), allora chi costruisce la propria vita sulla sua Parola edifica veramente in modo solido e duraturo. La Parola di Dio ci spinge a cambiare il nostro concetto di realismo: realista è chi riconosce nel Verbo di Dio il fondamento di tutto.[31] Di ciò abbiamo particolarmente bisogno nel nostro tempo, in cui molte cose su cui si fa affidamento per costruire la vita, su cui si è tentati di riporre la propria speranza, rivelano il loro carattere effimero» (Verbum Domini 10).

61 Della sua vasta produzione ricordo soltanto E. Lévinas, De l’existence à l’existant, Fontaine, Paris 1947 - Vrin, Paris 1978 (tr. italiana: Dall’esistenza all’esistente, Marietti, Genova 1986); Id., En découvrant l’existence avec Husserl et Heidegger, Vrin, Paris 1949. 21967 (tr. italiana parziale dalla 2° edizione: La traccia dell’altro, Pironti, Napoli 1979); Id., Totalité et infini. Essai sur l’exteriorité, Nijhoff, La Haye 1961 (tr. italiana: Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità, Jaca Book, Milano, 1980); Id., Difficile liberté. Essais sur le judaisme, Albin Michel, Paris 1963; Id., Humanisme de l’autre homme, Fata Morgana, Monpellier 1972 (tr. italiana: Umanesimo dell'altro uomo, Il Melangolo, Genova, 1985); Id., Autrement qu'être ou Au-delà de l'essence, Nijhoff, La Haye 1974 (tr. italiana: Altrimenti che essere o al di là dell'essenza, Jaca Book, Milano, 1983); Id., Éthique et Infin. Dialogues avec Ph. Nemo, Fayard, Paris 1982 (tr. italiana: Etica e infinito. Dialoghi con Ph. Nemo, Città nuova, Roma 1984); Id., Hors sujet, Fata Morgana, Montpellier –Paris 1987 (tr. italiana: Fuori dal soggetto, Marietti, Genova, 1992).

62 Biblicamente il volto dell’altro non è quello maestoso del re ma quello indigente, del povero, dell’orfano e della vedova, il cui incontro mi scomoda e mi porta ad una decisione di aiuto o di indifferenza che resta comunque una decisione etica.

63 Ch. Lasch, La cultura del narcisismo. L’individuo in fuga dal sociale in un’età di disillusioni collettive, Bompiani, Milano 1992; Id., L’io minimo. La mentalità della sopravvivenza in un’epoca di turbamenti, Feltrinelli, Milano 2004; C. Castoriadis – Ch. Lasch, La cultura dell’egoismo. L’anima umana sotto il capitalismo, Eléuthera, Milano 2014.

64 M. Rupnik, «Introduzione», in T. Spidlik – M. Rupnik, Una conoscenza integrale. La via del simbolo, Lipa, Roma 2008. -

65 P. Sloterdijk, Kritik der zynischen Vernunft, Suhrkamp, Frankfurt am Mein 1983 (tr. italiana: Critica della ragion cinica, Garzanti, Milano 1993); W. Muhs, Gli aforismi del cinismo, Mondadori, Milano 1992.

66 E. Minkowski, Ver une cosmologie, Aubier, Paris 1967, 4.

67 A questo proposito richiamo soltanto la prima teologia politica di J.B. Metz come particolarmente pertinente: lega infatti le trasformazioni dell’epoca moderna ad un soggetto, quello borghese. In questo senso si vedano J.B. Metz – J. Moltmann . W. Ölmüller, Kirche in Prozess der Aufklärung: Aspekte einer neuen “politischen Theologie”, Kaiser, München 1970 (tr. italiana: Una nuova teologia politica, Cittadella, Assisi 1971); I.B. Metz, Glaube in geschichte und Gesellschaft. Studien zu einer praktischen Fundamentaltheologie, M. Grünewald, Mainz 1977 (tr. italiana: La fede nella storia e nella società. Studi per una teologia fondamentale pratica, Queriniana, Brescia 1978. Più tardi la teologia politica si arricchirà delle sfide portate dal pensiero marxista, dall’evento della shoah e del dopo-Auschwitz e, soprattutto, dei drammi del terzo mondo.

68 Alla base sta il lavoro sociologico di M. Mauss, Essai sur le don. Forme et raison de l'échange dans les sociétés archaïques pubblicato nel 1923 sulla rivista L'Année Sociologique e ristampato dalle Presses universitaires de France, 2012 (tr. Italiana: Saggio sul dono. Forma e motivo dello scambio nelle società arcaiche, in M. Mauss, Teoria generale della magia e altri saggi, Einaudi, Torino 1991, 153-292). Si tratta di uno studio sul matrimonio e su quanto socialmente ne deriva. Il nostro dibattito si appoggia invece su J.L. Marion, Étant donné. Essai d'une phénoménologie de la donation, Presses universitaires de France, Paris 1997 (tr. italiana: Dato che. Saggio per una fenomenologia del dono, SEI, Torino 2001). Di J.L. Marion si veda pure: Prolégomènes à la charité, La Différence, Paris 1986; J. Derrida, Donner le temps. La fausse Monnaie, Galilée, Paris 1991 (tr. italiana: Donare il Tempo. La moneta falsa, Cortina, Milano 1996); A. Caillé, Anthropologie du don. Le tiers paradigme, Desclée de Brouwer, Paris 2000 (tr. italiana: Il terzo Paradigma. Antropologia filosofica del dono, Bollati Boringhieri, Torino 1998); J. Godbout, L'esprit du don, La Découverte, Paris 2000 (tr. italiana: Lo spirito del dono, Bollati Boringhieri, Torino 2002). Di J. Godbout si vedano anche Le langage du don, Fides, Montréal 1996; Le don, la dette et l'identité. Homo donator versus homo oeconomicus, La Découverte, Paris 2000; P. Ricoeur, Amour et justice, JBC Mohr, Tübingen 1992 e ristampato da Éd. Points, Paris 2008 (tr. italiana: «Giustizia e amore: l’economia del dono», in D. Jervolino, Ricoeur. L’amore difficile, Studium, Roma 1995).

69 R. Mancini, Esistenza e gratuità. Antropologia della condivisione, Cittadella, Assisi 1996; Id., L’uomo e la comunità, Qiqajon – Comunità di Bose, Magnano (BI) 2004; Id., L'amore politico. Sulla via della nonviolenza con Gandhi, Capitini e Levinas, Cittadella, Assisi 2005.

70 J. Ratzinger, Einführung in das Christentum. Vorlesungen über das apostolische Glaubensbekenntnis, Kösel, München 1968 (tr. italiana: Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul simbolo apostolico, Queriniana, Brescia 1969, 138-146).

71 J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 139. Si veda il testo di Agostino, De Trinitate 5, 5, 6: «in Dio nulla ha significato accidentale, perché in lui non vi è accidente, e tuttavia non tutto ciò che di lui si predica, si predica secondo la sostanza. […]Ecco perché, sebbene non sia la stessa cosa essere Padre ed essere Figlio, tuttavia la sostanza non è diversa, perché questi appellativi non appartengono all’ordine della sostanza ma della relazione; relazione che non è un accidente perché non è mutevole».

72 J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 140-141.

73 K. Hemmerle, Thesen zu einer trinitarischen Ontologie, Johannes Verlag, Einsiedeln 1976 (tr. italiana: Tesi di ontologia trinitaria. Per un rinnovamento del pensiero cristiano, Città Nuova, Roma 1996, 37). Molto più esitante è W. Kasper che, dopo un’analisi dei rapporti natura-grazia, scrive: «ora il problema è quello di stabilire in che modo il problema di Dio stia in rapporto con il problema dell’essere, se si debba trattare il problema di Dio nell’orizzonte del problema dell’essere o questo entro l’orizzonte del problema di Dio» (W. Kasper,
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