Politecnico di bari



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3. OFFERTA DIDATTICA
3.1 Analisi di contesto
L’analisi di contesto relativa a ciascuna Macro Area è stata effettuata prendendo in considerazione sia i risultati dell’attuazione dei programmi al termine del triennio precedente, nonché delle risultanze delle relazioni annuali del Nucleo di Valutazione di Ateneo. Da queste relazioni emerge che il Politecnico di Bari non è esente da quella che risulta la maggiore anomalia del sistema universitario italiano ovvero l’elevato numero di anni richiesto per il conseguimento del titolo di studio.
L’Università italiana è ancora oggi un luogo dove non si producono interazioni costruttive con l’esterno, in cui scarsa è la mobilità degli studenti e l’apertura dei docenti agli stimoli dello sviluppo culturale e sociale.
Poco si è scritto sulle cause che hanno determinato questo preoccupante stato di cose. Alcune sono esterne, altre interne. La prima sta negli scarsi finanziamenti ricevuti, nonostante sia stata voluta la trasformazione da una struttura inizialmente concepita per fornire servizi a una “élite”, a una di “massa”, oggi ancora fortemente inadeguata, per strutture e per numero di docenti-ricercatori, a sostenere un numero di studenti che chiede servizi di qualità. Questo in quanto per miopia o per incapacità di corrette scelte strategiche si è trascurato il ruolo dell’Università come centro di produzione e trasmissione del sapere superiore e, in quanto tale, come risorsa collettiva. La seconda sta in un sistema di valutazione e di controllo sull’efficienza delle Università italiane, sulla loro gestione, sulla capacità di rispondere alla domanda di innovazione e sviluppo proveniente dalla società, che risulta tardivo, inefficace e mal gestito.
Nel triennio passato il confronto delle prestazioni è stato condotto con riferimento agli altri due Politecnici di Milano e Torino. L’estrema complessità del sistema da rilevare e valutare rende difficile il confronto tra realtà troppo differenziate per dimensioni, natura e numero di corsi di studio offerti oltre che per contesti in cui operano. In una fase delicata di riorganizzazione dell’Università in cui sono richiesti incrementi di produttività con finanziamenti pubblici ridotti, è evidente come la possibilità di offrire una formazione qualificata e professionalizzante è affidata alla capacità di attrarre e reperire fondi dall’esterno. È certamente motivo d’orgoglio ricordare che nella classifica 2012 del Sole 24 ore il Politecnico di Bari è risultato primo assoluto, a livello nazionale, nella capacità di acquisire fondi esterni per il finanziamento della ricerca. Questo ha avuto una ricaduta positiva anche sulla didattica come emergerà dall’analisi che segue.
Si è quindi fiduciosi in un riconoscimento anche ministeriale sulla validità del lavoro svolto dal Politecnico di Bari. Infatti, soprattutto per le strutture inserite in contesti produttivi deboli o decisamente svantaggiati, l’influenza di una valutazione bassa potrebbe arrestare processi virtuosi avviati con fatica e basati sulla credibilità acquisita attraverso una tipologia di laureato funzionale soprattutto allo sviluppo del tessuto produttivo locale e nazionale.
Queste considerazioni hanno spinto a concentrare l’analisi dei dati sui risultati conseguiti dal Politecnico nel triennio passato, in modo da evidenziare possibili correzioni e definire un piano strategico che sia rigoroso nel solco della tradizione di serietà che ha sempre contraddistinto il Politecnico di Bari.
Gli obiettivi per il prossimo triennio sono scaturiti da una analisi puntuale dell’andamento nel triennio 2010-2012 delle iscrizioni e del superamento degli esami da parte degli studenti.


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