Ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere


IL CONTRIBUTO INFORMATIVO DEL S.I.S.De



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IL CONTRIBUTO INFORMATIVO DEL S.I.S.De.

Le complesse ed articolate indagini che hanno consentito di individuare l’esistenza del sodalizio terroristico – eversivo e disarticolarlo, ha potuto contare anche su un importante contributo informativo fornito dal S.I.S.De., segnalazione che per il tramite dell’UCIGOS, perveniva nel maggio 2006 alla DIGOS di Milano.


Il materiale informativo così acquisito si saldava perfettamente con quanto le indagini avevano accertato sino a quella data. In particolare:


  • le indagini coordinate da questo Pubblico Ministero iniziavano nell’agosto 2004 nei confronti di GAETA. Nel giugno 2005 venivano estese nei confronti di LATINO e dall’inizio del 2006 anche a carico di GHIRARDI;

  • dal novembre 2004 al giugno 2005 il SISDE aveva raccolto una serie di informazioni confidenziali (puntualmente riscontrate e documentate con una meticolosissima attività di verifica) sul conto di LATINO, GAETA, BORTOLATO e SISI.

Lo scrupoloso lavoro del servizio di intelligence ha ampliato le prospettive investigative già in atto. Infatti da un lato ha consentito di retrodatare l’attività del gruppo eversivo e dall’altro ha permesso di estendere le indagini ad altre persone (BORTOLATO, SISI e DAVANZO) che, almeno fino al maggio 2006, non erano ancora stati individuati come soggetti in contatto con LATINO, GAETA e GHIRARDI.


In particolare l’informativa del SISDE segnalava l’esistenza di una organizzazione composta da tre nuclei: uno operante a Milano, uno a Padova ed uno a Torino, intorno alle seguenti persone:

  • a Milano, LATINO e GAETA del Centro Proletario ILIC;

  • a Padova BORTOLATO ed altri militanti appartenenti ai Comitati Proletari per il Comunismo – C.P.C. Gramigna;

  • a Torino SISI, indicato come il collegamento diretto con i rifugiati politici in Francia.

Veniva indicato come uno dei promotori DAVANZO Alfredo, sin dal dicembre 2004 latitante dapprima in territorio francese e poi in Svizzera, in contatto con Andrea STAUFFACHER, che unitamente ad altri dirigenti di Soccorso Rosso belga sarebbe stata a conoscenza del programma sovversivo.


Il sodalizio criminoso si muoveva su un doppio livello: uno occulto (rectius clandestino) e l’altro palese ed aveva come organo di diffusione delle proprie istanze la pubblicazione clandestina L’AURORA. L’associazione riproponeva le tesi proprie di seconda posizione (formazione sorta nel 1984) a seguito di una spaccatura all’interno delle Brigate Rosse.
Le notizie attinte dalla fonte fiduciaria, a partire dal novembre 2004, con rigore professionale, venivano verificate dal SISDE con pedinamenti e servizi di osservazione nei confronti delle persone menzionate: in particolare nei confronti di LATINO e successivamente di SISI, persona mai emersa nel corso di indagini in tema di terrorismo e immune da qualsivoglia precedente di polizia. L’esito delle verifiche dell’organo di intelligence portava a documentare i seguenti incontri:

28/11/2004 – Milano


In un ristorante di Milano veniva documentato l’incontro tra LATINO BORTOLATO ed un'altra persona, poi identificata in SISI Vincenzo, immune da precedenti penali.

4/12/2004 – Torino


SISI, partendo da Torino, si recava in treno in Francia ove a Chambery, in via De La Baisse nei pressi del bar “Des 2 Savoie” incontrava DAVANZO.


12/12/2004 – Milano


LATINO, BORTOLATO e SISI si incontravano a Milano.

15/1/2005 – Francia


SISI, partendo in treno da Torino, si recava nuovamente in Francia, a Chambery ove si incontrava con DAVANZO.

18/1/2005 – Milano


SISI e LATINO si incontravano in piazzale Lagosta intorno alle 08:21.

26/2/2005 – Francia


SISI, LATINO e BORTOLATO, in treno, si recavano in Francia ove incontravano DAVANZO.

5/6/2005 – Svizzera


SISI e DAVANZO si incontravano a Lucerna davanti alla stazione ferroviaria.

12/7/2005 – Gassino Torinese (To) – località boschetto


SISI veniva visto scavare nell’appezzamento di terra a lui in uso intorno alle ore 21:00.

18/1/2006 – Gassino Torinese (To) – località boschetto


Personale del SISDE eseguiva un sopralluogo in Gassino Torinese in località boschetto ove accertava (nell’orto di SISI) la presenza di un cesto di vimini al cui interno vi era una busta di plastica contente un documento dal titolo “finanziaria 2006 – inutile e irresponsabile per lo sviluppo e il lavoro”.

In considerazione del fatto che le attività dinamiche effettuate dal SISDe erano state supportate anche con riprese fotografiche, ai sensi dell’art. 234 c.p.p., questo Ufficio ne chiedeva l’acquisizione per l’inserimento agli atti del presente procedimento (277).


Alla luce quindi dell’importante contributo fornito dal servizio di intelligence, le indagini venivano estese anche nei confronti di BORTOLATO (Padova), SISI (Torino) e DAVANZO (Svizzera), delegando i competenti uffici delle DIGOS di Padova e Torino.
Il quadro investigativo così delineato e la proficua collaborazione ed attività sinergica dei tre uffici DIGOS consentiva una accelerazione delle indagini, così come è stato ampiamente dimostrato dalla esposizione nel dettaglio di tutti gli episodi analizzati nel capitolo precedente.

La pubblicazione clandestina “L’Aurora” organo di propaganda del gruppo e strumento di reclutamento



L’Aurora ha cominciato a circolare clandestinamente a partire dal febbraio 2003. Con il “numero zero” gli autori avevano annunciato la costituzione del Partito Comunista Politico-Militare PCP-M, dichiarando di aderire alla linea di “seconda posizione”, fondavano la loro strategia sulla guerra popolare prolungata, in cui il partito, operando in clandestinità, assume la guida delle masse popolari recependone le istanze ed educandone la coscienza rivoluzionaria.


  • Il punto di arrivo è l’insurrezione armata delle massa proletaria contro lo Stato borghese, dove l’azione politica e militare del partito si incontra con la disponibilità cosciente delle masse alla rivolta” [L’Aurora nr. 0 – pagina 1].




  • Il partito facendo uso delle armi si pone l’obiettivo di ingenerare coscienza ed organizzazione rivoluzionaria nella massa, intervenendo sulle questioni politiche con le armi [L’Aurora nr. 0 – pagina 1].




  • Per tutto ciò solo con un giornale clandestino possiamo aprire un dibattito sul tipo di partito che dobbiamo costruire per assolvere al compito di promuovere e dirigere la rivoluzione proletaria. Solo con questa forma possiamo far conoscere, discutere e valutare le azioni d’avanguardia, le azioni di attacco e le iniziative di propaganda armata che si compiono per procedere alla sua costruzione” [L’Aurora nr. 0 – pagine 2 e 3].




  • L’iniziativa delle B.R. a marzo [omicidio del prof. Marco Biagi] è sicuramente un fatto positivo, un intervento politico – militare di grande qualità, frutto di notevole capacità politico strategica. Particolarmente il fatto di essersi inseriti in piena lotta operaia contro l’aggressione padronale governativa dà all’azione un grande significato e peso politico” [L’Aurora nr. 0 – pagine 2 e 3].




  • Ai critici critici e agli opportunisti va ricordato il grande salto compiuto con l’avvio di una lotta armata in pieno centro imperialista. Esperienza di altissimo livello che dobbiamo raccogliere, rielaborare, reinnestare nel percorso di costruzione del partito, perché essa è una delle condizioni dell’attacco, di una strategia che porti all’apertura della crisi rivoluzionaria”. [L’Aurora nr. 1 – pagina 3].




  • Il partito dirige la mobilitazione rivoluzionaria delle masse tracciando la via con la propria linea di attacco dando così soggettivamente impulso alla strategia rivoluzionaria per la presa del potere. Per questo deve essere un partito con natura clandestina e con carattere politico – militare” [L’Aurora nr. 1 – pagina 16]

De L’Aurora sono stati pubblicati clandestinamente quattro numeri:




  • Il nr. “0” è circolato a Milano e nell’area dell'antagonismo radicale di Torino e Genova. Copie dello stesso, nel febbraio 2003, sono pervenute per posta ordinaria, spedita da Torino, anche alle sedi dei Comitati Unitari di Base di Varese, Vicenza, Mestre (VE) e Udine.

  • Il nr. 1 è stato diffuso nel maggio 2004 esclusivamente in Milano.

  • Il nr. 2 è stato diffuso nell’ottobre 2005 solo in Milano.

  • Il nr. 3 ha iniziato a circolare nel giugno 2006.

La riconducibilità de L’Aurora agli indagati e all’associazione eversiva a carico della quale si procede è pienamente provato da quanto già detto, basti pensare ai contenuti delle conversazioni ambientali (1°/10/2006 – 5/11/2006) nel corso delle quali, più volte, gli indagati hanno fatto riferimento al “loro” foglio di propaganda.


Le indagini hanno peraltro documentato che a seguito del rientro in Italia di DAVANZO, notevole impulso è stato dato proprio alla pubblicazione. Dalla conversazione ambientale registrata il 9-10/12/2006 tra questi LATINO e BORTOLATO, risulta che a Raveo era stato installato un computer ed una stampante ed il software necessario per approntare i testi e la pubblicazione. Nei due giorni sono stati affrontati – tra l’altro – i temi da trattare nel numero successivo:
9/12/2006 ore 21:08:

LATINO PROPONE, UNA VOLTA FINITO DI CENARE, DI PARLARE UN PO’ DELLA “FASE” (CHE ERA LA PARTE DI RELAZIONE/BILANCIO CHE AVREBBE DOVUTO TRATTARE EGLI) E DI FARE UN PO’ IL PUNTO DELLA SITUAZIONE.

INIZIANO LA DISCUSSIONE POLITICA AFFRONTANDO PRIMA L’ARGOMENTO DEL “GIORNALE NOSTRO” (OVVERO AURORA), DA POTENZIARE.

DAVANZO RITIENE CHE PER COME E’ STATO FATTO SIN’ORA E’ UTILE PER ALLARGARE L’ATTENZIONE INTORNO A LORO, MA NON CONSENTE ANCORA UN INTERVENTO PUNTUALE SU OGNI ARGOMENTO.

BORTOLATO RITIENE CHE ALCUNI ARTICOLI DI AURORA ANDREBBERO SVILUPPATI PIU’ SU STRUMENTI DI PROPAGANDA APERTA, TIPO QUELLO SULLE DONNE. SU AURORA ANDREBBERO TRATTATI PIU’ ARGOMENTI DI PROPAGANDA ARMATA. CONTINUA SULLO SVILUPPO DI STRUMENTI DI PROPAGANDA APERTA MIRATA SU OBIETTIVI SPECIFICI CHE CONSENTA DI STABILIRE CONTATTI E RAPPORTI.

BORTOLATO RITIENE CHE I DUE PIANI SIN’ORA SI SIANO UN PO’ CONFUSI. PER LUI AURORA DOVREBBE ESSERE UN GIORNALE CHE SERVE PER SVILUPPARE STRATEGIA NEI COMPAGNI IN QUALUNQUE POSTO POI OGNUNO DI LORO METTA IN PRATICA QUESTA STRATEGIA, MA QUELLO CHE I COMPAGNI FANNO POI NEL CONCRETO NON PUO’ ESSERE RACCONTATO NEL GIORNALE CLANDESTINO.

DISCUTONO QUINDI DELLA VALENZA DA DARE AL GIORNALE E DEGLI ALTRI STRUMENTI DA UTILIZZARE.
10/12/2006 ore 10:16:

DI SEGUITO LATINO ESPONE LE SUE PROPOSTE CIRCA LA COSTITUZIONE DI UN COLLETTIVO DI PROPAGANDA, RECUPERANDO I COMPAGNI DELLA REDAZIONE DI RIVOLUZIONE, CHE DOVREBBE FUNGERE DA COLLETTORE E CHE DOVREBBE IN QUALCHE MODO SUPPORTARE ANCHE LA REDAZIONE DI AURORA.
10/12/2006 ore 11:45:

BORTOLATO INIZIA AD ILLUSTRARE LA PARTE DELLA “BOZZA DI BILANCIO” CHE, SECONDO GLI ACCORDI PRESI IL 05/11/2006, AVREBBE DOVUTO TRATTARE LUI, OVVERO LA QUESTIONE DELLA PROPAGANDA:



BORTOLATO – Io dovevo fare la parte ..(inc).. del lavoro di propaganda …(inc).. prima. Perché avevamo stabilito così: di fare un bilancio del lavoro degli ultimi due anni dedicato agli aspetti positivi e negativi di quello che è stato fatto. E come aspetti positivi c’è sicuramente la questione della creazione del nuovo…della ..di Aurora, insomma, ..(inc) unitamente alla nuova formazione del quadro (inc) a fare lavoro di propaganda per il partito in maniera corretta, insomma, e che questa cosa ha posto obbiettivamente in discussione gli altri campi della nostra propaganda (inc), che ci ha portato, sempre come aspetti positivi, alla chiusura del giornale ….(inc)….libera forze per dedicare alla vera propaganda, quella nostra, ed altri aspetti positivi… (inc), propaganda locale, settoriale specifica. Ricapitolando gli aspetti negativi sono la (inc), la poca diffusione del nostro strumento e il fatto che non c’è una redazione …(inc)…definita .(inc)…in grado di assumersi tutti i compiti ..(inc). una cosa negativa è stata anche della resistenza alla chiusura del nostro giornale aperto, che poi è stata giustificata dal fatto che alla chiusura di questo giornale non abbiamo dato contemporaneamente il fatto che …(inc)… un'altra cosa che…un altro aspetto negativo (inc) della nostra propaganda è che non abbiamo…non siamo riusciti, insomma, a produrre, per vari problemi di (inc) organizzativa, delle iniziative…(inc)… Perché come bilancio del lavoro che abbiamo fatto fino a qua, …(inc) …possiamo dire che abbiamo fatto un salto in avanti, rispetto a come….da quando, insomma, si è avviato il nostro percorso di fusione fra le due componenti…un salto in avanti è stato fatto (inc) e che proprio questo salto ha posto (inc) la questione di riorganizzazione del tipo di lavoro, di una nuova ottica, di una nuova redistribuzione….. (inc)…fare un piano di lavoro che comprendeva la questione di tutte le iniziative di P.A., nel senso che…perché c’è da valutare, insomma, (inc) e di articolarle tutte su due piani: uno centrale, nel senso che sono generali, che è principalmente rivolto a…come contenuto, insomma, alla battaglia… su qual è la posizione del partito, su che terreno si deve (inc) eccetera (inc) terreni (inc) di sviluppare questa cosa su contenuti (inc) di uno scontro generale che deve…dovrebbe portare alla vittoria della guerra; e un altro piano, invece, che è il piano locale, che è quello che …(inc) territoriale eccetera, rispetto anche al discorso che facevi tu, condizioni sul lavoro, i capi, (inc) aziendali, (inc) eccetera, si ribadisce che il lavoro è principalmente rivolto a (inc) politiche settoriali, specifiche, territoriali, eccetera (inc) forza…(inc) scontro. Questo va capito poi chiaramente….



BORTOLATO - …Mentre sul piano generale sicuramente il livello espositivo è molto più forte, e sicuramente la capacità nostra di fare azioni di taglio generale, insomma, …(inc)…per cui…però, insomma, …..(inc)…. Cioè sono tre punti, questo punto qua è il primo, il secondo punto è la riorganizzazione di AURORA, che comprende il fatto di organizza…di organizzare la redazione, facendo riferimento anche alle forze che vengono liberate dalla chiusura di Rivoluzione …(inc)…e in questo caso si chiede a tutti i compagni chi è disponibile, chi fa chi non fa (inc) dopo questo documento qua, nel momento in cui tutti i compagni discutono, dicono, eccetera (inc)..documento condiviso..(inc)

Ulteriore conferma in ordine alla riconducibilità della pubblicazione all’associazione indagata si ricava anche dalle intercettazioni ambientali: il 7/04/2006, LATINO – parlando con GHIRARDI – ha affrontato il “caso amianto”, le morti degli operai della Breda e il progetto di gambizzare Vito Schirone all’epoca amministratore della predetta società.


L: … inc … in chiesa il bastardo. Ah sono andato a vedere dove abita il dirigente della Breda, quello che è stato assolto nella causa dell'amianto ed è una casa simile a quella dove abita il direttore della Fiera… condominio costruzione nuova con l'attico sopra…inc.. in palazzo... 1,2,3,4,5,6 .. con la portineria e lì bisognerebbe farci un bell'appostamento….. quando esce, quando entra, è viale Monza 305 … se ti capita di passare



L: si era ..inc.. dirigenti della Breda, sono stati assolti



G: si, mi ricordo il processo...inc... per cazzi loro.. giustizia per quei poveri operai poi..

L: …inc…questo e'... cioè e' il massimo dirigente di.. queste cose, si chiama VITO SCHIRONA .. SCHIRONE.. e' ì' per adesso, ti metti appostato davanti al portone, sarà una cosa lineare, sotto casa sua... lo vedi in faccia però, voglio dire, ti vedi i ... piani e le finestre. Lì ci sono tre piani, non e' che sia altissimo.. cioè tiri viene ... (inc.) tiri una raffica sulle finestre... non sarebbe neanche una brutta cosa. (14,31) e' una cosa un po' dimostrativa però…



L: … adesso quella legge che e' fatta a favore di Berlusconi che ...quella che se sei assolto, in primo grado… non puoi più essere giudicato …inc …, cioè non lo tocca più nessuno.. quello li!

Nel numero 3 de L’Aurora (primavera 2006) vi un articolo proprio sul caso “amianto”:
Uno dei provvedimenti meno conosciuti del governo Berlusconi, passato in sordina e mai più ripreso nell’ambito della campagna elettorale, è quello che stabilisce la definitività delle sentenze di assoluzione in primo grado, l’impossibilità di ricorrervi contro in appello e in cassazione. Quello che nessuno ha detto è che questa disposizione, passata per garantista, apre la porta all’impunità definitiva per tutti i crimini commessi dai padroni e dai loro sgherri ai danni degli operai e delle masse popolari. Crimini che spesso, come dimostra il caso amianto, trovano la compiacente elargizione di assoluzioni da parte dei magistrati di primo grado. Se proprio ciò non bastasse, sempre il governo ha elargito la generosa legge sulla prescrizione, che taglia tutti i tempi di prescrizione delle pene comminate. Per certi reati, naturalmente, e per certi più che per altri: e anche qui tutti i crimini padronali, come gli omicidi da amianto, appunto!” [L’Aurora - nr. 3 – pagine 32 e 33].
Lo stato borghese e il suo sistema giudiziario infatti non possono condannare realmente la classe di cui sono espressione. Ricordiamo uno degli esempi più allucinanti di questa impossibilità di “giustizia”, l’assoluzione in blocco dei padroni e dei dirigenti di quella fabbrica di morte che è il Petrolchimico di Marghera. Pure la stampa borghese era imbarazzata. Però gli operai ricordano che non tutti sono andati assolti … Un direttore ed il suo vice ebbero un incidente sul lavoro. L’unico in cui possano incappare gli sfruttatori incravattati … dimissioni definitive, da parte delle Brigate Rosse!” [L’Aurora - nr. 3 – pagina 35].
Esplicito riferimento – quest’ultimo – al rapimento ed al successivo omicidio ad opera delle Brigate Rosse, dopo una lunga prigionia, dell’ing. Taliercio, direttore del Petrolchimico di Marghera, avvenuto nel 1981.


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