Descrizione del progetto
Obiettivo del progetto è trasformare la sede di Taranto del Politecnico di Bari, attuale sede del Centro Inter Dipartimentale “Magna Grecia”, in un green campus riconosciuto a livello internazionale nel quale svolgere attività di ricerca, innovazione, didattica e alta formazione sui temi dell’ambiente (monitoraggio e bonifiche ambientali) e della produzione sostenibile (eco-progettazione). Nel resto del paragrafo si riportano una breve sintesi sulla storia della sede di Taranto e le difficoltà che la stessa sta affrontando, l’analisi Strenghts, Weaknesses, Opportunities and Threads (SWOT) associata al progetto e una breve descrizione delle attività previste per il raggiungimento dei risultati riportati al paragrafo 1. Tali attività sono poi enucleate al paragrafo 4.
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La sede di Taranto del Politecnico di Bari
La II Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari avvia le proprie attività a partire dall’anno accademico 1992-93. Nella sede di Taranto14 viene erogato, inizialmente, il solo corso di Laurea in Ingegneria dell’Ambiente e per il Territorio indirizzo “difesa del suolo” (a questo unico indirizzo viene presto aggiunto l’indirizzo “pianificazione territoriale”) progettato ad hoc per Taranto. Nel corso degli anni l’offerta formativa del Politecnico di Bari a Taranto viene ampliata. Attualmente sono erogati tre corsi di laurea triennale (ing. Meccanica, ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni e ing. Civile e Ambientale, con sede amministrativa Bari) e due corsi di laurea magistrale (ing. Meccanica e ing. dell’Ambiente e Territorio, quest’ultimo con sede amministrativa Taranto). Nel frattempo la specificità del corso di laurea in Ambiente e Territorio si è persa (un corso gemello è nato anche nella sede di Bari). Oltre alla didattica, sono avviate e concentrate su Taranto alcune importanti attività di ricerca. Nel 2004 il Politecnico apre a Taranto anche un Dipartimento nel quale far confluire (e gestire) quelle attività. Viene ripresa l’antica specificità della sede tarantina intitolando il Dipartimento all’Ingegneria dell’Ambiente e per lo Sviluppo Sostenibile (DIASS). La riforma Gelmini (2011) costringe le Università a modificare il proprio assetto, eliminando, tra l’altro, le Facoltà e fissando una soglia minima di docenti per Dipartimento. Nel DIASS non si riesce a aggregare un numero sufficiente di docenti. Il Dipartimento stesso pertanto viene chiuso e sostituito, a fine 2012, dal Centro Inter Dipartimentale Magna Grecia, attualmente operante, nel quale confluiscono tre Dipartimenti (Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione e Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica), ma pochi docenti. Venuto a mancare il vincolo legato alla presenza della Facoltà, la quasi assenza di docenti residenti in provincia di Taranto costituisce una oggettiva difficoltà per l’offerta formativa sulla sede. I continui tagli ai finanziamenti degli Atenei e l’assenza (che data almeno un decennio) di una (chiara) visione strategica per la sede di Taranto rischiano di portare la sede stessa a chiusura in pochi anni. Contro la chiusura si sono più volte schierati gli enti locali che, negli anni, hanno contribuito a finanziare la sede con ingenti risorse economiche e borse di studio. Una delle ultime iniziative a favore della sede è stata l’adunanza dei consigli comunale e provinciale in seduta congiunta (22 aprile 2013) proprio presso la sede del Politecnico alla presenza delle maggiori istituzioni territoriali. La Regione Puglia ha recentemente stanziato per la sede di Taranto del Politecnico di Bari 1 350 000,00 euro per l’assunzione di ricercatori a tempo determinato. Tuttavia, in mancanza di una offerta formativa competitiva a livello nazionale e internazionale e appropriata alle peculiarità del territorio e di un progetto che ne valorizzi il ruolo si ritiene che la sede sarebbe inevitabilmente destinata alla chiusura.
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Analisi SWOT associata alla proposta progettuale
Nel seguito si riporta in maniera sintetica l’analisi SWOT associata alla proposta progettuale. In particolare, si sintetizzano i punti di forza e di debolezza del Politecnico, con particolare riferimento alla sede di Taranto. Le opportunità e le minacce elencate sulle righe della Tabella 1.3 sono quelle derivanti dall’ambiente (e dunque esterne al Politecnico di Bari). Le celle all’incrocio righe-colonne evidenziano come l’ipotesi progettuale potrebbe permettere di cogliere opportunità e minimizzare minacce facendo leva sui punti di forza e riducendo i punti di debolezza.
Tabella 1.3. Progetto Green Campus: Analisi SWOT.
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