A elena bernardi


Verona 21 ottobre 1829 Tua Aff.ma Madre



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Verona 21 ottobre 1829

Tua Aff.ma Madre


Maddalena Figlia della Carità29

A MARGHERITA ROSMINI

2054(Verona#1829.10.22)


Notizie senza rilievo, se non il rammarico per non riuscire a scrivere le Costituzioni come i Superiori vorrebbero. Le invia copia della lettera della Campostrini, diretta al prof. Rigler sulla incerta accettazione di una giovane di Trento.
V.G. e M. Carissima Figlia
Comincierò per dirle mia Cara Figlia aver, io ricevuto da quella Signora il libro del Signor Conte Luca30 che favori mandarmi e di cui la ringrazio. Intesi dall'ultima cara di Lei lettera com'Ella ame­rebbe ritenere la proprietà dell'altro libro simile rimasto presso di Lei trovando essere questo utile anche per noi come io pure penso. Siccome però lo promisi al Signor Barone Todeschi31 faccia così. Glielo dia intanto da leggere dicendogli che hanno quello solo, che ora lo legga, e che gliene farò in seguito avere un altro che potrà ri­tener sempre presso di se.

Rapporto alla Teresa sarebbe certamente una bella cosa, che si quietasse con uno di Trento. Faremo orazione e sentirò molto vo­lentieri l'esito. Per la Gioppi32 Ella si è regolata benissimo mia Cara Figlia, a lasciare che suo fratello la vedesse ritenendo la cognata, e nipote in parlatorio. Questa Cara Figlia a dire il vero mi fa proprio pena per la sua salute.

La sua consolazione per le Costituzioni se seguitiamo così vuol essere di poco effetto perche l'assicuro che tra tutti questi giorni sarò arrivata a scrivere dieci righe per avvanzare anzi un po di tempo mi privo del piacere di scrivere al Professore Rigler33 ed invece prego Lei a rifferirgli una delle risposte, che ho avuto relativa alla sorella del Signor Prefetto. Scrissi dunque varie volte all'Amica Campostrini34 ed io qui le trascrivo il paragrafo della lettera con­clusivo dell'Amica sul quale vi faranno le riflessioni e conclusioni che crederanno.

«Quanto a quella figliuola di Trento per mia parte senza dub­bio sono disposta a riceverla anche dopo passato l'anno scolastico; ma però sempre colle condizioni che Essa in quest'anno impari be­ne, e riesca veramente abile perche altrimenti colla poca dote che ha non potrei; e che in questo frattempo non si manifesti cose di Es­sa sia intorno alla salute, o in altro modo per le quali venga io a co­noscere non convenire per noi, e che vedendoci, come ella sa ch'é pratica meglio, scambievolmente c'incontriamo. Colla poca cogni­zione che ne ha Ella mia Carissima Signora Marchesa e col niente più, che ne ho io non posso promettere di più. Dietro a questi miei sentimenti la prego dunque di scrivere come crederà più opportuno nelle circostanze della Figlia che a Lei sono note ... ». Sin qui la Cam­postrini.

Ho scritto in proposito anche a Bergamo. A me dispiace che la Figlia spenda per istare a Trento, e poi se non riesce, o non incontra ha gettato il danaro. Le scriverò poi la risposta di Bergamo. Termi­no subito per non perdere la posta. Tanti rispetti a Monsignore, ed al Signor Professore Rigler. Tutte le abbraccio, e le lascio nel Cuor Santissimo di Maria

Di Lei Carissima Figlia

Verona li 22 ottobre 1829
Nell'altra pagina Marianna35 scrive ad Irene36

La Sua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità

A GIUSEPPA TERRAGNOLI

2055(Verona#1829.10.23)


Maddalena dà notizie di secondaria importanza.
V.G. e M. Mia Carissima Figlia
Avete fatto benissimo mia Cara Figlia di ricordarmi i due istru­menti, che io mi era bravamente scordati.

Avendo lasciato passare due buone occasioni in cui avrei potu­to spedirveli sono stata costretta di mandarli per la posta, diretti al Signor Alessandri37.

Da quello mi dice il Signor Battista38 mi pare che li abbia fran­cati, potete però sentire Alessandri se abbia speso nulla, per riscuo­terli dalla posta.

Vi avverto che unitamente agl'istrumenti vi è ancora la scrittu­ra per la voltura39 onde vi prego di farla subito eseguire. Mi sapre­te poi dire la spesa.

Ho già provveduti mia cara Figlia i cottoli40 quali ho dati da co­lorire. Subito, che li avrò riavuti dal tintore alla prima occasione ve li manderò.

Isabella41, che scrive vi fa tanti cordiali saluti, e vi prega di di­re molte cose per essa alla buona Chiaretta, pregandola ad iscusar­la se non ha ancora scritto ma che una volta lo farà senz'altro.

Abbraccio con voi tutte le care Figlie, e per non perdere questo corso di posta do termine lasciandovi nel Cuor Santissimo di Maria
Di Voi mia Cara Figlia

Verona San Giuseppe 23 ottobre 1829

Se Alessandri avesse speso qualche cosa vi prego di soddisfarlo
Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità42


VERONA

Alla Signora

La Signora Giuseppa Terragnoli

Figlia della Carità


Santa Lucia


V E N E Z I A

A DOMENICA FACCIOLI

2056(Verona#1829.10.26)


Se il conte Marco Passi non è riuscito a chiarire con esattezza dove dovessero accompagnare le giovani da preparare per maestre di campagna, le trattenga pure a Bergamo. Ce ne saranno così cinque, come saranno cinque a Verona, dove intanto tutti si stanno preparando al Santo Giubileo.

Carissima Figlia


Verona 26 ottobre 1829

Jer sera giorno 25 ricevetti la cara vostra lettera del 24 che mi affretto di riscontrare subito sentendo la premura che avete. Veramente sarà per isbaglio di non avermi saputo spiegare, ma mi pareva d'avervi scritto chiaramente. Non perdiamo pero tempo per quanto abbiamo scritto pel passato.

Sentite dunque mia Cara Figlia se il Signor Conte Marco1 non è più in tempo da impedire che venghino dalla strada di Bergamo in vece che da quella di Brescia certamente che sarebbe una indiscrezione, e poca carità il volerle far venire a Verona e per ciò tenetele pure voi altre. Cosi vi saranno queste tre quella del Servo di Dio di Trescore2 ed una a vostro piacimento, che cosi formano il numero, che vi ho permesso.

Noi qui abbiamo a momenti il Santo Giubileo. In conseguenza vi assicuro che abbiamo propriamente bisogno del Signore perche vorrei pure che potessimo giovar ai nostri San Zenati. Dura però solo 15 giorni, e sarà terminato la seconda domenica d'Avento. Subito dopo qui pure riceveremo cinque maestre figliuole da educare percio siccome le Veronesi hanno poca vocazione per tale cosa chi sa quante Bergamasche verrebbero volentieri.

Intanto ve ne prevengo ma non vi prendete un impegno positivo se non mi scrivete perche potrebbero saltar fuori le Veronesi.

Mi raccomando alla vostra carità perche preghiate il Signore che ci degni accordarmi la grazia di ricever bene il Santo Giubileo. Tutte qui se la passano discretamente bene, e tutte vi salutano.

Mia Cara Figlia vi abbraccio tutte di vero cuore e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.

Tanti rispetti al Signor Don Giovanni3. Il libro del Signor Conte Luca4 l'ho ricevuto da Trento, e ve ne ringrazio. Addio di nuovo

Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità5

PS. Quando mi scrivete ditemi se sapete notizie della Meneghina Carminati detta Ganascia se si rimette ecome stà.

Riflettendo che la stagione s'innoltra penso aggiungervi che se vi sono figlie Bergamasche che volessero venire a Verona per essere educate per maestre avendo voi altre il vostro numero di cinque me lo scriviate che vedrò di poterle ricevere prima anche del Giubileo perche non si riduchino a fare la strada nel gran freddo. Scrivete a quel Servo di Dio di Trescore quando cominciate l'educazione.



A GIUSEPPA TERRAGNOLI

2057(Verona#1829.10.28)


La Canossa é un po' stanca per i tanti affari, tuttavia dà buone notizie della Roggia, della Donà e gode che an­che la mamma di quest'ultima stia meglio. Raccomanda che non le si chiedano informazioni sui matrimoni. Fa sapere che il Patriarca di Venezia, allora di passaggio a Verona, era andato a farle visita, e suo malgrado, ella non aveva potuto ricambiarla, perché nessuno dei suoi parenti era in città e, sola, non poteva andare.
V.G. e M. Carissima Figlia
Voi mia Cara Figlia vi lusingavate di vedere una qualche mia lettera lo scorso venerdì, ma sappia che sabbato collo straordinario vi scrissi facendovi noto che col mezzo della posta il Signor Verdari6 spediva gli istromenti a Venezia dirigendoli al buon Signor Alessan­dri7. Mi lusingo che li avrete anche ricevuti, e che se vi sarà stata qualche spesa l'avrete soddisfata benche qui il Signor Battista ab­bia credo pagato, pure vi potrebbe essere stata anche costì qualche spesetta. Desidero dunque che mi diciate se avete ricevuto le sud­dette carte, e la spesa che avrete incontrata.

La mia salute è discreta, mi sento però un pò stanchetta, e temo di aver bisogno di farmi levar un pò di sangue, in pieno mi contento proprio.

Rapporto al fratello della Teodora8 avete fatto benissimo ri­cordarmi di scriverli, già ho anche preparata la lettera pel suddet­to, e la metterò in posta unita a questa.

La Dora si diffende proprio benino, come anche la Cecilia9 se­condo il suo solito, e tutte le altre grazie al Signore si diffendono. Sento con piacere che la Dama Donà10 continua a stare benino, non mancheremo di raccomandarla al Signore.

Riguardo alla Annetta11 sappiate che sta benissimo, ha fatto la più bella ciera, è allegra come un campanello, e si trova contentissi­ma.

Farò che la Isabella12 scriva alla Chiaretta animandola, e in­fervorandola, ma conviene portar pazienza con il suo temperamen­to tutto fuoco, che vedrete che farà molto bene.

Rapporto all'informazione che mi domandate, sappiate che ta­li, e tanti sono i miei affari, che non mi lasciano neppure respirare, e queste cose portano perdimento di tempo, parole, lettere, e che so io, e poi vi prego di dispensarmi, essendo io contrarissima d'intri­carmi in questi affari, particolarmente essendo informazioni per matrimonj, in somma non attendete da me più di così.

Sono contentissima che il Signore vi abbia provveduto di un'al­tro buon cristiano, ed intendente medico.

Intesi tutto della nota persona di nuovo ve lo raccomando.

Domenica scorsa sono stata favorita di una visita del nostro Santo Patriarca di Venezia13. Ebbi un gran rincrescimento di non aver potuto andar ad inchinarlo, a motivo che per combinazione si trovavano tutti i miei parenti fuori di città, non solo mio fratello14, ma il Carlino15, la sorella16, ecc. E

per non aver potuto avere compagnia con mio dispiacere, mi privai di questo onore.

Vi prego di dirlo al Signor Francesco Padenghe17, pregandolo a mio nome di andar lui da Mons. Patriarca, ad inchinarlo per me, che mi farà cosa grata.

Io a piedi non poteva andare non aveva nessuno che mi accom­pagnasse, in somma supplirà il signor Francesco per me.

Tutte concambiano alli vostri saluti. Vi abbraccio tutte di cuo­re, governatevi, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria


Di Voi Carissima Figlia
A me pare che la Teodora abbia ragione, già lo scrissi a Don Carlo. La lettera del padre Emanuel datela a Chiaretta da portar­gliela.
Verona li 28 ottobre 1829

Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità18

A MARGHERITA ROSMINI

2058(Verona#1829.10.29)


A Verona è morta una giovanetta che frequentava l'Istituto e per la quale ella aveva una cura affettuosa. Le manderà, come manderà a tutte le Case, copia dei suoi propositi fatti durante il giorno di ritiro. Poiché sono esemplari e commoventi, come é stato il suo passaggio al Cielo, serviranno a suscitare desideri di bene nell'animo di altre giovani. La Canossa dà anche qualche direttiva sull'Ottavario dei Defunti.
V.G. e M. Carissima Figlia
Eccomi a rispondere subito mia Carissima Figlia. Comincerò per dirle che la buona Angelina Damiani19 é andata in paradiso come speriamo e come da argomento di sperarlo la santa sua vita, e la santa sua morte. Spirò invocando Maria avendo prima dato le sue commissioni perche nel vestirla dopo la sua morte le mettessero da una parte l'immagine dei tre Cuori e dall'altra l'immagine di Maria Santissima la nostra che portiamo al collo. Pati assai ed altro non la sollevava ne mostrava di rallegrarsi di altro, che di sentire a parlare di Dio. Se non poteva parlare mostrava se non altro di soridere. jeri portarono una Carta che trovarono a casa ove stava, ed erano i suoi proponimenti fatti l'anno scorso nel mese di novembre in cui fece il giorno di ritiro. Mi piacquero tanto che giudicandoli atti a far frutto nelle ragazze gliene manderò un esatta copia da leggere alle nostre ragazze di costì. Nondimeno la raccomando alle loro orazioni perche Dio è santità, e purità infinita qualche piccola machia potrebbe esservi stata anche in quest'angioletto. Qualche Comunione mi raccomando, e qualche Via Crucis.

Rapporto a quanto hanno da fare il giorno, e l'ottava dei Defonti non lo ho ancora stabilito. Per altro intanto facciano cioè applichino tutte le Comunioni, che faranno l'Ottavario in suffraggio loro riccordandosi anche delle Care Nostre Compagne. Facciano ogni sera la Via Crucis per lo stesso fine, e mia Cara Figlia raccomandi a tutte di applicare tutte le opere di carità tutto l'Ottavario pure in sollievo de Defunti faccendo cellebrare una Messa per le nostre Compagne, e lo stesso quest'anno faremo anche noi. Per le altre co­sette di più che faranno quì già si sa che ogni una ha qualche fervo­re particolare, ma quanto dissi di sopra finche abbia potuto scrive­re lo farò fare in ogni luogo.

La ringrazio tanto della carità della Novena. Già questa gioverà al suo tempo. Per ora non mi lasciano neppure pranzare; jeri, ed og­gi andai a tavola verso le due, e lavorando tutto il giorno non faccio la metà di quello, che dovrei fare, onde orazione e pazienza.

Non ve­do l'ora di sentire l'esito del l'abboccamento della Teresina20. A parlarsi tra noi dubito che non le basterà, e che dopo avrà bisogno di Parlare a qualche altro. In somma faccia il Signore.

La Lucietta21 capisco che prima di venire farà la sua cantata. Monsignor Vescovo22 fu a salutarmi domenica in compagnia di Monsignor Patriarca di Venezia23 . La prima cosa che mi domandò fu di Lei. Feci al medesimo i di Lei lamenti perche si mostrò molto malcontento che mi fermassi si lungamente a Trento. La settimana prima dell'Avvento comincia qui il santo Giubbileo.

Abbraccio con lei tutte le Care Compagne. Scriverò il venturo odinario alla Cara Cattina24. Intanto favorisca dirglielo.

Tanti ri­spetti a Monsignore25, ed al signor Arciprete26.

Fù qui un credo Religioso, che non abbiamo compreso se fosse prete o fratte. Venne a vedere se avevamo niente da mandarle ma non conoscendolo, e non avendo questo una sua riga non abbiamo saputo se dargli, o non dargli niente, e niente gli abbiamo dato. Se mai manda qualcheduno basta un mezzo foglio di carta sigillato scriva semplicemente Stò bene e vi abbraccio col suo nome.

Tutte le lascio nel Cuor Santissimo di Maria., e tutte le salutano.
Verona li 29 ottobre 1829

Sua Aff.ma Madre



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