Liber chronicus parr. Ia di vedeseta



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Dalle nostre case251

Collegio Marcelline – Via Quadronno



Lieta vacanza – A Vedeseta, piccolo comune nascosto fra i monti bergamaschi, nella Valle Taleggio, le Suore Marcelline di via Quadronno hanno formato il loro nido estivo. Nella bella villa Arrigoni, protesa a mezzogiorno sulla valle dell’Enna, fronteggiata da montagne coperte da folti boschi di pioppi e di quercie, adagiata ad oriente su una dolce ondulazione, abbellita da due terrazzi che si affacciano nella sottostante valle digradante a praterie, nei mesi di vacanza, Suore ed alunne si raccolgono nella pace salubre della montagna. Gli sguardi indiscreti non penetrano nel tranquillo recesso, il quale riserba la sua bellezza unicamente per le fortunate abitatrici. I gelsomini e le rose arrampicanti effondono il loro delizioso profumo, il mormorio di una fontanella, situata nel centro del grazioso giardino, dà l’impressione che esso sia sorto improvvisamente, al lieve tocco di una magica bacchetta. Le Suore sono molto amate dai buoni Vedesetani, i quali s’ichinano riconoscenti dinanzi alle "Vergini del Signore", come qualcuno di essi rispettosamente le chiama.

Nei pochi mesi di loro dimora in montagna, istruiscono i bimbi, raccolgono le giovani nell’Oratorio festivo. Le buone fanciulle ascoltano devote la parola della Suora; alcune volte i loro occhi s’imperlano di lacrime, mentre alla Suora si stringono con filiale abbandono: oh, essa ha il segreto per infondere nei loro cuori una felicità così vera, così tangibile e profonda! E tutte, giovani e vecchie, alle Suore confidano le loro pene, chiedono le medicine per i loro ammalati, la benda per avvolgere una improvvisa ferita, soprattutto il sorriso materno, la parola che sa scendere dolce, senza urtare, e giungere là ove forse vorrebbe sorgere una timida voce di ascosa ribellione.

Purtroppo giunge presto l’ora della partenza; la brezza autunnale chiama le Suore Marcelline dalla pace e dal riposo campestre alla vita attiva della città e del collegio; allora mesti si raccolgono i buoni Vedesetani fuori delle loro case... alcuni sul cancello della villa, altri osano penetrare fin nel giardino, per ivi dare un ultimo saluto, per esprimere in un eloquente silenzio tutta la loro riconoscenza, tutta la speranza, la certa speranza di un prossimo arrivederci, quando il brutto inverno, così spaventoso per chi deve lottare con la miseria, avrà ceduto ancora il posto all’estate fulgente.

Vedeseta consacrata al Cuore di Gesù – Quest’anno la dimora fra i monti, per le Suore Marcelline e le loro allieve, ebbe un’attrattiva speciale. Negli otto giorni precedenti la festa dell’Assunta, le campane di Vedeseta suonarono, festose, solenni, svegliando nei cuori soavi nostalgie, invitando, persuadendo, stringendo i figli intorno a Colui che essi chiamano semplicemente "il Curato", ma che venerano quale degno Padre, amano quale dolce Amico. Le luci e le fiaccole improvvisate nella sera del 15 agosto, furono infatti nunzi di un grande avvenimento, che avrebbe segnato a caratteri indelebili la giornata successiva del 16. Essa doveva ricordare il 25° di Sacerdozio del buon Parroco Sac. Carlo Pensa, ed il popolo di Vedeseta si preparava ad esprimergli il suo schietto amore, improvvisando una manifestazione quanto mai poetica e gentile. In tal giorno poi il paese si sarebbe consacrato al Cuore SS. Di Gesù. Giunse la mattina del 16 agosto, le montagne rivestirono per l’occasione le loro tinte più belle, l’aria, resa trasparente dal recente temporale, aveva ssunto una vivacità insolita: pareva perfino che ogni filo d’erba, ogni roccia, ogni zolla di terra, volesse recare il suo contributo osannante. Un paese di montagna in festa è quanto di più graziosi si possa mai immaginare: "sandaline" rosse e bianche, archi e porte trionfali, fiori di carta sospesi lungo il cammino..., alle finestre lenzuola bianche ricamate, quelle "del corredo", è tutto un insieme caratteristico veramente festoso. Il parroco passò, come Gesù trionfante, fra i figli da lui amati e da cui è sinceramente riamato; giunse nella Chiesa, ove si svolse un maestoso Pontificale, infine si iniziò la solenne processione col SS. Sacramento.

Il sole era salito alto, vibrando i suoi raggi luminosi, avvolgendo in una luce smagliante, veramente trionfale, la processione che incedeva lentamente fra il solenne salmodiare, in cui si fondevano le voci robuste degli uomini e quelle acute delle donne: "Te laudamus Domine". Sotto il tempio magnifico della natura, profumato della fresca aura montana, Gesù veniva. Nella piazza del paese una sosta: la villa abitata dalle Suore Marcelline aveva aperto per l’occasione i suoi cancelli, ed era apparso, fra un profluvio di fiori candidi e vermigli, Gesù additante il Suo Cuore, aprendo le sue braccia, ripetendo ancora una volta l’invito dolcissimo: "O voi tutti che passate, venite a me!" Come sfondo, le bimbe vestite di bianco, avvolte in veli immacolati, le Suore in nero, fusione magnifica di innocenza e di verginità. Il SS. Sacramento vien deposto sull’altare, ai piedi della statua del Cuore SS. di Gesù. La voce delle campane diventa maestosa, oramai la campana maggiore ha preso la parola, ad essa l’onore di lanciare le sue onde sonore lontano affinché l’eco ripeta mille e mille volte e riporti, fin nei meandri più reconditi della valle, la grande notizia: Vedeseta si consacra al Cuore SS. di Gesù!

Ad un tratto la campana tace, il più religioso silenzio si stabilisce nella piazza; dopo le brevi ma commoventi parole del Parroco, il quale più d’ogni altro vive la grandiosità del momento, la voce nitida e squillante del vice-Podestà pronunzia chiaramente. "Divin Salvatore Gesù, Re immortale dei secoli, Sovrano Assoluto, Re dei re, Signore dei dominanti, il Paese di Vedeseta si consacra oggi solennemente al Vostro Santissimo Cuore", e la voce continua scandendo una per una le parole del giuramento. Lacrime ineffabili scorrono lungo le nostre guancie, tutto il nostro essere vibra in una commozione infinita, ogni cosa scompare intorno a noi, in noi! grandeggia una forza sola, impera un unico ed assoluto Dominatore: è l’ora del Tuo trionfo, Gesù benedetto!

Oh, piccolo angolo di terra, ove le montagne ammantate di verde parlano un linguaggio penetrante e la brezza mormora inviti misteriosi, ove una risposta è data ad ogni angosciosa domanda, un riposo si offre per ogni affannosa fatica, un silenzio s’impone ad ogni stridente rumore, da te lontane, a te corriamo col nostro pensiero. Il fascino della tua bellezza agisce su di noi: se chiudiamo gli occhi, le tue luci ci abbagliano, sentiamo ancora l’armonia delle tue belle campane, e con te, o Vedeseta, anche noi proclamiamo il Cuore SS. di Gesù luce nelle nostre tenebre, consolatore dei nostri dolori, dominatore assoluto della vita nostra!

S. M.

Anno 1933
Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù

E’ da ricordare in quest’anno la solenne consacrazione di Vedeseta al Sacro Cuore di Gesù fatta in occasione del 25.o di Sacerdozio del Parr. Pensa D. Carlo. Atto commovente da non scordare mai più. Le R. R. Suore Marcelline hanno dedicato una pagina del loro periodico – S. Marcellina – a illustrare sì bella festa; pagina che si allega252 qui a perenne memoria, come pure si unisce il foglio dattilografato della Consacrazione.


[326] FORMULA DI CONSACRAZIONE

Divin salvatore Gesù, Re immortale dei secoli, sovrano per natura e per diritto di conquista di tutte le anime, Re dei Re e Signore dei Dominanti, il Paese di Vedeseta in una fusione intima di cuori, di Autorità e di Popolo, umilmente prostrato ai Vostri piedi si consacra oggi solennemente al Vostro Sacratissimo Cuore e proclama il vostro assoluto dominio su tutti i suoi abitanti e su tutte le cose che loro appartengono.

Degnatevi o Divin Cuore, di accoglierci come cosa Vostra, di benedire le nostre imprese spirituali e temporali, di allontanare da noi gli affanni, di santificare le nostre gioie, di sollevare le nostre pene.

Benedite, o Gesù dolcissimo, il nostro Parroco e le Autorità che guidano le nostre sorti.

Benedite e difendete le culle dei nostri bambini, le scuole dei nostri fanciulli, la fede del nostro Popolo.

Benedite coloro che vedete qui presenti e con noi gli assenti, i lontani, i nostri cari defunti.

Rinvigorite in tutti lo spirito di Fede, di Purezza, di Santità; unite a Voi tutte le anime, aprite a noi o Signore la ferita del vostro dolcissimo cuore, e, come in arca di salvezza, custodite ciascuno di noi, sinché, dopo avervi appartenuto in terra, siamo nei secoli futuri la Vostra dolce eredità.

Così sia!


Vedeseta

Le maestose campane di Vedeseta hanno nei passati giorni del ferragosto narrato la nuova letizia e gloria della consacrazione di tutto il paese e di tutta la popolazione al Cuore Divino di Gesù, ed i molti meriti del beneamato Parroco festeggiante il suo 25.mo di sacerdozio.

I solenni festeggiamenti furono preparati da un triduo di predicazione al quale il popolo partecipò con entusiasmo. Il mattino del 16 c. m. trovò tutta Vedeseta ai piedi del santo altare per ricevere dalle mani del proprio Pastore Gesù Eucaristico. Alle ore 9.30 la folla dei fedeli e dei villeggianti attrverso le vie infiorate del paese ed addobbate di nuove e belle sandaline, dono delle Suore Marcelline, accompagnava l’amato Parroco al tempio. La Scuola Apostolica dei Padri Passionisti eseguì un scelto programma musicale ed il Rev.mo Prevosto di Melzo, Don Orsenigo, tenne il discorso, esaltando l’opera del Sacerdote ed in particolare l’attività indefessa del festeggiato. Fungevano da padrini il Vicepodestà, in rappresentanza del podestà trattenuto altrove ed il Podestà di Taleggio. Vi erano a far degna corona P. Polvara obbl. di Rho, il Vicario di Sottochiesa, i Parroci di Rancio, di Morterone, di Brumano, di Pizzino, il Cappellano di Peghera, il coadiutore di Lambrate, il prof. Maggiolini, Don Penati dell’Ospedale Maggiore di Milano, Don Gallone O. C. F., il can. Prof. Don Amilcare Mosconi, Direttore della Colonia Alpina Cremasca, in parrocchia, il degno figlio di Vedeseta Don Angelo Arrigoni, parroco di Cisano Bergamasco, ed i due chierici filosofi Arrigoni e Musitelli, frutto delle fatiche apostoliche del buon Parroco.

Subito dopo la Messa si svolse una grandiosa processione Eucaristica che culminava colla solenne consacrazione di Vedeseta al S. Cuore. Nel giardino delle Marcelline un sontuoso altare venne preparato, dall’alto del quale dominava la gigantsca statua del S. Cuore. Deposto Gesù Eucaristico sulla mensa, il Parroco, col Vicepodestà, il sig. maestro Locatelli Battista salirono il palco d’onore; tutta la piazza maggiore è gremita di popolo osannante, solenne è il momento! La voce poderosa della campana maggiore annuncia alla Valle intera che Vedeseta sta per darsi tutta a Colui che è il re dei popoli, il Dominante dei dominanti.

Il Parroco ancora una volta vuol richiamare l’attenzione del suo popolo all’atto solenne che sta per compiere; il Vicepodestà con voce squillante legge l’atto di consacrazione; il popolo è entusiasta e prorompe in un fragoroso applauso. Come suggello di tanta solennità scende la benedizione di Gesù, sgorga da tutti i cuori il canto del ringraziamento e di nuovo radunato popolo e clero nella chiesa riceve la benedizione del S. Padre benignamente concessa al Pastore ed ai figli di Vedeseta.

All’Albergo Posta253 venne servito un pranzo di oltre 80 coperti e vi erano rappresentati tutti i ceti, quale testimonianza d’affetto che gode il festeggiato. Brindarono il Podestà di Vedeseta e quello di Taleggio, Don A. Arrigoni ed il Prevosto di Melzo.

Verso le ore 6 in piazza della Chiesa vi fu un semplice, ma affettuoso trattenimento in onore del Parroco, dove tutti gareggiarono per presentargli il proprio omaggio e dove il Corpo musicale del paese eseguì scelti pezzi. Dopo la lettura della benedizione di S. Eminenza, che si degnava di mandare un prezioso autografo, e della adesione del Consiglio Diocesano, il maestro sig. Locatelli Battista, presidente del Comitato dei festeggiamenti, illustrò le varie e tante opere compiute dal Parroco nei suoi 11 anni di permanenza qui, e ringraziò tutti quanti vollero rendere solenni queste feste. Bellissimo l’atto di omaggio della Colonia Cremasca e degno di nota il discorso del Ch. Musitelli Mario che portava al Parroco il cuore dei giovani di Vedeseta.

L’offerta della popolazione si concentrò nel presentare un ricchissimo ostensorio dove tutti i cuori dei Vedesetesi si trovano uniti sotto il soave dominio del Cuore di Gesù, e nel donare ricche suppellettili sacre.

Il degno Parroco, Don Carlo Pensa, ringraziò tutti, promettendo, come ben si osserva nell’immagine ricordo, un rinnovato fervore nel suo apostolato; il popolo promette nuovo affetto e corrispondenza.

Da questo giornale vada al Comitato il plauso sincero per le sue iniziative ed il buon esito delle feste; alle Suore Marcelline, sempre all’avanguardia di ogni opera di bene in parrocchia e che tanto si adoperarono per questa solennità, un ringraziamento sentito, ed all’ottimo Parroco ancora una volta ad multos annos, ad multos labores, ad multas coronas!


Ostensorio

Da ricordare pure nella sudetta circostanza l’offerta da parte di tutta la popolazione di un ricco Ostensorio, opera di cesello della Ditta Vismara di Lecco. Prezzo della fattura £. 900. Il Signore ricompensi tutti per questa e per altre minori offerte.


[327] 1934
Salone Radio

Come venne ricordato a p. 300 al posto della vecchia Chiesa di S. Antonio, dopo demolito il campanile, venne edificato una casa rustica all’interno. In quest’anno per dar principio a un po’ di organizzazione giovanile si pensò di formare al pian terreno della sudetta casa un ampio salone per ritrovo dei giovani. Questi pensarono a tutti i lavori, e il Parroco pensò a dotare il salone di un apparecchio Radio, il primo comparso in paese. In seguito il salone potrà esser trasformato in teatro unendo la Cappella ossario, demolendo in parte il muro divisorio. All’esterno si potrà sistemare un ampio cortile annettendo parte del giardino Parrocchiale e così si avrà una sede conveniente per attirare e organizzare la gioventù.


1935

Vidimus in Visitatione Vic. Die 28.8.935

D. Samuele Cislaghi254

!!! La data, la firma e il timbro ricordano la congregazione del clero di tutta la Valsassina qui tenuta per la prima volta.
[228] 1936
Villa del S. Cuore delle Suore Marcelline

Dal marzo di quest’anno la villa Arrigoni detti Caserini, cessava di appartenere alla distinta famiglia, e passava in proprietà delle R. R. Suore Marcelline di via Quadronno. Queste la presero in affitto nel 1931. Tosto vi attaccarono il cuore. Venuta in vendita per il decadimento della famiglia proprietaria piuttosto che abbandonarla si mostrarono pronte a comperarla. Passarono due anni fra il sì e il no. Il Parroco, conoscendo l’importanza di un simile affare, fece di tutto per condurre a termine l’impresa. Avuto la certezza dell’offerta delle Suore di £. 70.000, trattò col venditore e aggiungendo ancora alcune migliaia di lire (16.000 Dl Bns255) concluse l’affare. Così le Suore divennero proprietarie, fu tolto il pericolo di un albergo moderno, e si legò al paese una comunità religiosa con tanto vantaggio spirituale e anche materiale per la Chiesa, per i poveri, per le figliuole, per tutti.


[329] 1937
Ricreatorio S. Giov. Bosco

Ciò che era semplicemente in votis nel 1934, quando si fece il cosidetto salone della radio, ora è realtà. Il salone è diventato teatro colla soppressione della Cappella ossario, e un ampio cortile, che accoglie ogni giorno numerosi giovini, tiene il posto di un terreno brullo e scosceso e parte del vecchio giardino del curato. Ecco il Ricreatorio S. Giovanni Bosco. Si iniziò i lavori il 2 febbraio. Tutti i giovani lavorarono con passione, e portarono in breve a termine il Ricreatorio tanto sospirato. Fu benedetto il giorno della Pentecoste con l’intervento di tutto il popolo.


Bandiera G. F. A. C.

In quel giorno si ebbe anche la benedizione della nuova Bandiera della Associazione della G. F. di A. C.

All’una e all’altra opera concorsero in modo sensibile le R. R. Suore Marcelline.

Che tutto serva per il bene della gioventù.



Vidimus in N. Pastorali Visitatione

Habita die 15 Iulii 1937

+Hildephonsus Card. Archiep.256


[330] II Visita Pastorale

Seconda visita pastorale di S. E. Card. Schuster, 15 luglio 1937. Pernottato a Culmine S. Pietro S. E. scende a Bordisiglio ove alle 6 s’incontra colla sua automobile salita da Vedeseta per trasportarlo nella discesa. Ma nel voltare la macchina, questa slitta e colla ruota posteriore va sotto la strada. Intanto S. E. prosegue a piedi accompagnato dal Prevosto D. Samuele Cislaghi. Fa una breve sosta ad Avolasio e giunge a Vedeseta dopo le 7 raggiunto dalla automobile poco dopo. Celebra e compie le funzioni della Visita. Fatta una scappata all’Oratorio della Lavina di ritorno amministra la S. Cresima a 84 figliuoli. Quindi subito verso le 10 parte per Milano dove lo attendevano altri impegni. La popolazione manifestò tutta la sua devozione al buon Pastore e anche il suo rammarico per vederlo partire tanto presto.


[331] 1938
S. Carlo

Ricorrendo il ventennale della Vittoria di Vittorio Veneto a S. Carlo si fece festa grande con solenni funzioni in Chiesa e portando in processione la statua di S. Carlo. Quindi un banchetto alla cinquantina di superstiti partecipanti alla grande guerra coll’intervento di tutte le autorità. Buona allegria allora, che non si pensava dovesse tanto presto esser soffocata da una più grande guerra.257


1939

Varie

- Comincia bene:

Dal 7 al 14 S. S. Missioni predicate da P. Maganza e da P. Manganini dei missionari di Rho con ottimo effetto.

Dal 14 al 16 sera S. S. Quarantore.

Il 17 festa Patronale di S. Antonio

Indice delle feste più di 3000 S. Comunioni.

E’ il caso di dire: troppa grazia S. Antonio.

- Prosegue bene:

Arrigoni D. Pietro il 3 giugno è ordinato Sacerdote. Per circostanze speciali non ha potuto celebrare la sua prima S. Messa258 [332] in Vedeseta. Celebrò invece solennemente il giorno del Perdono d’Assisi, presenti quattro Monsignori, Figini, Rusconi, Orsenigo, Mosconi. Il nuovo Sacerdote, puro sangue vedesetese della famiglia dei Pizza fece il suo ingresso come Parroco di Morterone il 13 agosto 1939.

- Finisce male il 1939:

Già si delineano i bagliori dell’immane conflitto che dovrà sconvolgere il mondo intero.
1940
Ritiri Esercizi

Da quando vennero a Vedeseta le suore Marcelline, cioè dal 1931, sempre nei mesi estivi convennero quassù i R. R. Padri Missionari di Rho accolti nella casa Parrocchiale. Questi, oltre a dare la commodità alle Suore della S. Messa, si prodigarono sempre anche per il bene della popolazione. Oltre alla predicazione festiva ricevuta con tanto diletto dai montanari e dai villeggianti, attesero ogni anno anche a qualche funzione speciale specialmente a vantaggio della gioventù femminile.

[333] Qualche volta erano semplici giorni di ritiro fatti in festa, altre volte esercizi di tre giorni con predicazione al mattino e alla sera. Quest’anno si scelse per il giorno di ritiro l’Oratorio di S. Bartolomeo. Presenti una settantina di figliole guidate da due Suore. P. Longoni celebrò la S. Messa, fece quattro prediche. Si consumò la colazione al sacco. Si osservò il silenzio e si tenne un contegno lodevole. Si spera che qualche cosa resterà.

A proposito di esercizi spirituali si ricorda anche che tutti gli anni un gruppetto di ragazze e anche donne sogliono recarsi a Zogno presso le Suore Francescane per una settimana di esercizi durante la Quaresima.


1941
Soldati

Quest’anno ci porta la dolorosa nuova di due nostri caduti sul fronte greco: Rota Valerio della frazione Canova

Arrigoni Giulio della frazione Salgugia, marchetàl.

A loro si tributarono devoti omaggi con funzioni di suffragio.

Sentendosi quindi più vivo il bisogno di propiziarci il Cielo, si pensò di dedicare ai [334] soldati in guerra la festa che si celebra dopo Pasqua a S. Bartolomeo, dandole un’intonazione di pietà eucaristica. Tutti i sacerdoti della Valle, compreso Morterone, convennero di buon mattino a S. Bartolomeo. Alle ore 6 fu celebrata la 1a S. Messa coll’esposizione del S. S. Sacramento, mentre gli altri sacerdoti attendevano alle confessioni. Si susseguirono ininterrottamente altre S. Messe colla Chiesa sempre stipata di gente che si comunicava e pregava. Alle 10 S. Messa solenne cantata dal Sig. Prevosto di Sottochiesa mentre sulla porta della Chiesa il parr. di Morterone259 segnava al popolo che gremiva la piazza i punti salienti del divin Sacrificio. Dopo la solita colazione al sacco si svolse ben ordinata la processione Eucaristica. Erano presenti in divisa le Confraternite di tutta la Valle e anche di Morterone. Nessun spettatore, ma tutti in processione. I canti si levarono al cielo accorati e festanti. Magnifico spettacolo che lasciò in tutti una profonda impressione. A ricordo si conservano in archivio fotografie della processione.260 Tale funzione fu ripetuta nel 1942 [335] e ancora nel 1943, 26 aprile.

Pochi giorni prima erano arrivati dalla Russia 10 nostri soldati che avevano partecipato alla battaglia invernale e seguito la disastrosa ritirata da quel fronte. Altri sei non erano tornati, e non si sa ancora qual sorte sia loro toccata. Quindi un duplice sentimento di gioia e di ansia ha tratto tutti a S. Bartolomeo per ringraziare e per pregare ancora per tutti i soldati, circa una settantina. Si ripeterono le funzioni del 1941. Da notare la partecipazione completa in divisa degli Alpini e degli altri soldati della Valle reduci dalla Russia; alcuni fecero là la loro S. Comunione, e tutti inquadrati assistettero alla S. Messa e accompagnarono di fianco al Baldacchino la solenne processione del Santissimo. Di più si fece altra funzione colla processione di S. Bartolomeo portato dai medesimi soldati.

Che Dio, per intercessione di S. Bartolomeo e dei morti di S. Bartolomeo, benedica il mondo intero, benedica in modo speciale la patria nostra, benedica in un modo specialissimo tutti i nostri soldati.

[336] Requisizione Campane

Con grande dolore le due maggiori campane del nostro bel concerto in data 31 marzo 1943 furono calate dal campanile dalla Ditta Angelo Ottolina e due da quello della Lavina per il peso così distinto

1 Kg 2386 diametro 1.610

1 “ 1683 “ 1.420

1 “ 283 “ 0.800

1 “ 194 “ 0.700

Totale Kg 4546

Le ricevute sono state consegnate in Curia.

A quando il ritorno?!261


Vidimus in III Nostra St Visitatione Pastorali 31 Maji-1 Jun. 1943

+Hildephonsus Card. Arhiepisc.262


Vidimus in S. Visitatione Vic.

15.1.1947

D. Cislaghi Vic. For.263


[337] 1939264

Il 22 dicembre moriva all’età di 91 anni Giovanni Arrigoni detto “Giovannino”. Trascorse gli ultimi tre anni di vita segregato dal mondo, ritirato in una baita ad imitazione degli eremiti. Gli ultimi mesi li passò nel pollaio della Casa prrocchiale, dove anche spirò. Dal pollaio al Paradiso.


1945
L’8 settembre 1945 in ringraziamento per la pace e per il ritorno dei combattenti, la festa della Madonna venne celebrata con eccezionale solennità e con sentito entusiasmo. L’intenzione del Parroco era che questa festa fosse mantenuta anche per il futuro.
1946
Il 19 dicembre, dopo lunga, dolorosa malattia, sopportata con cristiana serenità, spirava il Parroco D. Carlo Pensa, lasciando larga eco di rimpianto nella popolazione che per quasi venticinque anni l’ha avuto buono e amato pastore.

Ab auditione mala non timebit.


Vedeseta – La morte del Parroco265

Da qualche anno sofferente, di un male difficile e raro, sempre però fermo al suo posto di lavoro, dopo aver superato una fase assai critica della sua lunga malattia, grazie alle affettuose cure prodigategli in Clinica Gavazzeni ed al dono di sangue a varie riprese fattegli da quattro suoi Parrocchiani,266 un nuovo improvviso male lo portò al supremo sacrificio.

Mercoledì, 18 c. m., con spirito indomito lottò contro la morte che già portava in volto. A sera potè raggiungere la sua Vedeseta: il suo pretino,267 come sempre, vicino a lui.

Riposò poche ore: senza gemiti, sereno e soave, allentò il respiro e spirò. Era la profonda mezzanotte. Rimase il suo volto, sempre dolce e sereno, in una soave maestà di morte.

Il 19 l’Ave Maria suonò più presto: pareva un pianto, poi uno scroscio, delicato e lento, di tutte le campane: riempì l’aria di angoscia e di lagrime e le tenebre parevan farsi più fitte e l’alba non venire più.

Nell’intenso freddo si spalancarono gli usci e le finestre: i cuori si strinsero in una considerazione: il nostro Curato non lo vedremo più. I primi singhiozzi si sentivano sommessi per le vie e sembravano salire su su verso il campanile...


[338] la Parrocchia viene retta interinalmente da P. Bassanini del PIME mandato in aiuto al Parroco già dal 13 dicembre 1946.
1947
Il 23 gennaio il Sac. Leone Gervasoni viene a sostituire P. Bassanini nella direzione interinale della Parrocchia.

Il 27 marzo – a spese e cura del Comune vengono riparati i tetti della casa Parrocchiale.

Il 7 aprile – si tiene la tradizionale festa a S. Bartolomeo con larga e devota partecipazione di pellegrini.

13 aprile. Oggi domenica, con unanime collaborazione degli uomini e dei giovani, il tetto della Chiesa è stato totalmente riordinato.

Contemporaneamente, alla Lavina, veniva riordinato il tetto di quella Chiesetta.

25 aprile. Con discreta soddisfazione viene regolata l’eredità del def. Parroco D. C. Pensa [339] per la parte riguardante quanto trovavasi nella casa parrocchiale.

L’esecutore designato dal defunto, il Rev. D. Piero Arrigoni, dopo qualche esitazione, sistema dette cose, lasciandone parte in dotazione alla casa parrocchiale; parte ne vende per soddisfare i legati testamentari ecc. quanto aveva significato di ricordo personale, viene inviato ai nipoti del defunto.

1 maggio. Inizio dei lavori di sterro per l’ampiamento del sagrato. Dell’orto viene asportato terra per circa 5 metri di profondità. Lo sterro e il rifacimento del muro vien fatto da Quirino Arrigoni.

4 maggio. Presenti i rappresentanti della popolazione viene definitivamente liquidata la questione del demolito Oratorio di S. Caterina e S. Giovanni Battista.

Quirino Arrigoni versa alla Parrocchia la somma di £. 100 mila a titolo di compenso [340] ne versa altri 10 mila a titolo di soddisfazione di suffragi e oblighi spirituali esistenti o eventuali a favore di aventi diritto. S’impegna a riparare la sacrestia della Lavina, e a selciare il sagrato nella parte che sta tra la Chiesa e la sua casa.

15 maggio. Festa dell’Ascensione. Adunanza di sondaggio dei capi-famiglia per vedere se sono disposti a rinunziare al diritto di elezione popolare del Parroco. Esito favorevole – la grande maggioranza si pronuncia disposta alla rinuncia.

Da Mons. Figini viene notificato che D. Giov. Morandi attualmente Parroco a Bonacina di Lecco è stato preconizzato Parroco di Vedeseta.

3 giugno. Per iniziativa del Comune vengono cominciati i lavori per ripulire e rimbiancare la casa Parrocchiale.

5 giugno. Corpus Domini. 1a Comunione. 15 bambini e 15 bambine. Processione eucaristica solenne.


[341] 8 giugno. Alla presenza del rappresentante del Prefetto di Bergamo, delle autorità comunali e del Vicario in qualità di delegato della Curia Arcivescovile, si sono tenuti i comizi per la rinunzia al diritto di voto popolare nella elezione del Parroco.

Risultato.

Di 118 capifamiglia, presenti 70

Voti favorevoli alla rinunzia 65

Voti contrari alla rinunzia 5
29 giugno. Rinforzate le travature della Sacristia, riordinato il tetto dell’Oratorio.268
Il nuovo Parroco
Il 13 giugno 1947 viene nominato al Benef. par. di Vedeseta il sac. Giovanni Morandi, nato nel 1905269 e fino ad oggi Parroco di Bonacina di Lecco: questo trasferimento avviene a richiesta del sac. sudetto.
Entrata

Il g. 8 luglio il sac. G. Morandi, accompagnato da un giovanetto,270


[342] 1947
Entrata del novello Parroco

8 luglio 1947. Come già detto il Parroco novello parte verso le 13 da Lecco in corriera e passando per Maggio attraverso la Colmine di S. Pietro, a piedi, sotto un diluvio d’acqua, arriva ad Avolasio dove riceve un caffè dalla carità di Mons. Amilcare Mosconi Direttore della Colonia Alpina di Crema, e a sera arriva a Vedeseta dove imparte al popolo la S. Benedizione eucaristica.


Partenza del Vic. spirituale

9 Luglio. Parte il Rev. Vicar. spirit. P. Leone Gervasoni del P.I.M.E e il novello Parroco inizia il suo ministero in nomine Domini.


Situazione Parrocchiale

La gente è tradizionalmente buona benché di una bontà alquanto negativa, esteriore voglio dire una bontà un po’ “materialotta”, la pietà è poco profonda: gli uomini bevono volontieri e le ragazze ballano volontieri.271

Il Parroco si propone di curare la educaz. cristiana della fanciullezza: ma per le figliole si potrà fare poco non essendovi le Suore.
[343]

La gente, in complesso non è contenta del Parroco, benché questi abbia optato per Vedeseta dopo che erano andati vuoti 2 concorsi. Il Parroco non giuoca a carte e a bocce con gli uomini all’osteria, non dà manate sulle spalle ai giovanotti, non va a caccia, non è sempre sorridente per le strade, non dà tanta roba ai poveri: poi non è tanto giovane ed ha aumentato le tariffe degli uffici ecc.

Poi il Parroco grida contro il ballo e il maltusianesimo e le vesti troppo corte, ed è severo in confessionale: insomma non è adatto per qui. Ora et labora.
Presa di possesso

Il g. 24-7-47 presenti Mons. Dott. Carlo Figini Parroco a Colmine e il Rev. D. G.ni Carioni della Colonia Cremasca, privatamente si effettua la presa di possesso e la immissione nel nuovo beneficio.

La solenne festa di entrata la celebreremo in epoca migliore.
8 settembre 1947

Festa solenne della Madonna con processione e generosa offerta per il [334/344]272 trasporto della Statua della B. V. del Rosario in adempimento del voto di riconoscenza per la protez. e la liberaz. dagli orrori della guerra.


Restituz. Campane

Fin dal primo giorno il Parroco ha intrapreso pratiche e viaggi per ottenere la restituzione delle 2 campane maggiori e di quelle della Lavina (2) totale 45 quintali circa: la rifusione viene affidata alla Ditta Bianchi di Varese i quanto fonditrice del concerto nel 1913, si spera di averle pel Natale di quest’anno.

Aiutano nelle pratiche l’ill.mo Msg. Masini,273 le R. R. Suore Marcelline, e Mons. Vic. Gen. Dom. Bernareggi.

La popolazione è discretamente indifferente: ne hanno ancora 6 e non sentono un gran bisogno delle altre: Ora et labora.


25 Dicembre

S. Messa Natalizia a mezzanotte grande concorso ai SS. Sacramenti e contegno devoto.


[335/345] A.D. 1948

SS. Quarant’ore

Nei giorni 16-18 gennaio si tengono le SS. Quarant’ore abbinate con la Patronale di S. Antonio Abate. Consolante concorso ai SS. Sacramenti.


Dedicaz. Altare a S. Antonio Ab.

Il Parroco ottiene dal Card. Arciv. la facoltà di dedicare l’altare di S. Rocco al Patrono S. Antonio Ab.: ciò è giusto.


Festa delle campane

L’11 Aprile S. Ecc. Rev. Mons. D. Bernareggi Vescovo Ausil. e Vic. Gener. benedice e consacra le 4 campane restituite dal Governo e dedica l’Altare di S. Rocco a S. Antonio.

Grandi feste, con musica il S. Giovanni, spari, fuochi ecc. fede bergamasca spesa circa £ 200.000 (se li davano a me avrei saputo dove metterli).

L’incanto delle campane frutta circa £ 300.000 per merito dei padrini veramente generosi signori Locatelli274 Luigi Rana, Locatelli Gildo Curazza, Vitari Felice Squazzì, Musitelli Guido. Solenne processione con la statua di S. Antonio.


[336/346] Elezioni politiche

18 Aprile 1948. Votano tutti: una diecina per i liberali e i socialisti, tutti gli altri per la Democr. Cristiana: per il Comunismo nessuno!275 Deo gratias.

A mio giudizio non ha fatto Pasqua uno solo: un reduce della Russia. Parce Domine.
In Chiesa parr. e nelle altre sussid. restauri

Non si sa da che parte incominciare: si procede all’argentatura della suppellettile tutta. £ 50.000, al bucato di tutta la biancheria, al rinfresco dell’altar magg. £ 40.000, al rifacimento del pavimento della Lavina e del Reggetto. Deus ad adiuvandum me festina.


IV S. Visita 12-13 giugno 1948

Pastorale del Card. Arc. I. Schuster con la Cresima di 85 tra bambini e bambine. S. Em. Arriva da Milano alle ore 4.30 accompagnato dal Segretario P. Ecclesio Terraneo; è in anticipo di mezz’ora



Vidimus in S. Visitat. Pastorali 12-13 Iuni 1948

+ Hildeph. Card. Archiep.276


[337-347] sull’orario fissato perciò non è organizzato il predisposto ricevimento e S. Em. deve attendere una mezzoretta in casa parrocchiale prima di dare inizio alle funzioni della S. Visita. Sono presenti il Vicario di Sottochiesa, il Parroco di Olda, Pizzini,277 Morterone. Dopo la cena (S. Em. non assaggia carne) S. Rosario e Oraz. dette da S. Em. con breve fervorino sul S. Cuore, poi confessione degli uomini.

Il 13 Ave Maria alle 4. S. Em. è in Chiesa, per primo; alle 5,30 S. Messa con omelia e comunione generale (abbastanza numerosi gli uomini).

Subito dopo S. Em. accetta a stento un caffè e riparte alle 7 per Milano salutato sul piazzale da tutta la popolazione e dal corpo musicale che aveva prestato servizio anche all’arrivo: così la festa è già finita con grande dispiacere di tutti poiché vorremmo che il Card. Arc. si fermasse un po’ di più, ma niente da fare con questi benedetti santi!
[338/348] Nuovo concerto di Avolasio

Poiché sul campaniletto della Chiesa di Avolasio non ci sono che 2 campanelle, tra loro scordate, si decide di procurare un concertino di 3 campane grandi quanto lo consente il campaniletto. Viene affidata l’opera alla Ditta D’Adda di Crema.

Le due campanelle più la campanella della Lavina vengono spedite alla Ditta suddetta per venir fuse nel nuovo concerto il quale è così formato:

Mi-Solb-Lab del peso complessivo di kg 220, al prezzo di £ 208.400. Vien dedotto il bronzo delle vecchie campane per £ 63.000.

(Il Castello) I ceppi per economia vengono fatti in legno dalla Ditta Bruzzoni di Ambria, la quale si reca sul posto e lavora 2 giorni per sistemare le campane. La spesa complessiva è questa:

£ 153.000 alla fonderia D’Adda di Crema

£ 64.000 alla Ditta Bruzzoni di Ambria

£ 15.000 per spese varie, muratore ecc.

Totale £ 232.000 circa.

Monsign. Amilcare Mosconi, Direttore della Colonia Cremasca e ormai da 30 [339/349] anni amico affezionato di Avolasio offre £. 100.000 (diconsi centomila) alle quali aggiungerà altre 13.000 a rimborso di un modesto segno di gratitudine da noi offertogli. Suo fratello sig. Ing. Silvio offre kg. 46 di rame puro.

La famiglia Mosconi già tanto benemerita per la nostra Chiesetta di Avolasio, acquista così un nuovo titolo alla perenne gratitudine nostra e alle benedizioni divine che copiose invochiamo su di essa.

L’8 Agosto 1948 grande festa ad Avolasio: Mons. Dott. Carlo Figini tiene il pontificale. Msg. Mosconi delegato dal Card. Arc. benedice le campane nuove e tiene omelia: nel pomeriggio solenne processione con la statua della B. V. presta servizio il ns. Corpo Musicale.

Funsero da padrini delle campane per 1.a la maggiore il sig. Pesenti Battista Bolò in ricordo e suffragio del padre Costantino, offrendo £ 30.000. La campana è dedicata al S. Cuore.

[340/350] La 2.a dedicata alla Madonna della Neve fu tenuta dal Sig. Locatelli Giuseppe Rosa offerta £. 10.000.

La 3.a dedicata a S. Ambrogio dal sig. Pesenti Giovanni Fornaser offerta £. 8.000

Per il porto della statua furono raccolte £. 12.000 e altre 13.000 tra la popolazione di Avolasio la quale si è impegnata a raggranellare £ 100.000 (compresi i padrini).

Il concertino è veramente bello con suono argentino e squillante, certo il migliore della valle: tutti ne sono entusiasti: che sia sempre la voce nostra a Dio e la voce di Dio per noi. Quanto manca al saldo viene offerto dalla Chiesa Madre (circa £ 60.000).

Nella Chiesina di Avolasio mancano ancora parecchie cose: le balaustre, il “presbitero” per es. In sagrestia poi bisognerà sistemare in modo più decoroso e pratico i vari armadi e cassettoni.


[341/351] A.D. 1949
Si inizia con le tradizionali SS. 40 Ore tenute da un P. Cappuccino (esito buono) e chiuse dalla solenne Festa Patronale di S. Antonio Ab. con processione portando la statua i nostri musicanti.

L’adempimento del precetto pasquale viene preparato da un triduo e dalla presenza di un confessore forestiero (domenica d. Palme).

Il lunedì di Pasqua, solita festa a S. Bartolomeo: grande concorso poca divozione, nessun guadagno per la Chiesa: quest’anno però i musicanti nella colazione fanno spendere metà che negli anni scorsi.

Il mese di maggio è pochissimo frequentato in questo paese.

Quest’anno scolastico dal dicembre al marzo, per iniziativa del Parroco coadiuvato dal Patronato Scol. e dal Comune si prepara la refezione giornaliera a 60 ragazzi delle scuole: il disavanzo viene coperto col ricavo di una colonia che viene ospitata nelle Scuole comunali.

Quest’anno la villeggiatura [342/352] porta quassù un nugolo di gente: molta immoralità nell’abbigliamento (donne in calzoncini e uomini seminudi) e smania di divertimenti e di ballo: la gente bada a spillar soldi al cliente; gli osti badano ai loro affari e lasciano che il Curato gridi.

In occasione dei morti, viene un P. Miss. del P.I.M.E.

Statistiche: abitanti 606, presenti 503. Battes. 13 (7 di meno del 1948) Matr. 6 – Morti 11 2 di più del ’48.

Il Parroco ha ricostituito i Luigini, viene istituita l’Assoc. Ascritti Apost. d. Preghiera, le Consorelle e Figlie di Maria rifornite di candele, viene trasformata in saletta per i ragazzi la legnaia del Parroco. L’avvenimento massimo del 1949 fu la venuta della “Madonna Pellegrina”.
24-25 Maggio: “Madonna Pellegrina”

Preparata la festa da un triduo (P. Cappuccino) la sera del 24 andiamo fino all’”Isola”, a ricevere la Madonna da quelli di Olda. In Chiesa hanno luogo le preci, poi la S. Messa di mezzanotte, (XX di ordinaz. del Parroco) e la Comunione generale: verso le 2 si chiude.

[343/353] Il giorno 25 si trascorre in preghiera e con la Via Crucis per le strade del paese. A sera verso le 22 accompagniamo la Madonna fino in località “Gregnapù”278 ove la consegniamo a quelli di Peghera.

Inutile aggiungere che anche qui la Madonna ha trovato accoglienze trionfali di luci, fiori, canti, lagrime come non mai. Voglia la B. V. che queste belle e pur sincere manifestazioni esterne del nostro buon popolo significhino veramente volontà buona e perseverante.

La festa della Madonna di settembre si celebra solennemente malgrado un furiosissimo temporale: un fulmine rovina l’impianto elettrico in casa Parrocchiale e in Chiesa: nel pomeriggio processione con la statua della Madonna.

L’anno 1949 si chiude così

Abitanti 606 presenti 503 (si diminuisce)

Battesimi 13 (7 di meno del 1948)

Matrimoni 6 (3 di più del 1948)

Morti 11 (2 di più del 1948)

Comunioni circa 20.000, ma quante saranno quelle delle Suore, delle Colonie, e dei villeggianti?!

Andamento morale: si continua a ballare alla Lavina e qui, nonostante tutto.

Speriamo in bene per il 1950 A. Santo.
[344/354] Anno Santo 1950
S.S. Missioni

Le SS. Missioni furono predicate dai R. R. P.P. Don Giacomo Gusmini e Gius. Belotti della Congregaz. dei Preti del S. Cuore di Bergamo. Dal 7 gennaio al 14. Fu mantenuto l’orario già sperimentato nel 1929. V. pag. 312. Inoltre i R. R. P. P. trovarono il modo di tenere anche alcune conferenze particolari ai vari ceti: uomini, giovani, donne, ragazze. Concorso totale alle prediche e ai SS. Sacramenti (il più è perseverare!)


SS. Quarant’ore e Festa di S. Antonio

Dal 14 al 16 SS. Quarant’Ore e il 17 festa patronale di sant’Antonio Ab.

In occasione di queste ricorrenze si inaugurano gli strumenti del Corpo musicale, in parte nuovi e rimodernati gli altri.
Restauro del Corpo musicale

Tale sistemazione della banda era necessaria ormai: fu voluta dal Parroco: incontrò ostacoli e zizzanie numerose ma ora c’è un complesso intonato e con buon repertorio anche religioso. Il Parroco contribuì del proprio per £. 108.000, nella speranza che tale sacrificio torni utile alla gloria di Dio e al bene di questa popolazione.



Peghera si è fatta onore qui con un gruppo di bravi giovani che portarono la statua di S. Antonio Ab. offrendo £. 35.000. Esempio ai nostri!
[345/355] S. Bartolomeo lavori - S. Bartolomeo tetto

Venne riparato il tetto con ardesie nuove (n. 3000) e vennero procurate 8 tele metalliche robuste per le finestre.

I dispersi nostri in Russia sono ora 5 poiché di uno di essi Arrigoni Antonio di Angelo del Reggetto è giunta la triste nuova che è morto sul fronte del Don fino dal 1942 (dicembre). Requiem per questo altro martire: e gli altri 5?
Lavina lavori - Lavina pavimento

Viene rifatto a nuovo il pavimento tutto: scavo per 40 cm. per massicciata, poi calcestruzzo, poi piastrelle. Viene restaurata la volta, plafone e ornamenti di gesso: vien rifatto fino all’altezza di 2 m. circa tutto lo zoccolo – spesa complessiva 150.000 c. ma i Lavinesi contribuiscono solo in piccola parte (vedi Registro cassa).


Reggetto lavori - Reggetto

Viene rifatto tutto il pavimento nella identica maniera della Lavina: restaurata la nicchia del Santo – spese quasi 100.000 lire ma i Reggettesi contribuiscono solo in piccola parte. Quest’anno processione col Santo.


Ragazzi

Pei ragazzi viene sistemata a saletta la legnaia del Parroco.


Ragazze

Per le ragazze viene sistemato a salone il fienile sopra il teatrino: in parte massima a spese della Chiesa: il resto del Parroco.


[346/356] Confraternita del S.S.

Per incrementare la “Scuola” del SS. Vennero accolti 9 confratelli, tutti forniti dell’abito, in parte a spese del Parroco e 4 consorelle.


S. Bartolomeo

Quest’anno si fece la processione il dì dell’Angelo con la statua del Santo. Una piccola lotteria fruttò 15.000 £. c. Venne anche piantata una siepe per circoscrivere il sacrato.


Facciata Chiesa parrocchiale

Le offerte raccolte a tutt’oggi sono tutte registrate a suo luogo: pronto il progetto, pronta la Ditta Brozzoni di Andria279 (che costruì il campanile) ma data la fin’ora scarsa volenterosità della popolazione per tale opera, invece di iniziare i lavori proseguiamo a raccogliere offerte in attesa dei tempi migliori.


Estate

Sempre peggio: nudismo, balli, malgrado la lotta strenua del Parroco. Un po’ di scuola estiva (Suore Marcelline). Colonie dirette da sacerdoti, in paese, al Cornello del Canto,280 alla Lavina.


Terz’Ordine di S. Francesco

Prospera bene. Visita di un Padre Minorita di Baccanello, accettazione di 14 Novizie. Ascritte n. 72. Viene compiuta una necess. sistemazione del Cimitero.


Assunta in Cielo

Anche noi la celebriamo solennissimamente.


Consuntivo

Consuntivo: Comunioni 18.000 c. (ma quanti forestieri?)

battesimi n. 12 (1 di meno dell’anno scorso)

matrimoni n. 7 (1 in più “ “ ) cfr. anche le cifre del 1949

morti n. 10 (1 di meno “ “ )
[347/357]

Anno Santo universale 1951
SS. Quarant’Ore giubilari 14-17 gennaio

Le SS. 40’Ore vengono predicate da un Padre Gesuita di Bergamo e chiuse con la festa patronale di S. Antonio: in tutti i giorni si effettuano le 4 visite alla Parrocchiale per l’acquisto del S. Giubileo collettivo.


Teatrino

Con una spesa di circa 50.000 viene sistemato il palcoscenico del teatrino (7 scenari nuovi, illuminaz. ecc.) sicché sono possibili nell’inverno alcun recite.


Scuola serale

Viene concessa al Comune dal Governo la scuola popolare: ci vanno parecchi giovinetti qualche giovanotto e parecchie ragazze (sarebbe stato meglio che non l’avessero concessa, se il risultato doveva essere tale!)


I Comunione 13 maggio

Dopo 2 mesi di preparazione si ammettono 8 bambini e 9 bambine.


Pasqua Emigranti

Viene un P. Gesuita di Bergamo per la S. Pasqua. Partono parecchi a lavorare nei boschi in Toscana: altri (5 tra giovani e coniugati) vanno in Francia o meglio Svizzera francese.


Visita del Vescovo di Crema

Il nuovo Vescovo di Crema S. E. Mons. C. Piazzi, ai primi di febbraio sale col Parroco a prendere visione della Casa alpina di Avolasio che il benemerito Mong. Amilcare Mosconi dona al Vescovo di Crema, dopo avervi per 30 anni assistiti tanti giovanetti cremaschi.


[348/358] Anno giubilare 1951
Elezioni comunali e provinciali

Le elezioni comunali si svolgono tranquillissimamente, però a differenza del 18-4-1948 stavolta sonvi 5 voti ai socialcomunisti (nelle provinciali). Chi saranno? Forse gente che si è confusa? O veri criptocomunisti? Peccato!


Mese di Maggio

Concorso discreto: ma in questa Parrocchia la gente stenta a venire per la benedizione serale: non capisco la ragione. Insistiamo. “Compelle intrare”!


Maltempo

Quest’anno d’inverno si ebbero nevicate eccezionali in primavera ed estate pioggia e freddo. Avviso di Dio? Ma “non c’è peggior sordo”...


Salone teatro

Il Parroco persuade il Comune a chiedere alla Prefettura facoltà di “donare” alla Chiesa il salone-Oratorio perché ingiustamente risulta intestato al Comune: è in corso la pratica.


Colonie

Anche quest’anno fortunatamente si riuscì ad avere Colonie cattoliche guidate da sacerdoti. Al centro (Canonica d’Adda) alla Lavina (Crema). Al Cornello d. Canto281 (Pioltello) al Centro (Casa Musica: Burago).

In mezzo a tanta moda estiva indecente (fra l’interessata timidezza degli indigeni) queste Colonie sono una benedizione.
I balli

nelle 3 osterie (2 al centro e 1 alla Lavina) imperversano malgrado i fulmini del Curato: Signore, provvedeteci Voi!


[349/359] Anno Santo universale 1951
Scuola lavoro

Le benemerite Suore Marcelline raccolgono e assistono, nei pomeriggi festivi le ragazze e insegnano loro a ricamare. Siano benedette!


Paramenti sacri

Vengono così riparati vari paramenti, e se ne acquistano a spese delle Suore alcuni nuovi: pianeta, continenza, piviale rossi e 6 vesti rosse per i chierichetti.


S. Perdono d’Assisi

La solennità del S. Perdono viene, come di consueto, celebrata con grande concorso di popolo e di forestieri ai SS. Sacramenti. Si nota però una diminuzione negli uomini e nei giovani.


Festa votiva della Madonna

Per voto del Parroco Don Pensa e della popolazione, a ringraziamento della particolare protezione della Madonna nei tragici momenti della lotta partigiana e relativi rastrellamenti, l’8 Settembre si fa gran festa; concorso ai Sacramenti e solenne processione con la statua della B. V.


Consuntivo

L’anno si chiude con queste cifre:

SS. Comunioni circa 17.800 (ma quante nostre?)

Battesimi n. 14 (2 in più del 1950)

Matrimoni n. 9 (2 in più del 1950)

Morti n. 11 (come nel 1950)


Frana al torrente Casere

caduta nel novembre porta sconvolgimenti, travolge il ponte (danni 10.000.000).


Pro alluvionati del Polesine

La nostra non ricca gente raccoglie circa 70.000 lire e indumenti.


[350/360] Anno 1952
Censimento Risultano domiciliati a Vedeseta 579 persone; presenti: 508 di cui 296 donne e 283 uomini: dall’ultimo censim. (1936) perciò diminuzione di una quarantina!

Festa di S. Antonio e SS. Quarant’Ore Si celebrano, con l’usata solennità, e concorso ai SS. Sacramenti: predica un P. Missionario del P.I.M.E. Vengono poi tenute conferenze speciali ai giovani e alle ragazze.

Sodalizi parrocch. Vengono tenute le annuali assemblee dei confratelli: n. 49; consorelle n. 133.

Confratelli e Consorelle Quanto poi alla fedeltà al regolamento... è un’altra cosa!

Terziarie franc. Le Terziarie francescane sono .....

Figlie di Maria e Luigini Le ragazze, quasi al completo, sono ascritte nelle Figlie di Maria: dalla 1a Comunione ai 10 anni Angiolette (35) dai 10 ai 14 Aspiranti (25) dai 14 e oltre F. di M. circa 25. I ragazzi si ascrivono ai Luigini. Non riesco ad organizzare una vera e propria Azione cattolica.

Emigranti e ragazze a servizio Partono per la Francia una ventina tra giovani e uomini: a Milano, Bergamo, Lecco sono domestiche una ventina e più di ragazze. Il Signore conservi gli uni e le altre!

Apostol. D. Pregh. N. 150 ascritti.

Pia ass. pro Sem. N. 30.

Commis. Miss. Quasi tutta la popol. è ascritta alle 3 Opere Pontif.

Buona stampa N. 30 “Italia dom.” 18 “Resegone” e altri periodici.
[351/361] Anno 1952
Triduo pasquale e Sagra di S. Bart.

La domenica di Passione, onde favorire anche gli emigranti in partenza, viene celebrata la S. Comunione pasq. preceduta da un triduo predicato da un P. Gesuita di Bergamo. Esito buono.


Aut-Aut

Come la costumanza centenaria vuole, il lunedì dell’Angelo si è celebrata la Sagra di S. Bartolomeo. Noi tutti parroci della valle abbiamo posto alle popolazioni, agli albergatori e bettolieri il dilemma: o finirla di profanare (balli ecc.) la festa, o questa verrà soppressa, e ciò dopo che il Parroco di Vedeseta ne ebbe parlato a S. Em.


Congregazione del Clero della Pieve di Primaluna a Vedeseta

Il 29 aprile verso le 10, in corriera speciale arrivavano quassù il Rev.mo Prevosto di Primaluna Vic. For. Don Samuele Cislaghi, accompagnato dai R. R. Sacc. parroci e coad. Della Valsassina.



Vidimus in S. Visitatione vic.

29.4.1952

D. Cislaghi Vic. For.

[352/362] Congregazione Clero di Valsassina e Valtaleggio

Il Parroco di Vedeseta per l’occasione invita anche i Confratelli di Valtaleggio, sempre tanto buoni con lui e il Parr. di Morterone: S. Messa del Rev Vic. For. e predica: la popolaz. partecipa: poi agape fraterna. Davvero: “quam bonum et quam jucundum”!282


Nuove SS. Reliquie

Con una spesa di 50.000 lire vengono allestiti n. 8 SS. Reliquiari in legno scolpito, argentati e dorati con oro zecchino: il popolo concorse per circa 30.000 £. Servono a decorare gli altari laterali.


I Comunione

Nella solennità del Corpus Domini, 12 giugno, vengono ammessi alla I Comunione N. 11 bambini e 9 bambine: purtroppo quassù i piccoli, anche a 9 e più anni, risultano talvolta ancora acerbi e illeterati [sic!].


Oratorio ragazze e scuola di lavoro

Con l’arrivo delle ven. Marcelline si riprende nei pomeriggi festivi un po’ di assistenza alle fugliuole con scuola di ricamo: ma i genitori non mandano le figliuole con la dovuta premura e il frutto è scarso.


Villeggiatura e suoi guai

Bisogna purtroppo constatare un peggioramento progressivo nel malcostume: scollacciature sbracciature vagabondismo diurno e notturno: però reagendo, qualche frutto si ottiene: si è rinnovata l’ordinanza municipale proibente i calzoncini sulla pubblica via alle donne: a furia di insistere, quest’anno, almeno qui in paese, fin’ora (2 agosto) non si è ballato. Deo gratias. Bisogna vigilare anche lungo il torrente Enna. Bisogna tener l’occhio [353/363] aperto perché, alberghi e privati osservino le disposizioni di legge sugli affittacamere.


Moderna villeggiatura “vendemmia del diavolo”

Bisogna, con la dovuta prudenza, far profitto anche dell’opera dell’autorità di P.S. (Maresciallo dei Carabinieri) Reagire positivamente. Colonie nostre, organizzare passatempi buoni. B. Stampa.


S. Perdono d’Assisi

Sono presenti parecchi sacerdoti forestieri: don G. Savini, di Milano, il Parroco di Peghera e Morterone; i forestieri ne approfittano per svuotare il loro sacco quasi con maggior premura dei nostri! Purtroppo il concorso dei nostri uomini e giovani, non è più totalitario, come negli anni scorsi.


Festa votiva della Madonna

Anche quest’anno si celebra con l’intervento di tutti i Sacc.Della Valle e di Morterone: buono il concorso ai SS. Sacr.


Per i Defunti 2 Novembre

Ormai bisogna anche in occasione dei “Morti” far venire il sac. forestiero onde ottenere il concorso dei fedeli ai S. Sacram. Quest’anno venne per 3 giorni un padre missionario del P.I.M.E. di Milano.


Consuntivo

Per fine d’anno sono presenti in paese 525 persone.

Le SS. Comunioni furono circa 16.900 (ma sono compresi tanti forestieri!).

Battes. n. 18 (4 in più del 1951 – [....])

Morti n. 5 (5 in meno del 1951)

Matrim. n. 6 (3 in meno del 1951)




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