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a) Die olympischen Spiele
b) Alt-Chinesiches Frühlingsfest 2000 vor Christi
c) Das Laubhüttenfest der Hebräer
d) Jahreswendfeier der Perser vor den heiligen Feuertempeln
e) Schwertweihe bei den Kelten
f) Das Erntedankfest des Ceres in Rom
a) i giuochi olimpici
b) antica festa della primavera in Cina 2000 a.C
c) la festa dei tabernacoli presso gli ebrei
d) festa del nuovo anno in Persia davanti al tempio del fuoco sacro
e) benedizione delle spade presso i Celti
f) la festa delle messi in onore di Cerere a Roma
a) Les jeux olympiques
b) Ancienne fête du printemps en Chine 2000 ans avant J. C.).
c). La fête des Tabernacles des Hébreux
d) Fête du nouvel an des Perses devant le temple du feu sacré.
e) Bénédiction des épées chez les Celtes.
f) Les fêtes de la moisson en honneur de Cérès à Rome.
a) the Olympic games
b) ancient spring festival in China 2000 b.C
c) the Feast of Tabernacles by the Jews
d) festival of the New Year in Persia before the temple of the sacred fire
e) blessing of the swords by the Celts
f) the feast of the harvest in honor of Ceres in Rome
a) los Juegos Olímpicos
b) festival de primavera en la antigua China 2000 A.C
c) la Fiesta de los Tabernáculos cerca de los Judios
d) festival del Año Nuevo en Persia antes del templo del fuego sagrado
e) la bendición de las espadas por los celtas
f) la fiesta de la cosecha en honor de Ceres en Roma
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a) Die olympischen Spiele.
Die Spielezu Olympia, in der peloponnesischen Landschaft Ehe am Ufer des Alpheios, wo der Tempel des olympischen Zeus stand, waren umfänglich nur ein Vereinigungsfest der Nachbarvölker; in späterer Zeit, als sie immer mehr ausgestaltet warden, strömte ganz Hellas der geweihtem State zu. Ein Wettlauf eröffnete die Spiele, daran schlössen sich Faust- und Ringkämpfe, Speerwurf, Wagenrennen und Springen. Sehr beliebt war das Werfen mit einer flachen kreisrunden Scheibe aus Erz, dem Diskos, der nach vorgestecktem Ziele geschleudert werden musste. Dieser Wurf erforderte nicht nur Kraft, sondern auch ein sicheres Bewusstsein der körperlichen Schwer- und Schwungkraft, um das weiteste Ziel zu erreichen. Ein schöner Lohn winkte dem Sieger, der von Jungfrauen mit dem Lorbeerkranze geschmückt ward, dem höchsten Ehrenzeichen, das ein Hellene erringen konnte.
b) Altchinesisches Frühlingsfest (2000 v. Chr.).
Die Geschichte Chinas reicht ungefähr 5000 Jahre zurück. Aufzeichnungen, die sich bis beute in den Klöstern des Landes erhalten haben ber den früheren Kultus der Bewohner. Eine uralte Handlung, die den Kaiser noch jetzt jeden Frühling auszuüben hat, besteh tdarin, dass er unter Gebet zu Ehren der Gottheit mit den helligen Stieren eine Furche pflügt, über die die Priester dann ihren Segen sprechen. Dieser Brauch zeigt, wie hoch der Ackerbau von jeher in China geschätzt worden ist. Die Handlung findet in Gegenwart hoher Würdenträger in den kaiserlichen Gärten statt.
c) Das Laubhuttenfest der Hebräer. Dieses Fest ist von Moses gesetzlich eingeführt worden, und stellt ein Erntedankfest dar. Als solches war es das höchste Freudenfest des Jahres, das mit Spiel und Tanz gefeiert wurde. Seinen Namen hat es dann, dass die Israeliten alldann sieben Tage lang in Laubhütten wohnen mussten, zur Erinnerife daran, dass ihre Väter vierzig Jahre lang in der Wüste unter Zelten gewohnt hatten. In späterer Zeit, als das jüdische Staatswesen volkreiche Städte besass, errichteten die Bewohner ihre Laubhütten auf den flachen Dachern ihrer Häuser.
d) Jahreswendfeier der Perser vor den heiligen Feuertempeln.
Die Perser des Altertums waren Anhänger der Lehre Zoroasters, die bis 836 ihre Staatsreligion war und auch heutzutage noch nicht ganz vergessen ist. Das in den Tempeln unterhaltene heilige Feuer, Sinnbild alles Lichtes und Lebens, Vereinte zur Jahreswende die Gläubigen. Man betete mit erhobenen Händen zu Ormuzd, dem Gotte des Lichtes, und sprengte Wein als Dankopfer auf den Boden; ein Umgang aller um das Feuer beschloss die heilige Handlung. Dieses Fest vereinte alle Stände, die sonst streng geschieden waren; die Frauen aber mussten verschleiert gehen und während des Gebetes das Gesicht der Erde zukehren.
e) Schwertweihe bei den Kelten.
Die Kelten waren ein kriegerisches Nomadenvolk, desin ältester geschichtlchir Zeit In Gallien und Britannien wohnte. Sie waren stets auf Ausdehnung ihrer Macht bedacht und so finden wir sie im vierten Jabrhundert vor Christ in Iberien, Oberitalien, Krain, Kroatien, Bosnien und Illyrien. Durch das Schwert machten sie sich zu Herren der Nachbarländer; die Schwertweihe vor einem Kriegszuge war daher eines der bedeutendsten Volksfeste. Die keltischen Priester, Druiden genannt, sprachen dann Zauberformeln über die zu ihren Füssen aufgeschichteten Schwerter aus.
f) Das Erntedankfest des Ceres in Rom. Ceres war die römische Göttin der Fruchtbarkeit und des Ackerbaues. Im fünftel Jahrhundert vor Christi Geburt wurde sie ihr entsprechend Demeter der Griechen zu einer Person verschmolzen. Ihr zu Ehren feierte man alljährlich die Eleusinien, ein mit Tänzen und Fackelzügen verbundete Fest, das sich bis zum Jahre 355 n. Chr. erhielt. Dieses Fest währte neun Tage und endete mit einer im Tempel aufgeführten dramatischen Darstellung aus dem Mythos der Göttin. Die Bildsäule der Ceres wurde mit Weizenähren und Mohnblumen geschmückt und Garbenund Feldfrüchte als Opfergaben zu ihren Füssen niedergelegt.
a) FESTE NELL'ANTICHITÀ.
I giuochi olimpici. I giuochi a Olimpia nella pianura sulla riva dell'Alfeo ove sorgeva il tempio a Giove, non furono al loro esordio che una festa locale, ma quando, in progresso di tempo, tali adunanze si fecero più importanti, tutta la Grecia vi affluiva: i giuochi incominciavano con delle corse seguite da gare di pugilato, di lotta, di salto e di giavellotto, indi da corse di bighe. Un giuoco molto in voga consisteva nel lanciare un pesante disco di bronzo contro un prefisso bersaglio; per riuscirvi non bastava avere la forza necessaria, ma occorreva inoltre la sicurezza dell’occhio, nonché la voluta snellezza per governare lo sforzo da farsi per colpire il bersaglio. Un bel premio era serbato al vincitore, che veniva incoronato d’alloro da giovinette, maggior onore questo a cui un elleno potesse aspirare.
b) FESTE NELL'ANTICHITÀ.
Antica festa della primavera. In China (2000 anni av. G. C.) La storia della China annovera 5000 anni. Degli scritti di un'epoca remotissima, custoditi fino ai dì nostri nei conventi del paese, danno ragguagli sulla civiltà secolare degli abitanti. Un atto, che fino dai tempi più antichi l'imperatore della China è tenuto a compiere ogni primavera, consiste nello scavare, pregando, un solco in omaggio alla divinità, col concorso di tori consacrati, il quale viene allora benedetto dai preti. Questa vecchia usanza dimostra in quanta stima era tenuta in ogni tempo l'agricoltura in China. La cerimonia ha luogo nel giardini imperiali ed alla presenza di alti dignitari.
c) FESTE NELL'ANTICHITÀ.
La festa dei Tabernacoli presso gli Ebrei. La festa dei Tabernacoli presso gli Ebrei venne legalmente istituita da Mosé; essa costituiva in origine una festa di rendimento di grazie per le messi. Per tale motivo era la festa più importante di tutto l'anno e veniva celebrata nella generale allegrezza con danze a suon di musica. Il suo nome deriva da ciò che gli Israeliti erano tenuti ad abitare delle capanne durante questa festa, per rammentare che essi avevano vissuto quarant’anni sotto le tende nel deserto. Di mano in mano che le città si fecero più popolose, gli abitanti eressero delle capanne sui tetti piatti delle loro abitazioni.
d) FESTE NELL'ANTICHITÀ.
Feste del nuovo anno in Persia davanti al tempio del fuoco sacro. Gli antichi persiani erano partigiani della dottrina di Zoroastre, la quale fino nel 636 dell'era volgare fu la loro religione di stato e che ancora ai dì nostri non è totalmente dimenticata. Il fuoco sacro, simbolo di luce e di vita, era alimentato giorno e notte nei templi e adunava i fedeli nella ricorrenza delle feste, specialmente a capo d'anno. Colle mani levate adoravasi Ormuzd, dio della luce, e versavasi del vino sul suolo in segno di sacrificio. Una processione generale intorno al fuoco sacro chiudeva la cerimonia. Questa festa riuniva tutte le classi che di solito stavano rigorosamente separate; tuttavia le donne dovevano procedere velate e col viso chinato a terra durante la recitazione della preghiera.
e) Benedizione delle spade presso i Celti. I Celti erano un popolo guerriero che ai primordi dei tempi storici abitavano la Gallia e la Bretagna. Erano sempre pronti ad estendere il loro dominio, eppertanto noi li vediamo in Iberia durante l'ultimo secolo prima di G. C., nell'alta Italia, nella Carniola e nell'Illiria. Fu colla spada che essi si impadronirono dei paesi limitrofi e conseguentemente la benedizione delle spade, che aveva luogo nella ricorrenza di una spedizione militare, era una delle più importanti feste popolari. I sacerdoti celti, chiamati druidi, pronunciavano allora delle formule magiche sulle spade deposte al loro piedi.
f) FESTE NELL'ANTICHITÀ.
La festa delle Messi in onore di Cerere a Roma. Cerere era la dea della fecondità e dell'agricoltura presso i romani. Verso il V° secolo av. G. C., essa fu identificata alla Demeter greca, deità corrispondente colla quale finì col confondersi in una sola individualità. In onor suo si celebravano le eleusine, feste che consistevano specialmente in cortei con lampioni e che si prolungarono fino all'anno 355dell'era volgare. Queste feste duravano nove giorni e terminavano con delle rappresentazioni drammatiche date nei templi ed aventi per argomento degli episodi del mito di Cerere. La statua della dea andava adorna di spighe di frumento e di fiori di papavero e delle offerte consistenti in covoni di grano ed in fritta campestri, venivano deposte ai suoi piedi.
a) Fêtes dans l’antiquité. Les jeux olympiques. Les jeux olympiques dans la plaine au bord de l’Alphée où se trouvait le temple deJupiter, ne furent à leur début qu'une fête locale, mais lorsque plus tard ces réunions devinrent plus importantes, la Grèce entière y affluait. Les jeux s'ouvraient par des courses, suivies de concours de pugilat, de lutte, de saut et de javelot et ensuite de courses de chars. Un jeu aussi consistait a lancer un lourd disque de bronze vers un but déterminé; pour réussir à ce jeu, il ne suffisait pas de posséder la force nécessaire, mais il fallait aussi avoir un œil sûr et de la souplesse pour régler l'effort à déployer pour atteindre le but. Une belle récompense attendait le vainqueur qui était couronné de lauriers par de jeunes filles, la plus haute marque d'honneur pouvant échoir à un hellène.
b) Fêtes dans l’antiquité. Ancienne fête du printemps en Chine 2000 ans avant J. C.). L'histoire de la Chine est vieille de 5000 ans. Des écrits de cette époque reculée, conservés jusqu'à nos jours dans les couvents du pays, jettent la lumière sur la civilisation séculaire des habitants. L'acte que depuis l'antiquité l'empereur de Chine est tenu d’acccomplir chaque printemps consiste à creuser en l'honneur de la divinité, à l'aide des taureaux sacrés et en priant, un sillon, sur lequel la bénédiction est alors donnée par les prêtres. Cette vieille coutume montre en quelle haute estime l'agriculture a été de tout temps tenue en Chine. La cérémonie a lieu, en présence des hauts dignitaires, dans les jardins impériaux.
c) Fêtes dans l’antiquité. La fête des Tabernacles des Hébreux. La fêtedes Tabernacles des hébreuux a été instituée légalemeent par Moïse; elle constituait primitivement une grâces pour la moisson. Comme telle, c'était lafête la plus importante de l’année; elle était célébrée dans l'allégresse générale par des danses accompagnées de musique. Son nom lui vient de ce que les Israélites étaient tenues durant cette cette fête, d'habiter des cabanes, en commémoration de ce que pendant quarante ans ils avaient vécu sous des tentes dans le désert. Lorsque les villes devinrent de plus en plus populeuses, les habitants érigèrent des cabanes sur les toits plats de leurs demeures.
d) Fêtes dans l’antiquité.
Fête du nouvel an des Perses devant le temple du feu sacré. Les Perses de I’antiquité étaient partisans de la doctrine de Zoroastre, qui, jusqu'en 631 de notre ère fut leur réligion d'État et qui même de nos jours n'est pas encore entièrement oubliée. Le feu sacré, emblème de lumière et de était entretenu jour et nuit dans les temples et réunissait les fidèles à l'occasion de fêtes, notamment au nouvel an. Les mains élevées, on adorait Ormuzd, la divinité de la lumière et on répandait du vin sur le sol en signe de sacrifice. Une procession général autour du feu sacré terminait la cérémonie. Cette fête réunissait toutes les classes qui d'ordinaire étaient strictement séparées; toutefois les femmes devaient marcher voilées, le visage incliné vers la terre, pendant la récitation de la prière.
e) Fêtes dans l’antiquité.
Bénédiction des épées chez les Celtes. Les Celtes étaient un peuple guerrier qui à l'origine des temps historiques habitaient la Gaule et la Bretagne, étaient toujours prêts à étendre leur puissance et c'est ainsi que nous les trouvons pendant le dernier siècle avant J. C. en Ibérie, dans la Haute Italie, en Carniole t en Illyrie. C'est par l'épée qu'ils se rendirent maîtres des pays avoisinants et par conséquent la bénédiction des épées qui avait lieu à l'occasion d'une expédition militaire était une des plus importantes fêtes populaires. Les prêtres celtes, appelés druides, prononçaient alors des formules magiques sur les épées déposées à leurs pieds.
f) Fêtes dans l’antiquité.
Les fêtes de la moisson en honneur de Cérès à Rome. Cérès était la déesse de la fécondité et de l’agriculture chez les Romains. Vers le Ve siècle elle fut identifiée à la Déméter grecque, divinité correspondante avec laquelle elle finit par se fondre en une seule individualité. En son honneur les éleusinies, fête qui consistait surtout en cortèges aux flambeaux et que se maintint jusqu'à l'année 355 de notre ère. Cette fête durait neuf jours et finissait par des représentations dramatiques exécutées dans les temples et ayant pour sujet des épisodes du mythe de Cérès. La statue de la déesse était ornée d'épis de froment et de fleurs de pavot et des offrandesconsistant en gerbes de blé et en fruits des champs étaient déposées à ses pieds.
a) Feasts in the ancient times.
The Olympic games. The games at Olympia in the plain along the shore of theAlfeo, where stood the temple of Jupiter, were only at their onset a local festival, but when, in course of time, these meetings became more important, there flowed throughout Greece: The games began with the race followed by boxing matches, fighting, jumping and javelin, then by chariot races. A very popular game consisted in throwing a heavy bronze disc against a prefixed target; in order to make it happen, it was not enough to have the necessary strength, but also was needed the security of the eye, as well as the desired force to govern the effort to get and hit the target . A nice prize for the winner, was the great honor to which an Hellene could aspire, who was crowned with laurel by two young girls.
b) Feasts in the ancient times.
Ancient spring festival in China (2000 years before J. C.). The story of China includes 5000 years. The writings of that remote epoch, kept up to our days in the monasteries of the country, give details of the secular civilization of the inhabitants. An act which was required since from those days from the Emperor of China is that he was required to make every spring to dig, while praying, a furrow in honor of the gods, with the assistance of consecrated bulls, which was then blessed by the priests. This old custom shows how it was held in great esteem at all time the farming in China. The ceremony takes place in the imperial gardens and to the presence of high dignitaries.
c) Feasts in the ancient times.
The Feast of Tabernacles at the Jews. The Feast of Tabernacles at the Jews was legally established by Moses, it was originally a thanksgiving feast for the harvest. For this reason, it was the most important festival of the year and was celebrated in the general rejoicing with dancing to the sound of music. Its name comes from the fact that the Israelites had to live in booths during the feast, as a reminder that they had lived forty years under the tents in the desert. Whem the cities became more populous, the inhabitants erected the huts on the flat roofs of their homes.
d) Feasts in the ancient times.
New Year celebrations in Persia before the temple of the sacred fire. The ancient Persians were partisans of the doctrine of Zoroastre, which until in the year 636 of the Christian era was their state religion and that even now it isn’t still not totally forgotten. The sacred fire, the symbol of light and life, was fed day and night in the temples and the faithful gathered on the occasion of the festivities, especially at the head of the year. With their hands raised they adored Ormuzd, the god of light, and was poured some wine on the ground as a sign of sacrifice. A general procession around the sacred fire closed the ceremony. This festival brought together all the classes that were usually strictly separated, but women had to go veiled and bowed with their face to the ground during the recitation of the prayer.
e) Feasts in the ancient times. Blessing of the swords by the Celts. The Celts were a warlike people who lived at the dawn of historic times, in Gaul and in Britain. They were always ready to extend their dominion, and because of that we see them in Iberia during the last century before J. C, in northern Italy, in Carniola and in the Illirian country. It was with the sword that they took possession of the neighboring countries and, consequently, the blessing of the swords, which took place on the anniversary of a military expedition, was one of the most important festivals. The Celtic priests, called Druids, then uttered the magic formulas on the swords laid at their feet.
f) Feasts in the ancient times.
The Feast of the Harvest in honor of Ceres in Rome. Ceres was the goddess of fertility and agriculture among the Romans. Around in the fifth century before J. C, it was identified with the Greek Demeter, the corresponding deity with which she ended up confused in a single individual. In her honor, were celebrated the Eleusinian festivals which consisted especially in processions with lanterns and which lasted until the year 355 of the Christian era. These festivities lasted nine days and ended with the dramatic performances given in the temples and having as subject the episodes of the myth of Ceres. The statue of the goddess was adorned with ears of wheat and poppy flowers and offerings consisting of sheaves of fried wheat were laid at his feet.
a) Fiestas en la antigüedad.
Los Juegos Olímpicos. Los juegos de Olimpia, en la llanura de la costa del Alfeo donde se alzaba el templo de Júpiter, no eran en su principio que una fiesta local, pero cuando, con el transcurso del tiempo, estas reuniones se hicieron más importantes, a través de toda la Grecia: los juegos comenzaban con la carrera seguida de combates de boxeo, lucha, salto y jabalina, luego por las carreras de carros. Un juego muy popular consistía en lanzar un disco de bronce pesado contra un destino prefijado de, y para que esto ocurra, no fue suficiente tener la fuerza necesaria, pero también se necesita la seguridad de los ojos, así como la delgadez deseada para regular el esfuerzo para llegar a dar en el blanco. Un premio bonito para el ganador se mantuvo, el cual fue coronado con el laurel de los jóvenes hembras, y era esto el mayor honor al que podia aspirar un heleno.
b) Fiestas en la antigüedad.
Fiesta de la primavera antigua en China (2000 años av. J. C.) La historia de China llega atras hasta el año 5000. Los escritos de época remota, conservados hasta nuestros días en los monasterios del país, dan detalles de la civilización secular de los habitantes. Un acto que, desde aquellos días se requieria del emperador de China era de hacer cada primavera, es de cavar, rezando, un surco en honor de los dioses, con la asistencia de los toros consagrados, que luego era bendecido por los sacerdotes. Esto demuestra que era en gran estima en absoluto la vieja costumbre de la agricultura en China. La ceremonia se lleva a cabo en los jardines imperiales y la presencia de altos dignatarios.
c) Fiestas en la antigüedad.
La Fiesta de los Tabernáculos cerca de los Judios. La Fiesta de los Tabernáculos cerca de los Judios fue establecida legalmente por medio de Moisés, era originalmente una fiesta de acción de gracias por la cosecha Por esta razón, era la fiesta más importante del año y se celebra en la alegría general con el baile al son de música. Su nombre proviene de que los israelitas fueron a vivir en cabañas durante la fiesta, como un recordatorio de que habían vivido cuarenta años en tiendas en el desierto. De mano en mano que las ciudades fueron más pobladas, los habitantes han erigido chozas en las azoteas de sus casas.
d) Fiestas en la antigüedad.
Fiestas de Fin de Año en Persia antes del templo del fuego sagrado. Los antiguos persas eran partidarios de la doctrina de Zoroastre, que hasta el año 636 de la era cristiana fue la religión del Estado y que los persanos aún no han totalmente olvidado. El fuego sagrado en los templos, símbolo de la luz y de la vida, era alimentado de día y de noche y adunaba los fieles en ocasión de las festividades, especialmente en la cabeza del año. Con las manos levantadas adoraban Ormuzd, dios de la luz y una cierta cantidad de vino era vertido en el suelo en señal de sacrificio. Una procesión general alrededor del fuego sagrado cerraba la fiesta. Este festival reuniba a todas las clases que de costumbre quedaban estrictamente separadas, sino que las mujeres tenían que ir con velo y se inclinaban con su rostro hacia la tierra durante el rezo de la oración.
e) Bendición de las espadas de los celtas. Los celtas eran un pueblo guerrero que vivió en los albores de los tiempos históricos, en la Galia y la Gran Bretaña. Siempre estaban dispuestos a extender su dominio; los vemos en Iberia durante el último siglo antes de J. C, en el norte de Italia, en Carniola y en Illiria. Era con la espada que se apoderaron de los países vecinos y, en consecuencia, la bendición de las espadas, que tenia lugar en el aniversario de una expedición militar, fue uno de los festivales más importantes. Los sacerdotes celtas, llamados druidas, entonces pronunciaban las fórmulas mágicas sobre las espadas a sus pies.
f) Fiestas en la antigüedad.
La Fiesta de la Vendimia en honor de Ceres en Roma. Ceres era la diosa de la fertilidad y de la agricultura entre los romanos. Alrededor del quinto siglo ants J. C., se identifica con la griega Deméter, la deidad correspondiente con que terminó confundida en una sola individualidad. En su honor, se celebraban las fiestas de Eleusis que consistían sobre todo en las procesiones con las linternas y que han durado hasta el año 355 de la era cristiana. Estas fiestas duraban nueve días y terminaban con representaciones dramáticas que figuran en los templos y tenian que someter a los episodios del mito de Ceres. La estatua de la diosa estaba adornada con espigas de trigo y flores de amapola y ofrendas consistentes en gavillas de trigo, puestas a sus pies.