Verona li 19 gennajo 1828
Questa notte la passò non tanto male101, ma sul far del giorno cominciò a star peggio. Speriamo nel Signore. Addio.
Vostra Madre
Maddalena Figlia della Carità102
A GIUSEPPA TERRAGNOLI
1860(Verona#1828.01.20)
La Canossa dà nuovamente notizie della malattia della Bunioli e assicura che la terrà informata del decorso,
sperando in un intervento del Cielo
V .G. e M. Mia cara Figlia
Eccomi a continuarvi nuove della mia Metilde103 mia Cara Figlia, conforme la mia promessa. Questa era arrivata al giorno settimo che secondo il medico doveva essere il giorno decisivo dell'esito della malattia felicemente, talchè in tal giorno essa si sentiva così bene che chiese al Dottore d'alzarsi da letto; ma egli prudentemente non gliel permise. Di fatto nell'ottavo giorno le nacque un dolore da una parte, che si giudicò bene essendovi dell 'infiammazione farle di nuovo levar sangue per la terza volta. Questo fu trovato cattivo, ed ora malgrado la emissione del sangue il dolore le continua, perciò ci tiene nuovamente sospese tra il timore e la speranza, e alle vostre orazioni caldamente la raccomando. Vi scriverò poi in seguito quel che avverrà, ma sallo Iddio.
Vi inchiudo la lettera aperta per la cara Marianna104, affinchè la leggiate, e poi la sigilliate e gliela facciate tenere. Di quel danaro che avete ricevuto da Busano105 comperate per la Rosa della Croce106 un Crocefisso da appendere al suo letto, che io poi vi scriverò di esso danaro quanto ve ne abbiate a prendere.
La mia salute continua al solito passabilmente bene. Vi abbraccio insieme a tutte, lasciandovi ad abitare costantemente nel Cuor materno di Maria Santissima
Di Voi mia Carissima Figlia
Vostra Aff.ma Madre Maddalena
Figlia della Carità107
Verona 20 gennajo 1828
(Timbro partenza) VERONA
(Timbro arrivo) VENEZIA
21 GEN(najo)
A GIUSEPPA TERRAGNOLI
1861(Verona#1828.01.23)
Per ora se quanto è stato realizzato dall'eredità Guizzetti dovrà essere assicurato su una proprietà terriera, la Canossa lo farà nel Veronese, perché non ne ha nella zona veneziana. Però è convinta che dovrà farne un acquisto anche per Venezia. La Bunioli sta meglio.
V .G. e M. Carissima Figlia
Vi continuo le notizie mia Cara Figlia, della nostra cara ammalata108. Dopo l'applicazione d'un vescicante al petto, e dopo il quarto salasso che le fecero lunedì sera, incominciò la povera ammalata, ad aver un qualche miglioramento. Jeri il medico trovò che la febbre non se gli era rinnovata, e questo è un buon segno. Da tutto questo abbiamo una fondata speranza, che il Signore voglia ridonarcela. Continuate però a pregare, acciò si degni il Signore di effettuare le nostre speranze, se a Lui così piace.
La Cristina109 se la passa proprio benino, le altre tutte si difendono. Io poi in mezzo al gran d'affare, ed angustie che ebbi vedo di farmi cavar un poco di sangue, e questo lo farò ma tardo quanto potrò. Ricevetti due Carissime vostre lettere mia Cara Figlia l'una coll'ordinario, e l'altra collo straordinario.
Comincierò a rispondere a questa ultima. Se è possibile che assicurando su quanto cioè su d'un luogo positivo di qui le millecento, e settanta cinque lire austriache del credito Guizzetti110 si contentano e ce le danno più che volentieri le assicuro sulla possessione di Marano111 giacchè su quella di Roncolevà112 essendo adesso in lite come sapete non è da esibirla. Il fatto si è che per Marano realmente investirò questo danaro non avendo ancora terminato di pagare tal possessione, ed allora insieme colle quattro cento, e cinquanta lire italiane dell' Angioletta113 questa Casa manderà le cinquantacinque lire austriache per la farina, almeno sinche alla mia venuta costì potremo cercar di vedere se da qui innanzi potesse esservi mezzo di stabilire un fondo da coteste parti per la Casa di Venezia secondo sempre le leggi della Chiesa, e secondo il parere dei nostri Superiori non solo ma anche de varj confessori nominatamente del Padre Steffani114. Già su di ciò abbiamo tempo nondimeno la prima volta che il degnissimo nostro Superiore115 verrà da voi naturalmente parlategliene perché vorrei pure prima della lontana mia morte vedere stabilite le Case che il Signore ha piantato.
Intanto egli vi penserà ed alla mia venuta tratteremo poi meglio, e dirò a lui, ed a voi come sarebbe il mio pensiero. Intanto il mese venturo vi manderò il danaro dell'Angioletta sin'ora non mi hanno ancora portato l'affitto della sua casa contro il solito, essendo quella beata donna esatissima. Tornando al primo proposito io trovo necessario che andiate ad incomodare il Padre Biasiuti116 raccontiate al medesimo la cosa e la mia possibilità di esibire una sicurazione soltanto sul Veronese non possedendo in altra Provincia e sentite da lui che passi sarebbero da farsi.
Se la buona Dama Priùli117 volesse, assicurare essa ed essere poi assicurata da me qui o se fosse
possibile dalla sua nipote Cecilia118 su quei piccoli fondi che ha a Venezia per me sarei parimenti contenta solo temo che con quest'ultima proposizione anderemo ad imbarazzarci perché sapete come sono imbrogliati quegli affari e subito che sapete quello che posso, e devo fare scrivetemelo subito che io lo farò. Potresti far parlare anche al Padre Sansonio119 dal Padre Biasiuti e sentire che strade ha tenuto e poi ripeto scrivetemi subito, cosa potrò fare.
Ho anche la casetta, ed il campo di Villafranca mi viene da ridere perché mi viene in mente il campo della Pasqua in somma già sapete i miei feudi senza quello contrastato del Re Pipino120 e sto in attenzione di vostre lettere.
Rapporto ai letti dell'Ospitale121 vi scriverò coll'ordinario di domenica mancandomi oggi il tempo.
Questa novena di Maria Santissima vi prego tutte ad unirla alla mia intenzione aggiungendo ogni giorno tre Gloria a Sant' Antonio122, ed a Sant' Agnese123.
Vi abbraccio tutte in somma fretta, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria
Di Voi Carissima Figlia
PS. La nostra Cara Metilde và ogni giorno più stando meglio.
Verona li 23 gennajo 1828
Vostra Aff.ma Madre
Maddalena Figlia della Carità124
(Timbro partenza) VERONA
(Timbro arrivo) VENEZIA
25 GEN(najo)
Alla Signora
La Signora Giuseppa Terragnoli
Figlia della Carità
Santa Lucia
V E N E Z I A
A DOMENICA FACCIOLI
1862(Verona#1828.01.24)
Discrete le notizie della Bunioli; tuttavia si continui a implorare il Signore per lei. Quando le arrivasse la citazione per la sua eredità, domandi la proroga. Può darsi che presto si rivedano.
V.G. e M. Carissima Figlia
Oggi con piacere mia Cara Figlia vi continuo le notizie della nostra Cara ammalata125. Domenica di sera le fecero il quarto salasso, e la mattina dello stesso giorno gli avevano applicato un viscicante al petto. Dopo tutto questo riebbe un qualche respiro. Jeri il medico la trovò in miglior stato, e la febbre non se gli era rinnovata, onde da quello si vede abbiamo una fondata speranza che si abbia da ricuperare. Continuate però 1 'orazione.
Scrissi all'Arciprete di San Zenone126, e gli ho spedito la vostra lettera ma non ho ancor veduto alcuno, ne alcuna risposta. Se mai vi venisse la citazione domandate una proroga cioè domandate tempo voglio dire fate presentare la proccura come vi mandai per domandar tempo ad accettare l'eredità.
Anche questa mattina giorno 24 ho il contento di continuarvi le buone notizie della Cara Metilde, e ci lusinghiamo che sul quattordici possa restar libera dalla febbre. Continuando così torno nella speranza che presto ci vedremo.
Quando riceverette questa lettera avrete già cominciata la novena della Purificazione cioè del Primo Dolore vi prego di unirvi con noi altre recitando tre Gloria, a Sant' Antonio127, ed a Sant' Agnese128 ogni visita in ognuna delle tre visite che farete, e fatemi tutta la carità di donare a me questa novena che indirizzo per voi altre, e per molti affari dell'Istituto importantissimi, ma senza angustie.
I miei rispetti al Signor Don Giovanni129 vi abbraccio tutte, e vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria. La secretaria non manca di fare i suoi doveri colla Cara Signora Domenica130 unitamente a tutte le care compagne raccomandandosi caldamente alle orazioni di tutte, e nello stesso tempo concambia alli saluti, ed alla buona memoria che tengono di essa. La suddetta secretaria non manca ogni giorno di raccomandare tutte al Signore nelle indegnissime sue orazioni.
La prego della carità di riverirmi la Camozzi, la Tiraboschi, e tutte le mie carissime putelle dell'Unione, la mia Rosina famosa e tutte le altre ragazze che vengono in cotesta Casa. Abbracciandola di vero cuore, le lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria
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