A elena bernardi


V.G. e M. Carissima Figlia



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V.G. e M. Carissima Figlia

Anche oggi ti occludo una lettera per la cara Cecilia 1 alla qua­le da mia parte dirai, che non si sorprenda di tanti complimenti ch'io le faccio, perchè questi glieli fò per levare ad essa il disturbo di scrivere al Signor Mezzari 2, al quale può far leggere le stesse mie lettere, altrimenti dille che volentieri le scriverei colla solita li­bertà, e confidenza. Oggi non mi è possibile scriverti se non breve­mente, perchè questa mattina come ben sai aspetto Mons. Patriar­ca3, il quale se niun intoppo lo trattiene verrà a fare una predica a queste pie Dame.

Per mancanza di tempo feci scrivere senza dettare alla screta­ria, questa à capito male, onde adesso ti scriverò io dettando.

Tu sai come il nostro fù gastaldo mi aveva fatto domandare dal Signor Don Battistino 4 che gli pagassi l'affitto d'una camera. La Teresa Merchiori sorella della Chiara era venuta da me per darglie­ne una, ma voleva ch'io m'impegnassi per l'affitto.

Mi consigliai e restai intesa col Signor Don Battistino, ed abbia­mo concluso di starne io fuori, e ch’egli dasse l'affitto ch'io lo rim­borserò. In voce ti dirò poi il rimanente.

Intanto informati dal Signor Don Battistino se ha dato a Angelo questo danaro e fa il piacere di rimborsarlo.

Rapporto alla novena di San Gaetano 5 non vedo il caso di po­ter far altro, e lasciamo pure che lo faccia Don Carlo Ferrari 6.

Il Padre Ventura 7 Mi pare fosse male appoggiato. Già scriverò più presto che potrò, ma il fare ulteriori passi sarebbe imprudenza. La mia salute và bene. Cattina 8 prova un gran giovamento a star



quì. Maria 9 rissente un pò più non so se l'aria, o la fatica del viag­gio. Pel Padre Giacomo Martinelli 10 avverti che ci vorrà un regalo per lo straordinariato.

Vi abbraccio tutte di vero cuore raccomandatemi al Signore perchè i bisogni per operare cominciano quando sono terminati gli Esercizj. Ti raccomando la cara Cristina 11, e fa che si governi. Vi lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria.


Tua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità12


Venezia li 29 maggio 1830


AD ANGELA BRAGATO

2141(Venezia#1830.06.02)


Le Dame di Venezia e la Canossa sono rimaste ammirate della conferenza del Patriar­ca, Mons. Monico, che ha tratteggiato, con stupenda penetrazione psicologica, la don­na forte, la sola che può creare una famiglia felice. Non sa ancora quando potrà ritor­nare a Verona, per cui la prega di sostenere, con tutti gli accorgimenti, la salute della Ferrari, così che continui a star meglio.

V.G. e M. Carissima Figlia



Domenica giorno della Pentecoste si terminarono felicemente i santi Esercizj e questa volta le Dame restarono ancor più contente e soddisfatte, insomma spero che Dio sia per cavarne un gran frutto.

Il discorso che sabato fece loro Monsignor Patriarca 1 fu sopra la­ donna forte, la quale col suo prudente operare forma la felicità nella famiglia guadagna i cuori di tutti, e alimenta la pace scambievole tra congiunti. Insomma decantò più che felice quella famiglia che ha il vantaggio d'essere diretta di tal donna.

Questo discorso egli lo fece piano si ma condito di tal grazia ed eloquenza propria da quel degnissimo Prelato ch'egli è, e non solo le buone Dame rimasero contente di lui che non seppero che dire, ma anch'egli restò molto edificato di loro, e mi disse egli stesso ch'erano in maggior numero dell'altro anno, perchè a lui parve che fossero circa 50.

La mia salute grazie al Cielo è buona, cioè nel mio essere è suf­ficiente perchè sappi che in mezzo a tante occupazioni, e tra l'inco­stanza del tempo il quale per così dire si muta ad ogni istante, e pu­re con tutto questo mi sento proprio bene.

Non ti dico adesso quando debba ritornare a Verona perchè ho qui qualche affaretto da sbrigare.

Sento quanto mi dici della cara Isabella2 a dire il vero ci vuol pazienza proprio ed a me pure verrebbe la tentazione di sgridarla ma bene che vuoi fare conviene compatire la malattia.

Sta attenta che abbia sempre della roba dolce in vantaggio e che abbia la rosadina3 per la notte.

Ricordati anche di farle comperare delle ciregie4 che siano belle e ben mature essendo un rimedio della sua malattia. Vorrei nuova distinta della Moterlini5. Per la cara Luigia6 mi consolo che vadi meglio e non occorre che voi altre ci andiate.

Oggi non posso per la fretta di rispondere alla cara Cecilia 7 parlarti della Bernardina8, ma te ne parlerò sabato.

Intanto che tu avrai la risposta delle Monache di San Giovanni in Valle9 riguardo alla Sughi 10 io avrò la risposta da Milano ove mi pare siano determinati di volere la Sughi però aspettiamo anche quest'ultima risposta.

Mi figuro che avrete lo Straordinario 11 e ti prego di dirmi se è vero. Vi abbraccio tutte di vero cuore e in somma fretta e tutte vi la­scio nel Cuor Santissimo di Maria


Venezia li 2 giugno 1830

Tua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità12

A MARGHERITA ROSMINI

2142(Venezia#1830.06.02)


A Venezia gli Esercizi delle Dame sono terminati con la massima soddisfazione, per cui la Canossa può ora rispondere alle domande da lei poste. Anticipa che Don Antonio è a Domodossola e poi assicura che la Carminati, non solo sta meglio, ma ha potuto dare un buon apporto durante gli Esercizi. In quanto alle sue richieste, l'esame della confessione non può supplire a quello particolare. La domenica trattenga le ragazze quanto più può. Per le pratiche di pietà, le faccia fare ad ore variate, anche singolar­mente, o faccia supplire quelle con l'assistenza alle oratoriane. Questo lo può decidere anche la superiora, a meno che si trattasse di tempo troppo prolungato e allora ne deve chiedere il consenso al Padre spirituale.
V.G. e M. Carissima Figlia
Jeri sera grazie al Signore si terminarono colla benedizione del Signore i santi Esercizj delle Dame, le quali in maggior numero del solito vi concorsero. Ed ecco il primo momento che ho di libertà che subito impiego a riscontrare la gradita sua lettera del giorno 22. Mia cara Figlia comincierò per dirle che il suo fratello Signor Don Antonio13 si trova a Dommodossola, nella sua cara solitudine di qualche giorno, anzi da qualche settimana. Già mi creda che al tempo degli Esercizj, massimamente quan­do si trattengono varie tutto il giorno, oltre quelle che anche dormono, non si sà ove si abbia la testa.

Io per altro aveva commesso alla sottosuperiora di Verona14 di dare tale notizia alla sua mamma15, dalla quale pensava che le sarebbe stata data, e ciò lo feci al momento della mia partenza da Verona. Veniamo adesso alla di Lei lettera. Ben mi figuro ch'Ella non avrà veduto l'ora di ritornare in Convento, perché l'assicuro che anch'io, quantunque per i frequenti viaggi dovrei essere più av­vezza astarne fuori, non vedo l'ora di ritornarvi.

La cara Cattina16 grazia al Signore continua a godere del van­taggio del cambiamento dell'aria e poté prestarsi molto nel tempo degli Esercizj. Un giorno solo che il tempo si cangiò, mi disse che si sentiva un piccol urto nervale, ma cosa da poco, in conseguenza es­sendo libera, o al più con poco mal di testa si é rimessa di cibo, e di sonno onde se piace al Signore che continui così, speriamo che si ri­metta intieramente. Ha per altro sempre nel cuore il suo caro Trento, e conserva per Lei il più tenero attaccamento. Il fatto si é che essa, e noi, dob­biamo fare la volontà di Dio, ed essere contente di tutto quello che Dio dispone.

Eccomi adesso a rispondere alle di Lei domande. L'esame della confessione, è altra cosa dall'esame particolare; non può dunque il primo supplire pel secondo. Per la festa non mandi le ragazze a casa più di buon'ora perché le Compagne facciano la meditazione. Già si tratta di questi due, o tre mesi, in cui le giornate sono lunghissime, perciò intanto vedano possibilmente di supplire alla meditazione della sera da qualche altra ora, e non serve siano tutte unite, né in più di una per farla, perche mia cara Figlia adesso che sono così po­che conviene fare solo quanto si può.

Perciò alcune potranno farne un'ora la mattina, e le altre parlo di quelle che restano a casa nel tempo della Dottrina in quella ora. Veda poi Lei mia cara Figlia, giacché la Superiora é la Regola viva, bensì per un cambiamento lungo come dice la Regola domandi la benedizione da Monsignore17 e come sà occorrendo può anche di­spensare Ella totalmente una suddita dall'orazione e sostituire que­sta l'opera di carità, sempre che questa sia secondo Dio e per acci­dente per un cambiamento poi lungo ci vuole la benedizione del Pa­dre spirituale e già sono ben certa che Ella come faranno tutte le Su­periore che hanno giudizio cambieranno bensì l'ora ma non dispen­seranno stabilmente dall'orazione.

Sperava potere scrivere a Monsignore, ma neppur oggi ho que­sto contento. Presenti al medesimo tanti rispetti. Termino subito per non perdere la posta. La mia salute dacché sono a Venezia é migliorata, e se dura mi vado proprio rimettendo, anzi direi d'essere rimessa. Mi raccomandino al Signore avendo un mare d'imbrogli.

Le lascio tutte nel Cuor santissimo di Maria

Sua Aff.ma Madre Maddalena18

Figlia della Carità


Venezia li 2 giugno 1830


VENEZIA

Alla Nobile Signora

La Signora Giuseppa De Rosmini

Figlia della Carità

Nel Convento dell'Addolorata

T R E N T O



A DOMENICA FACCIOLI

2143(Venezia#1830.06.05)


Due sono le notizie che si dovrebbero dare a Maddalena Sughi: la morte della mamma, per la quale la Canossa prega lo dica con molto tatto e la possibile entrata in convento della nipote Teodora. Faccia suffragare la defunta e le sappia dire la spesa della tela, perché con l'acquisto di essa, vorrebbe aiutare la mercante.
V.G. e M. Carissima Figlia
Mi consolo molto mia carissima Figlia che ve la passiate sufficientemente bene. Dite alla cara Maddalena Sughi19 che ho delle speranze grandi che possa entrare tra noi la sua nipote Teodora20 ma che però mi raccomando che intanto faccia orazione e se entra è per Milano, e così con quell'incontro la vedrà perché la condurrò meco, a Bergamo. Sento quanto mi dite delle maestre21 il Signore le benedica, e faccia che esse pure abbiano da fare cose grandi per la gloria di Dio.

Mi sono molto consolata al sentirvi tutte quiete continuatemi le vostre notizie, e quelle pure della salute della cara Rosina22. Salutatemi le maestre e dite alla Maria di Trascorre23, che faccia tanto i miei doveri a quel Servo di Dio24, e che gli dica che quanto prima gli scriverò.

Non sò se ve l'abbiano scritto, che è morta la madre della Maddalena Sughi, e se la Maddalena non lo sa, vi prego di dirglielo un poco alla volta.

Intanto fatela suffragare col farle fare da tutte la Via Crucis e la santissima Comunione, che così facciamo anche noi qui in Venezia.

Sappiatemi dire, ma se potete a posta corrente quanto al braccio vende la Bentivoglio, la tela perché non me lo ricordo, e vorrei servirla, ma lo vedo però difficile.

La mia salute grazie al Signore continua bene. Raccomandatemi però al Signore essendo carichissima d'affari e d'imbarazzi di tutte le sorte.

Tanti rispetti a Mons. Mosconi25, al Signor Don Cattaneo26 e alle Famiglie Camozzi27 e Tiraboschi28. Datemi nuova della mia cara Chiarina Camozzi29.

Vi abbraccio tutte di vero cuore, e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria


Di Voi Carissima Figlia


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