A elena bernardi


Venezia li 5 giugno 1830 Santa Lucia



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Venezia li 5 giugno 1830 Santa Lucia


Vostra Aff.ma Madre Maddalena30

Figlia della Carità


PS. Mi raccomando che colla sollecitudine possibile facciate avere la qui occlusa al Signor Don Giovanni31. Così pure vi prego di raccomandare al Signore, e far fare molta orazione per la
salute della sposa Verdari32, la quale è ammalata gravemente, e ci da molto da temere. Essa ha molti figli, e quasi tutti piccoli.
VENEZIA
Alla Signora

La signora Domenica Faccioli

Figlia della Carità

In contrada di Rocchetta

Convento Santa Croce

BERGAMO


AD ANGELA BRAGATO

2144(Venezia#1830.06.10)


A Verona stanno costruendo una fabbrica che pregiudica l'orto del convento e il si­gnor Mezzari ha scritto alla Canossa di affrettare il suo rientro in città. Se non si può attendere, la mandi a prendere subito, se invece l'attesa non procurasse un danno maggiore, le sarebbe necessario fermarsi a Venezia un'altra settimana.

V.G. e M. Carissima Figlia

Provo ad iscriverti collo straordinario per dirti che jeri ricevet­ti la lettera dell'ottimo Signor Carlo Mezzari 1 al quale io vorrei che tu mi facessi il piacere di scrivergli due righe di ringraziamento e dirgli che ho inteso tutto e che mi perdoni se mi privo del vantag­gio di riscontrargli che lo farei per ringraziarlo non essendovi argo­mento che domandi una necessaria risposta e non iscrivo perchè mi trovo oppressa dalla moltitudine degli affari.

In relazione poi di quanto detto Signor Mezzari mi scrive ti dico che se per quella fabbrica che hanno attaccato al nostro orto porta pregiudizio la mia lontananza avendoti jeri scritto che mi mandi a prendere la settimana di San Giovanni Battista cioè che fossero qui il 22, o il 23 alla più lunga oggi invece ti dico che se la mia lontanan­za porta danno martedì giorno 15 tu mi mandi a prendere parlando già s'intende con Don Provolo 2 che venga con Michele 3 come ti dissi allora giungeranno a Dio piacendo il mercoledì 16, si ferme­ranno giovedì 17 e venerdì partirò per Verona.

Senti però mia cara figlia tu farai questo modo se porta danno la mia lontananza che se questa non porta danno gli affari che ho quì richiederebbero ch'io mi fermassi sino all'altra settimana come jeri e quì sopra ti ho scritto.

Raccomandatemi al Signore, e vi abbraccio tutte, e tutte vi la­scio nel Cuor Santissimo di Maria e in somma fretta sono

Tua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità4
Venezia Santa Lucia li 10 giugno 1830


VENEZIA

VERONA


11 GIU(gno)

Alla Signora


La Signora Angela Bragato

Figlia della Carità

Ricapito al Signor Verdari

Speziale alla Porta dei Borsari


VERONA
AD ANGELA BRAGATO

2145(Venezia#1830.06.12)


Poichè l'impresario della fabbrica che potrebbe pregiudicare l'orto ha chiesto di veni­re ad un accordo, la Canossa avrebbe potuto protrarre il suo soggiorno a Milano, ma poichè Mezzari le ha esposto il danno che subirebbe il muratore non lavorando, la mandi a prendere subito, accordandosi però con Don Provolo, perchè vada a Venezia e poi ritorni con lei. Faccia anche l'accordo con i vetturali e le mandi quanto le chiede.

V.G. e M. Carissima Figlia

Quantunque ti abbia scritto mercoledì, e anche jeri giovedì col­lo straordinario oggi pure ti ripeto i miei carratteri, confermandoti quanto ti scrissi nelle su indicate mie lettere.

Per accertarmi dunque della cosa temendo sempre dell'incertezza dello straordinario ti dirò, che nella lettera che ti scrissi mercoledì ti aveva detto di combinare col Signor Don Provolo 1, e vedere, se a lui accomodava di unirsi con Michele 2, ed essere a Ve­nezia il giorno 22 o al più tardi il giorno 23 e se il 23 piuttosto di buon'ora per aver qualche ora in detta giornata, come tutto il gior­no 24 festa di San Giovanni Battista, ed il giorno 25 sarebbe riparti­to meco per Verona.

Ti diceva anche che tu gli domandassi se aveva difficoltà a stare dalla parte de' cavalli, perchè se ho la Floriana 3 invece della Ma­ria 4 essa non può starvi, e neppur io vi posso stare.

Ti diceva parimenti di parlare a Michele, e sentire se ha diffi­coltà ad istar fuori, perchè venendo Don Provolo siamo quattro dentro. Ti aveva parimenti scritto che questa volta aveva intenzione di prendere Nane 5 vetturino ma che tu facessi il contratto anche per condurre Don Provolo dicendo a Nane ch'egli ritornerà con me.

Se Nane aspetta un solo giorno cioè se arriva a Fusina 6, e Mi­chele a Venezia il mercoledì, allora i suoi cavalli si riposano il giovedì, e per la condotta di Michele, e del mio viaggio, è il solito, e quando sei restata d'accordo di una bagatella pel posto di Don Pro­volo puoi combinare il solito.

Ti scrissi dunque tutto questo, e dopo aver spedita la lettera ri­cevetti ore dopo la lettera del Signor Mezzari 7 in cui egli mi parla della fabbrica già cominciata vicino all'orto del Signor Blesi. Lo stesso mi dice il ricorso fatto da te presentare alla Congregazione municipale, la sospensione del lavoro, e come il Signor Blesi do­mandò di venire ad una convenzione cosa desiderabilissima.

Mi dice aver egli risposto che sino alla mia venuta non si può convenire, e mi eccita a ripatriarmi colla sollecitudine che posso maggiore pel danno che ne soffre il muratore pel lavoro sospeso.

Jeri dunque ti scrissi, che veramente gli affari di quì richede­rebbero ch'io mi fermassi propriamente fino al giorno 25 lavorando proprio per farvi star dentro tutto, ma che se la mia lontananza por­ta danno, mi mandi a prendere combinando egualmente tutto col Si­gnor Don Provolo, e con Michele, e con Nane martedì giorno 15, mercoledì giorno 16 procurino di arrivare ad un ora discreta, per avere qualche ora anche del mercoledì, il giovedì giorno 17 si ripo­seranno, e venerdì partiremo per Verona

Ti confermo dunque lo stesso con questo ordinario per poter essere certa che tu sappi la mia intenzione per poterla eseguire.

Quando mi manderai a prendere ti raccomando di mandarmi il libro dei Decreti mandamelo ben custodito non credeva mai d'aver­lo bisogno. Similmente mi farai copiare le due carte delle Indulgen­ze delle Commemorazioni e me le manderai.

In questo punto fu quì il medico il quale trovò sempre più mi­gliorata la Floriana in conseguenza credo che ricondurrò la Maria nel qual caso Don Provolo non avra più bisogno di starsene dalla parte de' cavalli.

In ogni modo mi manderai quattro braccia e tre quarti di quella tela bergamasca manderai da mio nipote Ravagnani 8 e lo farai pregare di mandarmi un qualche libro di Santa Dorotea e mi man­derai anche un libro di Santa Dorotea 9 della stampa bella e questo lo domanderai alla Cristina 10.

Vi abbraccio tutte nel Cuor Santissimo di Maria.

Raccomandatemi molto al Signore avendo affari lieti ma serj
12 giugno [1830]

Tua Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità11
VENEZIA
VERONA

13 GIU(gno)

Alla Signora

La Signora Angela Bragato

Figlia della Carità

Ricapito dal Signor Verdari

Speziale alla Porta dei Borsari

VERONA


A DOMENICA FACCIOLI

2146(Venezia#1830.06.16)


La Canossa la sa ammalata con altre due e le incoraggia ad affrontare le fatiche ancora per pochi giorni, quando, ripartite le maestre di campagna, potranno riposare. In quanto alla fattura dei pozzi, sarebbe stato assai meglio che le avesse chiesto il salvacondotto, che l'avrebbe messa al riparo da ogni errore.
V.G. e M. Carissima Figlia
Riscontro alle care due vostre lettere, alle quali non mi fu possibile rispondervi prima per la gran molteplicità d'affari che ho, e pare che ogni giorno sempre più accrescono in modo che non posso arrivare a tutto.

Sento con mio dispiacere che siete ammalate in tre, per carità governatevi e procurate di riavervi in miglior stato, e ciò spero che sarà quando sortiranno le maestre12 perché in'allora mie care Figlie avrete un po' più di riposo. Vi ripeto dunque che vi diate coraggio, e non dubitate che Dio vi assisterà come ha sempre fatto.

Io pure grazie a Dio in mezzo a tante occupazioni me la passo benino, e dacché sono a Venezia mi sono sentita alquanto migliorata e in pieno sto meglio.

Ho già ricevuta anche la risposta di Don Giovanni13, al quale presenterete i miei rispetti.

Riguardo poi ai pozzi vi devo dire che ordinariamente voi in ogni cosa avete il lodevole costume di premettervi il salva condotto, cioè non intraprendete mai niuna cosa senza prima dimandare a me. Anche per la fattura dei pozzi avrei avuto piacere mia cara figlia che prima me lo scriveste perché adesso è troppo tardi, e poi anch'io avrei preso le mie misure.

Un'altra volta scrivetemelo anticipatamente quando avrete da intraprendere simili cose, onde possa regolarmi.

Quando mi scriverete dirigete pure le lettere a Verona ove tra non molto debbo ricondurmi.

Intanto raccomandatemi molto al Signore, del quale ho bisogno della di lui assistenza. Mi dimenticava di dirvi che la Moterlini14 sta bensì bene; ma non è guarita.

Avete da sapere mia cara Figlia che ho degli affari lieti si per grazia di Dio: ma serj e di grande impegno. Assistetemi tutte coll'orazione, che già lo so che ogniuna lo fate più che volentieri.

Vi abbraccio di vero cuore, e tutte vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria.


Vostra Aff.ma Madre Maddalena15

Figlia della Carità


Venezia Santa Lucia li 16 giugno 1830

VENEZIA
Alla Signora

La signora Domenica Faccioli

Figlia della Carità

In Contrada di Rocchetta

Convento Santa Croce

BERGAMO

A DOMENICA FACCIOLI

2147(Verona#1830.06.19)


La Canossa l'avverte soltanto che è arrivata a Verona e le chiede preghiere per i pressanti affari, anche se lieti.
Carissima Figlia
Due sole righette tanto per dirti mia Cara Figlia per tua quiete, che oggi dopo pranzo verso l' Ave Maria della sera sono arrivata felicemente a Verona dopo un felicissimo viaggio.

La mia salute va bene. Raccomandatemi al Signore avendo tanti affaretti, ma di grande orazione.

Col venturo ordinario vi scriverò poi in lungo trovandomi questa sera stanca dal viaggio.

Addio mie Care Figlie vi abbraccio, e lascio nel Cuor Santissimo di Maria.

I miei rispetti al signor Don Giovanni16
Di voi carissima figlia

Vostra Aff.ma Madre

Maddalena Figlia della Carità17
Verona San Giuseppe li 19 giugno 1830

VERONA


20 GIU(gno)

BERGAMO


23
Alla Signora

La signora Domenica Faccioli

Figlia della Carità

In Rocchetta Convento Santa Croce

BERGAMO

A GIUSEPPA TERRAGNOLI

2148(Verona#1830.06.19)


Anche a lei il solo annuncio del felice suo arrivo a Verona con la Dottori e la Carminati.
Carissima figlia
Due sole righe mia cara figlia tanto per dirvi che dopo un felicissimo viaggio, questa sera verso l'Ave Maria, siamo arrivati a Verona.

La mia salute è buona ed anche le due compagne Maria18, e Cattina19 stanno bene.

Col venturo ordinario vi scriverò in lungo.

Intanto date le mie nuove a tutte le care compagne, che abbraccio di cuore.

I miei rispetti al degnissimo nostro Superiore20, ed al Padre Stefani21. Addio, mia cara figlia, vi abbraccio, e lascio nel Cuor santissimo di Maria.
Di voi carissima figlia
Verona San Giuseppe li 19 giugno 1830
Vostra affezionatissima Madre

Maddalena Figlia della Carità22


Vi scriverò in lungo quanto prima. Datemi le vostre nuove ma anche le vostre


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