alloglossia
L'alloglossia (dal greco allos ‘altro’, e glossa ‘lingua’) è la situazione di una comunità (detta alloglotta) che, rispetto all'elemento demografico maggioritario di un'entità statale o amministrativa, utilizza una lingua diversa da quella parlata da quest'ultimo. Esempi: gli Albanesi in Calabria e Sicilia, i Grecanici in Calabria e Salento.
ambito comunicativo
Ogni individuo nella sua vita si trova a passare da una serie di ambiti comunicativi ad altri, ad esempio dalla sfera familiare a quella dei rapporti sociali con gli altri alla sfera professionale: ogni ambito comunicativo comporta la selezione di una determinata varietà linguistica ovvero ognuna di queste situazioni implica un suo specifico corrispettivo linguistico.
analisi componenziale
Simone 478
una parola può esser analizzata nei suoi tratti semantici o sèmi:
[animale] [ovino] [maschio] /montone/
[animale] [ovino] [femmina] /pecora/
[animale] [equino] [maschio] /stallone/
[animale] [equino] [femmina] /giumenta/
[umano] [adulto] [maschio] /uomo/
[umano] [adulto] [femmina] /donna/
[umano] [infantile] [maschio] /bambino/
[umano] [infantile] [femmina] /bambina/
analisi conversazionale
Studia l’interazione linguistica nei diversi contesti, su cui cf. Pragmalinguistica. Vedi Orletti 2000.
analogia
In greco, analogia ἀναλογία significa proporzione. Il termine designa una similitudine tra cose o idee di natura differente. Un’analogia è una rassomiglianza percepita come non fortuita tra due elementi. Aristotele: ἀναλογία ἱσότης λόγων.
Lat. proportio.
anomalia
gr. ἀνωμαλία: Principio regolatore del linguaggio per gli Stoici e i Pergameni. Lat. inaequabilitas sermonis (Varrone); in Crisippo l’anomalia consiste piuttosto nell'aristotelico "anisomorfismo tra realtà pensata e realtà verbalizzata (Belardi 1990).
Antropolinguistica
La linguistica antropologica si basa sullo studio delle profonde interrelazioni esistenti fra linguaggio e cultura di specifiche società. Antropologi come F. Boas e E. Sapir, con le loro ricerche risalenti agli inizi del sec. XX sulle lingue degli Indiani dell'America Settentrionale, testimoniano l'interesse sempre vivo mostrato dagli studiosi della cultura per il linguaggio. E’ connessa con l'etnografia della comunicazione, che studia le norme e le regole d'impiego della lingua in situazioni sociali in culture diverse, vale a dire nella comunicazione interculturale.
atteggiamento linguistico
Si riferisce alle valutazioni che il parlante ha dei vari codici. Differisce spesso dal reale comportamento. Cap. 4.2
atto linguistico (Speech Act) autodenigrazione
L'autodenigrazione nasce da un fenomeno che in psicologia si definisce denial |diˈnīəl|, abbreviazione di self-denial, un patologico nascondimento di se stessi.
baby talk
Vedi lallazione
barbarismo basiletto
Basiletto è la lingua meno elevata all'interno di un sistema sociale e culturale.
Un esempio tipico di basiletto è rappresentato dalle lingue romanze: in epoca medievale infatti esse venivano usate per la comunicazione giornaliera ed a scopi prevalentemente pratici, mentre il latino era la lingua della cultura, della Chiesa e veniva adoperato nei contesti più prestigiosi: aveva quindi funzione di acroletto.
Analogamente in Italia i dialetti, che la linguistica moderna considera lingue, svolgono tuttora il ruolo di basiletti, in quanto sono utilizzati per lo più verbalmente ed anzi la maggior parte dei parlanti non è in grado di leggerli e scriverli.
Generalmente i basiletti non sono nemmeno insegnati nelle scuole, o tutt'al più nelle scuole elementari. Spesso, cioè, lo status di basiletto è frutto di scelte politiche ed ecclesiastiche.
In moltissime comunità del mondo è possibile assistere a situazioni di diglossia, ossia alla presenza di più lingue.
Spesso queste lingue vengono usate in contesti e con funzioni differenti.
bilinguismo classe sociale Code Mixing
Enunciazione mistilingue, consiste inella mescolanza di più varietà linguistiche nello stesso atto comunicativo (“Intrasentential Code Switching”).
Code Switching = commutazione di codice
Le sue cause non sono propriamente linguistiche, ma psicologiche e soprattutto sociali.
codici elaborati codici ristretti cognitivismo
Indirizzo di studi interdisciplinare, nato negli USA negli anni '50, che indaga i processi mentali analizzando la lingua. A differenza del Comportamentismo (Behaviorismo), che fonda ogni ricerca sul comportamento osservabile e sul processo Stimolo-Risposta, per i cognitivisti i dati esterni sono il banco di prova di strategie cognitive mentali.
1. Le facoltà linguistiche sono determinate da principi neuronali;
2. La lingua è la rappresentazione di un sistema cognitivo: esprime un'informazione già tesaurizzata nella mente dell'individuo in forma di schemi, scene, domini.
I significati sono strutture cognitive. L'adattamento delle teorie psicologiche alla linguistica è la Grammatica cognitiva di Roland W. Langacker: la grammatica è una icona (Grammar as image, 1990:13 sgg.)
Langacker, Ronald. 1990. Concept, Image and Symbol. The cognitive basis of grammar. (chapter 1: Introduction). New York: Mouton de Gruyter. 1-32.
Secondo Lakoff e Johnson 1982 la metafora è la modalità di formazione delle categorie cognitive.
compartimentazione delle varietà
Avviene in modo netto nella diglossia.
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